~~Caleb più volte le aveva chiesto di rimandare quel viaggio, di dire no al suo capo. Troppi erano i litigi per quel lavoro e lui era convinto che con la sua bravura Hanna sarebbe riuscita a trovare sicuramente un nuovo impiego.
Per Hanna era arrivato il momento di partire e Caleb dopo aver sperato fino all’ultimo che lei cambiasse idea, non ce la fece più. “Se esci da quella porta tra noi è finita” disse, “Non ho altra scelta, il mio capo mi vuole a Tokyo entro domani” rispose Hanna in lacrime. Si guardarono, entrambi distrutti e Hanna sussurrò “Sistemeremo tutto quando torno”, si voltò ed usci di casa.
Quella sera pioveva e Hanna si ritrovò sotto un acquazzone fortissimo in attesa di un taxi. Mentre era lì, ferma, con le sue valigie, e le lacrime che si confondevano con la pioggia che le bagnava il viso, le passarono davanti tutti i momenti più belli con Caleb; nel frattempo il taxi arrivò, lei salì senza riuscire a togliersi dalla mente tutte le cose importanti che si erano detti in quegli anni e l’aiuto che Caleb le aveva dato per cercare di sconfiggere –A; lì capì che non poteva assolutamente perderlo.
Corse sotto l’acqua con il cuore che gli scoppiava in petto arrivò nel loro appartamento, spalancò la porta e fortunatamente lo trovò ancora lì, impegnato a preparare le sue valigie. Lo fermò, lo guardò negli occhi e gli disse “Perdonami, non sarei mai dovuta andarmene, ti amo, ricominciamo da qui”. Lui la guardò e senza aggiungere nemmeno una parola la baciò con tutto l’amore possibile.
Ormai era chiaro che Hanna aveva perso così il suo lavoro, ma in quel momento non le importava, perché quello stesso lavoro l’aveva allontanata dalla persona per lei più importante.
Dopo quella sera, i giorni passarono e le cose tra Caleb ed Hanna andavano sempre meglio. Hanna capì quale strada intraprendere a livello professionale, e dopo diversi mesi da quel brutto litigio con Caleb, riuscì a realizzare il suo sogno grazie anche al supporto che lui le dava da sempre dato senza mai farla sentire da sola. Hanna riuscì infatti ad aprire un piccolo atelier di moda tutto suo. Caleb l’aiutava nel suo lavoro e finalmente avevano trovato la loro stabilità ed erano riusciti a trovare una soluzione all’impiego di Hanna, ormai era diventata il capo di se stessa e nonostante le responsabilità in più e i numerosi impegni riusciva sempre a trovare il giusto tempo per Caleb e per loro.
Caleb era felice di questo cambiamento positivo nella loro vita, vedeva Hanna con una luce diversa, ancora più bella. Nonostante l’aiutasse nel suo lavoro, lui gestiva la sua attività nel campo dell’informatica come aveva sempre fatto. Insomma, erano entrambi realizzati.
Ora che le cose andavano bene sotto tutti i punti di vista e -A era ormai solo un ricordo, quale momento migliore pensò Caleb per compiere un grande passo: chiedere ad Hanna di sposarlo.
La proposta di Caleb avvenne un venerdì sera, in un piccolo ristorante di New York, il preferito di Hanna e ovviamente fu tutto molto romantico e di fronte a tutto quello, Hanna rispose ovviamente di sì, erano ufficialmente fidanzati e tutto sembrava assolutamente perfetto.
Entrambi presi dalla felicità del momento, iniziarono subito i preparativi per il matrimonio e organizzarono una festa per parenti e amici più intimi per informarli del lieto evento.
Qualche settimana dopo la proposta di matrimonio però, Hanna ricevette una telefonata dal tribunale di Rosewood che la informava dell’udienza per la possibile scarcerazione di -A; in quel momento le sembrò di tornare indietro nel tempo, le tornarono alla mente tutte lo cose terribili che lei e le sue amiche avevano passato: la casa delle bambole, le minacce le dure prove alle quali si sono dovute sottoporre. Erano passati 5 anni dalla rivelazione di –A e ora che la sua vita andava per il meglio doveva riaffrontare il suo più grande nemico.
Sapendo di non essere sola, insieme a Caleb partì per Rosewood, ignara di ciò che l’avrebbe attesa.