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Autore: BlueRon    01/04/2016    1 recensioni
Immagina: vedi i fantasmi, tuo fratello è morto in circostanze misteriose e una nuova offerta di lavoro per tuo padre ti porta a frequentare una scuola piena di ragazzi con strabilianti poteri.
La Rosehill Academy nasconde un terribile segreto, ma anche la chiave per trovare il colpevole della morte di Axel Johnson.
Ti unirai anche tu all'avventura?
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Benvenuta alla Rosehill Academy" sentenziò il ragazzo con il gilet a rombi non appena ebbi finito di percorrere la gradinata fino al portone.
"Come fai a sapere che sono nuova?" domandai stupita.
"E' il mio dovere, faccio parte del Comitato d'Accoglienza della Rosehill dal mio primo anno."
Scossi la testa, "Bene, potresti indicarmi la segreteria?"

Un gruppo di ragazzini con pantaloni color cachi e camicie azzurre sotto i pullover ci superò schiamazzando.

"Non fare quella faccia, la Rosehill non è una scuola privata piena di smorfiose e figli di papà..." mi disse gilet-a-rombi.
"Quindi è una scuola pubblica piena di smorfiose e figli di papà?"
"Mi piace la tua ironia, potresti unirti al club di giornalismo. Lascia che ora ti racconti un po' di storia." Su fermò sotto l'arco del portone e aprì le braccia, come un uomo che prega per la misericordia. Poi, con gli occhi chiusi, parlò, "La Rosehill Academy fu fondata sul finire del diciannovesimo secolo dai coniugi Rosehill; i quali, non lasciando eredi, diedero istruzioni per la creazione di questa scuola affinché chiunque potesse ricevere un'adeguata istruzione. Molti abitanti del luogo non potevano che permettersi una misera istruzione elementare; la scuola, gratis per la maggior parte delle persone, divenne il punto fermo dell'economia qui a La Lyange."

Seguii il ragazzo lungo l'ampio corridoio, le finestre erano enormi e intervallate da dipinti dall'aria neoclassica con massicce cornici di legno dorato.

"E' stato un piacere" disse gilet-a-rombi indicandomi la segreteria, "Buona fortuna".

Entrai nella stanza e mi avvicinai al bancone, una donna tozza con capelli rossi e crespi mi sorrise gioviale.

"Dimmi pure cara"
"Buongiorno signora, sono qui per completare l'iscrizione. Mio padre ha parlato con la Preside settimana scorsa, Johnson."
"Sei maggiorenne tesoro?"
"Sì, signora"
"Bastano un paio di firme su questi documenti e ti pregherei di portarmi questi fogli compilati da tuo padre entro e non oltre settimana prossima"
"Certo signora, grazie."

Mi diede le spalle alla ricerca di qualcosa e io infilai i documenti nella borsa.

"Ecco il tuo orario" disse passandomi un foglio che somigliava tanto ad un casellario per l'archivio, "L'aula 23 si trova al secondo piano, percorri tutto il corridoio e alla fine giri a sinistra, troverai le scale."
"Grazie signora, buona giornata"

Percorsi il corridoio fino al capo opposto e presi le scale sulla sinistra. Due rampe di gradini coperti da un tappeto borgogna consumato mi portarono al corridoio del secondo piano. Le aule si spiegavano su entrambi i lati, alcuni mezzi busti di marmo bianco erano posti su colonne alte circa un metro e l'atmosfera era resa lugubre dalle pesanti tende di velluto che erano elegantemente piegate ai lati delle vetrate spaziose. I soffitti, alti più di tre metri, erano riccamente decorati con bibliche scene scabrose e grossi lampadari di cristallo prendevano verso il pavimento.

~

Camminai guardandomi intorno fino all'aula 23, la porta era chiusa e non si sentiva una voce uscire dalla stanza.

Bussai titubante e la porta si aprì da sola.
Presi un profondo respiro e mi avventurai nell'aula scura. Le tende erano tirate e l'unica fonte di luce proveniva da un piccolo televisione posto vicino la cattedra. 
Una figura snella e scura mi venne incontro. Uno schiocco di dita e la luce si accese.

La classe mi apparì davanti come un miraggio nel deserto. All'improvviso.

"Sono il signor Parolin", disse l'uomo, "Tu devi essere la ragazza nuova."

"Johnson, signore", dissi assumendo una postura rigida, molto militare.

"Johnson. Bene bene, si accomodi. Stiamo visionando un filmato sulla Caccia alle Streghe, il materiale le sarà fornito a fine lezione, mi aspetto un tema di millecinquecento parole per settimana prossima su ciò che ha comportato questo accanimento verso le donne."

Sollevai un sopracciglio. 
"Aye, signore"
Il professore annuì convinto, "Bene Johnson, si accomodi ora"
M'incamminai verso il banco indocatomi e mi sedetti.

Avevo ancora la giacca addosso quando sentii un secondo schiocco di dita e l'aula tornò buia. Il filmato ripartì e mi persi con lo sguardo nel fuoco di uno dei roghi dell'Inquisizione.

A fine lezione la luce si riaccese senza che nessuno facesse un passo vero l'interruttore.
Il professor Parolin consegnò un plico di fotocopie di documenti antichi e recenti, pinzati insieme senza alcuna logica apparente.

Una ragazza bionda e slanciata si avvicinò al mio banco.
"Sono Mary Lou, seguimi."
Sollevai un sopracciglio, "Scusa?"
"Hai capito bene" disse passando una mano trai capelli dorati, "Seguimi."

Seguii Mary Lou fuori dalla classe e lungo il corridoio, fino a giungere alla scalinata. 
Arrivammo al terzo piano e poi al quarto.
Ci fermammo davanti un'aula vuota.

"Qui", disse Mary Lou entrando.
"Qui", le feci il verso seguendola.

La stanza non era più vuota, noi due non eravamo più sole. Un gruppo di ragazzi, pallidi come morti e sbiaditi come usciti da una vecchia fotografia, erano seduti alcuni sui banchi e altri sulle sedie. Avevano vestiti fuori tempo, come se la porta fosse stata un portale per il passato.

"Mary Lou?" domandai.

   
 
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