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Autore: Surii_Otouto    29/03/2016    2 recensioni
O, almeno, così credeva.
"Se avesse detto di non essere emozionato, sarebbe stata più che una menzogna. E a ciò contribuiva l'entusiasmo dei suoi fratelli, da giorni impegnati in un interminabile battibecco riguardo all'esito dello smistamento del più giovane. Certo, era un ragazzo intelligente, curioso, ed abbastanza creativo da trovare i modi più disparati per uscire fuori da una brutta situazione. Ma era anche coraggioso, leale, e nobile d'animo.
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Se avesse prestato attenzione agli smistamenti precedenti, avrebbe saputo che non era impossibile esprimere una preferenza e, anzi, il cappello parlante ne tiene solitamente conto, specialmente quando non è così sicuro della sua scelta.
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[Crossover zeXal/Harry Potter | IIIKoto Brotp!]
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christopher Arclight/ Five, Kotori /Tori, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sono finalmente tornata qui! Chiedo perdono per la mia assenza, ma ho attraversato un brutto blocco dello scrittore. Proprio in virtù di ciò, non garantisco nulla riguardo al testo seguente (e poi ehi!, ho letto solo il primo libro di Harry Potter!). E sì, una bella brotp IIIKoto, perché, per quanto siano totalmente una notp romanticamente, sono senza dubbio  la mia brotp di zeXal! Comunque sia, buona lettura!
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The Sorting Hat - O di come Michael Arclight ebbe una delle più grandi delusioni della sua vita (o, almeno, così credeva)

Se avesse detto di non essere emozionato, sarebbe stata più che una menzogna. E a ciò contribuiva l'entusiasmo dei suoi fratelli, da giorni impegnati in un interminabile battibecco riguardo all'esito dello smistamento del più giovane. Certo, era un ragazzo intelligente, curioso, ed abbastanza creativo da trovare i modi più disparati per uscire fuori da una brutta situazione. Ma era anche coraggioso, leale, e nobile d'animo. 
«E capace di mantenere il sangue freddo!» 
«Se questo è uno dei tratti più importanti dei Grifondoro, mi meraviglio che non ti abbiano già cacciato.» Ecco che ricominciava. Da come parlava dei Grifondoro, certe volte, non si sarebbe detto che fosse della casata dei Corvonero - sembrava piuttosto un Serpeverde. «E comunque, una persona così acculturata dovrebbe senza dubbio essere smistata nei Corvonero.» 
«Non puoi mettere da parte tutti gli altri aspetti del suo carattere semplicemente perché è intelligente!» 
«E poi, non solo la casa dei Corvonero accoglie le persone intelligenti.» Precisò l'uomo, che, seduto in disparte, stava seguendo con attenzione l'ennesima disputa, sperando, in fondo, che almeno uno dei suoi figli venisse smistato nella casata in cui era finito lui da giovane.
«Serpeverde è fuori discussione.» Questa volta, Thomas si vedeva costretto a dissentire da ciò che diceva suo padre. Come poteva uno come Michael ritrovarsi tra i Serpeverde? E se gli avessero fatto del male, o peggio? In quanto Grifondoro, non riusciva a trovare un lato positivo in quella casata, che sembrava invece non dispiacere affatto a suo padre, né suscitare particolare odio in suo fratello maggiore - una volta aveva addirittura provato a spiegargli che essere smistati nei Serpeverde non era necessariamente simbolo di cattiveria.
Michael, intanto, seguiva con interesse quel discorso che lo riguardava ma in cui nessuno sembrava intenzionato ad includerlo. Ma, anche se glielo avessero chiesto, non sapeva davvero da che parte schierarsi; avrebbe adorato trovarsi nella stessa casa di suo fratello Christopher, sopratutto se, come gli raccontava spesso, i Corvonero avevano a disposizione tutti quei libri. Però, anche stare nei Grifondoro insieme a suo fratello Thomas non gli sarebbe dispiaciuto affatto, né gli sarebbe dispiaciuto rendere orgoglioso suo padre, venendo smistato nella sua stessa casata. In fondo, preferiva stare in disparte - tanto, a qualsiasi conclusione fosse giunto il terzetto, sarebbe stato comunque il cappello parlante a decidere. Tanto più che mancavano meno di ventiquattro ore allo smistamento. Meno di ventiquattro ore e avrebbe saputo a quale dei suoi familiari era più simile.

