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Autore: Moncai_Iora    29/03/2016    4 recensioni
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[Vodka&Inferno][Vodka&inferno]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Autore: Maria Margherita Sciacca
Rating: Giallo Genere: fluff, sentimentale Capitoli: 1 - One shot | Completa Tipo di coppia: etero Personaggi: Aleksandr Sokolov, Sophia Sokolova Avvertimenti: Incesto


L'albero di Natale adornava il grande salone, troneggiava sul resto delle decorazioni che addobbavano la stanza. Fuori cadevano fiocchi di neve grossi quanto un pugno e l'aria, dal dentro, pareva gelida e tangibile come una lastra di ghiaccio. Dal canto suo, il giovane Aleksandr, come suo solito, se ne stava seduto su una poltrona con un libro in mano e la tazza di cioccolata bollente posata sul tavolino posto di fronte a lui. Immerso nella lettura, viaggiava con la mente, partendo dalla stessa Soroka, per andare verso terre dove gli abitanti possedevano la pelle di colore diverso. L'insegnante sollevava descriverlo come un ragazzo curioso, con la tendenza a porre molte domande che spesso mettevano in difficoltà l'adulto. "E' un giovane intelligente", diceva, "farà molta strada.". Un profumo familiare invase l'intero salone e, raggiungendo le sue narici, attirò la sua attenzione, facendogli alzare lo sguardo dalle pagine ingiallite del vecchio volume: una bella ragazza si era seduta di fronte a lui e, con i suoi grandi occhi, lo osservava con fare interessato, fissandolo, quasi volesse attirare la sua attenzione con il semplice sguardo. Si trattava di sua sorella: Sophia. Sbattendo un paio di volte le palpebre, il ragazzo, la osservò a sua volta con i suoi occhi cristallini, lanciandole uno sguardo interrogativo e lasciando che fosse lei a prendere parola. "Voglio andare a pattinare." proferì lei con un tono di voce deciso e zittendosi subito dopo, quasi come se volesse che fosse il fratello ad accompagnarla, e probabilmente si trovava lì proprio per quello. Sophia Sokolova non si presentava mai senza una ragione. Inarcando un sopracciglio, Aleksandr, la osservò in silenzio, fingendosi pensieroso. Sapeva che l'altra si aspettava una risposta positiva da parte sua, ma non era tipo da cedere tanto facilmente alle richieste, nonostante quello non poteva che sembrargli più un ordine che una vera e propria richiesta. "Perché lo venite a dire a me?", le domandò, allargando le labbra a formare un sorrisetto. Per quanto potesse essere affascinato dalla bellezza della sorella, accentuata da quell'abito rosso dall'aria natalizia, non voleva farsi mettere i piedi in testa, non senza ottenere in cambio qualcosa. Ma cosa avrebbe potuto pretendere da lei? "Non sono venuta a mani vuote.", dichiarò nuovamente lei, allargando a sua volta le labbra colorate di un rosso acceso a formare un sorrisetto, come se si fosse aspettata una risposta del genere da parte sua. Oh, quanto desiderava quelle labbra, avrebbe accettato più che volentieri in cambio di un bacio da parte sua, ma non era stupido e sapeva a cosa si stava riferendo lei, o, meglio dire, a cosa non si stava riferendo. Doveva ammetterlo, per quanto il giovane potesse essere viscido, la sorella sapeva il fatto suo. Era furba ed era curioso di sapere come intendesse convincerlo. Poggiando un pacchetto sul tavolo, la rossa, lo spinse verso di lui e lo fissò in trepidante attesa. "Apritelo.", gli ordinò. Mettendo da parte il volume letto fino a quel momento, e premurandosi di mettervi il segno, afferrò il pacchetto con entrambe le mani e lo rigirò per tastarne il contenuto: l'ennesimo libro. "Sperate di convincermi con un libro?", le domandò, senza scostare lo sguardo dall'oggetto ancora celato al suo sguardo. Avrebbe voluto conoscerne il titolo, ma sapeva bene come trattare con lei, doveva mostrarsi disinteressato, poco propenso ad accontentarla. "Sono vecchie cronache...", gli spiegò, "Vecchie cronache della nostra cittadina." Aveva colto nel segno. Aleksandr si fece più attento e, senza fare la minima attenzione, strappò la carta da pacchi che avvolgeva il libro, per rivelarne la copertina in pelle priva di titolo. Sembrava un vecchio volume e non doveva essere stato semplice trovarlo. Aprendolo, sfogliò qualche pagina per osservarne l'interno, e lo richiuse, facendo la massima attenzione, poi tornò a posare lo sguardo sulla sorella: "Ora ragioniamo.", le disse, con tono mellifluo, quasi dolce. "Allora? Mi accompagnerete a pattinare?", questa volta aveva tutta l'aria di essere una domanda, una richiesta che conosceva già la risposta che avrebbe ricevuto. "Si.", disse unicamente.

   
 
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