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Autore: SabrinaPK    05/04/2016    7 recensioni
Due anni dopo essere fuggito in Europa, Castle vuole rivedere Kate.
Ma rivedendola si ritroverà con una sorpresa che non si aspettava…
Storia di rubbert.
Datele un'opportunità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Poggio la testa sul piccolo cuscino che abbiamo messo a terra, insieme a tutti gli altri. Fuori la pioggia cade come se il cielo stesse per precipitare e per questo Allan si è un po’ spaventato. Ma poi, dove vuoi andare con un bambino piccolo in una serata piovigginosa? Credo che l’idea di Kate sia stata, senza dubbio, la migliore. Non solo perché è riuscita a calmare i singhiozzi di Allan dovuti ai tuoni, ma anche perché siamo qui tutti e tre, a goderci un momento di relax in famiglia durante una noiosa serata di una domenica uggiosa. O tutti e quattro, se contiamo la sempre più grande pancia di Kate.

Il mio corpo fuoriesce dalla piccola coperta che abbiamo usato per creare la tana, come quelle di Kate, ma l’unico capace di entrare per intero è stato Allan, che adesso parla senza sosta, sdraiato tra Kate e me, o meglio, sopra di noi.

Lei si stringe di più a me e appoggia la testa sulla mia spalla emettendo un piccolo sospiro, senza smettere di accarezzare la testolina di Allan.

’Stai bene?’ le chiedo girando la testa per poterla guardare in viso, senza che lei o Allan debbano muoversi.

‘Mmm.’ è l’unica cosa che dice, mentre annuisce sulla mia spalla.

Aggrotto le labbra verso l’alto per poi depositare un dolce e soave bacio sulla sua testa.

‘Ho sonno.’ mormora.

‘Ultimamente hai sempre sonno.’ dico con una piccola risata. ‘Sembri un opossum.’

‘Un opossum?’ solleva la testa, rimanendo a scarsi centimetri dal mio viso. Non posso fare a meno di gettare un’occhiata alle sue labbra.

‘Dormono più di diciotto ore al giorno.’ le spiego mentre, incoscientemente, l’avvicino di più a me con la mano che le circonda la schiena.

‘Io non dormo così tanto.’ si lamenta, in un piccolo sussurro, guardandomi anche lei le labbra.

Non le rispondo. Accorcio semplicemente quei centimetri che mi separano dalla sua bocca e mi godo il contatto delle sue labbra contro le mie. Prima come una piccola carezza, poi cercando un maggior contatto. Improvvisamente la sento introdurre una mano sotto la mia maglietta per accarezzarmi gli addominali, o quelli che sto cercando di ottenere andando tutti i giorni a correre.

‘Hey devo ricordarti che c’è un… due, ci sono due minori tra di noi?’

’Non considerare il piccolo un minore.’ dice, spostando subito la mano. ’Non t’importava ieri sera quando…’

’Shh.’ dico, posandole un dito sulle labbra mentre cerco di trattenere una risata. ‘Un minore.’

Lei torna a sdraiarsi, appoggiando la testa sulla mia spalla, grugnendo.

‘Ultimamente sono sempre eccitata.’ dice, come se fosse qualcosa di brutto. ‘E grossa, e…’

‘E bellissima.’ la interrompo, prima che dica un’altra sciocchezza.

‘Lo credi davvero?’ dice, voltando di nuovo la testa per guardarmi.

Curvo le labbra verso l’alto al vedere la sua espressione insicura.

‘Lo credo davvero. Sei bellissima, la gravidanza ti sta a meraviglia…’ la vedo corrucciare le labbra di fronte alle mie parole. ‘Cioè… non che prima non fossi bellissima, lo eri, lo sei sempre stata, ma adesso…’

‘Lascia perdere.’ dice ridendo.

‘Va bene.’ sussurro, chiudendo la bocca.

‘Papà, dì di ti.’ dice improvvisamente Allan.

Mette da parte l’elefantino di peluche con cui stava giocando e comincia ad alzarsi. Lo trattengo per evitare che colpisca Kate.

