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Autore: Emily Kingston    05/04/2016    2 recensioni
05.04.16
Primavera.
Siamo in eterna decadenza.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Past Tense'
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Our decay

«Despite my best intentions, things don’t grow here,
they… decay. But it’s our decay.»1

 
Primavera.
Inizia a fare caldo, finalmente. Almeno fuori, almeno un po’.
Vorrei che il cielo fosse più spesso blu e vorrei sentire meglio il profumo dei fiori, ma va bene anche così.
Ci sono tante cose che faccio andare bene anche così.
I tuoi occhi stanchi e le mie mani grandi.
I miei sorrisi spenti e i miei cambiamenti continui.
Le lenzuola fresche e le stanze umide, letti troppo stretti e notti troppo scure.
Il tavolo, il salotto, la cucina, la strada per tornare a casa, i viaggi la sera per sentirci meno vuoti, meno sprecati.
I silenzi e quelle assenze così presenti che, in certi giorni troppo poco coraggiosi, mi piegano in due e non mi fanno muovere più.
E ho imparato di recente che i vuoti non si colmano mai, mai, mai, mai. I vuoti restano lì a ricordarti di tutte quelle cose che dovevano essere per sempre e poi invece niente.
E ho imparato che i ritorni fanno sempre un po’ male, ma mai male quanto le attese insoddisfatte. Mai quanto un sorriso mancato o uno sguardo distolto o una parola non detta.
 
Primavera.
Prima – vera.
Prima vera cosa?
 
Primavera.
La finestra è aperta e il vento muove le tende. Sono lunghe, di un bianco quasi trasparente e si gonfiano, increspandosi con movimenti sinuosi. L’aria profuma un pizzico già d’estate e mi accarezza la pelle, ci scivola lenta e la assapora.
Sono sola.
Ho cambiato di nuovo colore di capelli, ma tu non lo sai.
Anche questo va bene così.
E ho qualche livido sulle gambe, perché sono sbadata, questo te lo ricorderai.
Anche sulle braccia.
Sono a pezzi, non è colpa tua. Non questa volta.
Ho paura, questa è colpa tua.
 
Primavera.
Scusa. Non mi manchi più. Non ti penso più. Ti ho superato. Ci sono altre mani.
(Non immagino che siano le tue).
 
Primavera.
Finalmente inizia a fare caldo.
Ho scoperto di essere un essere eternamente malinconico a cui piace tuffarsi nel dolore quando arriva.
Ho scoperto che non sono brava a vivere, soprattutto a vivere bene.
Ho scoperto che sono brava a scappare.
Dalle paure, dai sentimenti, dalle possibilità.
Preferisco nascondermi piuttosto che rischiare.
Ho scoperto che sono rimaste poche cose in grado di farmi sentire viva. Di farmi sentire che non sto sprecando il mio tempo in quel dolore che mi piace tanto.
Ho scoperto che non mi amo abbastanza.
Ho scoperto che non so come fare ad amarmi di più.
Ho scoperto che mi piacciono tutte le stagioni, perché, a modo loro, profumano del ricordo di qualcosa.
Ho scoperto che i letti sono sempre troppo grandi quando sono le anime a essere troppo piccole.
Ho scoperto che non sono abbastanza forte.
Ho scoperto che non sento più.
 
Primavera.
Siamo in eterna decadenza.

 
 




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Non lo so nemmeno io. Probabilmente l'ho anche postata nella sezione sbagliata, è che non c'è un filo logico in queste parole, non c'è una storia reale, non c'è una vera e propria coerenza narrativa. 
Non ho spiegazioni per questa cosa, se non che, dopo oltre un anno di pensieri nascosti in un'app sullo smartphone o in una cartella nei recessi del pc, avevo bisogno di scrivere qualcosa e di farla a leggere a qualcuno. Avevo bisogno di tornare a fare la cosa che mi fa stare meglio e che per prima ho smesso di fare. 
Queste parole un po' parlano di me, un po' parlano di qualcuno - e qualcosa - che non esiste. Avevo bisogno anche di un po' di finzione per non farli essere solo emozioni e pensieri buttati lì. 
Non m'importa delle recensioni o di quanti la leggeranno, m'importa averla scritta. Per me. Finalmente. 

1Citazione tratta dall'episodio 5x16 di Once Upon A Time ("Our Decay") 

 
   
 
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