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Autore: Ishouldgoaway    03/04/2016    2 recensioni
Saresti voluta tornare indietro, ma ormai il tuo errore lo avevi fatto; e si sa che quando ti dicono che il tempo leviga le ferite è solo un modo per farti calmare.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appoggiasti il cellulare sul comodino dopo aver guardato l'orario. Ormai erano le 02.15 del mattino e non riuscivi a dormire. Guardavi il soffitto scuro da quando ti eri rannicchiata sotto alle coperte, eri esausta. Ormai erano giorni che non dormimivi bene. Ogni notte venivi colta da incubi e ti svegliavi di soprassalto pensando a lui.  Lo avevi lasciato solo per uno stupido litigio. Non riuscivi a perdonartelo e non ci saresti mai riuscita, perché un'errore del genere non può essere perdonato. Te n'eri andata in macchina lasciandolo in quel vicolo. Eri andata via pensando solo a te stessa! Aveva ragione ogni volta che te lo diceva.

Brutti pensieri ti coglievano quando rimanevi sola, o semplicemente quando smettevi di tenere la tua mente impegnata. Qualcuno ti aveva detto che il lavoro aiuta a non pensare. L'unico difetto in questa frase è che appena rimani ferma un'attimo ricominci a colpevolizzarti e a chiederti come sarebbe andata se fossi rimasta.

Finalmente i tuoi occhi si chiusero e il sonno ti rapì dopo ore che eri distesa a letto. Il tepore sotto alle coperte non era sufficiente. Niente era paragonabile al calore che ti dava lui quando dormivate abbracciati e ti riempiva il collo di baci. Ti raggomitolavi sempre vicino a lui, accarezzandogli il petto nudo. Diceva sempre che le tue mani erano fredde e ogni volta gli facevi venire i brividi.

D'un tratto ti rivedi quella notte, è buio e il silenzio domina la strada. Non hai esitato a prendere la macchina e a scappare via da lui, allontanandoti ad alta velocità da quella stradina buia e dimenticata dove eravate andati. Il motivo iniziale era quello di stare un po' da soli, era da tanto che non lo facevate. I tuoi occhi brillano per la felicità, la notizia che devi dargli è così bella ed emozionante che non vuoi più aspettare. Nella tua borsa sta ripiegata una busta che contiene la conferma al più bello dei miracoli. Lui è stranamente nervoso. Quando vi fermate inizia a dire che ti vuole lasciare, e tutto perché ultimamente non hai mai tempo per lui e sei sempre sfuggente. Cerchi di convincerlo che non è così e che nelle ultime tre settimane sei stata molto impegnata, ma lui non vuole sentire ragioni, tanto che uscite dalla macchina per non rimanere chiusi in uno spazio così piccolo e sentire l'eco delle vostre parole.

Il litigio inizia a degenerare quando ti dice che sei un'egoista e che pensi solo a te stessa, accompagnando queste parole con uno schiaffo.
-Sparisci dalla mia vita!    
Gli rispondi in preda alla rabbia. E così prendi la tua macchina e lo lasci da solo; incurante ti tutto. Non ti preoccupi nemmeno del modo in cui sarebbe tornato a casa, quel quartiere era abbastanza isolato e non c'era nessuno a cui poter chiedere un passaggio.

Le lacrime ti offuscano gli occhi, così decidi di accostare e sfogarti, ma appena rivolgi lo sguardo al sedile posteriore ti rendi conto che dovevi metterlo al corrente di quello che stava succedendo, quella sera, per questo non gli eri stata accanto nell'ultimo periodo. Così ti giri e torni indietro, la voglia di chiedergli scusa e chiudere quella brutta discussione con un bacio si spegne al tuo arrivo. Quanto avresti voluto che quella scena fosse tutto un incubo. Lui a terra con il torace ricoperto di sangue. Non era riuscito a chiamare nessuno perché aveva dimenticato il cellulare sul sedile del passeggero della tua auto, te ne accorgi solo ora che hai guardato d’istinto alla tua destra. Ti getti accanto a lui provando tamponare la ferita con la tua felpa.

-Amore resisti, ora chiamo i soccorsi; non avrei dovuto lasciarti solo, scusa. Ma stai tranquillo che ora arriva l’ambulanza.

-No, lo sai anche tu che ormai è tardi.

-Ma no, che cosa dici?!

Cerchi di smentirlo per riuscire a calmarti anche tu, in qualche modo. Ma sei consapevole che ormai non si può più fare niente.

-Ho studiato medicina ricordi? So quello che dico.

Piangi, piangi a dirotto mentre lui ti tranquillizza e ti accarezza il braccio; la fatica nel parlare aumenta. Ma non puoi lasciarlo andare senza dargli la notizia che aspetti di dirgli da tanto tempo.

Ti svegliasti in un urlo mentre rivoli di sudore ti scendevano lungo la fronte. Quel momento era troppo doloroso persino in sogno. Istintivamente ti toccasti il ventre e ricordasti tutti i bei momenti passati con lui: il vostro primo bacio, la vostra prima volta insieme, fino a quella sera che te lo aveva strappato via definitivamente, in un ultimo bacio, un sospiro, un ti amo mai pronunciato e la sua mano sul tuo grembo per accarezzare qualcuno che ancora non era nato, accompagnato da un suo sorriso: l'ultimo della sua vita e l’ultimo dedicato a voi. Molte persone ti avevano detto che il tempo avrebbe levigato le ferite. La più grande menzogna della tua esistenza. Una frase detta senza pensare per mettere a tacere le persone che hanno avuto la sfortuna di perdere qualcuno che amavano. Parole dette da gente che non ha mai vissuto una tragedia e che quindi non sa cosa vuol dire. Ma quel piccolino avrebbe saputo che persona meravigliosa era suo padre e lo avreste ricordato insieme. Se non fosse stato per lui le tue braccia sarebbero piene di tagli, di ferite auto inflitte. E tutto questo per riuscire, o almeno provare a stare meglio. è incredibile quanto la vita sia crudele, alle volte. Non perdona niente e nessuno, non lascia traccia quando agisce, se non una scia infinita di dolore.

Ti riappoggiasti sul cuscino guardando fuori dalla finestra, ormai era giorno. Era l'alba che segnava la fine del primo mese senza di lui e l'inizio di una vita che ormai volevi vivere solo per vostro figlio e per tenere vivo il suo ricordo in lui. Volevi provare ad andare avanti, ma rassegnata in partenza. E questo lo sapevi anche tu, che non si può vincere se si è già rassegnati prima di cominciare, per correre una maratona. La tua maratona. La tua corsa. La tua lotta contro il dolore e il vuoto che ti aveva lasciato. Davanti al suo corpo inerme giurasti di trovare il suo assassino e di fargliela pagare con le tue stesse mani, o almeno vederlo marcire in carcere per il resto della sua vita. Volevi vendicare la morte del TUO uomo e lo avresti fatto; a ogni costo!  



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Okay questa è la prima storia che scrivo, lo so che è tremendamente drammatica ma ci ho provato, aspetto i commenti per sapere se vi è piaciuta.

   
 
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