L'ANELLO NEL LAVELLO

Voi tutti Hobbit, elfi e cavalieri,
e voi pelosi nani che ascoltate
questi racconti allegri, buffi o seri,
queste gesta fin troppo decantate;
se vi riunite espongo volentieri
avventure mai prima raccontate,
come quella di cui fu ancor teatro
un’accogliente stanza in Bosco Atro.

In questa suite dormiva il grande Frodo,
eroe che molto spesso vi decanto,
e il suo fedele Sam, che spesso lodo,
dormiva nella stanza appena accanto.
Ma come dai bisbigli vostri odo,
di ciò avete già udito in altro canto;
arrivo dunque ai fatti anticipati
che da nessuno mai furon cantati.

Era un mattino, quello, come tanti,
e Frodo s’era alzato di buon’ora,
andando in bagno fra sbadigli affranti
di chi vorrebbe andare a letto ancora.
Qualcuno gli bussò, lui disse: “Avanti!
Chi è già sveglio ai raggi dell’aurora?”
“Son Sam, padrone!” Disse entrando in fretta.
“È in bagno? Sam è fuori che l’aspetta!”

Lavandosi le mani con urgenza,
chè odiava avere troppo i peli a mollo,
diede Frodo uno strappo di violenza
alla catena che portava al collo.
È ovvio che la ruppe. Che demenza!
Di fronte a ‘sta idiozia quasi tracollo!
Com’è ovvio gli si sganciò l’anello
e cadde dentro al buco del lavello.

“Accorri Sam!” Urlò con voce affranta,
l’imbarazzo rendea la pelle rossa,
l’angoscia che provava ahimè era tanta,
questa volta l’aveva fatta grossa!
Accorse Sam armato con un’anta
che da un’armadio aveva pria rimossa,
e non vedendo lì alcuna minaccia,
nascose l’anta e prese una focaccia.

“Che c’è padrone?” Chiese a bocca piena,
inghiottendo il boccone un po’ salato.
”Non riesce a fare il bagno? Mi fa pena,
l’aiuto volentieri! È già spogliato!”
Ma Frodo si girò, dando la schiena,
il commento l’aveva imbarazzato.
“Ma cosa dici, Sam? Non è per quello!
Aiutami! Si tratta dell’anello!”

“Ti ha indotto in tentazione, padron Frodo?
Resista, sono certo che è provato,
ma io non ho intenzione in alcun modo
di trascinarla in spalle al Monte Fato!”
”Ma che dici? Mi irriti oltremodo
se pensi che l’anello mi ha tentato!
Il fatto è che lo stupido gioiello
è caduto nel buco del lavello!”

Lo Hobbit ci pensò per qualche istante
e poi sorrise molto apertamente,
con occhi dal brillio pari a un diamante
che riflettevan gioia assai evidente.
“Se lo lasciamo lì”, disse ammiccante,
“Nemmeno Sauron potrà farci niente!
Avrai portato a termine il tuo incarico,
non cercherà di certo nel tuo scarico”.

Se fosse stato vero, wow, che sogno!
Nessuno ne sarebbe uscito morto,
non ci sarebbe stato alcun bisogno
di elaborare alcun piano contorto,
e aggiunse Frodo, “Beh, così sbologno
questa impresa che tutti m’hanno estorto,
ché mi sembrava cosa assai cattiva
tradir la loro alta aspettativa”.

L’impresa comportava più fatica,
perché quel pomeriggio Gimli il nano
aveva già svuotato la vescica,
ma fu attirato in bagno al primo piano.
Era l’effetto della magia antica
che l’aveva colpito da lontano:
l’anello tentatore era riemerso
per uno scherzo del destin perverso.

E fra avventure e perdite dolose,
i due Hobbit indagaron sul mistero
di quelle tubature misteriose,
del loro viaggio astruso e menzognero,
che nel bosco, tra piante rigogliose,
aveva ritrovato per davvero
l’anello di cui ingenui e spensierati
pensavano di essersi disfati.

Io vi dico, prendetemi per pazza,
ciò che penso di quello che novello:
non è normale per nessuna razza
che ciò che cade dentro ad un lavello
riemerga, siamo fini, dalla tazza
del cesso. Non mi pare certo bello.
Ma è più importante, nel sistem fognario,
che non accada mai e poi mai il contrario.

NDA
Grazie a tutti coloro che sono arrivati fin qua! E grazie soprattutto a Malanova, che mi ha suggerito che se fosse caduto l'anello nel lavandino, beh, Frodo avrebbe avuto molti meno problemi!