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Autore: Oktavia    02/04/2016    3 recensioni
Erano passati quasi sette anni da quando quella piccola peste dai capelli rossi era subentrata nelle loro vite. Era stata proprio Saori a volere che ciò accadesse, arrivando addirittura a fare i capricci come una qualsiasi bambina pur di convincere Shaina ad adottarlo e a crescerlo insieme.
E ci era riuscita.
Eccome se ci era riuscita!

[Parent!AU - Shaina/Saori - #FearShainaLella]
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ophiuchus Shaina, Pegasus Kouga, Saori Kido
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Because Shaina is LELLA!'
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Autore: Oktavia
Fandom: Saint Seiya Omega
Personaggi: Saori Kido, Ophiuchus Shaina, Pegasus Koga
Coppia Principale: Shaina/Saori
Generi: fluff, slice of life, comico
Avvertimenti: AU, OOC
Prompt: “Legge del capitano Penny: Si può fregare tutti per un certo periodo, o qualcuno per sempre, ma non si può fregare la mamma” [ Legge di Murphy ]




You little pest!
 
Sfinita.
Ecco come si sentiva Shaina quel pomeriggio, un pomeriggio caldo, assolato, tipico delle lunghe estati che ogni anno arroventavano l’intera città di Tokyo, stringendola spietatamente nella propria morsa insieme a tutti i suoi abitanti. Eppure, malgrado chiunque potesse pensare il contrario, non era certo questo il motivo di tutta quella stanchezza, anzi.
Con ben poca grazia, si lasciò cadere sul divano, e ciò le costò un severo – ma non troppo – ammonimento da parte di lei, Saori Kido, la quale, composta e aggraziata come sempre, le sedeva accanto e sorseggiava con calma una tazza di tè nero fumante.
- In tutti questi anni non hai ancora imparato le buone maniere, Shaina.
Pigramente, Shaina volse lo sguardo verso la propria interlocutrice, ma senza risponderle. Si limitò a sospirare lievemente, sprofondando sempre più fra i morbidi cuscini bordeaux e cercando di rilassarsi e liberare la propria mente da ogni pensiero.
Saori era una donna difficile, spesso fin troppo altezzosa, perfezionista e maniaca dell’ordine e della pulizia, ma ormai Shaina, dopo almeno una quindicina d’anni di convivenza, ci aveva fatto l’abitudine, non le pesava neanche più di tanto. Del resto, Saori era pur sempre la sua consorte, colei accanto alla quale aveva scelto di trascorrere la propria vita e, tutto sommato, quel suo essere così puntigliosa stava cominciando a risultarle addirittura divertente, e non era raro che Shaina approfittasse di ciò per punzecchiarla e prenderla in giro, divertendosi a osservare le sue buffe reazioni.
C’era, tuttavia, una sola persona in grado di passare oltre quella patina di alterigia, spesso arrivando a trasformarla completamente, a farla sciogliere come un budino al sole, ovvero lui: Koga.
Erano passati quasi sette anni da quando quella piccola peste dai capelli rossi era subentrata nelle loro vite. Era stata proprio Saori a volere che ciò accadesse, arrivando addirittura a fare i capricci come una qualsiasi bambina pur di convincere Shaina ad adottarlo e a crescerlo insieme.
E ci era riuscita.
Eccome se ci era riuscita!
Nel ricordare quel giorno, il giorno in cui Saori era entrata in casa con aria trionfante, reggendo quel fagottino fra le braccia, Shaina sospirò nuovamente, per poi posare una seconda volta gli occhi sulla sua compagna, ancora intenta a bere il suo tè.
Maledizione a lei e al suo debole per i marmocchi!
- Quel moccioso... un giorno o l’altro finirà per uccidermi. – sbottò.
- Su, Shaina, – la voce di Saori si era già addolcita, e fin troppo – è solo un bambino, è ancora così piccolo…
La più anziana roteò gli occhi.
Ogni volta che Saori parlava di lui, i suoi occhi brillavano, il viso le s’illuminava. Quel bambino l’aveva completamente stregata, ipnotizzata, seppur involontariamente. 
O forse no?
