JUST
A DREAM
-I was thinking about her,
thinking about me
Thinking about us, what we gonna be
Open my eyes yeah, it was only just a dream-
Just a dream-Nelly
La pace era stata raggiunta, l’incontro con Pike per
dare il corpo di Nia era andato al meglio.
-Questo è il tuo popolo Clarke, dovresti rimanere qua. Gli ambasciatori non
sono sempre richiesti nella capitale- disse Lexa quando la vide vicino al
cancello. –Sono sicura che la tua famiglia e i tuoi amici sentono la tua
mancanza…- continuò prima di scuotere la testa, non permettendosi di completare
la frase, di dirle che anche a lei sarebbe mancata.
La più giovane sorrise leggermente, allungando il braccio per dare il tipico
saluto Terrestre.
La Heda annuì guardandola, prima di afferrarlo e stringerlo leggermente,
lasciando anche una piccola carezza.
-May we meet again- le sussurrò
Clarke, cercando di specchiarsi nelle iridi verdi dell’altra, che fece un
secondo piccolo cenno con il capo e cercò di sorridere in modo rassicurante,
con gli occhi lucidi.
Il Comandante dei Tredici clan staccò infine la mano dall’avambraccio dell’altra
e si voltò dandole le spalle, sentendo i suoi occhi fissi su di sé.
Prima che riuscisse a salire sul suo cavallo Lexa si sentì afferrare e girare
sul posto, quindi guardò stranita la sua interlocutrice.
-Lexa io… io sono pronta adesso.- le mormorò cercando qualche segno nella donna
davanti a lei.
Sorry I’m… I’m not ready to be with anyone. Not yet.
Lexa
era rimasta paralizzata a quelle parole, l’ultima cosa che si aspettava era di
essere degna dell’amore della nuova ambasciatrice.
Fu proprio Clarke a sbloccare la situazione, afferrando il viso di Lexa e
appoggiando le labbra sulle sue per un leggero bacio. Un’unica lacrima scese
sul viso del Comandante, prima che la ragazza del cielo riprendesse a baciarla.
Si separarono senza fiato, appoggiandosi una alla fronte dell’altra, Heda
felicemente incredula e Wanheda finalmente sollevata.
La più grande si staccò piano, sorridendo veramente per la prima volta in molti
anni, prima di salire sul cavallo, guardandosi indietro un’ultima volta e
raggiungere Indra e gli altri che si erano già allontanati.
I giorni passavano lenti per Clarke che non sapeva cosa fare in Arkadia.
Guardava con sospetto Pike, quando sua madre le disse che provava odio per i
Terrestri, chiedendosi il perché avesse accettato di buon grado l’unione alla
Coalizione nonostante i suoi sentimenti. In più cercava di riavvicinarsi a
Bellamy che, da quando la montagna era saltata, si era rinchiuso in se stesso.
Finalmente un messaggero si presentò alle porte di metallo, dopo due settimane
da quando Lexa era tornata indietro.
-Wanheda siete invitata, con un massimo di altre due persone, nella Capitale.
Si terrà un banchetto in onore del vostro ingresso nell’Alleanza.- disse l’uomo
con voce rauca.
Clarke annuì e con un piccolo inchino il messaggero, fece voltare il cavallo
prima di partire al galoppo per tornare in Polis.
Fece riunire tutti nella piazza e spiegò la situazione alla gente. Tutti mormorarono
insicuri su cosa fare, non tutti si fidavano dei Terrestri ancora, le ferite
della montagna erano ancora troppo vivide per alcuni. Si offrirono sua madre ed Octavia per
accompagnarla, una perché non voleva separarsi da lei, l’altra perché non
vedeva l’ora di vedere la città e riunirsi ad Indra.
Prepararono le cose da portarsi e partirono con tre cavalli, per quanto Abby
fosse scomoda ed intimorita grazie all’aiuto di Clarke e di Octavia riuscì a
mantenere il loro passo. Nel tardo pomeriggio entrarono nella Capitale e l’ambasciatrice
venne subito scortata all’interno della torre, mentre le altre furono accompagnate
dal generale per osservare i preparativi della celebrazione.
-Sono felice che tu sia venuta, Clarke.- disse Lexa quando la vide nella sua
camera.
-Non potevo rifiutare un invito dell’Heda, giusto?- le rispose facendo un mezzo
sorriso avvicinandosi per afferrarle una mano. Il suo sorriso si fece più ampio
quando sentì l’altra intrecciare le loro dita.
Lexa la baciò dolcemente, come la prima volta all’interno di quella tenda e
sempre come allora ricambiò, aggrappandosi a lei.
Il bacio lentamente si fece più
affamato, le mani che erano intrecciate finirono per togliere i vestiti ad
entrambe, prima che il Comandante dei Tredici Clan guardasse con assoluta
devozione l’ambasciatrice della Skaikru. Clarke si prese degli istanti per
osservare quegli occhi verdi che la fissavano come se fosse la cosa più
importante dell’intero mondo, per poi venire afferrata dall’altra ed essere
attirata sopra di lei. Fecero l’amore per la prima volta e niente sembrava
essere più giusto.
Wanheda accarezzò i tatuaggi dell’altra con un sorriso enorme stampato in viso,
prima di avvicinarsi e stringerla da dietro.
-Ai hod yu in, Leksa- le sussurrò nell’orecchio, per poi baciarle una spalla.
Questa si girò e annegò negli occhi blu dell’amata.
-Ti amo anche io, Clarke.- le rispose prima di darle un bacio che non aveva il
minimo accenno della passione che avevano quelli di pochi istanti prima,
conteneva soltanto tutto l’amore che provava per lei.
-Per questo mi dispiace.- continuò dopo essersi staccata dalle sue labbra.
All’improvviso per Clarke tutto si fece buio e freddo.
Don’t be afraid.
It’s ok, you are safe.
Sentì
queste parole prima di svegliarsi nella foresta, da sola. Perché tutto quello
era stato un sogno, Lexa era morta e lei era sola. Prese la scatola con il chip
dall’interno dell’armatura e la aprì guardando il suo contenuto, iniziando a
piangere.
Era tutto un sogno e lei era sola.
Will she come back? No one knows.
I realize, yeah, it was only just a dream.-
Just a dream- Nelly