Aprile 2013.

Quella mattina mi svegliai con i raggi del sole che trapassavano le tende blu cielo appese alla finestra, che si trovavano di fianco al mio letto,fino a colpire il mio volto ancora assonato.
L'alzarmi dal quel morbido materasso sembrava quasi un'impresa e nonostante le voci della mia famiglia al piano di sotto che si stavano preparando per fare colazione, non riuscivano a farmi svegliare del tutto.
Presi per primo il mio cellulare ancora in carica e aprendo di poco gli occhi, alzai la luminosità di esso per leggere se dei messaggi mi erano arrivati durante la notte, cosa insolita visto che Simona, la mia migliore amica e forse una delle poche, era la prima ad addormentarsi tra le due.
"Che strano non ho sentito la sveglia, di solito quella maledetta mi fa prendere sempre un colpo." pensai sorridendo fissando l'home del cellulare.
Passarono pochi secondi prima di rendermi conto che erano già le 07:45; balzai e di scatto mi diressi verso l'armadio ma inciampai miseramente nelle coperte che avvolgevano le mie gambe e il cellulare come me face un bel tonfo sul pavimento.
Non ci mise molto mia madre a salire le scale a chiocciola e aprendo di colpo la porta mi ritrovò spalmata sul pavimento con la testa nell'armadio come un piccolo uccellino caduto in una trappola. "Tonya, ho sentito un rumore orribile è caduto qualcosa?"" disse guardandosi intorno preoccupata.
"Mamma, se non te sei resa conto mi trovo con la testa nell'armadio, le gambe legata dalla coperta e tu mi stai schiacciando con il piede il braccio!" dissi con tono innervosito mentre cercavo di rialzarmi " Aiutami dai, ho fatto tardissimo! Ora il pullman è già passato e Simona si sarà già avviata a scuola e io devo andarci da sola, tutto perché quella maledetta sveglia non è suonata! Come ho potuto dimenticarmi di impostarla, accidenti a me!"
Mamma mi afferrò per il braccio tirandomi su e disse "Tonya.." ridacchiò scuotendo la testa con tono sfottorio "Guarda che se non te ne sei resa conto, oggi è Domenica! Per tutta la settimana non hai fatto altro che assilarmi tu e quella dannatissima fiera del ... Come si chiamava?... Giappo, disegno...quello insomma! Quindi ora svegliati, lavati e preparati come si deve che oggi devo lavare la tua camera, guarda, sembra un porcile." 
Mi limitai a fare un cenno con la testa e corsi al bagno. Una volta aver chiuso la porta a chiave cominciai a saltare dalla gioia agitando le mani, senza emettere alcun suono. Ero così emozionata, aspettavo quel giorno ogni anno come se fosse il mio compleanno e l'aver conosciuto da poco, grazie a Simona, il mondo dei Drama, dei Fumetti e dell' Asia, rendeva questa fiera ancora più interessante; questa era l'occasione giusta per ampliare le mie conoscenze e farmi nuove amicizie.
Prima di uscire di casa, mandai velocemente un SMS a Simona scrivendole di aspettarmi alla fermata giù alla stazione non molto lontano da lì e una volta arrivata, vidi in  lontananza una ragazza dai capelli rosso fuoco ondulati con un vestitino nero, che si stava avvicinando a me salutandomi con la mano "Nyu!"..

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