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Autore: guimug    01/04/2016    3 recensioni
Riflessioni di un Romeo verso la sua Giulietta perduta, ma la speranza non può morire in cuore innamorato
Sulle parole di "Juliet" di Robin Gibb Terence lascia scorrere i ricordi
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Candy saga'
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JULIET
(Songfiction by Guido Muggiani – I testi in grassetto sono di “Juliet” – autore Robin Gibb all rights reserved)
 
 
Il crepuscolo era ormai alla fine e le prime falene cominciavano a svolazzare, la luna ancora non era sorta ma già le prime stelle della sera punteggiavano un cielo che non si decideva a cedere il passo alla notte e presentava ad occidente ancora un colore indaco scuro che contrastava con il nero che saliva lentamente da oriente, presto l’oscurità sarebbe stata padrona del posto con le sue lugubri ombre a segnare i sentieri di quel parco che invece di giorno era una festa di colori ed allegria per le innumerevoli aiuole fiorite.
Nascosto in una macchia di betulle un uomo spiava verso la grande casa e soprattutto verso una finestra del secondo piano dove, dietro le tende, si indovinava una figura delineata dalla luce proveniente dalla stanza, una figura femminile che si muoveva avanti e indietro evidentemente intenta a qualche ultimo compito domestico e del tutto ignara che qualcuno la stesse osservando; l’uomo emise un sospiro e lasciò che la mente vagasse nei ricordi focalizzando l’immagine di una persona.
 
“I steal the night away
drivin’ my life away dancin’!
I was a Romeo, I knew the art of romancin’!”

 
“Qual luce erompe da quella finestra! Là è l’oriente e Giulietta è il sole!
Levati o sole bello a cancellar l'invidiosa luna già malata e livida di rancore, perché tu, sua ancella, sei molto più bella di lei!!”
Quante volte aveva ripetuto queste parole, su un palco ed anche in privato dedicandole sempre alla stessa persona, a quella ragazzina bionda e lentigginosa che in una fredda notte in mezzo all’oceano gli era apparsa, tremante e pallida, sul ponte della nave che lo portava in Inghilterra ed a cui lui si era rivolto con il suo solito tono scostante e canzonatorio…no, lui non era il tipo classico del nobile inglese, lui era un Granchester solo di nome ma per il resto ci teneva a passare per un ragazzo ribelle, un ragazzo che sa il fatto suo e non ha bisogno di nessuno!!
 
“I was just one of the guys
and I thought I had it made
I needed someone to show me
how to love!”


Già, poi era arrivata lei ed in poco tempo la sua vita era cambiata, completamente stravolta!
Per lei aveva smesso di fumare, aveva imparato a suonare l’armonica ed a limitarsi nel turpiloquio, ave a cominciato a pensare che aiutare gli altri era qualcosa che faceva stare bene ed avere degli amici voleva dire scacciare i fantasmi della solitudine che lo tormentavano; per lei era riuscito persino a riallacciare un rapporto con sua madre!
Quante cose aveva fatto per lei, anche la sua carriera di attore shakespeariano in fondo l’aveva scelta per omaggio alla sua “Signorina Tuttelentigglini” che una volta a scuola, per partecipare di nascosto ad una festa dalla quale era stata esclusa per punizione, si era travestita prima da Romeo e poi da Giulietta eludendo così l’arcigna sorveglianza delle monache.
Quante risate quella sera, forse era stato proprio allora che qualcosa nel suo cuore era scattato ed aveva deciso che quella strana ragazza sarebbe stata la sua Giulietta, sua e di nessun altro…
 
“Juliet, oh Juliet
the night was magic when we first met
Juliet, oh Juliet
You know you taught me to fly!
You take me clear to the sky!
And all the people around the world can
stand aside…”

 
Aveva sognato la sua vita con lei, aveva lavorato tanto per raggiungere il successo ed offrirle finalmente quello che la sorte le aveva negato fin da bambina, col suo status di orfana e con le vessazioni da parte di chi in virtù di una presunta superiorità sociale la trattava dall’alto in basso.
Lui l’avrebbe portata via da tutto questo, le avrebbe offerto una vita meravigliosa fra i più bei teatri del mondo, fra luci e successi e poi alla sera l’avrebbe tenuta stretta a sé per tutta la notte.
 
