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Autore: FreddyOllow    05/04/2016    0 recensioni
[Aggiornamento 20/09/2020 - 12/10/2020 | Testo revisionato.]
Dopo l'enorme e violenta esplosione avvenuta nella centrale nucleare di Vaslejo City, di cui non si conoscono le cause, l'intera area venne sommersa da altissime radiazioni.
In poco tempo cominciarono a verificarsi strani fenomeni inspiegabili: stravolgimenti delle leggi fisiche, morti inspiegabili, anomalie radioattive e la comparsa di strani esseri umanoidi e non.
Mentre l'area radioattiva si espanse fino a raggiungere le campagne circostanti, il governo insabbiò il disastro al mondo. I militari sigillarono la città, ponendo un lungo perimetro di posti di blocco ai confini della zona di alienazione.
Nei mesi successivi, la zona venne invasa da alcuni avventurieri, chiamati Stalkers che, con il passare del tempo, divennero sempre più numerosi.
A Vaslejo City e in tutta la zona iniziarono a generarsi dalle anomalie da cui fuori uscivano strani reperti con strani poteri, il cui valore nel mercato nero era esorbitante.
Gli Stalkers li cercavano ovunque, rischiando persino la vita. Ma ciò che attirava di più della loro sete di ricchezza e potere, era il monolite. Uno strano e misterioso oggetto rettangolare che era spuntato nel centro della zona, in grado di esprimere qualsiasi desiderio.
Genere: Dark, Horror, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Cos'ha Alexander? >> Domandai.
Oscar si chinò verso di lui e lo fissò. Con un dito fece avanti e indietro davanti agli occhi di Alexander che rimasero fissi, vacui.
<< Maledizione! >> Oscar scosse il capo. << Lo PsicoControllore gli ha incasinato il cervello! >>
<< Ora che facciamo? >> Chiese Bes.
<< Dobbiamo portarcelo dietro. >>  Rispose Oscar.
Bes era confuso. << Come faremo a farlo camminare? Sembra un fottuto zombie. >> Poi guardò Alexander. << Dannazione, amico. Che tu sia dannato! Dovevi fare attenzione. Perché fai sempre l'eroe del cazzo? >>
Ma Alexander non gli rispose. Forse non c'era nemmeno più. Forse era solo un guscio vuoto, animato solo dagli aspetti più primitivi del corpo.
Oscar rimase in silenzio. Poi disse. << Alzati. Seguici. Difendici! >> Alexander scattò in piedi come un robot. Gli occhi mezzi assonnati i cui bordi erano cerchiati di rosso e fissi a guardare il nulla.
<< Cosa gli hai fatto?! >> Disse Bes. Guardò spaventato gli occhi freddi di Alexander. Aveva paura del suo amico, come se avesse appena realizzato che Alexander fosse uno zombie.
<< Nulla di pericoloso. >> Affermò Oscar. << Ci seguirà durante il nostro viaggio, finché non si sarà ripreso. >>
Quindi poteva riprendersi? Non era diventato uno zombie? Allora perché Bes lo aveva guardato come se lo fosse diventato? Non avevo mai visto nulla di così strano in vita mia. Nulla.
<< No! Tu adesso mi spieghi come hai fatto! >> Aggiunse Bes, poggiando una mano sulla spalla di Oscar.
<< E' complicato... >>
<< Quanto complicato? >>
Oscar accenno un mezzo sorriso. << Ci sono cose che scindono la realtà. Anche se te lo spiegassi, non capiresti. L'unico modo per capirlo, è perderti nella Zona. Non in senso figurato, ma con la mente. Solo allora ti si apriranno porte che non avresti mai pensato che fossero lì. Porte che una volta aperte, non ti fanno più tornare indietro. >>
Sinceramente non ci avevo capito niente. Cosa voleva dire? Che si può controllare una persona con la mente? Che aveva fatto questo ad Alexander? Oppure voleva dire tutt'altro? Non ci stavo capendo più niente.
Bes lo fissò per un istante, ma non disse nulla. Poi guardò schifato i due PsicoControllori per terra. << Fottute creature! >> 
<< Vieni un attimo qui, Bes. >> Disse Oscar, mentre guardava il suo PDA << Hai anche tu problemi con il Palmare? >>
Bes prese dal taschino il suo PDA e lo accese. La schermata era bloccata sul menù, come se si fosse impallato. << Diamine! >> Disse. << Questo rottame non funziona! >>
<< Perfetto! >> Aggiunse Oscar ironico. << Ora siamo del tutto isolati. >>
Mi avvicinai a loro. << Potete provare con il PDA di Alexander. >>
Oscar mi sorrise leggermente << Buona idea, ma dubito che funzionerà. >> Poi bisbigliò qualcosa all'orecchio di Alexander, che gli diede il palmare con lo sguardo vacuo.
Oscar diede un occhiata al PDA e disse: << Nulla da fare. Non funziona nemmeno il suo PDA. >> Lo riconsegnò ad Alexander che glielo strappò di mano e se lo mise in tasca. Non era da Alexander avere atteggiamenti simili. 
<< A breve arriverà un emissione. >> Disse Oscar, guardando il cielo. << Credo sia per questo che non funzionino. >>
In effetti le nuvole si stavano gonfiando di un color rossastro e all'orizzonte fulmini squarciavano il cielo.
