Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: pikkolamakkia    01/04/2009    1 recensioni
Un viaggio in un mondo in parte realistico, in parte fantastico, ai limiti della vita e che spesso sconfina della "morte". Una storia di maturazione e di vita, ma anche di odio e rancore. Scelte che cambiano, personaggi che mutano, alla ricerca di risposte e della propria identità
Genere: Avventura, Fantasy, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
End & Return
Nel cielo, che quella notte era un arcobaleno di colori, il buio non esisteva. Le stelle splendevano irradiando la volta celeste. Il sole, gonfio e rosa, emetteva fasci variopinti che colorava la terra secca ed arida. In quell'atmosfera dinamica... quasi gioiosa, stava l'ultimo potente lamento della terra. Terra e mare si congiungevano in un'alta e possente scogliera nuda, preservata degli agenti atmosferici e non corrosa dall'acqua acida. L'oceano cadeva a strapiombo pochi metri dalla costa. Un salto di centinaia di metri in un piccolissimo spazio, che rendeva l'acqua buia e profonda. La terra arida presentava creste aspre quanto la scogliera e pendii scoscesi. In un punto della regione arida, dove due irte vette sulla scogliera si diramavano, nascosto per metà dall'altezza, per l'altra dai flutti del mare, stava possente una rocca nera. Sembrava un animale vecchio e stanco, sul punto di svegliarsi ed attaccare. In quello spazio deprimente, era l'unica costruzione che mostrasse i segni del tempo. La salsedine e i forti venti rasi, avevano letteralmente spazzato via intere pietre. Gli angoli apparivano smussati dalla pioggia, e il legno della porta marcito. In tempi più prosperi e lontani, la struttura doveva essere una sede importante del potere, costruita con la migliore pietra nera, con ronde di guardia, giardini fiorenti e un paesaggio mozzafiato sull'immenso blu. Ma la corruzione colpisce tutto, anche i monumenti destinati all'eternità.
La fortezza però non era vuota. Non intendo topi o altre creature del buio. Le fiamme di vita che vi erano, anche se flebili ed ad un passo dallo spegnersi, non erano quelle di semplici due roditori. Due persone erano rinchiuse e legate in una stanza nella zona est del primo piano. Quello spazio un tempo era illuminato da enormi arcate, ampie e a forma di botte. Ma ora, alcune crollate, altre murate, erano pochi i raggi che balzavano dentro, e ancora di meno quelli che flebilmente arrivavano dietro l'angolo dove le due ragazze erano incatenate. Non erano di una bellezza sconvolgente, semplicemente carine. Non avevano atteggiamenti eroici e potenti ma erano flebilmente legate alla vita e nel loro cuore non vi era posto anche per l'orgoglio. Niente corazze epiche e spade illuminate... questa era una battaglia vera, non di quelle antiche appartenenti al passato. Le ragazze erano legate a vicenda su ganci ricurvi del muro. Le corde di seta temprata con la magia, impediva che si ferissero. Dei loro vestiti non era rimasto che qualche brandello stracciato. I loro visi segnati erano quasi inespressivi. Quella più vicina all'angolo, teneva le gambe raccolte tra le braccia, e la testa poggiata sulle ginocchia. I suoi capelli erano biondi, anzi quasi bianchi, corti, tagliati male, probabilmente li aveva recisi per necessità. Il corpo era snello, ma sodo ed abbronzato, creando uno strano effetto con la chioma chiara. I seni erano grandi quanto basta. Anche troppo poco forse, ma conferivano alla ragazza una seduzione esotica. Era completamente spogliata, graffiata, il sangue le scorreva in più punti Con gli occhi blu mare aperti in una fessura, fissava l'altra. Il suo capo stava scomposto sulla spalla della bionda. I suoi capelli più lunghi e folti, erano neri come la notte. Gli occhi quasi violacei e anche il suo corpo snello era martoriato da torture. Ma l'assenza di luce non permetteva di vedere altro. La ragazza vicina all'angolo leccò le labbra per rimuovere il sangue incrostato e articolò la voce.
