Partecipa
all'AU challenge:
Tabella:
pasticceria
Prompt:
farina
Cap.5
Howard e Peggy decidono di chiedere aiuto
Peggy
chiuse la chiamata abbassando il cellulare, e lo infilò
nella tasca
della giacca.
<
Le tecnologie in questa casa restano le più avanguardistiche
del globo
> pensò.
"Trovo
ridicolo che nessuno di voi due abbia pensato di
chiamarlo".
Howard
sbuffò, sorseggiò una granita alla menta
succhiando rumorosamente, e
scrollò le spalle.
"Tanto
varrebbe portare Tony allo zoo e chiuderlo nella gabbia dei
leoni. Avrebbe la stessa reazione e probabilmente gli stessi aiuti".
Steve
guardò Tony iniziare a rimontare i giochi del parco appena
smontati,
mentre gli altri bambini piangevano.
"Sono
d'accordo con il chiedere aiuto, ma pensavo lo avresti fatto tu,
Peggy".
Si
sfilò un fazzoletto dalla tasca e pulí il viso di
Howard sporco di
panna.
Peggy
alzò gli occhi al cielo, si mise tra i due uomini, ed
alzò il capo,
passando lo sguardo da uno all'altro.
"Ha
già una madre, ed anche troppo apprensiva... e mi sto
riferendo a
te, Steven. Non sono definitivamente portata per fare il padre, anche
se forse
chiunque sarebbe più portato di te Howard. Gli serve un vero
aiuto, qualcuno
che capisca cosa gli passa per la testa".
Howard
grugnì, accartocciò la cannuccia, e la
gettò nel cestino con un
lancio perfetto.
"Un
vero aiuto?
Che
ne dici di un neurologo con seconda laurea in psicologia e terza in
termodinamica? Almeno per essere sicuri parli la stessa lingua di Tony".
Peggy
incrociò le braccia, e sorrise.
"Qualcuno
che conosce gli Stark".
Steve
mise una mano sulla spalla di Howard, rimettendosi il fazzoletto in
tasca.
"Ho
capito, è meglio che ve la vediate tra voi. Resteremo soli
un'altra volta" sussurrò.
Raggiunse
Tony intento a montare un'altalena e gli s'inginocchiò
accanto,
sorridendogli.
"Che
ne dici, ti va di fare una passeggiata con me? Andiamo al
supermercato, se vuoi".
Tony
alzò lo sguardo arricciando le labbra, guardò
Peggy ed Howard, e si
voltò verso Steve mettendosi in piedi.
"Avevo
capito che aspettavamo qualcuno" disse.
Steve
negò con il capo, facendo ondeggiare il ciuffo biondo cenere.
"No.
Devono ancora invitarlo, chiunque sia lo troveremo a casa stasera.
Così
papà intanto si è calmato, che oggi era
arrabbiato".
Prese
la mano del bambino nella propria.
"Compriamo
anche qualcosa per gli ospiti. Non dimentichiamo che ho
finito la farina. Perché qualcuno l'altro giorno se
l'è fatta finire tutta
addosso e si è sporcato il nasino". Scherzò Steve.
Tony
allungò la mano e prese quella dell’adulto nella
propria, abbassò il
capo guardando in terra, stringendo le labbra.
"Mi
piaceva il parco" protestò.
Alzò
il capo verso Peggy ed Howard, vedendoli parlare tra loro,
arricciò il
naso e strinse con forza le dita di Steve. Mugolò,
gonfiò le guance sbuffando e
gli strinse la mano con entrambe le proprie tirandosi su.
"Ma se mi compri le barrette
al caffè, farò il bravo a cena!" promise.
Steve
ridacchiò e si alzò in piedi.
"Allora
siamo d'accordo. Barrette e farina".
<
Con tutta questa caffeina in corpo, non mi sorprende siano sempre
eccitati > rifletté.