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Autore: cola23    03/04/2016    2 recensioni
Il cellulare a volte può avere usi decisamente più interessanti delle normali conversazioni...
Genere: Erotico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Trafalgar Law
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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CELLULARE

 

Dopo una notte di sesso è sempre difficile alzarsi, sopratutto se si è trattato di sesso rappacificatone dopo un litigio, specialmente se suddetto litigio ha portato a un precedente lungo periodo di astinenza. Il lato positivo però è che queste occasioni sono sempre particolarmente eccitanti, il sesso è anche meglio del solito, violento, sporco, quasi animalesco .
O almeno era sempre così che andava fra Law e Doflamingo.

Altri al loro posto forse avrebbero preferito un amplesso più dolce in quelle circostanze, ma loro preferivano farsi perdonare a vicenda con un approccio più movimentato.

E non se ne erano mai lamentati.

Infatti, quella mattina Doflamingo si svegliò solo intorno alle 11 e unicamente perchè richiamato dal suono insistente e quanto mai irritante del suo cellulare che squillava.
Non era esattamente prestissimo, ma avrebbe di gran lunga preferito rimanere a letto fino al pomeriggio, visto che la notte prima non aveva dormito granché.

Non che gli dispiacesse, ovviamente .

Provò quindi ad riaddormentarsi nuovamente, sforzandosi di ignorare quel suono irritante, sperando che chiunque lo stesse chiamando capisse che non rispondeva perché aveva di meglio da fare e che quell'aggeggio infernale si zittisse da solo. Ma quello non pareva intenzionato a smettere; a volte si zittiva, ma il biondo non faceva in tempo a esultare che quello subito ripartiva più forte di prima e, nonostante ci provasse, quel suono era veramente troppo insistente per riuscire a ignorarlo.

Stupido cellulare !

Alla fine, al culmine dell'irritazione, con gli occhi semi aperti, ancora mezzo addormentato e assonnato, allungò un braccio sul comodino e si decise a rispondere... per pentirsene immediatamente.
Le urla isteriche di Baby 5 gli fecero quasi saltare un timpano. Da quanto era riuscito a capire, a casa c'era il caos perché non si era presentato per la riunione delle 7, aveva saltato anche quella delle 8 e delle 9, e tra meno di mezz'ora avevano un incontro d'affari con un'azienda rivale e nessuno sapeva dove fosse.

Vergo aveva sguinzagliato tutti i sottoposti e quelli della famiglia per cercarlo ed era agitato come mai nessuno lo aveva visto, tanto da far paura; soprattutto quando si era messo a scegliere se prendere prima l'elicottero, il jet o la nave per cercarlo anche via mare e via cielo.
Sbuffò esasperato massaggiandosi le tempie con due dita. Vergo era uno dei suoi uomini migliori, il suo braccio destro e uno dei collaboratori che conosceva da più tempo, e probabilmente uno dei suoi migliori amici. Eppure, per quanto lo conoscesse bene e apprezzasse i suoi metodi, a volte li trovava esagerati.
Davvero era il caso di scatenare tutto quel caos solo perché era sparito per un giorno?
Era un uomo adulto e vaccinato, non un adolescente ribelle o un bambino scappato di casa, e con la sua fama era più spaventoso di qualunque fantomatico pericolo Vergo potesse credere stesse correndo nel trascorre una notte fuori casa; di certo non rischiava di essere rapito o ucciso .

È il caso che faccia un salto da quelle parti. Che seccatura, non ho mai detestato tanto come in questo momento quello che ha inventato il cellulare.” pensò sbuffando buttando il cellulare su un divano , lontano, e di mala voglia si costrinse ad alzarsi e a vestirsi.
Ma l'impresa si rivelò più dura del previsto e certamente non per la stanchezza.
Doflamingo infatti aveva appena iniziato a vestirsi quando Law si rigirò mugugnando, scegliendo proprio quel momento per svegliarsi. Appena aprì gli occhi lo inchiodò subito con uno sorriso malizioso, per poi scalciare via il lenzuolo che lo copriva. No, non era affatto facile allontanarsi avendo a fianco Law completamente nudo in bella vista su un letto, le gote arrossate, gli occhi languidi e ancora annacquati per il piacere, le labbra rosse e gonfie per i baci scambiati.