Michael non immaginava che ogni anno, ad Hogwarts, venissero smistati così tanti ragazzi e ragazze della sua età. Né immaginava che potesse esistere n luogo tanto bello e che risultasse tanto familiare appena vi si entrava. I suoi grandi occhi verdi si posavano freneticamente ora sull'uno, ora sull'altro addobbo della grande sala - che aveva scoperto chiamarsi, con pungente ironia, Sala Grande - prestando particolare attenzione alle candele che, sospese a mezz'aria - "come per magia", avrebbe detto, se non avesse saputo che si trattava effettivamente di magia - sormontavano i quattro tavoli, uno per ogni casa, ai quali erano seduti coloro che erano già stati smistati, ed attendevano che i ragazzini come lui scoprissero a quale Casa erano destinati, per poi celebrare insieme l'inizio del nuovo anno scolastico. Prestò particolare attenzione ai tavoli di Corvonero e Grifondoro, scorgendovi i suoi fratelli, forse ancora più emozionati di lui. Prestò un'occhiata veloce al tavolo dei Serpeverde - non che vi fosse qualcuno che conosceva, ma gli sembrava quasi di vedere suo padre, seduto tra gli alunni di Serpeverde, orgoglioso di avere un figlio nella sua stessa casa. Gli avrebbe fatto piacere. Ma Byron non era lì, era impossibile, e ciò convinse Michael a posare nuovamente lo sguardo sugli altri due tavoli, per ammirare i volti di coloro che sarebbero potuti essere i suoi compagni di Casa.
«Grifondoro!» sentenziò il malconcio cappello subito dopo essere stato posto sulla testa di un ragazzino dalla pelle scura, che non perse tempo nel raggiungere i futuri compagni al tavolo della Casa con l'insegna del grifone. Dopo di lui, fu il turno di due ragazzini - non ci voleva molto per capire che fossero fratello e sorella - smistati entrambi, prima lei e poi, con lieve indecisione da parte del cappello, lui, tra i Serpeverde. Sembravano piuttosto contenti di essere nella stessa Casa, costatò Michael, come lo sarebbe stato lui di essere smistato nella Casa di Grifondoro o Corvonero. Durante lo smistamento di tutti i ragazzini che si trovano prima di lui, Michael continuava a ripetersi le parole dei suoi fratelli, benché poco credesse di meritare tutte quelle lodi. Intelligente, saggio, leale, onesto. No, non pensava di avere tutte quelle qualità, ma se veramente i suoi fratelli credevano che le avesse, c'era comunque una possibilità che fosse vero. Che avesse le qualità delle loro Case. 
«Michael,» senza neppure accorgersene, quei pensieri lo avevano completamente distratto da ciò che stava succedendo. Quante altre persone erano già state smistate? «Michael?»
Una ragazzina dai capelli verdi, raccolti da un lato con un nastro rosa, e due grandi occhi castani, lo stava chiamando. Il più piccolo degli Arclight si girò verso di lei, curioso di sapere, soprattutto, come sapesse il suo nome. «Ah, allora ti chiami veramente Michael!» Non sembrava che lo stesse prendendo in giro - anzi, si sarebbe detto che era sollevata di aver chiamato la persona giusta. «Ti stanno chiamando, tocca a te!»
