Sono molti anni che io e Sebastian stavamo insieme. Ci siamo laureati, sposati, e ora aspettiamo un bambino. Stiamo per diventare genitori, la cosa più bella che potesse capitarci. Non so di che sesso sia, ma Sebastian sì. Io volevo che fosse una sorpresa.
Sebastian ha chiuso con la sua sorellastra Kathryn e anche con la sua “vecchia vita”. Ora è diventato buono. A volte però, in passato ha dovuto fare i conti con il suo vecchio modo di essere. Ogni giorno mi sembra di amarlo di più. Ed è così. Ora ci sarà anche un piccolo lui e me. Spero che prenda tutto da lui. La sua bellezza, il suo carattere (quello nuovo s’intende). E’ davvero amorevole il mio Sebastian. Con me, con le altre persone. A volte penso ancora a quel giorno, in cui stavamo per essere investiti da una macchina perchè lui e Ronald stavano litigando, io cercavo di placare la collutazione ma sono caduta in mezzo alla strada. Sebastian si è buttato immediatamente su di me e, grazie a Dio, siamo riusciti a salvarci tutti e due. Ho avuto davvero paura di perderlo, tanto che da quel giorno vivo al meglio la nostra storia.
Il sole sta diventando troppo caldo quindi cerco di spostarmi per non rischiare di scottarmi. Ho una pancia enorme quindi faccio un po’ fatica. Riesco a mettermi da sdraiata a seduta, ma nel muovermi sento come un qualcosa che si rompe in me e del liquido mi bagna immediatamente i pantaloni.

“Sebastian!!”

Arriva subito di corsa, tutto trafelato. “Che c’è? Stai bene??”

“Il bambino.”
Spalanca gli occhi. Non se lo aspettava, la data di scadenza era tra 20 giorni. Mi aiuta ad alzarmi e a passo svelto attraversiamo la casa per dirigerci alla macchina. Mi corico nei sedili posteriori tenendomi le mani sul grembo,e nel mentre mi vengono anche le contrazioni. Sebastian sfreccia per la città a una velocità elevata, ma dopo un mio: “vuoi per caso ucciderci?!” rallenta un po’. Mi chiede spesso se sto bene e dice che saremmo arrivati in poco tempo all’ospedale.
Arriviamo (finalmente) all’ospedale, lì mi dicono che non c’è tempo da perdere, che è tutto dilatato quindi il bambino potrebbe nascere da un momento all’altro.
Mi sistemano in sala parto e noto che Sebastian è più agitato di me, ma mi sta comunque di fianco e mi tiene la mano.
Mi dicono continuamente di spingere. Spingere continuatamente. E finalmente, dopo un’ ora di sofferenze, nascono non uno, ma ben due bambini. Il secondo non si faceva mai vedere nell’ecografia, ma grazie a dio stanno bene entrambi.
Sono un maschio e una femmina.
Ora siamo nella mia stanza d’ospedale, tutti insieme, che aspettiamo i nostri parenti che arrivino a festeggiare i nuovi nascituri. Io sono coricata nel mio letto e Sebastian, che mi tiene per mano, è seduto su una sedia vicino a me e ai piccoli che dormono beati nella loro culla.

“Sarebbe il momento che scegliessimo i nomi. Visto che tu non volevi sapere il sesso della piccola, ne ho scelto uno io per te. Che ne dici di Kathryn?”

“Ah- ah. Spiritoso. Che ne dici di Helen?”

Ruota gli occhi verso l’altro. “No, quella rompipalle di mia zia no.”

Vedendo la mia espressione aggiunge: “certe cose non sono cambiate. Seriamente, io avevo pensato a Tara. Ti piace come nome?”

“Tara? Mmh si.. perchè no. Stavo pensando per il maschietto invece Ryan. Che ne dici?”

“Mmh si perchè no.” Dice scimmiottando la voce.

“Stupido. Vieni qui.”
Si avvicina e dopo averlo inglobato con le mie braccia lo bacio. Si stacca e sempre abbracciandomi si siede vicino a me nel letto.
Ora siamo una famiglia.