Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: marthiachan    02/04/2009    8 recensioni
City Hunter deve proteggere una giovane ragazza durante le sue vacanze estive. Questo comporterà una copertura “particolare” per Ryo e Kaori. Entrambi provati dalla situazione in cui si trovano, avranno degli scontri verbali sempre più accesi e intensi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Eccomi con il secondo capitolo!
Innanzi tutto, ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato il primo capitolo. Questa FF è nata così, senza grandi pretese, ma sono contenta che sia piaciuta. Spero che i successivi capitoli non vi deludano, perchè la storia comincerà a evolversi rapidamente.
Una piccola precisazione sulla storia: In questa FF ho reso Kaori meno imbranata e un pochino più sicura di sè. Mi ero stancata di descriverla come la donzella in pericolo. Ryo, d'altra parte, l'ho reso più umano, con tanti dubbi e debolezze, come dovrebbe essere nella realtà.
Un'altra precisazione, ma sulla sottoscritta: So che in questo sito si pubblicano spesso FF incompiute, ma io non lo faccio. Se pubblico un capitolo è perchè ormai la storia è conclusa. La divido in capitoli solo per poterla leggere con maggiore comodità. Quindi non temete, non vi lascerò mai a metà! ^_^
Ora vi lascio al secondo capitolo. Buona lettura.

2 - L'incarico si complica..

Kaori era rimasta immobile a guardarlo andare verso il mare e immergersi. Cosa aveva voluto dire? Perchè all'improvviso era così gentile? Sembrava quasi che volesse farle un complimento.. Era possibile? Cercando di distrarsi dalle strane sensazioni che provava, riprese a sorvegliare il gruppo di ragazzi. Solo allora si rese conto che Hiroko non era nel gruppo. Dove era andata? Come aveva fatto a perderla di vista? Si alzò per guardarsi meglio intorno, ma non la vide né in acqua né intorno a lei.. Improvvisamente si rese conto che era sparito anche l'uomo che fingeva di leggere il giornale.
Un brivido le attraversò la schiena. Sapeva che la ragazza era in pericolo. Il panico la stava avvolgendo. Doveva chiamare Ryo? No, avrebbe perso troppo tempo, lui era a largo ormai. Prese la sua borsa e corse verso la zona delle villette. A quell'ora era una zona isolata e qualcosa le diceva che quel tipo ne stesse aproffittando.
Arrivò nella stradina che portava alle case, ma non vide nessuno. Rimase interdetta per un attimo, ma poi sentì un urlo e corse in quella direzione. In una traversa buia, il tipo visto in spiaggia stava aggredendo la povera Hiroko. Sembrava volesse trascinarla da qualche parte, ma lei si ribellava con forza e non gli rendeva la cosa facile.
Kaori tirò fuori la pistola dalla borsa e gliela puntò contro.
“Lasciala bastardo!”
L'uomo si voltò verso di lei e la guardò con disprezzo.
“Che vuoi bambola? Se vuoi dopo ce n'è anche per te..” replicò l'uomo sprezzante mentre continuava a tenere la ragazza per un polso.
“Ti ho detto di lasciarla.” ripetè lei con tono gelido mentre il suo dito sfiorava il grilletto.
“Che vorresti farmi con quel giocattolo??”
“Sei convinto che sia un giocattolo?” lo sfidò lei e per dimostrargli che non lo era puntò a cassonetto e lo colpì di striscio. L'aggressore ne rimase impressionato.
Puntò nuovamente contro l'uomo e lo guardò con rabbia.
“Lasciala immediatamente o il prossimo proiettile è per te.”
L'uomo la guardava ancora a bocca aperta e, terrorizzato, lasciò Hiroko e corse via. Kaori conservò l'arma in borsa e raggiunse la ragazza.
“Ti ha fatto del male?”
“Solo al polso..” replicò lei con tono confuso mostrandole un livido. “Ma tu chi sei?”
