Cookie

La cucina veniva irradiata dal calore del sole e, aguzzando l'udito, si potevano sentire dei vivaci pigolii provenire dall'esterno. Un'aria leggermente frizzante, a cui la finestra aperta permetteva di entrare in quella dimora, accarezzava il viso di Blue. Canticchiava sottovoce, sbattendo ritmicamente il frustino in modo ininterrotto e rapido dentro alla ciotola sul tavolo. Si sentiva fortunata a poter compiere un'attività così semplice, senza responsabilità sulle spalle. Anni prima, non immaginava che la sua vita da donna sarebbe stata così serena. Perciò aveva sempre dentro di sé una grande paura che quella tranquillità le venisse portata via, com'era stata sconvolta quand'era nient'altro che una bambina. Cercava di godere di ognuno di quei preziosi istanti, immersa nella quiete mattutina.

D'un tratto, si sentì agguantare la vita da due braccia che conosceva bene e il suo cuore, per la tempestività, perse bruscamente un battito. «Buongiorno» si sentì sussurrare all'orecchio, da quella voce melodiosa che da ormai parecchio tempo accompagnava le sue giornate. «Stai preparando i biscotti?»

A quella domanda carica di sincero interesse, Blue annuì. Abbassò lo sguardo sul melmoso insieme di ingredienti, infilandoci l'indice con fare distratto. Adorava quando Red si prendeva la libertà di stringerla in quel modo, perché riusciva a farla sentire amata. «Spero che vengano bene…»

Al ragazzo, quella mattina, lei pareva di una bellezza ineguagliabile. Nonostante avesse legato i capelli in una coda alta, alcuni ciuffi dispettosi andavano comunque a ricaderle sulla fronte. Quel grembiule bianco in vita stonava un po' con la sua persona di norma tanto sfacciata, infatti non avrebbe mai immaginato di vedergliene uno indosso e ciò la rendeva ancora più bella.

«Sono sicuro che saranno buonissimi» la rassicurò, sciogliendo la stretta rapido come l'aveva creata. Con un gesto repentino, che la fece sussultare, le tirò fuori la mano destra dalla scodella. Se la portò alla bocca e scoccò un bacio a una delle sue dita affusolate sporche d'impasto, racchiudendoci tutto il suo affetto, per poi sentirne fugacemente il sapore con la lingua. «Forse dovresti mettere un po' più di zucchero.»

Lei alzò di scatto la testa, con il cuore che aveva preso a battere incontrollatamente e un rossore – molto buffo, a detta di lui – comparso sulle sue gote. Restò a fissarlo per qualche istante con gli occhi sgranati, per capacitarsi dell'immensa tenerezza di quel gesto, che l'aveva colta alla sprovvista. Adorava quelle volte che Red riusciva a sorprenderla, a imbarazzarla, a farla sentire una ragazza come tutte le altre, con cui non doveva fingere di essere ciò che non era e mascherare le debolezze. «Grazie» sussurrò, con un sorriso addolcito che le si faceva strada sulle labbra.