Serie TV > The Dukes of Hazzard
Segui la storia  |       
Autore: Lella Duke    02/04/2009    11 recensioni
E' più dura la testa dei ragazzi Dukes o di Maudine la mula? Di sicuro zio Jesse saprebbe rispondere a questa domanda.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bo Duke, Enos Strate, Luke Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La rapina

 

Capitolo uno: Sulla sponda del lago

 

Se c’era una cosa che Luke Duke proprio non tollerava, era il chiacchiericcio sterile della gente. Persone che con ogni probabilità pensavano fosse indispensabile mantenere una conversazione sempre viva quando in realtà non c’era assolutamente niente da dire. Odiava le pacche di conforto sulle spalle e non sopportava gli venissero rivolti sguardi tristi e compassionevoli. Aveva abbastanza dimestichezza col dolore da saperselo gestire da solo. Non aveva bisogno di compagnia, voleva solo starsene per conto suo. Non c’era modo, altrimenti per lui, di elaborare quanto era successo.

Aveva lasciato la fattoria quando si era reso conto che non avrebbe trovato quel silenzio a cui tanto anelava. La cucina, il salotto e perfino il granaio erano colmi di persone le quali volevano offrire il proprio appoggio alla famiglia Duke. Apprezzava il gesto, ma ne faceva volentieri a meno. Era saltato nel Generale Lee e si era diretto verso il laghetto di Hazzard. Nel bagagliaio erano rimaste le canne da pesca che lui e Bo avevano utilizzato solo qualche giorno prima, magari si sarebbe seduto sulla sponda aspettando che qualche pesce gli si fosse offerto spontaneamente. Amava pescare perché era un sport silenzioso. Poteva provvedere alla cena per la sua famiglia e nel contempo poteva occuparsi dei suoi pensieri. E di pensieri ne aveva tanti quel giorno. Sapeva che se fosse riuscito a radunarli in maniera coerente, avrebbe cominciato a vedere l’intera faccenda sotto un’ottica completamente diversa.

Sistemò la lenza e posizionò l’esca sull’amo. Si sedette su un grosso tronco d’albero sbattuto a terra dall’ultimo nubifragio invernale. Distese il braccio ed effettuò il lancio con quanta forza aveva in corpo. Rimase a fissare per qualche minuto il galleggiante danzare irregolarmente sul pelo dell’acqua.

Ripercorse mentalmente ancora una volta, gli eventi di quella giornata. Qualcuno avrebbe pagato per quello che era successo, ne era sicuro. Chiuse gli occhi e lasciò che la testa gli cadesse sulle ginocchia. Odiava sentirsi inutile, odiava sentirsi impotente. Ed era proprio così che si era sentito quella mattina.

Abbandonò la canna da pesca sul prato e si strinse le gambe al petto.

Se solo fosse entrato lui in banca.

Se non avesse preferito aiutare Cooter a sistemare uno stupidissimo motore nel cofano di una vecchia Mustang.

“Se fossi stato al tuo posto Bo…” sussurrò a fior di labbra.

“Saresti morto.” La risposta giunse inattesa da dietro gli alberi che aveva alle spalle.

Luke si alzò di scatto e si girò in direzione della voce: “chi c’è? Enos? Che ci fai qui? Come sapevi dove trovarmi?”

“Perdonami Luke, non volevo spaventarti né tanto meno volevo essere invadente.” Il vice sceriffo mosse pochi passi in avanti e si sedette sul tronco. Non indossava la consueta uniforme, ma dei semplici jeans e una camicia quadrettata bianca e rossa. “Ti ho visto allontanarti dalla fattoria e ti ho seguito.  Ero un po’ preoccupato per te, tutto qui.”

“Ti ringrazio Enos, ma non hai motivo di essere in pensiero per me. Sto benissimo.” Rispose Luke recuperando la sua canna da pesca e sforzandosi di apparire tranquillo.

“Amico mio, da quanti anni ci conosciamo? Da quando siamo nati più o meno? Posso sembrare ingenuo a volte, ma non sono stupido. Non rifilarmi la tua solita solfa: ‘sto benissimo’. Non stai bene affatto e la frase che ti ho sentito pronunciare pochi istanti fa ne è una prova lampante.” Enos, insolitamente determinato, non era disposto a lasciar correre. “Tu e Bo mi avete aiutato un’infinità di volte senza che io ve lo chiedessi. Se adesso posso fare qualcosa per te e per la tua famiglia, ne sarei felice. Soprattutto perché mi ritengo in parte responsabile di quello che è successo.”