“Io sono Kaori.” le rispose con un sorriso affettuoso.
“E perchè vai in giro con una pistola?”
“Beh.. Sai io vivo a Shinjuku e sono abituata a portarla per difesa personale..” spiegò sperando di essere credibile. “Vuoi qualcosa? Dell'acqua magari?”
“No, devo andare alla villa. Ho promesso a mio padre che gli avrei telefonato a quest'ora..”
“Capisco. Se vuoi ti accompagno.”
“Lo faresti? Grazie!” esclamò Hiroko con un sorriso di gratitudine.
“Kaori! Stai bene?” li interruppe all'improvviso la voce di Ryo alle loro spalle.
“Ryo.. Sì, certo. Ho aiutato lei, un tizio l'ha aggredita.”
“Un tizio? Chi?”
“Non so chi fosse, ma l'avevo visto in spiaggia che leggeva il giornale..” spiegò la ragazza ancora agitata.
Ryo e Kaori si scambiarono uno sguardo di intesa.
“E tu chi sei?” continuò la ragazza rivolta a Ryo.
“Oh, sì.. Scusami.. Lui è.. Ryo, mio.. Marito.” balbettò sentendosi strana nel definirlo così. “E lei è..” si bloccò rammentando che doveva fingere di non conoscerla.
“Io sono Hiroko.” completò la frase la ragazza.
“La accompagno alla sua villetta. Tu torna pure alla spiaggia.”  disse Kaori al suo socio che le rispose con un cenno della testa e si allontanò.
Le due ragazze proseguirono la stradina che portava alle case e si fermarono quando arrivarono a quella in cui stava il gruppo di ragazzi. Hiroko fece accomodare Kaori nel patio ed entrò all'interno a predere il telefono portatile.
“Che cosa gli dico?” domandò con un sospiro sedendosi accanto a Kaori. “Vuole sapere come sto, ma dopo quello che è appena successo, cosa posso dirgli?”
“Devi dirgli le cose positive. Ti stai divertendo e il posto è bellissimo. Inoltre, a parte lo spavento e il livido, tu in effetti stai bene. Non devi mentire.” cercò di incoraggiarla la sweeper.
“Ok..” acconsentì la ragazza facendo un profondo sospiro prima di comporre il numero.
Kaori la osservò mentre parlava con il padre. La ragazza cercava di avere un tono allegro ed entusiasta per non preoccupare il genitore. Era evidente che erano molto legati. Quando Hiroko chiuse la chiamata il suo voltò cambiò.
“Mi sento così falsa.. L'ho illuso che tutto vada bene, ma non è così.”
“A volte la verità non è la scelta giusta, lo avresti fatto soffrire.”
“Lo so..”
“Se hai bisogno di qualsiasi cosa, io e Ryo siamo nella villetta accanto.”
“Grazie.. Ti andrebbe di riaccompagnarmi in spiaggia? Non me la sento di tornare da sola.”
“Certo.”
Le due ragazze si diressero in spiaggia. Kaori notò l'inquietudine della ragazza quando passarano nel punto in cui era stata aggredita. Chissà se avrebbe superato lo spavanto preso.
Erano quasi arrivate in spiaggia quando videro Ryo rincorrere qualcuno. Solo quando lo bloccò e gli diede un pugno riuscirono a riconoscere in lui l'aggressore di Hiroko. Lo trascinò di fronte alla ragazza e glielo buttò ai piedi.
“Adesso le chiedi scusa verme!” gli ordinò con rabbia.
“Io..Io.. Mi spiace..” balbettò lui con la testa bassa. “Non capiterà mai più, lo giuro..”
“Ti conviene o te la dovrai vedere con me! Sono stato chiaro??” gli urlò contro Ryo tirandolo su per il collo.
“O-Ok..” acconsentì lui terrorizzato.
Ryo lo lanciò a terra con disprezzo e lui scappò via immediatamente.
