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Autore: Millyy4    02/04/2016    4 recensioni
[Vodka&Inferno]Cos'avrebbe detto suo padre? E sua madre? Sicuramente lo avrebbero decapitato o diseredato e non sapeva quale delle due cose era peggio. Poggiò la testa nuovamente sul cuscino guardando il soffitto cercando di riaddormentarsi e di non pensare più a ciò che era successo nel sogno, ma lui lo sapeva, sapeva che neanche quella notte avrebbe dormito, un altra notte di agitazione lo aspettava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cherì Mallardo, Cherì Mallardo, Marì Mallardo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note e Avvertimenti: I personaggi qui menzionati non sono di mia invenzione, appartengono alla scrittrice Penelope delle  Colonne


 
 
Gelo, neve, freddo, ecco com'era l'inverno a Soroka. Ogni anno sempre la stessa storia. Tutti che si lamentavano di quel freddo pungente. Lei, però amava l'inverno, la neve, soffice e velutata.
Osservava fuori dalla finestra, Polluce era poggiato sulle sue spalle e anch'egli aveva lo sguardo puntato verso la finestra: osservava i fiocchi di neve cadere sul terreno che diventava sempre più bianco.
Un altro Natale stava per arrivare ed era certa che lì al maniero non sarebbe stato diverso da quello dell'anno prima o di due anni prima o ancora di tre anni prima. Tutto uguale.
D'un tratto la porta della stanza che condivideva con la gemella si aprì di colpo. Non aspettava nessuno, chi poteva essere? Non girò il viso per vedere chi fosse, riconobbe i suoi passi e subito dopo la sua voce.«Marì» Un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra. Era la sua gemella, con la quale aveva condiviso tutti i momenti belli e brutti da quando era nata. La sua metà. Pochi mesi prima il loro sangue avevano mescolato e alla Luna e alla sua magia si erano votate. «Cherì.Il Natale si avvicina, dovremmo pensare a come divertirci.» Si avvicinò di qualche passo alla sorella. Sul viso di Cherì spuntò un sorriso maligno. Lo conosceva bene quel sorriso e non voleva dire nulla di buono, forse aveva già qualcosa in mente, ma di una cosa era certa. Quel Natale si sarebbero divertite.La gemella corse ad aprire l'armadio e tra i suoi vestiti prese il libro che avevano nascosto. «Cos'hai in mente?» Chiese curiosa sedendosi poi sul letto insieme a lei puntando lo sguardo sul libro e sulle pagine che stava girando. Dopo qualche secondo Cherì smise di girare le pagine. Il suo sguardo si spostò verso il titolo di quella pagina. "Siero della verità". «Bisogna solo decidere chi sarà la nostra vittima.» Marì lesse gli ingredienti che servivano, non erano di certo facili da trovare, ma ce l'avrebbero fatta prima di Natale, questo era sicuro. Dovevano farcela. Pensava ai suoi cugini, uno ad uno. Tutti loro avevano un segreto, su questo non c'erano dubbi e di certo non vorrebbero mai che qualcuno lo venisse a sapere.Non aveva la più pallida idea di chi poteva essere la loro vittima. Forse Ivan o Petr o ancora Lev. Alla fine le venne un'idea. L'unico cugino a cui non avevano mai pensato era Igor. Forse perché più grande e con lui parlavano poco tranne per qualche rara volta, ma lui era la persona giusta per quella prova. «Igor. Sono sicura che lui ha più segreti di tutti.» Guardò la sorella che ricambiò il suo sguardo, sembrava soddisfatta di aver sentito quelle parole uscire dalla sua bocca. «Ogni tanto hai anche te delle belle idee, Marì.».
Le gemelle chiusero il libro immediatamente e si prepararono per uscire. Dovevano assolutamente essere accompagnata alla Villa Mallardo in paese. Lì c'era il loro covo dei segreti. Lì potevano preparare le loro pozioni senza essere disturbate da nessuno. Non dovevano vederle.
Fecero preparare una troika e senza farsi vedere ci salirono su e quest'ultima partì andando dritta verso la villa Mallardo. 
Al loro passaggio tutti le guardavano. Sentiva lo sguardo di ogni singola persona su di lei, ma ciò non le dava fastidio, per niente, infondo era abituata. Loro erano nobili e tutti si soffermavano spesso a guardarle, anche quando andavano in paese semplicemente per comprare un vestito.
Arrivate davanti alla villa scesero per poi entrare in casa, andando direttamente nella loro stanza e subito dopo nel loro covo segreto.
Cherì si avvicinò al calderone e sul tavolino poggiò il libro dove potevano leggere tutto il procedimento per la pozione.
Marì, invece, posò lo sguardo sugli scaffali dov'erano posizionate delle bottigliette, le avevano prese in una delle botteghe. Intravide poi lo sciroppo di elleboro e lo tirò fuori portandolo sul tavolo. «Lo sciroppo ce l'abbiamo.» Disse semplicemente. Dovevano esserci anche altri ingredienti, ne era sicura. Si guardava intorno, Marì, cercando qualcosa, quando la voce della sorella la interruppe. «Nel cassetto c'è una bottiglietta di Sangue di Salamandra e in quel piccolo armadietto infondo le zanne di Serpente.» Annuì frettolosamente correndo a prendere gli ingredienti e portò anch'essi sul tavolo.
Sul libro c'era scritto che le zanne di Serpente andavano tagliate, quindi prese un coltellino e così fece. Le tagliò velocemente lanciando uno sguardo di intesa verso la sorella. Dovevano essere veloci e molto attente. Bastava un piccolo errore per far saltare in aria tutto. «Double, double toil and trouble
Fire burn and cauldron bubble
Double, double toil and trouble
Something wicked this way comes» Marì iniziò a canticchiare mentre tagliava ancora le zanne di Serpente e le mise poi nel calderone.
Subito dopo iniziò anche Cherì a canticchiare quella canzoncina, che avevano letto su un libro, insieme. Dopo qualche ora la pozione fù pronta, era diventata trasparente, proprio come doveva essere, come c'era scritto sul libro.Poteva essere facilmente scambiata con l'acqua se non si era abbastanza attenti. Era inodore, quindi era impossibile capire che non era acqua semplicemente odorandola. 
Dopo averla messa in una bottiglietta tornarono al maniero facendo finta di nulla, nessuno se n'era accorto della loro assenza, erano tutti troppo impegnati per i preparativi del cenone che si sarebbe tenuto la sera della vigilia. La sera dove tutto sarebbe successo.