Mai come in quel momento Trafalgar Law pareva la lussuria fatta persona.

Trovava eccitanti persino i suoi capelli neri, nonostante così teneramente arruffati com'erano in quel momento lo facessero sembrare a un gattino spelacchiato. In realtà si trovava di fronte alla persona più scorbutica e gelida che conoscesse, ma a guardarlo in quel momento somigliava più ad un felino altezzoso in attesa , che pretendeva la sua razione di coccole e attenzioni quotidiane
Si rese conto di essere rimasto imbambolato a fissarlo incantato come un idiota. Era stato solo per pochi minuti, ma che a lui erano parsi ore .
Certo era che distogliere lo sguardo sarebbe stato uno spreco. Si passò più volte la lingua sulle labbra.

- Cazzo, sei un incitamento allo stupro, piccolo.- mormorò con voce roca, appena riuscì a ricordarsi come respirare. Era incredibile come dopo tutto questo tempo che stavano insieme semplicemente guardarlo riuscisse ancora a fargli quel effetto.
Law sorrise compiaciuto, allungando una mano a sfiorargli il petto, accarezzandolo dal basso verso l'alto:

-E allora non andare. Torna a letto, Doffy-.

L'altro per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, colto alla sprovvista. Ah, quando gli parlava con quella voce gli veniva una gran voglia di fargliela pagare, magari mentre lo spingeva sul letto, ancora impregnato di sesso e dei loro umori, e intrattenere quella lingua biforcuta con la sua.
Ogni volta che lo chiamava per nome, dandogli del tu, sentiva un brivido corrergli lungo la schiena, se poi lo faceva usando quel tono languido ... Fortunatamente non accadeva spesso dato che, in caso contrario, probabilmente non sarebbe riuscito a mantenere un minimo di lucidità. Si chiese se lo sapesse quanto lo eccitava sentirsi chiamare così. Probabilmente no, altrimenti lo avrebbe provocato in quel modo molto più spesso. O forse sì, e lo faceva raramente apposta, utilizzandola come arma segreta quando voleva ottenere qualcosa, proprio come in quel momento.
Mugugnò, perché tornare a letto era proprio ciò che avrebbe voluto fare, ma resistette, negando con la testa.

-Fufufu, è una richiesta davvero allettante Law- chan , non sai quanto. Ma non posso proprio. Oh andiamo, non fare quella faccia! Non starò via molto. Un'ora al massimo. Devo solo andare a rassicurare tutti che sono vivo perché smettano di cercarmi e spostino l'appuntamento di questa mattina. Soprattutto Vergo, prima che gli venga un infarto. Comprendimi, che amico sarei se non andassi a impedirgli di uccidersi?-

- Saresti il tipo di amico che vuole che il mondo sia un posto migliore - replicò senza la minima esitazione il moro, sbuffando, incrociando le braccia e mettendo su un adorabile broncio.
Poi vide il suo di cellulare sul comodino. Lo prese e se lo rigirò tra le mani, e allora il sorriso malizioso ritornò sulle labbra che morse leccandole sensualmente.

- Uhm.. allora immagino che durante la tua assenza dovrò impiegare il tempo in qualche modo... Magari scattando foto vietate ai minori, o facendo un filmino hard col cellulare. Potremmo vederli insieme quando torni... -.

Doflamingo spalancò gli occhi ,sentendo improvvisamente la gola secca, e il corpo percorso da un brivido di eccitazione. In un attimo si perse nuovamente a fantasticare, milioni di immagini presero forma nella sua mente, quindi, prima di andare, controllo personalmente che il telefono di Law fosse completamente carico e che avesse tutto lo spazio necessario , non fosse mai che non ne facesse abbastanza.
Lo baciò ripetutamente, approfittandone per toccare ancora una volta quelle natiche invitanti e fremendo nel sentire quanto fossero tonde, sode e ben proporzionate.

