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Autore: The Red King    01/04/2016    2 recensioni
Scoppi di ira, domande ambigue e pesci che dovrebbe stare in pentola ma che sono a borbottare contro persone cieche!
Pazzia e demenza nel covo più famoso di sempre!
Cosa accadrebbe se un umano qualsiasi capitasse a casa dell'Akatsuki in un giorno importante come questo?
Cosa ci fa Konan con i Rotoloni Regina sotto braccio?
E perché c'è Marco... CARTA?!
Cosa sta succedendo? Perché Babbo Natale sta al Nord Sud?
Scopritelo in questa demenziale storia priva di qualsivoglia senso.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Nuovo Personaggio
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Kisame d’Aprile

 
Un caldo primaverile rallegrava la giornata; il Sole sorrideva sereno e gli uccellini cinguettavano amabilmente riempiendo quel dolce silen...

BAAAM!

Da un piccolo covo nascosto dalla boscaglia, un insolito scoppio aveva rotto quella dolce pace... Sembrava bello, eh?
 
« DEIDARAAA! »
Kakuzu era fuori di sé; covo semidistrutto, soldi da spendere, tasche più vuote, Kakuzu morto.

E fu così che un cuore partì

Deidara si avvicinò a lui:
« Kagruzzolo, pago tutto io! Ho dei soldi da parte »
« Davvero? » l’uomo era felicissimo!
« PESCE D’APRILE! » il bombarolo gridò talmente forte da fare girare il cieco, ma non sordo, Itachi.
« Kisame è nato il diciotto Marzo, vi sbagliate! »
« Ehy! Guarda che ci sento! » Kisame guardò l’Uchiha in una delle maniere più squalesche di sempre ma lui, ovviamente, non lo vide.
In quel momento entrò Konan, con in mano i Rotoloni Regina, l’ultimo rotolo di Rotoloni Regina.
« Ragazzi, oggi a pranzo c’è l’orata!  »
« Qualcuno passi Kisame a Konan! » Itachi e il suo umorismo da pupazzo di neve...
« Io sono ancora qui, idiota...  »
« Infatti dovresti stare già in pentola, perché io ho una cazzo di fame e Jashin ancora non sfama! Ma porco Pain... »
Sfortunatamente per il nostro religioso, Jashin non regalava nemmeno la fortuna... E infatti passò di lì, ma guarda un po’, Pain, l’uomo con le più grandi manie di grandezza (Cristo in confronto era Ateo).
« E sentiamo, Jashin ti da un tetto sotto cui vivere ? Mi pare di no, visto che ti mantengo io, emh- Io invece ti do tutto, anzi!, di più! Quindi votate me alle prossime elezioni e costruiremo un mondo migliore per me e peggiore per voi! »
« Caro... così mi spaventi! Non credi di star esagerando un pochino? »
A interrompere la cara Konan ci pensò il campanello del covo, che insieme alla porta erano ancora miracolosamente in piedi.
Sasori, che era il più vicino alle macerie, si diresse ad aprire.
La persona che il burattino-ia-ia-oh umano si trovò davanti era assurda (sì, più di loro): era un uomo piccolo e magro, vestito con completo color sabbia e provvisto di una cravatta rosso scuro con motivi floreali. La testa era ovale e presentava un enorme pelata al centro; gli occhi erano piccoli e grigi, nascosti da occhialetti tondi e vivaci, mentre il grande naso a patata finiva in grandi baffi un po’ grigi.
« Salve ragazzo, sono il Dottor Dünoffeh e sono uno psicologo. Sarei qui per- »
« TOBI, SONO VENUTI A PRENDERTI! »
« No, veramente io er- »
Il Dottore non riuscì a completare la frase, che un bambino troppo cresciuto, con una maschera simile a una girella arancione, non gli si catapultò in braccio.
« Lei deve essere Babbo Natale! »
« R-ragazzo... pesi... »
« Andiamo al Polo Sud! »
« Tobi... »
« Sì, Sasori-kun? »
« Era Nord »
« Andiamo al Nord Sud! »
Facepalm generale.
L’unico a non capire, fu una grande Aloe verde-nera-bianca (molto fashion) che si fermò in mezzo alla stanza ripetendo convulsamente “Fa tutto parte del mio piano... Piano... MIO! Ahahahah! ˮ
« Si porti via anche lui, per favore »
« Signor Sasori, io- »
Nemmeno questa volta in nano baffuto riuscì a finire di parlare.
E perché?
Ma ovviamente perché Konan si era incredibilmente ricordata del perché si trovasse lì! Con i Rotoloni Regina sotto un braccio e la testa del quasi-marito sotto l’altro, si mise a sbraitare che le serviva più... Carta.
E indovinate chi si trovava lì a causa del naufragio avvenuto all’Isola dei mica tanto Famosi? Ma naturalmente Marco Carta!
« Tu sarai la forza miaaah!* »  
Konan, incazzata abbestia [Ruffini sparisci] , spedì il povero malcapitato fuori dalla porta a colpi di carta. Kakuzu, povero diavolo, fu così terrorizzato dal ritrovarsi pure senza un ingresso, da avere un  improvviso malore.