Solo in quel momento se ne accorse; tutti coloro che erano in fila davanti a lui erano già seduti ai rispettivi tavoli, e gli occhi di tutti gli studenti di Hogwarts stavano guardando lui, proprio lui, prossimo allo smistamento. "Da quanto tempo mi stanno chiamando?" avrebbe voluto chiedere a quella ragazzina che gli sembrava tanto cordiale, ma l'essersi distratto proprio quando toccava a lui non deponeva a suo favore, e non poteva permettersi di perdere altro tempo, specie se voleva essere considerato degno delle Case dei suoi fratelli.
Non senza imbarazzo, dopo aver ringraziato la ragazzina ed essersi scusato per aver fatto perdere così tanto tempo - benché non sapesse quanto tempo fosse effettivamente passato -, si apprestò a sedersi e lasciare che gli ponessero sul capo il Cappello Parlante.
Se avesse prestato attenzione agli smistamenti precedenti, avrebbe saputo che non era impossibile esprimere una preferenza e, anzi, il cappello parlante ne tiene solitamente conto, specialmente quando non è così sicuro della sua scelta.
«Tassorosso!» 
Passò qualche secondo perché Michael realizzasse pienamente qual era stato l'esito del suo smistamento. Tassorosso. L'unica Casa di cui non  aveva mai sentito parlare nessuno della sua famiglia. Pensandoci, quante persone di quelle che erano in fila danti a lui erano state smistate tra i Tassorosso? Se avesse prestato più attenzione avrebbe saputo anche questo. Ma perché i suoi fratelli non avevano mai considerato l'ipotesi che lui venisse assegnato ad una Casa in cui non era presente nessun Arclight? E soprattutto, i suoi fratelli che avrebbero pensato ora che avevano avuto la risposta al loro quesito - ed era l'unica risposta che li lasciava insoddisfatti entrambi? I suoi pensieri vennero interrotti dal fragoroso applauso partito dal tavolo dei Tassorosso per accogliere il nuovo arrivato. Ma, con gran stupore di Michael, l'applauso sembrava non terminare; fu allora che si accorse che anche la ragazzina che era dietro di lui, quella con i grandi occhi castani, lo aveva raggiunto e si era seduta vicino a lui, al tavolo dei Tassorosso. 
«Hai visto, è nei Serpeverde!» gli aveva detto, indicandogli con un cenno del capo un ragazzino dai capelli color carota che stava fieramente raggiungendo il tavolo della sua Casa. Michael rispose distrattamente, impegnato a cercare con lo sguardo i suoi fratelli, seduti ai propri tavoli. «Stai cercando qualcuno?» E rispose nuovamente distrattamente, con un cenno del capo. Aveva individuato Thomas, che, nell'ora affollatissimo tavolo dei Grifondoro, guardava con interesse i due fratelli, che - Michael lo capiva ora più che mai - avevano avuto una gran fortuna nell'essere smistati nella stessa casa,  ed in particolare la ragazza dai lunghi capelli blu. Eppure, Michael era convinto che i Serpeverde non gli piacessero. Nel tavolo dei Corvonero, invece, si notava subito Christopher, "decisamente più alto degli altri", notò divertito Michael, che lo salutava con un cenno. «Quello,» aveva detto la ragazza indicandolo «Quel ragazzo che ti sta salutando, lo conosci?» «E' mio fratello.» Rispose Michael; Chris non sembrava così scontento dell'esito dello smistamento. «Che bello, hai un fratello qui ad Hogwarts!» commentò la ragazza, ma Michael non si sentì in dovere di correggerla - sì, aveva due fratelli ad Hogwarts, ma non era il caso di far notare che l'altro fratello stava ancora guardando una Serpeverde del primo anno. «Io invece sono figlia unica, e sono la prima della mia famiglia ad essere ammessa qui!» Aveva aggiunto con orgoglio, ma, era palese, senza malizia. «Beh, nessuno nella mia famiglia è mai stato smistato nella Casa dei Tassorosso, quindi siamo quasi pari!» Questa volta era stato Michael a parlare. E, quando i due scoppiarono a ridere insieme, Michael realizzò che, in fondo, non gli era andata così male.

  
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