<< Emissione un corno! >> Rispose Bes. << Quegli aggeggi si rompono sempre. Li costruiscono appositamente per farli rompere dopo un due/tre mesi. C'è un bel giro d'affari sui PDA nella Zona. I Trafficanti fanno soldi a palati smerciando questa roba. Per non parlare delle informazioni che ci trovano all'interno. Hai presente l'Hard Disk difettato di un computer? Beh, riescono a far uscire da lì una miriade di dati. Tu pensi che non funziona più il tuo PDA, e quelli lo riparano, rubano tutte le informazioni facendo attenzione a non cancellare nulla, e te lo ridanno indietro, rivendendo i tuoi dati. Oppure se vuoi liberartene, si fregano le informazioni, lo aggiustano e lo rivendono a un altro Stalker. Prima però, ci installano malware nel GPS così da tracciarti. Poi rivendono il tutto alle fazioni che sanno sempre chi e quanti Stalker ci sono nel loro territorio. >> Guardò Oscar. << Non ti sei mai chiesto come facevano i Distruttori a tendere agguati o ammazzare così tanti banditi o gruppi di altre fazioni? Grazie a questo aggeggio. >> Sventolò il PDA.
<< Come lo sai? >> Domandai.
Bes fece un smorfia. << Ho un amico che me l'ha detto. Mi ha spiegato tutto. >>
<< Anche tu porti un PDA. >> Disse Oscar. << Quindi sei tracciato anche tu. >>
<< Il mio è pulito. Ma i vostri non saprei. >>
<< Se fosse tracciato, non avrei passato intere settimane da solo nella palude. Gli Stalker solitari sono i primi a venire derubati o uccisi da queste parti. Quindi, anche il mio è pulito. >>
Poi si girarono tutti e due verso di me. << Non so se il mio era controllato. >> Mentii. Io non avevo mai avuto un PDA. Ai militari era severamente vietato, e forse aveva appena capito perché.
<< Quello di Alexander? >> Disse Oscar. << E' controllato? >>
<< No. >> Rispose Bes. << Glielo dato io. Lo perse al Gap 51, anche se non ho mai creduto a questa storia. Seconda me chi l'ha rubato sapeva di chi era. Alexander aveva trovato due manufatti vicino a un anomali gassosa e li aveva sotterrati sotto un albero, memorizzando le coordinate sul PDA. E indovina com'è finita questa storia? >>
<< Gli hanno rubato i manufatti. >> Aggiunse Oscar.
<< Bingo. >>
Un lampo squarcio il cielo, seguito da un forte rombo, simile a uno scoppio di una granata.
<< Bene, >> disse Oscar << sarà meglio metterci in cammino. >>
<< Come faremo con Alexander? >> Domandò Bes.
<< Ci seguirà. >>
<< Ma sarà in grado di difendersi? >>
<< Forse sì, forse no. >>
<< Che vuoi dire? >>
<< Quello che ho detto. >>
<< Allora lo proteggerò io. >>
Oscar gli pose una mano sulla spalla. << Per questo ti chiedo di non fare niente di avventato imboccato il sentiero. Non voglio che succeda qualcosa di spiacevole ad Alexander in quelle condizioni >> 
<< Tranquillo, Oscar. Sai bene quanto sia protettivo verso questo figlio di puttana. >> Sorrise ad Alexander.
Ci mettemmo in marcia, seguendo il sentiero accidentato immerso fra gli ingrigiti arbusti e gli alti alberi dalla chiama spoglia. Ben presto l'area si sarebbe riempita di mutanti e i cadaveri dei PsicoControllori avrebbero attirato cani selvatici o cinghiali mutanti. Seguimmo Oscar, finché la stradina sterrata s'inoltrava attraverso una stretta e altissima parete rocciosa. Una debole nebbia iniziava da avvolgerci lentamente, risalendo dai profondi meandri di quella stradina.
Accendemmo le torce e avanzammo con cautela.
<< Tenete gli occhi aperti. >> Disse Oscar. << Questi posti sono l'habitat preferito dei Mork. >>
Mork? Cosa sono questi Mork? Tempo a dietro avevo sentito Alexander e Bes parlare vagamente di questi mutanti. Se li dovevo affrontare in questi spazi ristretti, dovevo sapere almeno com'erano fatti.
<< Bes. >> Bisbigliai, come se non volevo interrompere la quiete del corridoio roccioso. << Posso farti una domanda? >>
Bes si voltò verso di me e continuò a camminare << Dimmi pure. >>
<< Cosa sono i Mork? >> 
Bes accennò un lieve sorriso, anche se era sorpreso da quella domanda. << I Mork sono creature bastarde e pericolose. Sono simili a noi, eccetto per come camminano. Lo fanno a quattro zampe, anche se non sono zampe, ma mani e piedi. Possono saltare fino a sette metri e fidati, se ti acchiappano, sei praticamente fottuto. Ti faranno a pezzi con i loro artigli. Capisci cosa sto dicendo, vero? >>
Lo guardai sbalordito e terrorizzato. Se erano in grado di compiere balzi simili, allora voleva dire che erano anche molto agili e veloci. << Perché vivono in posti come questi? >> Domandai.
<< Non amano la luce del sole. >> Rispose Bes. << Raramente si fanno vedere di giorno. Ma tutto quello che so si ferma qui. Ne ho visto solo uno in lontananza e mi è bastato. Credo che Oscar ne sappia più di me. >>
Mi voltai verso Oscar, che camminava fingendo di non sentire. << E' vero? >>
Oscar si voltò. << Non mi sembra il posto e il momento adatto per una lezione sui Mork. >> Disse voltandosi nuovamente. << Ti basta sapere quello che ti ha detto Bes. Quando ne vedrai uno di persona, capirai di cosa sono capaci e credimi, le parole non possono descrivere ciò che sono. Serve trovarseli di persona per capire questo aspetto. >>
Aggrottai le sopracciglia, e decisi di starmene zitto. 
Bes mi diede una pacca amichevole sulla spalla e mi sorrise. 
In testa al gruppo, Alexander strascicava i piedi come uno zombie. seguito da Oscar che lo teneva d'occhio.
   
 
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