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Autore: Hendy    02/04/2016    3 recensioni
"Avevano bisogno di nascondersi e questa era una cosa che Jane odiava con tutta se stessa. A lei non interessava chi avesse davanti, avrebbe affrontato chiunque a testa alta. Eppure eccola lì, alla disperata di ricerca di un rifugio in cui mettere al sicuro la persona più importante della sua vita."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato all’unico Micio Gatto della mia vita: Sam.
 
 


Il Mio Rifugio
 




Stavano correndo a perdifiato da quelle che sembravano ore. Avevano bisogno di nascondersi e questa era una cosa che Jane odiava con tutta se stessa. A lei non interessava chi avesse davanti, avrebbe affrontato chiunque a testa alta. Eppure eccola lì, alla disperata di ricerca di un rifugio in cui mettere al sicuro la persona più importante della sua vita.

“Jane, rallenta. Per favore.”

La voce di Maura era quasi supplichevole. Ma non potevano permetterselo. Doveva metterla in salvo.

“Non possiamo. Ci stanno alle calcagna, dobbiamo allontanar-“
“Nessuno ci sta inseguendo più.”

Si fermò di scatto e per la prima volta quella sera si concesse di concentrarsi su qualcosa di diverso dalla sicurezza della donna al suo fianco.

Aveva trascinato Maura per come minimo tre isolati, non lasciandole mai la mano e non perdendola mai di vista. Era vero, lo avevano seminato oramai. O semplicemente le aveva lasciate scappare.

La paura palpitava ancora nelle sue orecchie. Dovevano nascondersi. Avrebbe cambiato il suo modo di vivere se questo significava metterla al sicuro.

“Maur, dobbiamo…”
“Guardami.”

Fu interrotta ancora una volta e si rese conto di non averla più guardata in volto da quando quell’uomo si era presentato con l’intento di ucciderle in nome di qualche stupida vendetta nei confronti di Patrick Doyle.

“Jane, guardami.”

Cercò di evitare il suo sguardo ma davanti all’insistenza della bionda, obbedì. Il castano scuro dei suoi occhi incontrò il color miele delle iridi di Maura. Non voleva mostrarsi debole, non voleva che Maura vedesse la paura impressa nei suoi occhi. Voleva essere forte. Voleva essere in grado di proteggerla. Voleva…

“Va tutto bene. Stiamo bene. Ho paura anch’io, ma dobbiamo fermarci e riprendere le energie, okay? So che mi rinfaccerai questa cosa per mesi interi ma questi tacchi mi stanno davvero uccidendo. In più sembri sul punto di avere un collasso, il corpo umano ha bisogno di riposare almeno sei ore. Cosa improbabile per questa notte ma sempre meglio di non dormire per niente.”

In un momento migliore Jane avrebbe sicuramente interrotto la donna a metà discorso, se non all’inizio. Ma la lasciò parlare concedendosi pochi istanti per respirare profondamente e ragionare sul da farsi. Maura aveva ragione. Avevano entrambe bisogno di riposare. Ma rimaneva comunque il problema del nascondiglio.

“Quello in fondo alla strada sembrerebbe essere un ostello.” Disse Maura, puntando il dito a una struttura per niente raccomandabile. Di certo non il tipo di hotel a cinque stelle cui la donna era abituata.

Forse anche Maura, per il bene di Jane, era disposta ad andare contro il suo modo di vivere abitudinario. Al che Jane stava per protestare ma questa volta fu Maura a trascinarla lungo la via, tenendole la mano. La sua presa era calda, forte. Un po’ sudata a essere sinceri. La sua fonte di coraggio.

Chiesero la stanza più grande e decente che avevano a disposizione. Il che consisté in uno stanzino orribile e puzzolente, pieno di tarme e scarafaggi.

“Veramente di lusso” sbuffò Jane.

