Libri > Vodka&Inferno
Ricorda la storia  |      
Autore: _Bambolina_Ink_    29/03/2016    5 recensioni
[]
Poi il sogno si era infranto. Lui si era svegliato ed i gatti erano ancora tutti lì con le loro voci moleste.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Fiocchi di bianco gelo cadevano dal cielo. Neve. A posarsi su ogni cosa. Sugli alberi. Sulla terra. Sui cancelli che escludevano il maniero dal resto del mondo. E Frattaglia la guardava cadere. Posarsi a terra e nascondere ogni cosa. La guardava. La osservava. Quello che sapeva fare meglio. Osservare il mondo senza che il mondo si accorgesse mai realmente della sua esistenza. La neve. Così come osservava lui. E allo stesso modo di come osservava i suoi parenti. Con sospetto. Li odiava. Tutti. Loro. Tutti loro. Li odiava dal profondo della sua anima. Dal profondo dell’anima li odiava. Marcia l’avrebbero definita se solo avessero saputo quello che vi si nascondeva dentro. L’odio profondo per ciascuno di loro. Per lor che chiedevano. Chiedevano sempre. Volevano. E mai, mai davano in cambio qualcosa. Tutti loro. Nessuno escluso. Quel branco di gatti schiamazzanti. Dalla rigida Eva alla lamentosa Olga e ai giovani cosacchi e i loro scherzi. Avrebbe voluto vederli sparire. Avrebbe voluto che scomparissero per non fare mai più ritorno. Via dal maniero. Via da Soroka. Via dalla vita. Di loro persino il ricordo avrebbe voluto strappare via. Cancellare del tutto le tracce del loro passaggio. In quella notte avrebbe voluto farlo. Con la neve che scendeva in quella notte di Natale. Quella prima lo aveva sognato.
 
Il maniero svuotato da loro e dal loro fastidioso vociare. Lo aveva sognato e nel sogno loro due erano stati gli unici abitanti del maniero. Il Principe e il suo valletto.
Alto il primo e dai capelli neri. Rosso il secondo e dalla voce balbettante.
Soli avevano camminato lungo i giardini che circondavano il maniero affondando nelle neve alta fino alle ginocchia. Con la neve che cadeva e si posava su di loro. E il pensiero che aveva avuto era stato che quella neve stesse cercando di coprire anche loro per nasconderli agli occhi degli altri. Per farli passare indisturbati accanto a loro. Senza attirare l’attenzione. Tra le bancarelle avevano camminato fermandosi poi sotto il grande albero con la stella proprio in cima a catturare la luce dei lampioni.
Un Natale come non ne aveva mai visti prima.
 
Poi il sogno si era infranto. Frattaglia si era svegliato ed i gatti erano ancora tutti lì con le loro voci moleste.
La neve continuava a cadere ma non la stava più guardando. Nascosto in un angolo osservava i più giovani rincorrersi nel giardino. Gridavano e si lanciavano l’un l’altro palle di neve.
«Frattaglia. Frattaglia»
Un richiamo e il filo dei suoi pensieri veniva strappato via come un nastro troppo debole che cedeva alla violenza del vento.
Un richiamo e lui accorreva sotto lo sguardo sprezzante dei gatti Mickalov. Colpito dai loro insulti e le risate di scherno.
«Frattaglia. Frattaglia»
La sua voce che cominciava ad alzarsi di tono facendosi quasi stridula. Accorreva e lo immaginava battere un piede a terra seccato per i suoi continui ritardi.
Altri richiami. Poi il valletto che finalmente riusciva a raggiungere il suo principe dal volto rovinato. Quella pelle. Lì dove il fuoco lo aveva baciato.
«Che fine avevi fatto? Non ci sei mai quando ho bisogno di te»
Parole da principe capriccioso. E poi il silenzio. E un contatto tra le dita. Con la neve che come nel suo sogno cadeva su di loro a nasconderli.
La neve dall’alto e Natale tutto intorno.
 
 
 
 
Note: I personaggi della storia appartengono al romanzo Vodka&Inferno pertanto non sono di mia invenzione.  
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Vodka&Inferno / Vai alla pagina dell'autore: _Bambolina_Ink_