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Autore: PuccaChan_Traduce    01/04/2016    0 recensioni
Toudou Jinpachi non ha rivali nei reparti ‘carisma’ e ‘aspetto fisico’, perciò il voler insegnare a questo ragazzino come si sorride è un semplice gesto di carità da parte sua. È probabile che sia una causa persa, ma Toudou è abbastanza convinto di poter compiere miracoli.
Disclaimer: questa fanfiction è una TRADUZIONE che viene effettuata con il permesso del legittimo autore. Tutti i personaggi citati appartengono ai rispettivi autori.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jinpachi Toudou, Sakamichi Onoda, Yuusuke Makishima
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AUTORE: Yellow (AO3)
FANDOM: Yowamushi Pedal
Coppia: Toudou/Makishima

~

Uno

Toudou Jinpachi riconosce una causa persa quando ne vede una, e questo... scarabeo certamente ne rappresenta una bella grossa, anche se bisogna dire che l’ha appena sconfitto – e sonoramente – nella scalata in bici. Pazienza. Lui non ha rivali nei reparti ‘carisma’ e ‘aspetto fisico’, perciò è solo un segno di buona volontà da parte sua voler insegnare a questo ragazzino a fargli un vero sorriso. È probabile che sia una causa persa, ma Toudou è abbastanza convinto di poter compiere miracoli.
“No, non così, così,” dice mostrando allo scarabeo un sorriso smagliante, visto che l’altro continua a scoprire i denti e sembra che stia ringhiando invece di sorridere. Toudou non sa neanche perchè ci sta mettendo tanto impegno. Sul serio, i suoi sforzi sono del tutto sprecati con uno studente tanto negligente.
Il telefono cellulare di Makishima prende a squillare e lui sospira. Toudou inizia subito a strepitare per reclamare la sua attenzione, ma ti rendi conto che privilegio è questo, un insegnamento personalizzato di Toudou Jinpachi, lo sai quante ragazze ucciderebbero per essere al tuo posto?
Il ragazzino tira fuori il cellulare e risponde mentre lui sta ancora parlando. Toudou resta lì ad aprire e chiudere la bocca come un pesce fuor d’acqua ma l’altro non sembra farci caso: parla col suo interlocutore a monosillabi, grattandosi un lato del viso.
Finalmente riaggancia e ripone il telefono in tasca. Poi resta a fissare Toudou per almeno un minuto.
“Allora? Cosa potrebbe essere più importante del mio caritatevole insegnamento?”
Lo scarabeo si lascia sfuggire uno sbuffo annoiato, e Toudou pensa che poteva anche evitare.
“Mia mamma è venuta a prendermi.”
Toudou si sistema il cerchietto tra i capelli e cerca di non pensare al fatto che stava quasi per proporgli di continuare la lezione in treno, nel viaggio di ritorno.
Makishima solleva una mano e inizia ad allontanarsi, ma lui gli punta un dito contro ed esclama: “Ti direi di continuare ad esercitarti, ma tanto non ne avrai più bisogno perchè d’ora in poi le altre gare le vincerò tutte io!”
Lo scarabeo si volta e gli rivolge un sorriso autentico, il primo di tutta la giornata.
“Sho!” gli dice a mò di saluto; subito dopo se ne va, il momento è passato. Ci vuole qualche secondo perchè Toudou reagisca, ma poi s’illumina tutto e riprende a gridargli dietro, un pò arrabbiato e un pò estatico. Makishima si limita a sollevare di nuovo una mano, facendolo sorridere. Per qualche motivo, Toudou si sente felice. Ha perso la gara, ma avverte una piacevole sensazione di calore nello stomaco. Forse perchè è un insegnante tanto in gamba che perfino un allievo poco dotato come Makishima è riuscito a compiere tali progressi in una sola sessione.
Toudou vuole vincere, ma vuole anche continuare a vedere i frutti dei suoi sforzi. Beh, forse posso fare entrambe le cose. Ride tra sè e sè. Forse? Posso senz’altro! Toudou Jinpachi può fare tutto, pensa pedalando verso la stazione.