Maura era chiaramente contraria a tutto quello ma con ogni briciolo di volontà che aveva in corpo, andò a sedersi sul letto matrimoniale presente nella stanza.

Solo per rialzarsi subito dopo aver notato la presenza di un coinquilino indesiderato. Un ratto morto stecchito. Attratta, Maura si riavvicinò.

“Secondo un primo esame visivo, sembra essere qui da qualche giorno. Il rigor mortis sembra risalire a-”
“Non avrai intenzione di toccare quella cosa spero!”

Jane prese la bionda e la portò a distanza di sicurezza. Dopo essersi sbarazzata di quel topo –“Rattus Norvegicus!” secondo Maura - si avvicinò alla finestra per guardarsi intorno.

Nessuno era in vista.

“Potremmo andarcene finchè siamo in tempo. Non sembra molto salutare stare qui.” Propose.

Secondo Maura però, quello era il posto ideale per qualcuno che sembrava aver così tanta conoscenza su di loro. Nessuno si aspetterebbe di trovarle lì. A malincuore, Jane le diede ragione.

Discussero a lungo dove dormire, fino a che Maura cedette davanti alla testardaggine della mora e prese posto sul divano, in condizioni visibilmente migliori del letto. Riuscirono a procurarsi delle coperte miracolosamente salve dall’attacco delle tarme e, dopo essersi assicurata che la bionda fosse al caldo, Jane prese posto affianco a lei, sul pavimento.

La notte portò il suo incantesimo di sonno solo su Maura. Jane rimase vigile per ore e ore. Puntò la pistola contro ogni rumore sospetto che sentì.

A un certo punto della notte, mentre la luna si rifletteva tra le tenebre della stanza, qualcosa destò Jane dal suo dormiveglia. Dal divano affianco a lei arrivarono degli strani rumori. E prima che potesse anche solo realizzare cosa stesse succedendo, un corpo le cadde addosso.

Il suo primo istinto fu di calciarlo via e tirar fuori la pistola ma qualcosa, nel suo inconscio, le disse che non doveva azzardarsi a far del male a quella persona. Qualche secondo dopo, realizzò essere proprio Maura, caduta dal divano. La caduta però non sembrò aver influenzato il suo stato soporoso. Tutt’altro. Si accoccolò su di Jane come se fosse la sua ancora di salvezza.

Poco sapeva Jane, che Maura la considerava così veramente.

Jane sorrise. Il primo sorriso della serata. Il profumo di Maura la invase e si sentì finalmente al sicuro. La prese tra le sue braccia e con una delicatezza non da lei, se la sistemò al suo fianco, dimenticando tutta la discussione su divano/pavimento. Dimenticando persino, per la prima volta, del pericolo che le stava perseguitando.

C’erano solo loro due in quella stanza. Loro e nessun altro. Avrebbe pensato al sorgere del sole a come catturare il cattivo, a che strategie usare, a come poter dare a Maura la sicurezza che meritava.

Ora non ce n’era bisogno.

Ora erano al sicuro.

Ora Maura era al sicuro.

Domani sarebbe tornata a guardare a testa alta la situazione. Al momento però quel nascondiglio le andava più che bene. Era Maura il suo nascondiglio, il suo rifugio segreto.

E con il suo calore affianco e il suo respiro contro il collo, l’incantesimo cadde pure su di lei.

E si addormentò.

 

N/A: Questa Os nasce da un sogno idiota che mi è stato imposto di trascrivere e pubblicare. Non è riferito a nessun momento in particolare, è un Missing Moment che può essere posto in qualsiasi punto della serie tv. Non trovo però importante quando questo possa accadere, quanto ciò che riesco a trasmettere con le mie parole. E' la prima volta che pubblico in questo fandom e lo devo solo a Sam, già sopra citata. Questa os è tutta per te ♥
Detto questo, spero abbia fatto spuntare un sorriso anche a qualcun'altro. :)
Un caldo abbraccio,
Hendy
  
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