‘Piano. Il piccolo, ricordi?’ gli dico, sedendomi come posso accanto a lui, indicando la pancia di Kate.

Ta dolmendo?’ chiede lui, inginocchiandosi e posando una mano sopra la maglietta di sua madre.

’Sì, sta dormendo.’ gli sussurro con un sorriso.

Kate solleva la maglietta di qualche centimetro, lasciando scoperta la sua pancia. Rimango lì impalato a contemplarla per qualche secondo. È incredibile come lì dentro possa crescere una nuova persona, frutto dell’amore tra Kate e me. Proprio come Allan, ma stavolta sono qui a godermi ogni minuto, ogni secondo accanto a lui.

‘Rick…’ la voce di Kate e il contatto della sua mano sul mio braccio mi fanno tornare alla realtà per vedere Allan mentre accarezza la pancia di Kate con il palmo della mano. Lo fa in modo soave e delicato, come se sapesse dell’attenzione che bisogna porgli.

Kate e io ci guardiamo sorridendo e tratteniamo il respiro di fronte a questo bellissimo ed emozionante gesto. L’unico rumore che si ascolta sotto la coperta, o tana, sono i suoni emessi da Allan. Non sono parole e nemmeno balbettii, ma non è la prima volta che si dirige al piccolo con questi suoni, come se comunicassero tra di loro.

Il mio cuore comincia a battere rapidamente, contenendo l’emozione quando Allan s’inclina sul ventre di Kate, chiudendo gli occhi, per posare le sue piccole labbra sulla pancia.

‘Oh, Rick…’ la mano di Kate stringe la mia sempre più forte e quando la guardo vedo che ha gli occhi lucidi, perché cerca di trattenere le lacrime.

Non posso fare a meno di prendere Allan tra le braccia e farlo sdraiare tra di noi. Anche Kate lo abbraccia finché, alla fine, non cominciamo a soffocarlo e lui inizia ad agitarsi, alzandosi di nuovo in piedi.

Lo vedo guardarmi con la fronte aggrottata per poi incrociare le braccia al petto.

‘Papà, dì di ti.’ dice in tono arrabbiato.

‘Devo dire…?’ improvvisamente qualcosa nella mia testa fa click, e allora capisco esattamente a cosa si riferisce. ‘Ma… adesso?’

Ti.’

Lui sembra sicuro e convinto e… beh, non è nemmeno un brutto momento, penso. In effetti, è un momento perfetto.

‘Hai ragione, credo sia il momento.’ gli dico, alzandomi anch’io.

‘Di cosa state parlando?’ chiede Kate, poggiando la testa sul suo braccio.

‘Aspettaci qui.’ le dico mentre aiuto Allan ad uscire dalla tana.

In realtà porto mio figlio con me perché, da quando ha compiuto due anni la settimana scorsa, è diventato molto più vispo e se volessi confidargli un segreto sarà meglio che sia uno che non m’importi che sveli in qualsiasi momento e a qualunque persona a lui sembri conveniente.

Ricordo ancora come il giorno prima, quando siamo andati a fare una passeggiata, un’anziana signora si è avvicinata a salutarlo e a lui è sembrato il momento giusto per dire che la sua mamma teneva una pistola in casa che utilizzava molto. La faccia della signora non ha avuto prezzo, penso, ridendo. Ma che rovini la sorpresa a Kate… no, non può farlo.

‘Vediamo.’ dico, poggiandolo a terra quando arriviamo in camera da letto. ‘Ricordi dove lo abbiamo messo?’

Ti.’ dice lui, per poi inginocchiarsi ‘Qui.’ dice, felice e mostrandomi tutti i suoi dentini.

‘Perfetto.’ dico soddisfatto, allungando una mano per ricevere il suo palmo aperto sul mio.

‘Qui papà.’ dice lui, dirigendosi verso il cassetto dove tengo conservata la scatolina.

’Sì, grazie tesoro, menomale che ci sei tu a ricordarmelo, perché se no…’

Lui ride, sollevando le spalle mentre mi osserva prendere la scatolina dal fondo del cassetto. La apro per controllare che l’anello sia ancora lì.