Stringendole con più forza del solito, come a volerle imprimere nella memoria, riuscì a fermarsi dal riprendere dove si erano interrotti la scorsa notte solo con un enorme sforzo di volontà, tirato fuori da chissà dove.
Sulla porta, prima che uscisse dalla stanza, uno squillo lo avvisò di un messaggio in arrivo. Sbuffò, ipotizzando si trattasse di un messaggio dei suoi subordinati che lo incitavano a sbrigarsi.
Prese il cellulare, e per poco non vene nei pantaloni.
Sullo schermo c'era Law di spalle, in ginocchio sul letto, le gambe aperte in una perfetta inquadratura del suo sedere mentre mostrava in una mano un vasetto di lubrificante, e con un dito si preparava da solo.

Sentì la gola improvvisamente secca e per questo deglutì ripetutamente, voltandosi lentamente fino a ritrovasi davanti alla stessa scena, dal vivo.

-Sai com'è, ho pensato un'ora è taaaanto lunga, quindi perché non darti una piccola anticipazione?-

disse il moro con voce noncurante, quasi di scuse, ma Doflamingo lo sentì appena tanto era concentrato a guardarlo, rapito dai suoi movimenti, in quella scena altamente erotica.
Il lubrificante gocciolava, gli scivolava sulle cosce,mentre si allargava e bagnava per il piacere della sua vista. Law non emise un fiato, nemmeno un gemito abbandonò quel corpo angelico mentre un secondo dito affondava dentro di lui sprofondando ancora di più. Esplorava con attenzione il suo orifizio, lo allargava, riempiendolo con le dita, senza mai distogliere gli occhi dal suo uomo, guardandolo con uno sguardo a metà tra il provocatorio e l'eccitato.

-Sai come ci si sente, Doffy, ad avere qualcuno dentro in questo modo? Irrimediabilmente aperti, incredibilmente pieni.- mormorò con voce roca, terribilmente provocante, e senza alcuna traccia di imbarazzo o vergogna. A quella frase, pronunciata lentamente, ogni parola scandita dalla sua voce rotta dallo sforzo e dal dolore per le attività particolarmente piacevoli appena poche ore prima.
il biondo sentì andare a fuoco ogni terminazione nervosa. Strinse con forza il telefono; era difficilissimo frenarsi e non andare lì a sostituire quelle dita col suo membro ormai dolorosamente eretto, per spingersi poi a fondo più dentro. Più tutto! E per non perdere del tutto la faccia, perché lui sapeva che era quello il vero scopo del altro, non poté fare altro che aprire la bocca, annaspare prendendo aria, facendo dei grandi respiri e cercare di non impazzire completamente, mentre Law lentamente, come in una tortura, con le dita risaliva il suo orifizio per poi rituffarsi all'interno in un colpo solo, sorridendo sfrontato, lanciando un'occhiata soddisfatta al suo inguine.

"Razza di moccioso impertinente... aspetta che torni, e ti punirò come meriti!"

-Sbrigati a tornare, ti aspetto.- mormorò l'altro, dedicandogli un ghigno allusivo, come se gli avesse letto nel pensiero.
L'uomo, ghignando a sua volta, si concesse un ultimo sguardo e poi si precipitò fuori, urlando all'autista di andare alla massima velocità e di ignorare tutti i semafori.
Prima sarebbe arrivato, prima sarebbe riuscito a tornare.
E intanto il cellulare segnalava l'arrivo di un nuovo messaggio.

Inutile controllare da chi.

Il suo ghigno si ampliò maggiormente mentre lo apriva.

Il cellulare, che meravigliosa invenzione!




Angolo autrice : Eccomi tornata con un altra DoframingoxLaw ,  come ho detto ormai sono tornata e spero di rimanerci a lungo, non mi importa quanto sia impopolare questa coppia, io li amo alla follia e non smetterò mai di sostenerli. Anche solo riuscire a scrivere su di loro  mi riempie di soddisfazione, ma ovviamente se volete farmi sapere che ne pensate , sopratutto se avete critiche o consigli da darmi per migliorarmi ne sarò felice.
Ps: Ho da poco ripreso a scrivere anche una long/raccolta su di loro : "Una coppia non convenzionale" se vi va dategli un occhiata e fatemi sapere che ne pensate






 

 

 

  
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