“Grazie..” sussurrò Hiroko guardando Ryo con ammirazione.
“Figurati, vermi come quello meritano di peggio..” replicò lui con modestia. “Spero che ora sarai più tranquilla.”
“Io.. Credo di sì..” balbettò lei arrossendo lievemente.
Kaori la osservò per qualche secondo e capì che Ryo aveva appena infranto un altro cuore. Trattenne un sospiro di rassegnazione.
“Andiamo, i tuoi amici ti aspettano.” la invitò conducendola dolcemente lontano dal suo socio.
La accompagnò dal suo gruppo e poi la salutò con un sorriso. Raggiunse Ryo e insieme tornarono alla loro postazione poco distante. Kaori prese nuovamente posto nello sdraio continuando a osservare Hiroko.
“Avevi ragione su quel tizio. Mi spiace non averti creduto. Per quanto riguarda Hiroko, ora che mi conosce sarà più facile starle vicino e proteggerla.” esclamò Kaori non appena furono soli sotto il loro ombrellone.
“Sì, hai ragione.. Comunque sei stata molto brava oggi..”
“Anche tu.. Hai conquistato Hiroko.”
“Che intendi?”
“Che ti guardava come se fossi il principe azzurro.. Non fare stupidaggini con lei, però. È una ragazza innocente e dobbiamo proteggerla, non fare il maniaco come sempre.”
“Non ne ho intenzione. È una bella ragazza, ma è troppo infantile per me..”
Kaori lo guardò con estrema sorpresa. Infantile? Da quando Ryo si metteva certi scrupoli?
“Quindi preferisci qualcuna delle sue amiche suppongo..” insinuò lei cominciando a sospettare cosa intendesse.
“Anche le sue amiche mi sembrano infantili. A me piacciono le donne non le bambine.”
“E da quando le ragazze di 18 anni sono troppo infantili per te? È la prima volta che te lo sento dire.”
“Si cambia  e si matura Kaori. Questo vale anche per me..”
“Tu maturo? Non ci crederò mai.. Pensi di farti perdonare con queste balle da quattro soldi?”
Ryo le si avvicinò e prendendola per le spalle la guardò negli occhi in maniera molto seria.
“Ti sembra che stia mentendo?”
Kaori rimase perplessa nel ritrovarsi così vicino a lui. La sua pelle calda la stava sfiorando e i suoi occhi sembravano volerla avvolgere. Non riuscendo a reggere a quello sguardo, abbassò il suo.
“Ok.. Ti credo..” acconsentì per concludere il discorso. “Ora lasciami.. Siamo in pubblico.”
“Tutti credono che siamo sposati, che ti importa?” la sfidò con un sorrisino.
“Ma non lo siamo, giusto Ryo?” replicò lei non potendo evitare di rinfacciargli quello che lui le aveva detto la sera prima.
“No.. Non lo siamo, ma sei la persona più vicino a una moglie per me.” replicò lui sempre seriamente.
Kaori si allontanò da lui non riuscendo a gestire più la sua vicinanza e si diresse verso il mare per fare un bagno e riprendersi.
Perchè Ryo si comportava così? Sembrava volesse dirle qualcosa.. Aveva quasi la sensazione che volesse.. No, non era possibile. Lei era l'ultima donna al mondo con cui lui ci avrebbe provato. Eppure.. Scacciò quei pensieri che non le facevano bene.. Ci mancava solo che si illudesse.
Tornò all'ombrellone e dopo qualche secondò sentì molti sguardi su di sé. Il suo bikini le stava bene,  lo sapeva, ma non capiva perchè la fissassero tutti così. Quando arrivò all'ombrellone si rese conto che anche Ryo la fissava in maniera strana.
“Ma che ho che non va??”
“Niente. È solo che.. Il tuo bikini.. È trasparente..” le spiegò lui imbarazzato.
Kaori solo allora si guardò e notò che la coppa del reggiseno bagnata lasciava intravedere completamente il seno. Era praticamente nuda.