Pur di ricevere la sua approvazione o ottenere qualche abbraccio o coccola, riusciva a tirar fuori il suo lato più affettuoso, finendo quasi per tramutarla in un’altra persona, e per Shaina – che non aveva mai spiccato per istinto materno – tutto ciò risultava addirittura surreale, incomprensibile.
Ciò nonostante, pensare a quegli istanti di vita quotidiana la faceva sorridere, non solo perché vedere Saori felice era qualcosa che le scaldava il cuore e rallegrava ogni suo pensiero, ma anche perché, in fondo, quel piccolo demonietto con la faccia da angelo era riuscito a suscitare un briciolo di tenerezza anche in lei, sebbene Shaina stessa, un po’ per orgoglio e un po’ per testardaggine, stentasse ad ammetterlo.
No!
Non doveva pensarci!
Doveva assolutamente liberarsi di quei pensieri così molesti!
Lentamente, si avvicinò a Saori, tese un braccio verso di lei, carezzandole lievemente il viso con il dorso della mano e vedendosi ricambiata da un lieve sorriso che spuntò sulle labbra sottili della sua compagna, un sorriso che ancora adesso, a distanza di tanti anni, amava terribilmente, come se lo stesse ammirando per la prima volta.
Le sarebbe piaciuto lasciarsi finalmente andare a qualche piccola effusione, l’avrebbe aiutata dimenticare momentaneamente quella fastidiosa sensazione di spossatezza ma, sfortunatamente per lei, quel fin troppo atteso momento di pace non durò a lungo, anzi, venne stroncato praticamente sul nascere; già, perché fu proprio in quell’istante che, Koga uscì dalla sua cameretta, per poi dirigersi a passo spedito verso l’ingresso che dava sul piccolo giardinetto dell’abitazione.
- Mamma Saori, mamma Shaina! Io vado a giocare! – disse.
- Hai finito i tuoi compiti giornalieri? – gli chiese Saori, rivolgendogli un lieve ma tenero sorriso.
Era passato poco più di un mese da quando Koga, ora prossimo al compimento dei sette anni, aveva terminato il primo anno delle scuole elementari. Le tanto agognate vacanze erano cominciate, ma fargli dedicare qualche ora ai compiti che gli erano stati assegnati era diventata un’impresa a dir poco impossibile per Shaina, tanto da farle rischiare addirittura una crisi di nervi, se non un vero e proprio collasso. E – dannazione! – perché quella povera ingenua di Saori continuava a lasciargli passare sempre tutto e a perdonargli qualsiasi marachella?
- Sì! – rispose candidamente il piccolo.
Shaina, però, non si fece ingannare da quel visino paffuto e angelico e da quell’espressione fintamente innocente.
Ci voleva ben altro per imbrogliare una come lei.
Le era bastato un solo sguardo per capire che sì, Koga stava mentendo, e in maniera a dir poco spudorata, mostrando sfacciatamente una splendida faccia da schiaffi.
Di scatto, la donna si alzò dal divano, come se avesse recuperato in un batter d’occhio tutte le sue energie, per poi fulminare il bambino con uno sguardo assassino e avvicinarsi a lui con aria minacciosa, il tutto davanti a un’esterrefatta – e, forse, anche terrorizzata – Saori.
- Koga! – tuonò – Giuro che se non fili subito in camera tua e non finisci immediatamente i tuoi compiti stanotte vai a letto senza cena! È chiaro?
Quel dannato moccioso!
Questa volta non l’avrebbe passata liscia!
Poteva fregare Saori, ma non lei, non Shaina!

 
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Angolo dell’autrice
E, finalmente, eccomi di ritorno in questo fandom, stavolta con uno sfiga!pairing in piena regola ma, siccome la #FearShainaLella week chiama e allo yuri non si dice mai di no, non potevo certo sottrarmi! E poi… gioia e giubilo! Dopo più di quattro anni su EFP sono riuscita a scrivere e a pubblicare la mia prima shoujo-ai! Allelujah!
Bene, dopo questo delirio abissale, io vi saluto. Spero che questa piccola one shot vi sia piaciuta e, se volete, lasciate pure una recensione! Au revoir!
 
   
 
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