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Autore: Shirokuro    30/03/2016    2 recensioni
{ nic / alex / worrick centric | raccolta di 4 flashfic di varia lunghezza | introspettivo }
#4 - alla luna solitaria ;
L’unico ricordo a cui lasciava spazio era il sorriso di Wallace, quello che lo accompagnava da anni e che gli impediva di vincere la sua paura che come un brivido lo costringeva a dare tutto se stesso con la spada.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amorevole masochismo che dell’amore non sa niente
   #1 - ai senza nome innocenti ; loro non valevano.
   Nic schivò una bottiglia vagante. Quella si andò a schiantare contro il muro di mattoni che si stagliava dietro l’uomo. Ne riconobbe l’odore: rum. Sospirò per un breve attimo, prima di squadrare il gruppo di persone in rissa dalla quale proveniva che avvertito lo sguardo dell’alto Nicolas Brown cessò e si dedicò alla terrorizzata contemplazione. Notò un paio di Twilight che a bocca aperta lasciavano la loro targhetta dondolare. Al più forte sarebbe piaciuto partire verso di loro e lottare, ma non ne sarebbe valsa la pena, non sarebbe riuscito a prolungare lo scontro nemmeno di qualche minuto.
   «Nic» lo richiamò Worrick poco distante, probabilmente per una seconda o terza volta. Senza lamentarsi, lo seguì.
{ 114 mots }

   #2 - agli occhi inconsapevoli ; alex vedeva.
   «Worrick, posso farti una domanda?» La voce di Alex ruppe il silenzio in cui si era immerso l’ufficio. L’interpellato annuì, rilassandosi sullo schienale della sedia in legno ormai marcio, massaggiandosi la nuova ferita sul braccio – come se la fosse procurata, non era chiaro. «Nicolas è sadico?» chiese poi, alzando pericolosamente il tono sull’ultima parola.
   «Lo vedi da te» disse velocemente l’altro. La donna accartocciò istintivamente i fogli che teneva in mano, sedendosi alla scrivania.
   «Se lo vedessi, non te lo chiederei» controbatté tra l’offesa e l’intimorita. «Io vedo solo un uomo che cerca disperatamente un carnefice».
   L’immagine di Nic che saltava e poi tornava rapidamente all’attacco su una delle sue tante vittime sorridendo fu l’unica immagine che attraversò la mente del ferito. Quell’incantevole figura, dopata e pregna di storie che non si preoccupava di conoscere.
   Un battito ed uno scricchiolio fecero eco nella stanza, rapidi e concisi. Poi ci furono dei passi pesanti e veloci, seguiti da una voce divertita che rilasciava il braccio non più dolorante: «Chissà!» La porta si chiuse silenziosa. Ed Alex odiò quel non emettere suoni.
{ 177 mots }

   #3 - all’incosciente onnipresente ; worrick non pensava.
   Nic era stato un mercenario. Nic era stato sempre maltrattato per il suo essere Twilight. A Nic era andato bene? Presumibilmente no, era intuibile volesse essere lui a dettare legge, che volesse riscattarsi. Allora Worrick aveva interpretato i suoi sorrisi come orgoglio, come soddisfazione, come potere. Aveva sempre creduto che chiedesse al dottor Theo il Celebrer per sentirsi più forte; lottare era la sua unica specialità, quindi riteneva ragionevole volesse spiccare in quella. Pensava fosse l’interpretazione migliore da dare al suo comportamento.
   «Le donne fanno paura, amico mio» sussurrò poi, distraendo il protagonista dei suoi viaggi mentali dalla spada che stava ripulendo dal sangue. Portò le mani congiunte al mento e racimolò un po’ di sfacciataggine. «Devi stare attento, non sai mai quando sconvolgeranno tutto quello in cui credi». Nic lo guardò perplesso, senza dare a vedere una lontana comprensione.
   «Perché combatti, Nicolas?»
   «Per te» si sforzò di dire. Worrick sgranò gli occhi chiari, per poi scoppiare a ridere. Cosa si aspettava? Adesso aveva qualcos’altro da interpretare.
{ 164 mots }