Presa dal panico, afferrò un asciugamano e se lo avvolse attorno. Era la prima volta che indossava quel costume, non aveva idea fosse così trasparente!
“Accidenti.. Che vergogna! Non lo indosserò mai più..”
“Non ti devi vergognare. Nessuno mi pare si sia lamentato. Anzi hai finalmente dimostrato che sei una vera donna!”
Un piccolo martello da 1t lo colpì lasciandogli un grosso bernoccolo in testa. Non aveva usato un martello più grosso, perchè sapeva che a suo modo Ryo le aveva appena fatto un complimento.
Alzando lo sguardo verso il gruppo di ragazzi vide che i preparavano per lasciare la spiaggia. Lei e Ryo iniziarono a imitarli qualche minuto dopo. Quando il gruppo gli passò accanto, Hiroko sorrise a entrambi e li salutò. Aspettarono un discreto lasso di tempo e poi li seguirono a debita distanza.
Appena arrivati alla villa, Kaori si preparava a mettersi di guardia, ma Ryo la bloccò.
“Ci penso io, vai a fare una doccia. Devi essere stanca.” le disse lui premurosamente.
Kaori ne rimase spiazzata. Non si aspettava tanta gentilezza da parte sua.
“Ma devi sostituirmi alle 8..”
“Non c'è problema.. Vai pure. Riprendi dopo.” insistette lui con sguardo deciso.
Incapace di rispondere, obbedì e salì al piano di sopra a fare una doccia. Lavandosi dal sale e dalla sabbia si rilassò immensamente e sentì la stanchezza impossessarsi di lei. Non sapeva se avrebbe retto la stanchezza, la tensione dell'incarico e la pressante vicinanza di Ryo ancora a lungo. Si sentiva un fascio di nervi. Avrebbe voluto mollare tutto e fuggire via, ma non poteva. Hiroko aveva bisogno di lei, e anche Ryo..
Indossò dei comodi short, una canottierina che mostrava la sua abbronzatura e delle scarpe sportive in tela e scese al piano di sotto. Era pronta a difendere Hiroko con la sua stessa vita.
Ryo aveva preso posto alla finestra e stava di guardia mentre fumava con apparente tranquillità. Lei lo raggiunse e con una leggera pacca sulla spalla lo informò della sua presenza.
“Puoi andare a fare la doccia.. Riprendo io.”
“Ok..” acconsentì spegnendo la sigaretta. Si voltò per andarse ma si bloccò e le sorrise. “Sei abbronzata..” disse sfiorandole il naso.
“Beh.. È naturale, sono rimasta tutto il giorno in spiaggia..”
“Ti sta bene un po' di colorito..” continuò lui prima di allontanarsi verso il piano di sopra.
Kaori rimase, immobile a ripetersi mentalmente le parole che lui le aveva appena detto. Cosa significavano? Cosa intendeva dire?
Si concentrò sul lavoro per non pensarci. Era meglio non stare a cercare significati nascosti.. Sicuramente non ce n'erano.
Per una mezz'ora non accadde nulla, sino a che non vide Hiroko uscire dalla villetta accanto e dirigersi verso la loro. Presa dal panico, Kaori nascose tutto quello che poteva far capire alla ragazza quale fosse la vera ragione per la loro presenza lì.
Quando suonò il campanello, andò ad aprire cercando di mostrarsi calma e rilassata.
Quando la salutò, la ragazza sembrava nervosa e Kaori la fece accomodare incuriosita.
“Ecco.. Io e miei amici ci chiedevamo se stasera volevate unirvi a noi.. Faremo un piccolo falò sulla spiaggia. I ragazzi hanno portato le chitarre e canteremo.. Vi andrebbe?”
“Beh.. Sarebbe bello. Ne devo parlare con Ryo, ma non credo ci saranno problemi. Piuttosto non saremo di troppo tra voi?”