~
 
Due

Toudou affianca la bicicletta a quella di Makishima mentre scendono lentamente giù dal pendio, dopo aver passato la linea del traguardo. Hanno entrambi il fiatone. Stende una mano verso di lui e, dopo qualche istante, l’altro gli dà il cinque.
“Oggi ho vinto io, Maki-chan,” dice Toudou, “ma è stata una bella gara. Siamo di nuovo pari, giusto?”
Makishima ghigna. “Già, 2 – 2.”
Toudou mette il broncio. “Sei certo di prenderti abbastanza cura di te? Le ultime due corse le ho vinte io. Un bravo rivale non mi avrebbe lasciato vincere due volte di fila.”
“Rivale?” chiede Makishima, e Toudou rotea gli occhi. Credeva che ormai fosse ovvio.
“Ma è ovvio, Maki-chan,” replica. Poi socchiude le palpebre. “Quanta acqua bevi al giorno? Mangi abbastanza carboidrati? Fai un adeguato riscaldamento?”
“Ehi, dammi tregua,” fa Makishima levando le braccia al cielo, ma Toudou non ha intenzione di mollare.
“Hai ricominciato a mangiare solo gelati, eh?”
Il silenzio imbarazzato che segue è una risposta sufficiente. Toudou si lascia ricadere sul manubrio della bici, esasperato.
“Maki-chaaan... ma come devo fare con te?”
Makishima sospira; come colto da un’illuminazione, Toudou si tira su di scatto.
“Ci sono! Dammi il tuo cellulare.”
E senza aspettare risposta fa per afferrargli la tasca, ma Makishima è più svelto di lui e tira fuori il cellulare, stringendolo con fare protettivo. Toudou sospira. Ma non si rende conto che sta solo cercando di aiutarlo? Gli rivolge il più benevolo dei suoi sorrisi finchè Makishima, con un sospiro esasperato, cede e gli porge il telefono. Toudou registra il proprio numero sotto il nominativo ‘il mio rivale predestinato <3’ e si manda un sms.
“Ecco fatto! Così posso assicurarmi che ti stai preparando come si deve.”
“Che??” Makishima sembra ignaro del grande privilegio che gli è appena stato concesso; Toudou ride.
“Oh, Maki-chan, sei proprio carino! Sarà meglio non far sapere a nessuna ragazza che hai il mio numero, o diventeranno gelose,” aggiunge strizzando l’occhio.
Makishima si strofina la nuca, arrossendo, e per Toudou è più che sufficiente. Sopraffatto da un moto d’affetto, si lancia addosso all’amico/rivale.
“Maki-chan~!”
“Ehi, stà attento!”

~
 
Tre

Toudou sospira. Makishima lo ha trascinato lì dopo la loro gara – vinta proprio da Makishima, per la cronaca – perciò non avrebbe dovuto lasciare che fosse Toudou a scegliere cosa fare? Una semplice cortesia da parte sua, vista la sconfitta. Comunque rimane ad aspettare mentre Makishima scava con frenesia nel suo borsone sportivo, trattenendosi magnanimamente dal commentare gli orripilanti vestiti con cui l’altro sembra averlo stipato. Si morde la lingua. Forse un giorno di quelli poteva chiamare Makishima e parlare con lui di cose non correlate al ciclismo, e poi poteva portarlo al centro commerciale.
Forse.
Finalmente Makishima riemerge stringendo in mano una catenina. È d’oro e più spessa di come Toudou l’avrebbe scelta per sè, ma non è male. Soprattutto visto lo stato del guardaroba del suo rivale.
Makishima la lascia penzolare da un dito, e Toudou solleva un sopracciglio.
“Mio fratello è un fashion designer e a volte mi manda della roba,” spiega Makishima. “Stavolta mi ha mandato due di queste...”
E gli porge l’oggetto, abbastanza perchè Toudou possa prenderlo, ma non tanto da dare l’impressione che gliela stia regalando. Toudou si morde di nuovo la lingua e Makishima gira il viso dall’altra parte, grattandosi una guancia.
È allora che Toudou vede un oggetto dorato scintillare intorno al suo collo, e finalmente capisce. È proprio vero! È la stessa!
Con un balzo in avanti, riesce a prendere la catenina e ad abbracciare Makishima in un unico movimento fluido.
“Maki-chan! Avresti potuto dirlo che volevi regalarmi qualcosa che avessimo tutti e due, diamine!” Allenta la stretta mortale intorno a Makishima e si mette a giocherellare con la chiusura della collanina.
Makishima borbotta qualcosa che Toudou non coglie, impegnato com’è ad allacciarsela al collo.
“Come mi sta?” chiede infine, facendo un salto indietro e mettendosi in posa. Makishima sospira. “No, non rispondere. So di avere un aspetto fantastico!”
Toudou scoppia a ridere, e Makishima sospira ancora.
Subito dopo però Toudou si ricompone. Questa è una cosa importante. Punta un dito verso il suo rivale, che sobbalza.
“Maki-chan! Adesso tutti sapranno che siamo rivali predestinati, perciò sarà meglio che tu sia preparato!”
Makishima gli rivolge un ghigno asimmetrico. “Già, immagino che andrà proprio così.”

