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Autore: Ambros    01/04/2016    3 recensioni
[Missing moment da City of Ashes, Malec]
Dal testo:
- Magnus si morde il labbro inferiore e i suoi occhi scintillano un po' di più; -Puoi toglierti la giacca, se vuoi.-
Alec lo guarda di sbieco: -Non so più dove sia l'attaccapanni.-
Magnus distende elegantemente le gambe e si rimette in piedi con leggerezza, gli si avvicina lentamente.
(Ha tutta l'eternità.)
Fa scivolare le dita lunghe e sottili sotto la giacca di Alec e lo guarda brevemente negli occhi prima di girargli attorno per aiutarlo a liberarsi definitivamente dell'indumento; lo fa scomparire dalle proprie mani con un semplice movimento del polso.
Alec sospira, un po' perché ha bisogno di ossigeno: -Mi servirà di nuovo, prima o poi.-
Magnus agita una mano con fare noncurante: -So dov'è l'attaccapanni.- ribatte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Missing moment dal quarto capitolo di City of Ashes, spero vi piaccia :)
 
Per Fravah :*
 
 

God damn, you're beautiful


 

-Di solito a questo punto si bussa.-

Alec sobbalza e una risata leggera gli scivola sulla pelle del collo.

-Entra.-, e poi, con parole soffici curvate in un sorriso, -Mio sciocco Nephilim.-

La serratura della porta si apre con un leggero click, e Alec si acciglia solo per un istante prima di spingere delicatamente contro il legno con la punta delle dita.

Il salotto è diverso dall'ultima volta che lo ha visto: due spaziosi divani color vinaccia occupano gran parte della stanza, disposti ad L di fronte ad un caminetto in cui scoppietta un fuoco azzurro, una libreria e una lampada riempiono il vuoto adiacente alla parete che separa il salotto dalla cucina.

Magnus è seduto comodamente su uno dei braccioli del divano e risponde con una scrollata di spalle all'occhiata di Alec: -Ero annoiato.-

Un angolo delle labbra di Alec si curva con esitazione in un mezzo sorriso: -Ti annoi spesso?-

Gli occhi gialli di Magnus scintillano e un sorriso deliziato si dipinge sulle sua labbra sottili: -Non così spesso, ultimamente.-

Alec distoglie lo sguardo e affonda le mani nelle tasche della felpa scolorita – un tempo doveva essere stata blu.

Magnus si morde il labbro inferiore e i suoi occhi scintillano un po' di più; -Puoi toglierti la giacca, se vuoi.-

Alec lo guarda di sbieco: -Non so più dove sia l'attaccapanni.-

Magnus distende elegantemente le gambe e si rimette in piedi con leggerezza, gli si avvicina lentamente.

(Ha tutta l'eternità.)

Fa scivolare le dita lunghe e sottili sotto la giacca di Alec e lo guarda brevemente negli occhi prima di girargli attorno per aiutarlo a liberarsi definitivamente dell'indumento; lo fa scomparire dalle proprie mani con un semplice movimento del polso.

Alec sospira, un po' perché ha bisogno di ossigeno: -Mi servirà di nuovo, prima o poi.-

Magnus agita una mano con fare noncurante: -So dov'è l'attaccapanni.- ribatte.

Alec si aspetta quasi una linguaccia; si acciglia: -Il tuo Nephilim?-

Le sopracciglia di Magnus si abbassano di qualche millimetro e lo stregone chiude i denti sulla punta della propria lingua.

Un tempo, prima che la sua vita fosse invasa da Shadowhunters con gli occhi blu, era stato capace di riflettere prima di parlare.

Alec lo guarda con espressione incuriosita, il capo leggermente inclinato su una spalla e la pelle bianca illuminata dalla luce calda del salotto; lo guarda come tutti i mortali guardano il mondo, come se l'universo fosse diviso tra cose che possono essere capite e cose che resteranno sempre incomprensibili. Per un attimo Magnus si chiede a quale categoria appartenga.