“No, assolutamente. E poi, dopo quello che hai fatto, per me sei come una sorella.. Spero che verrete, a meno che non vogliate stare soli..” insinuò la ragazza arrossendo leggermente.
Kaori la imitò ritrovandosi imbarazzatissima.
“Ecco.. Non credo ci siano problemi.. Noi non..”
“Ciao Hiroko.” la calda voce di Ryo interruppe quella difficile discussione.
Voltandosi a guardarlo però, Kaori si rese conto che le cose andavano a peggiorare. Ryo indossava solo un minuscolo asciugamano intorno alla vita.
“Ciao..” replicò la ragazza paonazza mentre lo fissava con estrema ammirazione.
“Ehm.. Ryo.. Hiroko ci ha chiesto se stasera ci uniamo a lei e ai suoi amici. Tu sei d'accordo?” domandò Kaori per distrarsi da quel petto scolpito e da come quell'asciugamano lasciasse scoperti gli addominali più bassi del suo socio..
“Certo, perchè no?” replicò lui tranquillamente, mentre si sedeva accanto a Kaori e le passava un braccio attorno alle spalle.
La sweeper si irrigidì sorpresa, ma poi si rese conto che sicuramente Ryo lo stava facendo per mantenere la loro copertura. Fingeva di essere suo marito.
“B-Bene.. Allora.. Stasera alle 9.. Alla spiaggia..” balbettò Hiroko alzandosi e andandosene velocemente.
I due rimasero soli e Kaori cercò di allontanarsi immediatamente da Ryo, erano troppo vicini.. Lui però, non le permise di alzarsi.
“Ma..” tentò di protestare lei.
“Ti da così fastidio che ti abbracci?”
“Ecco.. Io.. No, è che.. Devo tornare al lavoro.”
“Allora non stai scappando da me?”
“Non dire sciocchezze.. Perchè dovrei?”
“Non lo so.. Forse..” cominciò lui con aria confusa.
“Ryo, non sono più arrabbiata se è quello che credi. Almeno per ora.” lo interruppe lei temendo che lui avesse capito quello che lei provava.
“E tu.. Voglio dire.. Io non ti procuro fastidio o repulsione?”
Kaori lo guardò sorpresa e interdetta. Ryo temeva di farle schifo? E da quando? In tutti quegl'anni non aveva fatto che vantarsi di quanto fosse bello, e lei invece veniva sempre considerata il mezzuomo repellente. Perchè ora le chiedeva certe cose? Perchè sembrava aver cambiato atteggiamento di colpo? Non sembrava nemmeno lui..
“Ma di che parli Ryo? Perchè dovrei provare repulsione per te?”
“Non lo so.. Da qualche tempo ho l'impressione di disgustarti. È così?”
“No, mi fai arrabbiare, è vero, ma il disgusto o la repulsione sono sensazioni che non provo nei tuoi riguardi.”
“E cosa provi?”
Kaori sentì mancarle un battito. Aveva capito bene la domanda che lui le aveva fatto? O forse aveva le allucinazioni? Perchè le chiedeva una cosa del genere? Aveva forse qualche sospetto? Pensava di aver nascosto bene ciò che provava o almeno di averlo depistato, ma se lui le faceva una domanda simile evidentemente sospettava qualcosa. Quali altri motivi potevano esserci per chiederle una cosa simile?
“Io.. Cosa ti aspetti che risponda?” cercò di prendere tempo.
“La verità.”
Kaori deglutì a fatica. Lui era così vicino e la guardava fisso negli occhi. Sentì il cuore batterle all'impazzata e la pelle avvampare. Provata da una simile emozione abassò lo sguardo.
“Ryo.. Ti prego.. Non farmi queste domande..”
“Perchè no?”
“Perchè non voglio risponderti.”
“Capisco..” acconsenti lui allontanandosi da lei con aria triste. “Vado a vestirmi e poi ti do il cambio.”