-Victoria?- disse chiamando la ragazza vicina. Questa si destò è aprì del tutto gli occhi. Guardandola sembravano aver riacquistato parte della dolcezza rubata.
-Angelika...- rispose gettando le parole nell'orecchio della compagna. Gli occhi delle due si incrociarono creando all'istante un legame indissolubile.
-Moriremo?- chiese Angelika. Ma alla sua domanda conosceva già la risposta. La fine era vicina e l'ombra della morte si materializzava di fronte a loro, anzi delle morti, una per ognuna. Il sigillo avrebbe impedito alle loro anime di essere corrotte.
-Si Victoria, non abbiamo altre possibilità. La nostra vita è legata all'apertura della porta. In quel momento lasceremo questi corpi per sempre.- rispose con tono amaro.
-Voglio morire con te. Voglio morire nel tuo corpo. Ti prego... ho vissuto fino ad ora lontano dai tuoi occhi. Ma per me non sei solo un'amica. Ti amo profondamente. Moriamo insieme...- supplicò lei.
-Lo sapevo- ammise mordicchiandosi il labbro. -Lo sapevo che dopotutto non riuscivi ad amare realmente Mike... Ma volevo nascondermi da questa prospettiva. Lo avresti fatto soffrire inutilmente.-
Senza preavviso Angelika chiuse gli occhi e avvicinò il suo viso a quello dell'”amica”. L'atmosfera si cristallizzò di colpo: il tempo pareva essersi fermato. Victoria, in quelli che parvero lunghi secondi, giorni o forse anni, allungò il collo e si lasciò andare. Fu un bacio profondo che infuse in Victoria l'amore dell'altra, facendole capire quanto la desiderasse. Quando si staccarono, Angelika mise la mano sul suo pube e pronunciò qualche parola oscura. Una copia pura e cristallina di se stessa uscì dal corpo, rimanendone collegata solo sulla punta del migliolo sinistro. Con la mano destra prese quella di Victoria che fece lo stesso. La sua copia chiara uscì rimanendo attaccata alla mano destra, mentre iniziavano a sovrapporsi. Ora l'anima era amalgamata. I due corpi rimossero il contatto delle mani e pronunciarono all'unisono un sigillo. Dopo pochi secondi, un marchio rosso come il sangue emerse dal seno destro di Victoria e su quello sinistro di Angelika. Le copie unite, rientrarono come mulinelli nei corpi. Ora erano legate per sempre, erano un tutt'uno come la bionda aveva sempre desiderato. I corpi si afflosciarono e l'anima cadde nel vuoto dell'oblio.

Una seconda possibilità, un modo per riprovare... il fallimento rappresentava la fine di tutte le speranze e tutti gli sforzi di intere ere e mondi. Questo gli astri di speranza lo sapevano. Dopo una settimana di consiglio avevano deciso: avrebbero sacrificato le loro vite per creare un sigillo da estendere ai tre. Avrebbero avuto la possibilità di tornare dietro, di lasciare gli aiuti necessari e sparire. Sarebbero state ombre e come tali il loro potere doveva essere limitato. Ombre che avrebbero agito nel buio lontano dagli sguardi, nei sogni di loro stessi. Raffinare gli errori, smussare gli sbagli. Un compito difficile e stravolgente che andava contro tutte le regole della magia pura. Ma in casi estremi, anche i migliori devono ricorrere a metodi che preferirebbero evitare. La prima parte del piano prevedeva la liberazione dei ragazzi. L'operazione ebbe inizio.




Questo è il primo capitolo di una storia iniziata tempo fa, ma che ho deciso di riscrivere per vari motivi. Speri che vi piaccia ^_^
Il prossimo capitolo potrebbe uscire a breve ma non so quando. I miei impegni sono davvero senza fine :)
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: pikkolamakkia