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Autore: Eristhestrange    02/04/2016    3 recensioni
Un'alternativa agli eventi di Dressrosa: una prigioniera piuttosto singolare, un accordo a cui non si può sfuggire, un piano da portare a termine. Ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

La tensione era più forte che mai e nella sala si respirava un clima di guerra: una guerra silenziosa, scaturita dal bagliore di un paio di occhi verdi. Eris sollevò il bicchiere dal tavolo, un raffinato cristallo intarsiato d'argento, lo portò alle labbra sottili e sorseggiò lentamente il suo contenuto.
"Non gradisco essere osservata in maniera così insistente mentre mangio!"
disse con disprezzo, posando il bicchiere davanti a lei e rivolgendosi alla figura sgradevole ed ingombrante che si trovava all'altro capo del tavolo. Questa, da sotto i sottili occhialini, continuava a fissarla con un'espressione particolarmente divertita. La lunghissima tavola era stata imbandita delle più squisite pietanze, le migliori stoviglie, le tovaglie più belle, sontuosi centrotavola di fiori freschi: questa era diventata la quotidianità. Una routine di cui avrebbe volentieri fatto a meno.
"Che peccato! Un così bello spettacolo!"
Le rispose ridendo quella voce tanto fastidiosa, che la lunghezza del tavolo faceva arrivare alle sue orecchie di qualche tono più bassa rispetto a come sarebbe dovuta essere. L'affermazione contribuì ad infastidirla ulteriormente; fece una smorfia di disgusto increspando le labbra.
"Vostra Maestà" disse con una punta di sarcasmo nella voce mentre si alzava dalla sedia "col vostro permesso, mi ritiro nelle mie stanze!".
Il fruscio della sua gonna sul pavimento di legno pregiato venne accompagnato dalla risata del Re mentre la ragazza si affrettava ad uscire dalla stanza a passo spedito. Spalancò i portoni stizzita e all'esterno vi trovò le dame che erano state messe al suo servizio.
"Eris-sama, state bene? Avete già terminato di pranzare?" la giovane inserviente aveva l'aria un po' preoccupata "Non preoccuparti, non avevo molta fame, desidero ritirarmi nella torre per adesso!" .
Percorse i lunghi corridoi e le scale, inseguita dal suo crocchio di donne, e finalmente giunse negli appartamenti del palazzo che le erano stati assegnati.
"State qui, nel boudoir! Non voglio essere disturbata! Venitemi a chiamare solo in caso di vere emergenze,chiaro? Buon pomeriggio, signore!" in tono sbrigativo si congedò dalle sue cameriere e si chiuse nella stanza da letto. L'enorme baldacchino sopraelevato troneggiava nella stanza come una splendida reliquia rossa e dorata, tutta la stanza era tappezzata di meravigliosi arazzi raffiguranti paesaggi esotici, animali e piante sconosciuti, scene di amore e di caccia. L'enorme porta a vetri che dava sul terrazzo semicircolare era stata lasciata aperta e un flebile venticello muoveva lievemente le cortine del letto. Non appena la porta si fu chiusa dietro di sé tirò un sospiro di sollievo, poi corse sul balconcino per prendere una boccata di aria fresca. Da lassù la vista era magnifica, poteva vedere quasi tutta la metà dell'isola e scorgere in lontananza il mare.

"Il mare..."

La nostalgia che quotidianamente tentava di reprimere tornò più forte di prima; un piccolo uccellino azzurro si posò sul parapetto del terrazzo. La ragazza fissò il suo sguardo su quell'esserino, sorridendo amaramente.
"Tu che puoi volare via da qui sei davvero fortunato! Tieniti lontano dal crudele sparviero, quando meno te lo aspetti poserà il suo sguardo rapace su di te... e, se non sarai abbastanza svelto..."
Il piccolo uccellino riprese di nuovo il volo, allontanandosi dal palazzo e scendendo verso la città sottostante, mentre Eris, abbassando lo sguardo, tornò tristemente nella stanza da letto. Chiuse anche la porta che dava sul balcone, poi si gettò a faccia in giù sull'enorme letto a baldacchino. Con le mani bianche strinse forte le coperte di broccato, la sua rabbia e la sua tristezza non potevano essere represse ancora a lungo, sarebbe scoppiata. I suoi lunghi capelli rossi le coprivano il volto in maniera scomposta.

"Ho promesso! Ho promesso e resisterò!"

Ricominciò lentamente a controllare il suo respiro e il suo battito cardiaco si regolarizzò pian piano.
"Devo cercare di calmarmi, se perdo la pazienza così facilmente tutti a palazzo noteranno il mio comportamento...si sa che tutte le notizie qui arrivano al suo orecchio, non voglio essere costretta a vederlo più di quanto non debba già fare!"
Si girò a pancia in su, chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, poi si alzò, si sistemò le pieghe dell'abito e i capelli. Prese coraggio e spalancò le porte della sua stanza, per tornare insieme al suo seguito di dame di compagnia.
"Dirò loro che ho avuto un terribile mal di testa e mi serviva solo una boccata d'aria, mi scuserò e..."
Non appena le porte si aprirono, si ritrovò col naso a pochi centimetri da una serie di addominali scolpiti; lo stupore la face indietreggiare di scatto, alzando lo sguardo verso quell'uomo che aveva assunto il suo consueto ghigno divertito.

"D..Doflamingo!"

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti ragazzi! Questo primo capitolo è il prologo della storia che ho in mente, non ho voluto raccontare troppo, i vari perchè troveranno risposta lungo il corso della narrazione! Spero avrà un riscontro positivo e che l'idea sia di vostro gradimento!

   
 
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