Finalmente sola, Kaori fece un profondo respiro per ritrovare il controllo e poi tornò di guardia. Nella casa accanto vedeva parecchio movimento. C'era musica alta e vedeva le ragazze muoversi forsennatamente all'interno della stanza. Sembrava che stessero ballando.. Sorrise pensando a come avrebbe voluto essere libera e allegra come quelle ragazze, ma aveva visto troppe cose tristi, aveva perso troppe persone che amava. Inoltre, nella sua vita c'era Ryo, l'unica persona al mondo con cui aveva stretto un legame più forte di quello che aveva con suo fratello. L'unica persona al mondo che amava, che poteva renderla felice o gettarla nella disperazione più nera. L'unica persona al mondo di cui aveva bisogno come l'aria che respirava.
Quando lo vide scendere le scale si riprese dai suoi pensieri. Quasi non si rese conto di rimanere a osservarlo con estrema ammirazione, come faceva Hiroko. Era semplicemente perfetto.
Aveva indossato dei semplici jeans bianchi a cui aveva abbinato una camicia in lino dello stesso colore. Non aveva abbottonato completamente il colletto e Kaori riusciva a intravedere una parte di quel petto scolpito che solo poco prima aveva avuto vicino. Il candore dei suoi abiti faceva risaltare la sua pelle leggermente arrossata per il sole preso quel pomeriggio.
Facendosi forza, distolse lo sguardo dalla visione del suo bellissimo socio che le veniva incontro.
“Ora ci penso io.” disse lui con freddezza senza guardarla in viso.
“D'accordo.. Vuoi che ti prepari qualcosa da mangiare?”
“Se devi preparare..” replicò lui sempre più gelido.
Ora cosa gli prendeva? Perchè d'improvviso era così distaccato con lei?
“Tutto bene Ryo?”
“Certo.”
“Sei arrabbiato per qualcosa?”
“Perchè dovrei? In fondo non ne ho motivo giusto?” domandò lui sarcasticamente mentre alzava finalmente lo sguardo su di lei. Fu come una pugnalata. Quegli occhi in quel momento esprimevano solo odio.
“Non capisco cosa intendi..”
“Niente Kaori, non intendo nulla. Ora lasciami lavorare, siamo per questo, no?”
“Sai, mi hai veramente scocciato. Un giorno sei maleducato, il giorno dopo gentile e poi cambi nuovamente atteggiamento e diventi un pezzo di ghiaccio. Io non ne posso più dei tuoi assurdi cambi di umore!”
“Hai mai pensato che i miei cambi d'umore possano dipendere da te?”
“Da me? E da quando sono così importante per te da influire sul tuo umore?”
Lui la guardò come se volesse dire qualcosa, ma non lo fece e se ne andò sbattendo la porta. Kaori lo vide passeggiare intorno alla villa fumando nervosamente.

Ryo diede un calcio a un sasso che si trovò di fronte. Prenderla in giro non serviva, farle i complimenti non serviva, farle domande esplicite non serviva.. Non sapeva più come comportarsi con lei. Si era davvero stufato di fare il bravo ragazzo, visto che i risultati erano quelli.
Fu distratto dal gruppo di ragazze della casa accanto che si riunivano nel patio a prendere il fresco. Non erano poi così male.. Non gli importava molto che fossero infantili. Avevano dei corpi da sballo. Persino la piccola Hiroko, nonostante fosse più minuta delle altre, era decisamente da non sottovalutare. Inoltre sembrava piacerle, e questo era un punto a suo favore.
Gettò la sigaretta e stava per andare a provarci con quelle ragazze quando sentì un suono sospetto venire dal retro della casa. Si diresse nel punto da cui veniva il rumore e vi trovò un uomo armato di fucile che prendeva la mira verso le ragazze.
“Che fai?” domandò puntandogli la sua Python alla tempia.
“Io.. E tu chi diavolo sei?”
“Io sono quello che ti ficca una pallottola in testa se non mi dici chi sei e che cosa vuoi!”