   #4 - alla luna solitaria ; nicolas (non) sapeva.
   Nic lottava e veniva pagato per farlo, ma l’avrebbe fatto anche gratuitamente. Era Wallace quello a cui interessavano i soldi che guadagnavano con i lavoretti a loro assegnati. Lui voleva solo combattere.
   Dentro di lui non si annidava alcuno spirito maligno, non era un tipo competitivo e non era interessato nella gloria. Voleva solo combattere, voleva avere dinnanzi avversari degni di lui, voleva il più forte e voleva che fosse il migliore a decretare la sua fine. Ma non voleva morire. C’erano troppe cose importanti sulla Terra per poter abbandonare tutto facendosi battere da un mostro qualunque; non era nel suo stile e nemmeno tra le sue intenzioni.
   Voleva continuare a vivere ed a lottare, quanto più a lungo possibile, in ogni modo. Perché vivere era sofferenza, le ferite inflitte erano sofferenza, il Celebrer era sofferenza. E lui doveva soffrire. Perché? A Nic il dolore, ovviamente, non piaceva. Non gli era mai piaciuto, per quanto ci si fosse abituato nel corso degli anni. Il dolore gli ricordava soltanto che non era un essere umano come il suo compagno, che era nato come un Twilight. Però Wallace l’aveva voluto al suo fianco, nonostante questo, e nel prenderlo con sé gli aveva impartito un ordine preciso: prima di morire, avrebbe dovuto patire molto, molto più dolore di quello provato fino ad allora.
   Non sapeva esattamente quanto dolore avrebbe dovuto sentire, ma aveva deciso che non era abbastanza. Non aveva ancora trovato qualcuno di abbastanza potente da potersi permettere di falciarlo via e non si sentiva ancora pronto a lasciarsi dietro il biondo e vivace Worrick.
   Sul campo sorrideva, ma non avrebbe saputo definire nemmeno lui il perché. Era un miscuglio di ragioni che si amalgamavano fra loro; era il sapere di essere migliore, similmente era la consapevolezza di non dover salutare ancora le persone che amava, come era anche il dolore che i più degni riuscivano a fargli provare, unito ai pensieri che smettevano di vorticare nella sua testa solitamente occupata da memorie odiose ed impertinenti – l’unico ricordo a cui lasciava spazio era il sorriso di Wallace, quello che lo accompagnava da anni e che gli impediva di vincere la sua paura che come un brivido lo costringeva a dare tutto se stesso con la spada.
{ 371 mots }

 
Soundtrack(s); Yoru no Kuni (Annabel). Un po' mi vergogno di questa raccolta, onestamente. L'ho scritta di getto, in preda ad improvvisi feels dovuti all'ascolto dell'ending di Gangsta.. Il mio cuore mi diceva 'scrivi', il mio cervello 'fermati', mentre io ero tipo perché cazzo sto scrivendo su Nic quando il mio grande amore è Wallace; il risultato è questo.
Le quattro flash sono poste in ordine cronologico ed espongono i diversi punti di vista riguardo il comportamento di Nic: gli abitanti di Ergastulum (che lo temono e ritengono fortissimo) anche se seguendo sempre Nic durante una ronda?, Alex (che vuole provare a capirlo e seguendo il suo intuito femminile più o meno ci riesce), Worrick (che ha sempre dato per scontato il suo fosse sadismo) e Nic stesso (che non è altro che la mia personalissima visione della cosa). Oltre ai feels assurdi, ad avermi dato l'input per scrivere questa storia è stata la wiki di Gangsta. che descrive Nic come un sadico che sorride mentre disintegra le sue vittime e – come al solito, signori e signore – io mi sono abbastanza indispettita. Sin da quando è stato mostrata la backstory dei due, vivo nella convinzione che lui sorrida mentre combatte perché è convinto di eseguire l'ordine impartitogli anni prima. Sarà la mia vena da WorrNic shipper, ma non riesco a credere che il dolce Nicolas sia un sadico. Non riesco ad accettare una simile visione! Quindi... mi sono ribellata un secondino.
Dopo questo scritto, penso mi deciderò a comprare il manga... speriamo di recuperare i soldi eheh. Be'; grazie per aver letto e spero abbiate gradito.
   
 
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