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Autore: pentolina    04/04/2016    5 recensioni
Continuazione di: “276 giorni per…”
La storia parte circa tre mesi dopo Natale.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathan Fillion, Stana Katic, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Family'
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GELOSIA
“Dylan, fai piano.” Gli raccomanda Nathan vedendo il figlio giocare con i piedini nudi della sorellina che sta succhiando avidamente il seno della madre.
“Mamma, quando andiamo a fare il bagno?” Domanda Dylan impaziente.
“Perché non vai con papà poi vi raggiungo.” Propone Stana.
“Non voglio!” Protesta.
“Mentre aspettiamo la mamma facciamo i tuffi, ti va?” Propone Nathan inginocchiandosi davanti figlio seduto sul divano accanto alla madre.
“NO!” Grida Dylan facendo spaventare Erin che fino a quel momento stava mangiando tranquillamente.
“Ehi… non urlare!” Lo rimprovera il papà.
Dylan alle parole del padre scoppia in un pianto disperato nascondendo la testa sotto il cuscino del divano.
Nathan e Stana si guardano dispiaciuti per l’ennesime lacrime versate dal figlio che negli ultimi quindici giorni non ha fatto altro che arrabbiarsi e piangere.
“Ci pensi tu a cambiarla?” Domanda Stana al marito sistemandosi reggiseno e maglietta.
“Si, dammi.” Dice prendendo la piccolina in braccio.
“Amore, vieni qui.” Lo invita lei.
“Ascolta quello che ti dico.” Insiste Stana spostando il cuscino dal viso del figlio.
Dylan accorgendosi dell’assenza della sorellina si affretta ad abbracciare la madre stringendola forte a se.
“Non devi piangere, amore. Erin è ancora piccolina ha bisogno del nostro aiuto, del latte della mamma e delle attenzioni di papà. Ma questo non significa che è più importante di te. Siete importantissimi tutti e due. Ok?” Spiega dolcemente accarezzandogli capelli e schiena nuda.
Dylan non risponde restando aggrappato al suo collo con il viso nascosto.
“Andiamo a fare il bagno, ti va?” Chiede Stana sperando di farlo sorridere un po’.
“Si.” Sussurra tirando su con il naso.
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CAPRICCI
“Metti in ordine!” Ordina Nathan al figlio che ha sparpagliato giochi ovunque.
“NO!” Risponde arrabbiato.
“Metti a posto tutti i giochi!” Ripete l’uomo.
“NO!” Urla ancor più forte.
“Non urlare c’è Erin che dorme.” Lo rimprovera.
“CHI SE NE FREGA!” Grida ancor più forte.
“Conto fino a tre… se al tre non hai iniziato a mettere in ordine i giochi vai in castigo.” Lo avverte Nathan.
“Uno… due… tre…”
Al tre Dylan prende un gioco tirandolo addosso al papà.
Nathan senza dire nulla si alza va verso di lui e dopo averlo preso per un braccio gli da due sculaccioni.
Dylan inizia ad urlare e a piangere disperato lasciandosi cadere a terra.
“Mammma!” Chiama disperato.
“Cosa succede?” Chiede Stana entrando in soggiorno.
“È meglio che ti dai una regolata… così non va affatto bene!” Lo rimprovera Nathan.
“Maaammmaaa…” Singhiozza allungando le braccia verso di lei.
“Ferma lì!” La blocca il marito.
“Fino a quando i giochi non saranno tutti al loro posto, mamma non ti prenderà in braccio!” Prosegue guardando severamente il figlio.
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DISPETTI
“Che succede, piccola?” Domanda accendendo la luce.
Riuscendo finalmente a vedere Stana riesce a capire cosa sta infastidendo alla piccola.
È letteralmente sotterrata sotto uno strato di peluche di ogni genere e dimensione.
“Sssshhh… non è successo niente.” Dice Stana liberandola e prendendola in braccio.
“Cos’ha?” Chiede Nathan entrando nella stanza.
Stana indica il lettino e la marea di peluche sul pavimento.
“Non è possibile… ne combina una ogni giorno.” Commenta l’uomo sbuffando.
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PIPì A LETTO
“Mamma…” Chiama Dylan entrando nella stanza matrimoniale.
“Che c’è?” Domanda Stana assonnata accendendo la lampada sul comodino.
“Ho fatto la pipì.” Dice indicandosi i pantaloni bagnati.
“Ancora… Dylan, è la quarta volta questa settimana.” Dice spostando le coperte e alzandosi.
“Sei un po’ troppo furbetto tu.” Scherza Stana prendendolo in braccio.
“Posso dormire con te?” Chiede sperando di poter dormire per la quarta volta in una settimana con i genitori.
“Ti lascio dormire con me se mi prometti che non farai più la pipì a letto.” Propone portandolo in bagno.
“Però posso dormire con te?” Domanda Dylan.
“Ok, ma se vuoi dormire con noi non serve bagnare il letto. Basta chiedere.” Dice iniziando a spogliarlo.
“Papà non vuole.” Risponde il piccolo.
“E papà ha ragione… sei grande per dormire nel lettone ma se mi prometti di non fare più la pipì potrei far cambiare idea a papà e lasciarti dormire con noi due volte alla settimana.” Afferma Stana aprendo il rubinetto del bidet per lavarlo.