L'uomo non rispose continuando a tremare.
“Il bersaglio è Hiroko?” insistette lo sweeper.
L'uomo annuì debolmente.
“Chi ti manda?”
“Se te lo dico mi uccideranno..”
“Se non me lo dici ti uccido ora..”
“Va bene.. Mi manda Shun Jukodo.”
“Il vicepresidente delle Industrie Akimoto? Perchè?” chiese Ryo ricordando immediatamente a chi apparteneva quel nome.
“Non lo so.. Io sono pagato per ucciderla. Non faccio domande.”
“Già.. Voi idioti non fate mai domande..” replicò Ryo con disprezzo. “Ora ascoltami. Vai da quel verme di Jukodo e digli che non farà del male a Hiroko perchè c'è City Hunter a proteggerla!” concluse dando un calcio all'uomo e facendolo finire a terra.
“C-City Hunter??” balbettò il killer terrorizzato prima di scappare via.
Ryo osservò quel delinquente andarsene via inciampando sulle sue gambe. C'era qualcosa che non andava. Loro non erano lì per far stare calmo un padre apprensivo, Hiroko era realmente in pericolo.
Rientrò nella villetta con passo svelto.
“Kaori, chiama il signor Akimoto, è importante.”
“Perchè? È successo qualcosa a Hiroko?”
“Non ancora.. Chiamalo.” le ordinò con tono severo.
Osservò la sua socia prendere il telefono e digitare il numero. Aspettò qualche minuto prima che il maggiordomo le passasse finalmente il signor Akimoto.
“Buonasera signor Akimoto, sono Kaori Makimura. Il mio socio le vorrebbe parlare.” disse prima di passare la cornetta a Ryo.
“Mi ascolti bene. Se vuole che proteggiamo come si deve sua figlia deve dirci tutto quanto, o mi rifiuto di proseguire..” lo minacciò lo sweeper non appena ebbe il telefono fra le mani.
“Ma.. Cosa..”
“Non intendo ripeterlo signor Akimoto.”
“Va bene. Vi raggiungo e vi spiego, ma vi prego continuate a proteggere mia figlia..”
“La aspetto domani mattina.” concluse Ryo chiudendo la conversazione.
“Ma che succede?” domandò incuriosita la sua socia.
“Il vicepresidente delle Industrie Akimoto vuole uccidere Hiroko. Il nostro cliente non ci ha detto tutto.”
“Come lo sai?”
“Ho appena fermato un killer assoldato per questo. D'ora in poi dobbiamo rafforzare la sorveglianza. Cerca di avvicinarti il più possibile a Hiroko.”
“Forse dovremmo dirle che è in pericolo..”
“Sino a che possiamo evitarlo non glielo diremo. È inutile spaventarla.” concluse lui riuscendo fuori per tornare di guardia.
Si sedette nella piccola veranda e continuò a osservare le ragazze, non avevano neanche sospettato di essere state in pericolo. Rimase a guardarle a lungo e si chiese se si rendevano conto di quanto erano fortunate ad avere l'un l'altra. Certe volte lui si sentiva così solo. La continua caccia di donne in cui si impegnava era solo un palliativo. Avrebbe voluto avere qualcuno con cui condividere un legame profondo. Kaori era la persona più vicina a lui, ma c'erano delle volte in cui non riuscivano proprio a capirsi. Come in quel momento..
La sua socia lo raggiunse e gli si sedette accanto. Ryo aveva l'impressione che avrebbero litigato ancora.
“Cosa c'è Kaori?”
“Sei arrabbiato perchè non ti ho risposto?”
Ryo rimase in silenzio. Allora aveva capito..
“Il tuo non voler rispondere è in realtà una risposta.”
“E tu sei sicuro di aver capito che risposta è?” domandò lei guardandolo con aria triste.
