“Let me see how much you love me”

“Non ti sopporto più, mi fai impazzire” urlò Alex. “”Sei un fottuto idiota quando fai così.” Continuò.
“Ah si? Come ti sentiresti se mi avresti trovato con Kim come io ti ho trovato con Spencer, eh?” gridai furioso. Davvero non la capivo, lei era la prima gelosa e quando lo ero io ero insopportabile e la facevo impazzire.
“Cristo Justin! Gridò. “Mi stava solo aiutando a levare una cosa dall’occhio” spiegò.
Davvero era così ingenua? Il trucchetto del “levare una cosa dall’occhio” era passato di moda, o sbaglio?
“Non ci posso credere” mormorai massaggiandomi le tempie. “Sei un’ingenua se credevi che ti volesse solo levare qualcosa dall’occhio” dissi.
“Ah, quindi sono ingenua?” domandò ironicamente. “Comunque io avevo davvero qualcosa nell’occhio e mi dava fastidio, e se mi avesse baciato sai che non avrei esitato a tirargli uno schiaffo” gridò. “Mi conosci, Dio” imprecò.
Peccato che quando si trattava di lei non capivo più un emerito cazzo. Nessuno la doveva toccare. Solo io potevo. Era mia, la mia ragazza.
“Quando si tratta di te… Dio non lo so” sussurrai, ma lei lo sentì comunque.
“Devi controllare la tua gelosia Justin, non posso più andare avanti così” nel suo tono di voce leggevo una nota di tristezza.
Aspetta, cosa?
“Cosa vuoi dire?” balbettai.
Non può essere quello che penso.
Io la amo.
“Se non ti fidi di me, se non hai fiducia in me non vedo come il nostro rapporto possa continuare a funzionare” spiegò.
“Non ti seguo” mormorai. “Spiegati, cazzo” gridai. Odiavo quando faceva questi giochetti, doveva andare diritta al punto.
“E’ meglio se la finiamo qui” gridò anche lei, e scoppiò in un pianto disperato.
“Vuoi lasciarmi?” ridacchiai. “Così potrai andare finalmente dal tuo Spencer, non è così?”
“Ma ti senti? Parli di me come se fossi una puttana quando la mia prima volta è stato con te” urlò.
La nostra prima volta.
“Ero vergine prima di te, non hai il diritto di dirmi queste cose” pianse.
Non piangere, piccola mia.
Ci furono interminabili secondi di silenzio quando lei parlò.
“Vattene” sibilò, dura.
Aveva smesso di piangere, adesso sul suo viso vivevano solo lacrime secche, rendendo quelle guancie che tanto amavo lucide e le sue labbra carnose - che mi piaceva tanto mordere – più rosee del solito.
“Che cosa hai detto?” chiesi, forse non avevo capito bene.
“Ho detto, vattene” sospirò. “Ora” si diresse alla porta.
“No” ridacchiai. “Non mi stai lasciando Alex” risi.
La guardai, non accennava ad una risata.
“Cosa?” sbottai. “Davvero Alex? Ti facevo più matura” borbottai.
Non poteva lasciarmi.
“Smettila di trattarmi male” mormoro, iniziando a piangere di nuovo.
Mi bloccai. Non stavo facendo altro che ferirla, la mia piccola.
“Mi dispiace” mormorai a bassa voce.
Ridacchiò “Troppo tardi, Romeo” si asciugò le lacrime.
No.
“Cazzo Alex” gridai e si spaventò. “Non puoi lasciarmi, capisci?” sospirai, prima di continuare. “Sei la mia vita, il mio tutto, non puoi lasciarmi porca puttana. Sono fottutamente geloso di te, quando c’entri tu non so più controllarmi e ci ritroviamo sempre a litigare come due ragazzini alla prima cotta. Quando Spencer ti stava accarezzando la guancia mi è salito un istinto omicida verso di lui e me la sono presa con te, perdonami. Non finisco dicendo non lo farò più perché lo farò sempre, e anche se cerco di controllarmi non ci riesco perché non voglio pensare che qualcun altro che non sia io ti tocchi.”
“Justin” mormorò. “Io…”
“Tu cosa?” gridai. “Io sono geloso di te, devi accettarlo, sono il tuo fottuto fidanzato”
“Io lo accetto ma sei esagerato certe volte, fai di un granello di sabbia una montagna, te ne rendi conto?” disse.
Sospirò “Per favore, vattene” sibilò.
“No” tuonai. Era una stupida se credeva che me ne sarei andato.
“Justin, vattene” urlò.
“No” urlai anche io. “Cazzo, no. Non me ne vado”
Singhiozzò “Perché ci tieni così tanto?” domandò. “Lì fuori ci sono un sacco di ragazze pronte per essere tue, perché hai scelto me?”
Ti amo, pensai.
“Ti amo” mormorai.
Si girò, più confusa che mai. “Tu che cosa?”
“Ti amo” pronuncia, alzando la testa e guardandola.
“Dillo di nuovo” disse e sorrisi, era così bella.
“Ti amo” mi avvicinai. “Ancora” sussurrò ad un nulla dalle mie labbra. “Ti amo, ti amo, ti amo, ti am-“ veni bloccato dalle sue labbra premute sulle mie.
“Anche io ti amo, Justin” le scesero alcune lacrime.
“Sei la mia vita, lo sai Alex?” domandai. Lo doveva sapere.
Annuii. “Tu la mia” sorrise.
“Cazzo, ti amo tantissimo” e la baciai di nuovo, amavo le sue labbra.
“Fammi vedere quando mi ami”
Ed ecco la goccia che fece traboccare il vaso.
La spogliai. La venerai. Ero bramoso, bramoso di lei, del suo corpo, del suo amore.
Quella sera non facemmo sesso, ma l’amore.
Il nostro in realtà non era mai stato solo sesso, avevamo sempre fatto l’amore ma non lo sapevamo, anche la nostra prima volta.

Salveeee :)
Okay, non sono andata a scuola e mi è venuta la voglia di scrivere una OS su Justin, che ve ne pare? Niente di intusiasmante, anzi.
Mi lasciate qualche recensione? Mi farebbe molto piacere.
Penso che ne scriverò altre quando avrò tempo, alla prossima.
Un bacio:*