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Autore: Mentemaniacale_    30/03/2016    1 recensioni
Sono stata umiliata troppo a lungo e no. Non lo sopporto più .
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi sento umiliata. Un bel po' sinceramente. Non appartengo a nessun luogo. Nessuna casa che sento propria. In più nonostante abbia già questo sentimento dentro di me, le persone con cui convivo me lo rinfacciano. E di solito mi obbligo a non piangere come una bambina. So di non essere a casa mia. E so che alla fine è una sorta di disturbo il mio. Ma dirmelo così chiaro fa male. Un male davvero orribile. Perché nonostante questo disagio, cerco di aiutare il più possibile e di non essere d'intralcio a nessuno. Eppure queste pugnalate sono così profonde, così, profondamente umilianti. E mi disintegrano. Perché le umiliazione, non le sopporto più. Non sono più in grado di incassare e ingoiare il rospo. Ho superato ormai il limite. Perciò, qualsiasi infierimento nei miei confronti non lo tollero. Mi dispiace per m stessa. Sopratutto per come un non nulla riesca a mandarmi così a terra e mi costringa a chiudermi in bagno e liberare le mie frustrazioni sotto la doccia. 'No, è che mi è entrato dello shampoo negli occhi e..' zampogne al posto degli occhi. Ma la scusa regge. Sembro una povera idiota che ogni colta che si fa la doccia non riesce a non chiudere gli occhi ma va bene così. È l'ultimo dei miei problemi. In ogni caso, Cacao se ne accorge. Odio il mio carattere così esplicito, la mia solita parlantina, il mio non chiudere mai la bocca che rende così ovvio che sto male quando sprofonda nel mutismo. Ma mi accorgo che solo lui se ne accorge. So fingere bene. L'ho sempre detto. 'Sono figlia di un'attrice'. Ed era lì, in quel mondo che mi sarebbe piaciuto finire, quando ero piccola. Invece mi ritrovo a 18 anni, sposata, vivere in una casa dove mi si esplicita che non sono voluta, in paranoia di essere incinta. Come cambiano le prospettive e i sogni nel tempo. Forse dovrei mollare tutto e abbandonarmi a me stessa, ma conoscendomi, non solo mi pentirei all'istante, ma mi perderei nella perdizione e morirei nel giro di qualche mese. E nonostante tutto, i miei genitori non si meritano un dolore del genere, neanche il mio ragaz.. Mio marito. Loro mi amano e il fatto che sia un totale fallimento non è una colpa di cui hanno possesso. Sto male. Sono in completa balia della disperazione. 'È tutta colpa mia' ovviamente. 'Non mi sento bene' la mia mente divaga e vedo scuro. 'Mi viene da vomitare' sto per svenire.
  
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