L'amore lo ha sempre reso un idiota.

Schiocca le dita e una pesante tazza di ceramica compare tra le dita di Alec.

-Il mio sciocco Nephilim.-

Alec scruta il liquido fumante nella propria tazza e si acciglia; risolleva lo sguardo su Magnus e studia anche lui per qualche secondo. -Perché?-

Magnus sospira.

L'unico modo per far sì che Alec smetta di fare domande è rispondere.

-Sciocco- ripete lentamente, addolcendo la parola con un passo felpato verso di lui, -Perché potresti decidere di entrare dando fuoco alla porta e non batterei ciglio, e ancora non ci credi.-

Alec spalanca un po' gli occhi, la pelle bianca sui suoi zigomi si tinge di rosa, e Magnus pensa sciocco Alexander.

Allunga il braccio e la punta delle sue dita sfiora la pelle di Alec, le rune che la attraversano, -Nephilim.-

Alec alza gli occhi al cielo con un mezzo sorriso, ma non dice niente; si limita ad allungare il braccio e posare la tazza su un tavolino alle proprie spalle. Magnus pensa a quando gli era sembrato intoccabile e sicuro, un desiderio irrealizzabile che avrebbe potuto contemplare per sempre.

È di gran lunga più dolce perdere qualcosa che non si è mai avuto, ma Magnus avvolge le dita attorno al polso di Alec e preme il palmo della propria mano contro il suo petto, dove Alec è vivo. Questo è ancora più dolce.

È Alec a baciarlo, sollevando il mento e affondando le dita sottili tra i capelli neri e azzurri sulla sua nuca, e Magnus gli avvolge le braccia attorno alla vita, sa che non ci sarà mai niente dopo la dolcezza di cui è capace Alec, l'ingenuità con cui concepisce il groviglio di complicazioni che sono loro due in quel momento.

-Mi sta bene.- mormora Alec sulle sue labbra, -Anche il resto.-

Magnus fa scivolare le proprie dita sotto la stoffa della felpa consumata di Alec, contro il calore della sua pelle: -Mio.- mormora, e sente i brividi che corrono lungo la schiena di Alec.

Sposta le labbra lungo la sua pelle bianca, fino alla sua gola, lo trascina all'indietro finché non inciampano nel divano e Alec pianta i palmi delle mani ai lati del suo viso per non poggiare tutto il proprio peso su di lui, preme un gemito contro la pelle di Magnus quando lo stregone intreccia le proprie gambe alle sue e spinge il bacino verso l'alto.

Alec solleva il capo, la sua fronte premuta contro quella di Magnus e gli occhi chiusi, -Mio.- ripete, stavolta per sé, le sue labbra sfiorano quelle di Magnus.

Magnus chiude gli occhi, solo per un istante, le dita ancora premute contro la pelle bollente della schiena di Alec. Una parte di lui si ancora alla voce di Alec, e sa che non la riavrà indietro.

È questo che significa.

Mio.

Riapre gli occhi e Alec lo bacia, le ciglia che gli sfiorano le guance.

Alec gli spezzerà il cuore, ma non ha importanza.

 

*

 

Magnus ride sottovoce e preme la punta delle dita contro la pelle del collo di Alec.

Alec poggia il mento sul suo petto e lo guarda con espressione confusa e assonnata: -Cosa?-

Magnus scuote il capo, gli passa le dita tra i capelli disordinati: -Tutti sapranno che sei di qualcuno.- commenta, tracciando con i polpastrelli i contorni del livido che le sue labbra hanno lasciato sulla pelle bianca di Alec.

Alec aggrotta le sopracciglia con aria pensierosa, copre le dita di Magnus con le proprie: -Mi piace.- decide alla fine, poggiando di nuovo la tempia sul petto di Magnus.

(Alec gli ha già spezzato il cuore, ma non ha importanza.)

 

 

 
 
 
 
 
 
  
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