E il secondo cuore venne fatto fuori.

« Se conosce un medico, porti via anche lui! »
« Itachi? »
« Sì? »
« Stai parlando con l’attaccapanni... »
« Cazzo, Itachi! Ma comprateli un paio di occhiali! » Hidan, purtroppo, aveva urlato tanto forte da farsi sentire dal tirch-, volevo dire da Kakuzu, sì Kakuzo.
« Non osare! Gli occhiali costano troppo! Non... non- »
Un attacco d’asma colpì l’uomo, facendolo cadere a terra in preda agli spasmi.
“ I miei soldi... i miei poveri soldi! ”

E anche il terzo cuore se ne andò.

Konan trascinò Pain fino al Dottore, che teneva ancora in braccio il ragazzo girella.
« Pain, caro... Perché non chiedi al signore come mai è venuto qui? Così ce lo leviamo dalle pa-, cioè... così può tornare a casa e noi possiamo andare a comprare i Rotoloni Regina?! »
Il ragazzo voltò il capo, in modo da poter sfuggire alla presa della donna, ma Konan rafforzò la presa facendolo quasi soffocare.
« N-non... Re-spi.. roooh! »
Il Dottore Dünoffeh fece cadere a terra Tobi e, preoccupato, si catapultò a raccattare i resti del capo dell’Akatsuki: la faccia rossa sembrava sul punto di esplodere, mentre l’aria gli entrava a fatica nei polmoni.
« Chiamate un medico, presto! »
Dünoffeh frugò nella tasca alla ricerca del cellulare, ma una mano di un improbabile colore mummia afferrò l’apparecchio elettronico, buttandolo sui resti del divano (romperlo equivaleva a ricomprarlo).
« Nessuno osi chiamare un Ninja Medico, di questi tempi costano troppo! » a grandi respiri, Kakuzo si avviò verso i detriti, raccattando una sedia sopravvissuta.

Lentamente si spense il quarto cuore.

Dünoffeh osservò quell’accozzaglia di persone urlarsi addosso: Konan cercava di rianimare il compagno con le basi mediche che si insegnano all’elementari, rischiando di ucciderlo seriamente; Hidan provava a mettere Kisame in una teglia grande quanto un polpaccio di un bimbo; Deidara stava tentando di far esplodere Tobi con i miniciccioli, ma il moro scompariva e compariva a intermittenza; Itachi si era messo a dialogare con un’anatra comparsa da chissà dove,  avendola scambiata per il fratello; Zetsu, invece, stava dondolando convulsamente tra i massi di cemento, in preda a una crisi di rabbia isterica; Sasori, infine, schiaffeggiava Kakuzu che aveva, ormai, la bava alla bocca.
Allucinato, Dünoffeh uscì lentamente dai resti del covo, chiudendo le macerie della porta con lentezza. Una volta “fuori” corse come mai aveva fatto per fuggire da quei pazzoidi. In lontananza, gli giunse l’eco di un’esplosione.
 
Si svegliò madido di sudore. Passò una mano sul suo volto stanco e sulla fronte imperlata; il petto si alzava e abbassava con irruenza, mentre il cuore batteva imbizzarrito.
Si guardò attorno: Michael Dünoffeh era nella sua stanza. Accanto a sé , sua moglie dormiva beatamente. Sorrise mentre comprendeva che si era trattato di un incubo troppo realistico.
Si coricò nuovamente, sorridendo rasserenato.
Nessuno si accorse della muta risata dell’aloe sul davanzale.



 

*si ringrazia Google

Angolo "me":

Salve popolo di EFP! E' da tanto che non pubblico e ho lasciato... storie... incomplete, uhm.
Ma oggi eccomi qui per propinarvi il mio scherzo d'Aprile!
Spero che questa cosuccia vi piaccia *^*
Le recensioni positive/negative/neutre sono graditissime ;)

The Red King

 

  
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