“Fighting with destiny
fortune and fame but kept losin’
playin’ a joker’s game
only myself I was foolin’”

 
Ma il destino aveva deciso diversamente e quella sera a New York mentre la neve cadeva sentiva che il suo sogno si spezzava, guardandola andare via dalla finestra dell’ospedale in cui si erano detti addio si chiedeva se fosse valsa la pena impegnarsi tanto se poi non aveva avuto il coraggio di opporsi all’egoismo di un’altra donna che sfruttava la propria disgrazia per ricattarlo e legarlo a lei.
Aveva perso! Sconfitto dal destino ma prima ancora da se stesso e questo non poteva tollerarlo!
Romeo, che tante volte aveva interpretato sul palcoscenico, era stato capace di morire per la sua Giulietta sfidando tutto e tutti mentre lui alla prima difficoltà si era arreso!
“Sono stato solo un codardo!” mormorò mentre teneva lo sguardo fisso sulla finestra che ormai spiccava chiara nel buio, “Sono stato un codardo e l’ho persa per sempre, cosa ci faccio adesso qui?”
Già, che cosa faceva lì soto quella finestra? Cosa sperava di ottenere?
Lasciò di nuovo che il filo dei ricordi si dipanasse, dopo quella sera la sua vita era stata una lunga serie di fallimenti acuiti dalla dipendenza per l’acool che lo aveva ridotto ormai all’ombra di se stesso fino a quella sera in un oscuro teatrino di periferia dove, in mezzo ad un pubblico disattento e rozzo la sua Giulietta era ancora una volta apparsa per tendergli la mano e tirarlo fuori dalle secche della disperazione.
Solo vedere i suoi capelli biondi in mezzo alla massa lo aveva scosso a tal punto che in un attimo tutto il talento sopito sotto litri di whiskey e tonnellate di tabacco era prepotentemente riemerso ed aveva prodotto una delle sue migliori interpretazioni di tutti i tempi, tanto che persino quel pubblico di operai che nemmeno sapevano chi fosse Shakespeare si era commosso e gli aveva tributato un lunghissimo applauso.
Ma il rimpianto di quella sera era stato che, al termine della rappresentazione nonostante si fosse affrettato a scendere dal palco con ancora indosso gli abiti di scena non era riuscito a raggiungere il suo angelo salvatore, la sua vera Giulietta si era dileguata fra la folla lasciandogli in gola e nel cuore tutte le parole che avrebbe voluto dirle.
 
“Juliet, oh Juliet
this guy’s in love with you don’t forget!”

 
E adesso era lì, nel parco della villa di Lakewood dove sapeva che Candy viveva dopo essersi sposata sperando almeno di vederla una volta ancora, di farle sapere che lui era tornato quello di un tempo, forte e determinato nel rincorrere i suoi sogni e che ancora pensava a lei!
“Non ho mai smesso di amarti Candy! Non ho mai smesso e mai smetterò, e se anche non potremo realizzare il nostro sogno sappi che ti porterò sempre con me, tu sii felice nella tua vita…”
 
“On and on our love is like the sun
it keeps on goin’ strong like eternity
I wanna love you in my life, sweet Juliet!
Livin’ without love in my life, my girl Juliet!”

 
Esitante mosse qualche passo in direzione della casa, voleva avvicinarsi ma all’improvviso le tende si aprirono ed un viso sorridente incorniciato da un’aureola bionda apparve nell’incerta luce proveniente dall’interno, Terence si fermò estasiato a contemplare il volto che ogni notte poteva vedere solo in sogno e per un attimo pensò di urlare, di chiamarla per portarla via con sé e riprendere da dove il destino li aveva interrotti.
Ma fu solo un momento, subito dopo accanto a Candy apparve un'altra persona che le circondò dolcemente le spalle con un braccio, un uomo alto ed anche lui biondo che la guardava teneramente.
Candy appoggiò la testa sulla sua spalla e quel gesto fu per Terence la conferma definitiva che la sua “Signorina Tuttelentiggini” era persa per sempre, ormai la vita li aveva divisi ma poterla vedere ancora una volta gli aveva comunque dato una nuova carica; avrebbe continuato a recitare per lei, sperando che magari un giorno il destino avrebbe potuto decidere di rimescolare le carte, e se questo fosse successo lui sarebbe stato pronto!
 
“Juliet, oh Juliet
this guy’s in love with you don’t forget
Juliet, oh Juliet
this guy’s in love with you don’t forget
Juliet, oh Juliet….”

 
Si voltò e prese il sentiero che portava verso l’uscita del parco, passando dal Cancello delle Rose si voltò ancora una volta a guardare il lontananza la villa e la finestra illuminata:
“Arrivederci Candy! Tra noi non sarà mai un vero addio!” e mentre si allontanava cominciò a declamare “Solo chi non ha conosciuto il dolore può ridere di chi soffre…”
  
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