~
 
Quattro

Il telefono squilla e, dato che non lo chiama mai nessun altro, Makishima non è troppo sorpreso di vedere in schermata il nome di Toudou; il fatto è che è mezzanotte passata, per cui non può trattarsi di una delle sue solite tirate sul dover dormire di più, e quindi Makishima è curioso. Forse anche un pochettino preoccupato.
Avvia la comunicazione con un sospiro. “Pronto?”
“Maki-chan!” esclama Toudou all’altro capo, ma Makishima sente qualcosa di diverso nella sua voce, come se si sforzasse più del solito nell’apparire rumoroso.
“Cos’è successo?”
Toudou emette un suono sorpreso, poi fa una risatina. “Avrei dovuto saperlo che eri in grado di leggermi dentro, Maki-chan! Non è niente,” aggiunge, “volevo solo parlare un pò. Com’è andata la tua giornata? Hai preso le vitamine?”
Makishima giocherella con la catenina e sospira di nuovo, ma si lancia comunque in una descrizione dettagliata delle sue attività giornaliere, lasciando che Toudou commenti o intervenga con i suoi consueti ‘Maki-chan!’.
Quando finisce, si accorge che Toudou è molto più tranquillo, e solleva gli angoli della bocca in un mezzo sorriso. Tanto l’altro non può vederlo.
“E quindi me ne stavo qui a disegnare quando tu hai chiamato, e, uhm...”
“Questo dev’essere il discorso più lungo che tu mi abbia mai fatto!” ride Toudou. Makishima lo sente cambiare posizione sul letto; deglutisce a vuoto. Ha la gola secca dal troppo parlare.
Dà un’occhiata all’orologio: sono le 2 passate e di solito lui non va mai a letto prima di mezzanotte, ma è pur vero che domani c’è l’allenamento, e anche Toudou lo sa. Sta per salutarlo e riagganciare, quando lo sente muoversi ancora più rumorosamente sul letto.
“I miei genitori!” esclama il ragazzo. “Stanno litigando di nuovo,” e Makishima si sente stringere il cuore quando si accorge che Toudou sta usando quel tono, quello che assume sempre dopo ogni gara e che indica che sta dicendo la verità.
Lo sente respirare affannosamente all’altro capo del telefono.
Makishima guarda di nuovo l’orologio. “Si sta facendo tardi.”
Toudou coglie al volo la domanda silenziosa, può quasi sentirlo annuire.
“Già, è l'ora del mio sonno di bellezza!” dice, con una risata forzata.
“Non hai gli allenamenti domani, dopo la scuola?”
Makishima sa che non ce li ha, perciò non aspetta la risposta. “Ti va, uhm... ti va di incontrarci... da qualche parte?”
“Maki-chan...!”
“Ti va oppure no?”
“Certo,” risponde Toudou, felice; Makishima sorride suo malgrado.
È pronto a riagganciare quando l’altro gli chiede, con una vocina sottile: “Ti spiace restare in linea?”
Makishima non ha proprio idea di come sia giunto ad affezionarsi tanto a Toudou, ma si addormenta senza riagganciare e, in qualche modo, il sapere che Toudou sia proprio all’altro capo non gli sembra tanto imbarazzante.
Invece, per qualche motivo, lo induce a stringere più forte il telefono e il mattino dopo, quando si sveglia, è ancora lì nella sua mano.
Strano. Come del resto lo è quasi tutto ciò che prova quando pensa a Toudou Jinpachi.

~~~
 
(Angolo della Traduttrice) Salve a tutti! Eccomi tornata con una nuova traduzione appartenente a un fandom in cui non mi ero ancora cimentata finora: Yowamushi Pedal. In realtà dopo aver visto l'anime ne sono diventata una grande fan, e soprattutto sono una shipper accanita della coppia TouMaki: non trovate anche voi che questi due siano semplicemente fatti l'uno per l'altro?? *.* E così ho pensato di proporre qualche traduzione, visto che mi sembra che su di loro le fanfic scarseggino un pò. Questa in realtà sarebbe una os, ma siccome è lunghetta ho deciso di dividerla in due parti. La seconda parte sarà pubblicata tra qualche giorno. Nel frattempo voi fatemi sapere cosa ne pensate, sono ansiosa di confrontarmi con altri Toumaki fans~! ;)
  
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