“Oh smettila Enos. Non hai niente di cui rimproverarti. Non pensarci neanche a farti venire i sensi di colpa.”

“Se lo dici tu… e va bene. Io smetterò di sentirmi in colpa se tu farai lo stesso. Non puoi accusarti di qualcosa che non è dipeso dalla tua volontà. In fin dei conti…”

Luke interruppe bruscamente il vice sceriffo: “altroché se posso accusarmi! Si suppone io sia il maggiore dei tre, il più responsabile, il protettore. Dovrei essere io quello che veglia sui miei cugini più giovani. E invece guardami ora. Cosa ci faccio qui senza Bo?”

“Vecchio mio, ammetto che sia difficile per me vedervi l’uno lontano dall’altro, ma ormai è successo e non possiamo cambiare le cose. Capisco che tu ti senta in dovere di vegliare sui tuoi cugini, ma non dimenticare che ormai sono adulti e non hanno bisogno di avere una balia continuamente alle calcagna.” Enos aveva poggiato la sua mano sulla spalla di Luke tentando così di rassicurarlo.

Il conforto arrivò tutto e Luke non poté negare di sentirsi rincuorato dalla presenza di quello che considerava a tutti gli effetti, un amico fraterno. Dovevano essere i postumi di quella giornata. Si sentiva completamente sfasato. Eppure credeva di odiare le persone che cercavano in tutti i modi di alleviare le sue pene. Ma come si poteva odiare qualcosa che arrivava da uno come Enos? Era tra le persone più buone che avesse mai conosciuto. Retto, onesto, ligio al dovere, affidabile.

Tanto prezioso da rendersi conto dell’incolmabile perdita, soltanto il giorno che era volato via alla volta di Los Angeles.

Decise che avrebbe accettato volentieri la sua compagnia, si rese conto di essersi preso in giro da solo. Non aveva nessuna voglia di starsene per conto suo a lambiccarsi il cervello. Gli erano bastati quei pochi minuti in solitaria sul tronco. La sua mente aveva cominciato a vagare ed era arrivata dove non avrebbe mai voluto. Nel giro di pochi istanti si era creato da solo scenari tanto drammatici da farsi drizzare i peli sulla nuca.

“Dimmi una cosa, Enos… perché non hai sparato?” Voglio dire... ne hai avuta l’occasione e ne avevi tutto il diritto.” Domandò all’improvviso Luke.

“Pensi non l’abbia fatto perché sono un codardo, non è vero?” Rispose Enos incurvando le labbra in un mesto sorriso.

“Niente affatto! Non penso assolutamente una cosa del genere. Voglio saperlo davvero, Enos. Perché non hai premuto il grilletto?”

“Perché non è facile Luke. E tu dovresti saperlo meglio di me. Si tratta di un semplice gesto in realtà, il cervello non deve far altro che inviare il comando giusto al dito indice ed è fatta. E’ sufficiente flettere una falange e ti ergi a supremo giudice, decidi della vita o della morte di chi ti sta davanti.”

“Si, penso tu abbia ragione. Non è affatto facile premere un grilletto.”

“Ad alcuni basta stringere una pistola tra le mani per credersi invincibili, immortali. A me non è mai piaciuto portare armi addosso. Lo faccio solo perché me lo impone il mio lavoro ed è una fortuna che qui ad Hazzard non sia mai successo niente di tanto grave da costringermi a lasciare la mia fondina vuota.”

“Non è mai successo niente, fino ad oggi.” Aggiunse Luke sospirando.

“Già. Ecco che torna a galla il mio senso di colpa. Non posso proprio fare a meno di pensare che a causa del mio scrupolo di coscienza e della mia esitazione, a rimetterci è stato il povero Bo.” Riprese Enos alzando gli occhi al cielo. “Caro Bo, non vedeva l’ora di tornare a casa e prepararsi per uscire con Melinda Sue Robbins. Era eccitato come uno scolaretto. Era allegro e gioviale come al solito. Sorrideva perché non poteva ancora sapere che presto sarebbe finito con la faccia a terra sul freddo pavimento della banca.” Concluse Enos alzandosi in piedi e scalciando con forza una pietra in direzione del lago.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Dukes of Hazzard / Vai alla pagina dell'autore: Lella Duke