“Ma io non voglio. Voglio dormire con te sempre.” Controbatte Dylan.
“Ne riparliamo, domani… ok?” Propone Stana esausta.
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MANGIARE
“Dylan, è la quarta volta che ti chiamo. È pronto vieni a tavola.” Ripete Nathan stufo della solita storia tutti i giorni a tutti i pasti quando Stana non è in casa.
“Non voglio.” Risponde il bambino continuando a giocare.
“E invece io voglio vederti mangiare.” Controbatte Nathan sollevandolo da terra e portandolo verso la sala da pranzo.
“No… no…” Dice dimenandosi cercando di liberarsi.
“Dylan, assaggia è buonissimo.” Afferma Sophia gustandosi il purè mentre il papà lo mette a sedere accanto a Allison.
“No… voglio la mamma.” Protesta incrociando le braccia al petto e mettendo il muso.
“Mamma non c’è. Mangia.” Dice Nathan porgendogli la forchetta.
Dylan da una sberla alla mano del padre facendola cadere a terra.
“Bro, stai calmo.” Afferma Jeff vedendo il fratello pronto ad esplodere.
“Allora niente dolce per te.” Dichiara Nathan proseguendo a mangiare.
“Non mi interessa.” Risponde Dylan facendo spallucce.
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INVIDIA
“Grazie, Cookie. È stupenda.” Ringrazia Stana ammirando la bellissima copertina fatta a mano dalla suocera.
“Wow… posso prenotarne una anch’io?” Chiede Tamala.
“Certo, fammi sapere appena sai se è maschio o femmina.” Risponde Cookie coccolando Erin.
“Mamma, guarda!” Dice Dylan arrampicandosi sul divano dallo schienale e rotolando addosso alla nonna.
“Dylan, attento.” Lo avverte Cookie spostandosi un po’.
“Mamma, guarda.” Ripete strisciando verso di lei.
“Dylan, ti piace la copertina che ha fatto la nonna?” Chiede Tamala al nipote.
“FA SCHIFO!” Risponde prendendola per un angolo e tirandola verso di se.
“Ehi! La rovini così, fermo!” Lo rimprovera Stana riuscendo a togliergliela dalle mani.
“Guarda, mamma.” Dice mostrandole un disegno.
“Prima chiedi scusa alla nonna e alla zia. Poi guardo il disegno.” Afferma Stana.
Dylan dalla rabbia accartoccia il foglio gettandolo a terra.
“No… perché l’hai fatto?” Chiede Stana.
In risposta lui scende dal divano allontanandosi e prendendo a calci un giochino della sorellina a terra.
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PREOCCUPAZIONI E IDEE
“Come stai? Ti sono passate le nausei?” Chiede Stana all’amica.
“Per fortuna si… Tu, come stai?” Dice Tamala.
“Fisicamente sto da dio è mentalmente che sono a pezzi.” Ammette raggiungendo l’amica sul divano.
“È per Dylan?” Chiede Tamala escludendo a priori che si possa trattare della piccola che è un angioletto.
“Si… da quando si sveglia a quando va a dormire non fa altro che far capricci, guai, dispetti, se non ci sono io non mangia, se la sera non lo lascio dormire con noi fa la pipì a letto, non vuole assolutamente saperne di sua sorella e ogni volta che l’allatto o che dedico del tempo a lei fa di tutto per attirare la mia attenzione.” Racconta Stana disperata.
“Cavoli... hai provato a passare del tempo sola con lui?” Domanda Tamala.
“Ne abbiamo giusto parlato stamattina con Nate. Pensiamo di organizzare le giornate in modo che Dylan sia impegnato il più possibile e si senta meno escluso e trascurato. Cercheremo di dedicare una giusta quantità di tempo anche a lui e inoltre la sera, dopo aver sistemato Erin, pensavo di fare qualcosa solo io e lui. Spero funzioni!” Dice speranzosa.
“Si, tranquilla. Vedrai che andrà tutto bene. Dylan ha solo bisogno di sapere che la sua mamma è ancora sua. Ti ricorderai com’era con Nathan all’inizio… super geloso e ora invece lo adora.” La rassicura Tamala.
“Spero... Non sopporto vederlo triste, arrabbiato e geloso per tutto il tempo. Rivoglio il mio bambino dolce e coccolone. Vorrei andasse d’accordo con Erin. Da quando è nata mi sento la peggior madre di questo mondo.” Ammette tristemente.
“Sei pazza?!” Esclama scioccata.
“Non dirlo nemmeno per scherzo. Sei una madre fantastica e spero di essere come te per mio figlio. Dylan è solo geloso ed è una cosa normale. Tutti i bambini sono gelosi di un fratellino o di una sorellina più piccola ma poi le cose si sistemano. Vedrai tra quattro/cinque mesi quando Erin inizierà ad interagire con lui diventeranno inseparabili.” Afferma Tamala convintissima stringendo le mani dell’amica.
“Lo spero…” Sussurra Stana.
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Sarà così?
amala avrà ragione?
Chi lo sa?!
Lo scoprirete solo nella prossima storia.
Grazie a tutti per avermi seguita! Alla prossima!

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