Ryo si chiese se non aveva frainteso tutto. Kaori lo guardava come non faceva da molto tempo. Forse non era come credeva, forse lei non lo disprezzava..
“Kaori io..”
Un urlo femminile proveniente dalla casa accanto lo interruppe. Si era distratto e aveva smesso di controllare Hiroko!
Scattò in piedi e corse in direzione della casa. Il gruppo di ragazze si stringeva attorno a una che non riusciva a distinguere.
“Ragazze che succede? Tutto bene?” domandò preoccupato appena le raggiunse.
Il gruppo si sciolse e vide che al centro c'era una ragazza scarmigliata e non vide Hiroko fra loro.
“L'ha rapita.. L'ha portata via..” ripeteva la ragazza al centro evidentemente sconvolta.
“Chi è stata rapita? Hiroko?”
“Sì.. Un uomo l'ha portata via..” singhiozzava ancora lei.
“Da che parte sono andati?”
“Eravamo nel giardino sul retro..Io ho cercato di impedirglielo, ma lui mi ha dato uno schiaffo così forte..”
Ryo corse nel giardino sul retro impugnando la sua fedele Python. Non si sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a quella ragazza per colpa sua. Si era distratto, come aveva potuto?
Il giardino confinava con un boschetto, il luogo ideale per nascondersi. Ryo vi entrò alla ricerca di Hiroko e del suo rapitore. Cominciò a correre e infine intravide delle ombre che camminavano. Erano loro. Li raggiunse e dopo aver preso la mira sparò con estrema precisione al braccio dell'uomo che dolorante lasciò la ragazza. Ryo le andò vicino e la aiutò ad alzarsi mentre continuava a tenere sotto mira l'uomo sanguinante.
“Allora, sei il secondo stasera.. Voglio sapere perchè ce l'avete con questa ragazza.”
“Io..Non ti dirò nulla.. Bastardo.. Morirò dissanguato!”
“Sì, a meno che non mi dici quello che voglio sapere.”
“Maledetto.. Io eseguo solo gli ordini..”
“Sì, lo so.. Voi killer idioti non fate domande. Allora lo dico anche a te. Comunica al tuo capo che se cercherete ancora di fare del male a questa ragazza ve la vedrete con City Hunter.”
Con uno strattone lo tirò su e gli strappò la giacca per improvvisare una fasciatura.
“Ora vai via e anche velocemente..” gli ordinò dandogli una spinta.
L'uomo corse via senza voltarsi indietro. Ryo si voltò a guardare Hiroko. Sembrava terrorizzata.
“Stai bene?”
“Sì.. Ma tu chi sei veramente? Perchè quell'uomo ha cercato di rapirmi?”
“Hai mai sentito parlare di City Hunter?”
“Sì.. Mi sembra di averlo sentito nominare.”
“Sono stato assunto da tuo padre per proteggerti. Solo che lui si è dimenticato di dirmi quanto in realtà fosse grave la situazione. Ora vieni, torniamo in casa.”
“Mio padre? Io non capisco.. Perchè nessuno mi ha detto niente?”
“Domattina verrà qui e potremo chiedere spiegazioni direttamente a lui.” concluse lui avviandosi verso la villa.
Appena arrivarono alla casa le amiche di Hiroko la circondarono di abbracci affettuosi. Ryo si guardò intorno in cerca di Kaori, ma non la vide. Si allontanò  verso la villa più piccola, ma non era neanche lì. Entrò dentro la casa, ma era deserta.
“Kaori??” chiamò cominciando a sentirsi in ansia.
Entrò nella cucina e nel tavolo, conficcato con un coltello su un anguria presente nella fruttiera, c'era un biglietto.
“Se rivuoi la tua donna portaci la ragazza. Stasera a mezzanotte al vecchio faro.”
Quei maledetti avevano rapito Kaori, mentre lui si occupava di Hiroko.. Dovevano essere parecchi. Il signor Akimoto doveva spiegargli molte cose.

CONTINUA..
   
 
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