‘Mamma?

’Sì, è per mamma, ma non puoi ancora dirglielo, va bene? Ricorda come abbiamo deciso di fare.’

Lo prendo di nuovo in braccio per scendere subito in salotto e non fare aspettare Kate. Quando arriviamo, entriamo di nuovo nella piccola tana improvvisata. Lei è sdraiata a pancia in su, con le gambe piegate, e si accarezza la pancia delicatamente.

’Si può sapere cosa state tramando?’ chiede, guardando me e Allan con la fronte aggrottata.

‘Dì di ti.’ le dice Allan.

Lei solleva le sopracciglia, sorpresa e confusa.

‘Devo dire ti?’ chiede in tono dolce.

Allan annuisce semplicemente e poi mi guarda, come se aspettasse me per fare il passo una volta per tutte.

‘Va bene…’ dico, prendendo aria e armandomi di coraggio.

Mi abbasso, per quanto quella tana me lo permette, e poggio il ginocchio sinistro a terra, portandomi la mano sulla tasca posteriore dei pantaloni, alla ricerca della tanto desiderata scatolina. Nel frattempo osservo Kate alzarsi, mentre i suoi occhi cominciano ad inumidirsi. Allan, invece, mi imita abbassandosi vicino a me e poggiando le ginocchia a terra.

‘O mio Dio.’ dice lei, portandosi una mano alla bocca quando apro la scatolina azzurra che sostengo tra le mani.

Sento la mia voce tremare una volta cominciato a parlare. Prendo il diamante e metto da parte la scatolina.

‘Katherine Houghton Beckett, sei la donna più meravigliosa che io conosca, che mi è rimasta accanto nonostante tutto quello che abbiamo passato’ aspetto qualche secondo per sciogliere il nodo formatomisi in gola ‘E non riesco ad immaginare un luogo felice che non sia accanto a te e alla famiglia che stiamo costruendo, quindi… vuoi rendermi ancora più felice sposandomi?’

‘Rick…’ vedo le lacrime percorrerle le guance, lacrime cariche di emozione e felicità. ’Sì, sì lo voglio.’ la sua voce è appena un sussurro, ma è più che sufficiente.

Non posso fare a meno di sorridere, accompagnando il gesto da un suono, quasi una risata di felicità. Prendo la sua mano, accarezzandola, e le infilo delicatamente l’anello, per poi trattenerle la mano tra le mie. È perfetto.

‘È bellissimo.’ dice improvvisamente, osservandolo.

‘È bellissimo nella tua mano’ le dico ‘Ha incise una R e una K, intrecciate, accompagnate da un Sempre.

Il suo sorriso si allarga, marcando sempre di più le linee ai lati degli occhi. Non dice niente, ma so che lo adora.

Si avvicina a me e mi prende il viso tra le mani, accarezzando le mie labbra con le sue in un lungo e appassionato bacio. Quando riapro gli occhi le asciugo il viso bagnato dalle lacrime, mentre lei non smette di sorridere.

Il suono di piccoli applausi accanto a noi ci fa voltare, ridendo. Allan ci osserva e applaude teneramente con le sue manine.

‘Ha detto ti.’ mi dice, quasi urlando.

’Sì, l’ha detto.’ dico io, avvicinandolo a noi.

Lui si aggrappa al collo di entrambi mentre io poggio una mano sul ventre di Kate, per stare tutti e quattro insieme, come una famiglia, e mi sento davvero felice.

















Angolo:
Diabete. Diabete ovunque. Ma è tutto perfetto *-*
Non vorrei dilungarmi troppo con i ringraziamenti, perchè lo farò nell'ultimo capitolo, ma mi sembra giusto dover dire a grazie a tutti coloro che hanno seguito la storia fino a questo punto. Quindi, grazie grazie e ancora grazie!
Eccovi il link della storia originale https://www.fanfiction.net/s/10296601/1/Pap%C3%A1-por-Sorpresa 
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se non vi prometto una risposta lampo. 
Alla prossima con l'ultimo capitolo!

   
 
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