Il grande giorno era arrivato. Cherì e Marì si stavano preparando nella loro stanza, con l'aiuto delle domestiche che si stavano preoccupando di stringere i loro corpetti.
Ad ogni laccio stretto una smorfia spuntava sui loro visi. «Fate piano!» Disse stizzita Cherì. Finirono poi di vestirsi e di preparare l'acconciatura sempre con l'aiuto delle domestiche che uscirono frettolosamente dalle loro stanze dopo aver finito e proprio in quel momento Cherì prese velocemente la bottiglietta con la pozione e la mise nella tasca del vestito. «Andiamo, Cherì, già siamo in ritardo e il nostro caro babbino potrebbe preoccuparsi se non ci vede arrivare» Uscì dalla stanza e prese la mano della sorella intrecciando le dita e scese piano le scale. Entrarono poi nella sala delle feste, tutti si voltarono per guardarle e loro fecero un breve inchino per poi andarsi a sedere affianco ai cugini sul lungo tavolo che era posto al centro della sala.
Non appena iniziarono a portare i piatti, tutti erano troppo impegnati a pensare a ciò che potevano mangiare, tutti tranne coloro che avevano ricevuto il dono di Viktor, ovviamente
Nessuno prestava attenzione a ciò che stava succedendo sotto al tavolo, Cherì passo alla sorella la bottiglietta che aveva nascosto nella tasca prima di scendere e nel momento in cui tutti erano distratti verso qualche goccia nel bicchiere del cugino, Igor, velocemente. Con la stessa velocità passò la bottiglietta a Cherì e riprese a mangiare facendo finta di nulla. Ora dovevano solo aspettare che la pozione facesse effetto.
La serata andò avanti, chi mangiava, chi beveva, chi parlava. Tutti erano impegnati in qualcosa. Da sotto il tavolo Cherì poggiò una mano sulla gamba di Marì e quest'ultima fece un leggero sorriso poggiando poi la mano sulla sua intrecciando le dita.
Lo sguardo di Marì si posò sul cugino al suo fianco, sembrava strano e lei era proprio curiosa di sapere qual era il suo segreto. «Igor..state bene? Sembrate piuttosto scosso.» Disse lei aspettando una sua reazione. 
Fù un attimo, Igor si alzò di scatto poggiando le mani sul tavolo. Tutti lo osservarono straniti da quel comportamento. Tutti si chiedevano il motivo per cui Igor reagiva in quel modo, non lo aveva mai fatto prima. «Avete percaso qualcosa da dirci, Igor?» Chiese Cherì.
Igor strinse i pugni, rimanendo ancora in silenzio, forse perché stava cercando di tenere la bocca chiusa, di non parlare, ma era più forte di lui. La pozione stava facendo effetto. «Devo dirvi la verità. Sono stanco di tenerlo nascosto..» Fece una pausa. Erano tutti attenti a quello che lui voleva dire, anche perché non aveva mai fatto una cosa del genere ed erano curiosi. Riprese dopo qualche secondo a parlare «Amo mio fratello Edgar.» Nessuno parlò. Nemmeno Boris che lanciò semplicemente un occhiata al figlio, ma quell'occhiata non prometteva nulla di buono. Non appena la festa sarà finita, qualcosa sarebbe successo. Cherì invece posò lo sguardo sul cugino, Edgar, che era sbiancato. Nemmeno lui sapeva cosa dire, una parola non uscì dalla sua bocca. «Sacripante! Degli invertiti nel mio maniero» Disse Viktor spezzando quel silenzio.
Igor si svegliò di colpo, una goccia di sudore gli rigava il viso. Era stato solo un sogno o meglio un incubo. Mai nessuno doveva venire a conoscenza del suo amore per suo fratello Edgar. Erano giorni ormai che si sentiva agitato, ossessionato dalla paura di essere scoperto. 
Cos'avrebbe detto suo padre? E sua madre? Sicuramente lo avrebbero decapitato o diseredato e non sapeva quale delle due cose era peggio. Poggiò la testa nuovamente sul cuscino guardando il soffitto cercando di riaddormentarsi e di non pensare più a ciò che era successo nel sogno, ma lui lo sapeva, sapeva che neanche quella notte avrebbe dormito, un altra notte di agitazione lo aspettava.
   
 
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