Prompt: TimeSkip: dieci anni dopo.
Pairing: Peter/Lydia.
Imprevedibile
Imprevedibile.
È
la prima parola che ti viene in mente nel vederla lì, ferma
davanti la tua
porta, diversa eppure così uguale a quella di
così tanti anni fa.
È
seria, la ragazzina, perché non puoi far altro che pensarla
come tale, sebbene
di adolescenziale non sia rimasto più nulla, né
nel fisico, né nella psiche.
Lydia
Martin è alla tua porta, sguardo più affilato,
capelli più corti e con
rammarico noti che quel rossiccio così particolare ha
lasciato il posto a una
tinta più scura, che ti pizzica in maniera molesta il naso.
Ti
scosti senza dire una parola. Se ha trovato il coraggio di cercarti
nella
Grande Mela, ha avuto la fortuna di trovarti e l’ardire di
fartelo sapere, avrà
anche il coraggio di prendere per prima la parola, ne sei certo.
Entra
in quell’appartamento, guardandosi attorno, ammirandolo, lo
vedi dal guizzo dei
suoi occhi, così diverso dal loft in cui tuo nipote si
crogiolava, ma tu sei
sempre stato un esteta, ami circondarti di cose belle e raffinate. Lo
dimostrano le litografie che ti piace mostrare e tutti quegli scatti
anonimi in
cui si intravedono i particolari di una ragazza sconosciuta, a volte un
neo,
spesso un ricciolo sfuggito, solo in una si notano delle labbra. La
somiglianza
non sfugge nemmeno a lei, lo percepisci dall’odore della
consapevolezza condito
da una punta di eccitazione che per un attimo ti stordisce.
Ma
Lydia Martin è sempre stata capace di farlo. È
sempre stata in grado di
stupirti in ogni suo movimento, come quando ha deciso di fidarsi di te,
per
salvare quell’altro ragazzino, come adesso, che dopo dieci
anni ti ha cercato,
non sai nemmeno per cosa.
Si
volta e ti guarda e il suo volto non fa trasparire nulla, anche il suo
odore
appare tranquillo, nessun pericolo mortale in vista, dunque.
Perché
mai ti ha cercato, allora?
Vorresti
chiederlo, ma tra te e lei esiste da sempre questa specie di guerriglia
che vi
vede coinvolti da quella sera in cui, preso da un attimo di follia, hai
deciso
di darle il morso e sei stato così sfortunato da ritrovarti
l’unica Banshee in
città.
Il
vostro è un gioco in cui non ci si abbassa, non ci si
arrende, a meno che non
ci sia di mezzo la vita di qualcuno, ma questo non è il
caso, il suo battito
cardiaco è troppo regolare, esprime tranquillità
e quella maledetta aria di
superiorità che la contraddistingue con tutti, e soprattutto
con te.
La
guardi e indossi quel sorriso, e lo senti che il suo cuore perde un
battito. La
cosa ti solletica l’ego, ma sei bravo a nasconderlo.
«Gli
scatti sono belli» ti dice con quella sua voce melodiosa e
così letale. Chissà
se in quei dieci anni ha capito qualcosa di come funzionano i suoi
poteri,
chissà se adesso è consapevole delle sue
potenzialità, ti domandi.
«Lo
so» le rispondi facendo un passo avanti, cerchi di
avvicinarti a lei, perché
quello che anche quella notte ti ha spinto a darle il morso
è stata proprio
quella punta di follia che ha visto dietro il terrore la forza e per un
attimo
hai pensato che sarebbe stato bello averla tra i piedi un po’
più simile a te.
Lei
non dice nulla, continua solo a guardarti ed è incredibile
come due occhi come
i suoi ti tengano in pugno.
«Che
ci fai qui?» cedi alla fine, perché la
curiosità è troppa e le sue labbra che
si muovono sono un sogno a cui ancora non vuoi rinunciare e vorresti
che
parlasse, ancora.
Si
avvicina anche lei e nei sui occhi c’è stato un
cambiamento e ti chiedi da
quando da predatore sei diventato preda.
«Sembra
incredibile, ma non sono molti gli Hale che risiedono a New
York» e si pone
proprio di fronte a te, senza alcun timore. Così diversa e
così uguale, non
riesci proprio a comprenderla e forse è per quello che ti ha
sempre
affascinato.
«Questo
non risponde alla domanda, Lydia».
E
la vedi sfidarti, finalmente.
Fiera
in viso, di fronte a te, alza il mento per poterti guardare negli occhi
e ti domanda
qualcosa che cela mille altri significati, o forse lo speri, speri che
contenga
altri mille significati – perché solo quello
sarebbe davvero troppo poco per
quello che la tua mente, egoista, forse, ma non sei mai stato uno
stinco di
santo, ha elaborato – brami quei mille altri significati,
come se in quei dieci
anni tu non avessi aspettato altro che Lydia Martin, perché
di donne te ne sono
capitate molte ma di Banshee potenzialmente letale con quegli occhi
così
magnetici e con quella bocca così intelligente, come se
fosse l’intelligenza ad
attrarti di quelle labbra, non te ne erano mai capitate.
«Non
mi offri nemmeno un caffè?».
«Vada
per il caffè» dici mentre la guardi sedersi sul
divano e ti chiedi cosa vi
leghi, in realtà, se siano ancora le conseguenze del morso o
se il fascino del
proibito che la spinge verso di te. Perché chiederti che
cosa sia a spingere te
verso lei un po’ ti spaventa, perché lei
è una ragazzina, in confronto a te,
lupo tendenzialmente psicopatico, e il fatto che tu sia caduto in
quella
trappola vecchia di un milione di anni proprio non ti va
giù, perché credevi di
essere più furbo, o forse lo speravi e ti dici che in
quell’ultima mezz’ora hai
sperato un po’ troppe cose per un tipo pragmatico come te, e
forse, senza
pensarci, mentre porti il caffè a quella piccola arma di
distruzione di massa,
ti concedi di sperarne un’altra, leggermente più
pericolosa, ti concedi la
speranza che forse deciderà di restare, magari per
più di un caffè.
Dunque, eccomi e magari insultatemi poco, non so da dove è uscita fuori sta robetta, fatto sta che ho trovato la challenge, ho trovato la coppia Pydia e mi è venuta in mente sta cosa. Perché Lydia va da Peter?... Boh, voi perché gliel'avreste mandata?
Il fatto che io scriva Pydia non vuol dire che io shippi solo quello, ho notato come i meravigliosi personaggi di questo fandom si prestino alla nobile arte dello shipping in maniera molto versatile. Io shippo chiunque con chiunque.Bando alle ciance, è il primo esperimento nel fandom, spero di continuare con gli altro prompt, a presto, cià.
Cinzia. N. Spurce. ^^