Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: ___Page    06/04/2016    3 recensioni
"Lui, il master, non era riuscito né a proteggerli né a salvarli.
Lui, Sting Eucliffe, aveva fallito."
Spoiler capitolo 480.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rogue Cheney, Sting Eucliffe, Yukino Aguria
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NOT YET





Il dolore lo attraversava dalla testa ai piedi. Un dolore vibrante, insistente e continuo.
Persino respirare era diventata una tortura con quelle due frecce in corpo.
Ma a fare più male di tutto era la consapevolezza. La consapevolezza che accanto a lui c’era suo fratello, che dietro di lui c’erano i membri della sua gilda.
Lui, il master, non era riuscito né a proteggerli né a salvarli.
Lui, Sting Eucliffe, aveva fallito.
La rabbia per le risate sguaiate dei loro aguzzini continuava ad annegare nello sconforto e nella disperazione che gli inondavano il petto ad ogni scossone che riceveva il palo a cui lo avevano crocifisso.
Una parata della morte diretta a Fairy Tail, i loro corpi come vessilli per mostrare ai loro stessi amici contro chi stavano combattendo.
Una morsa gli strinse il cuore e l’ennesimo rantolo abbandonò la sua bocca.
Non ce la faceva più. Non era più in grado di resistere. Era arrivato il momento di arrendersi.
Sentì il proprio respiro farsi più irregolare, la testa abbandonata sul petto più leggera, il cuore pulsava frenetico cercando di sopperire alla richiesta di ossigeno di un corpo che, ormai, si rifiutava di reagire.
Mai avrebbe pensato di morire così. Ma Sting non era uno che aveva mai riflettuto molto sulla morte in generale.
Non sarebbe stata gloriosa, non sarebbe stata tranquilla. Ma così era andata e non poteva farci niente.
Sarebbe stato ricordato come il master che aveva portato i suoi dritti nelle fauci del nemico, uccidendoli e in fondo se lo meritava.
Finita. Era finita.
Lui era finito, Sabertooth era finita, tutti i suoi amici, compagni…
Un mugugno alla sua destra e il suo cervello riprese per un istante a funzionare, ripescando il ricordo della prima volta che aveva incontrato Rogue. Uno alle sue spalle e Orga che gli dava una pacca sulla spalla rischiando di fargli sputare le corde vocali balenò davanti ai suoi occhi. Un gemito quasi disperato più indietro e ora nella mente c’era Minerva, il giorno che era tornata a casa.
-M…aster…-
Una scarica lo attraversò.
Qualcuno aveva parlato?! Minerva?!
Tornò lucido.
-St… Sting…-
-Mast… er…-
Orga?! Rufus?!
Aprì gli occhi.
-Non ti… azz… azzardare… non puoi… arrenderti… c-coglione-
Rogue?!
Qualcosa di umido gli offuscò la vista.
Poi un respiro trattenuto subito alle sue spalle.
Sollevò il capo.
Di nuovo consapevole di tutto il male che aveva in corpo ma anche conscio di chi c’era proprio dietro di lui.
-Sting… sa… sam…-
I suoi occhi nocciola sempre luminosi, la sua bocca carnosa sempre sorridente, il suo cuore grande sempre pronto a confortare tutti, a confortare lui. Il suo profumo, la sua forza, le sue lacrime, la sua risata.
-S-s-s-sono qui-
Strinse i pugni.
No, non era ancora finita. Sabertooth non era finita, lui non era finito. Non ancora.
Non si sarebbe arreso, non finché  i suoi compagni erano vivi, non finché c’era lei a quel mondo. Non dopo quello che le aveva promesso.
 
Il vento gelido sferzava l’accampamento ma non era per colpa della tempesta di neve all’orizzonte che Yukino aveva freddo. Vicino a uno dei fuochi, avvolta in una coperta, la maga degli spiriti continuava a strofinarsi la pelle con i palmi senza riuscire a eliminare i brividi che la scuotevano dentro.
Quel freddo che sentiva non aveva niente a che fare con il clima. E nemmeno con la paura.
Yukino conosceva bene la paura, il vuoto allo stomaco che le provocava, la tensione costante che le irrigidiva il corpo e faceva dolere i muscoli.
Quella non era paura. Quel freddo così aggressivo, così radicato era provocata dall’assenza di qualcosa.
Non aveva più speranza, Yukino. Non per l’esito della guerra ma per il loro domani.
Non si pentiva della scelta di Sting di intervenire, scendere in campo al fianco di Fairy Tail. Diversamente, si sarebbe vergognata di un master che non aiutava i propri amici per salvarsi la pelle.
Era in un qualche contorto modo felice di essere lì, determinata a tutto per salvare e preservare Ishgar e garantirgli un futuro migliore. Ma non per sé né per i suoi figli o nipoti.
Dubitava che avrebbero visto l’alba del giorno in cui il dominio di Zeref sarebbe tramontato.
L’ennesimo brivido la scosse e si preparò a stringersi di più nella coperta ma qualcosa le bloccò le braccia e il torace, impedendole di muoversi.
Si irrigidì per un attimo, il tempo di capire che quel “qualcosa” erano due braccia, due braccia forti e rassicuranti, due braccia capaci di calmare anche il peggiore dei suoi incubi.
Si rilassò contro il suo torace, reclinando il capo all’indietro.
-Sting-sama- sospirò, fremendo per il suo respiro sul collo.
-Cosa fai qui fuori? Prendi freddo- le chiese sottovoce, accarezzandola attraverso la coperta.
Yukino puntò gli occhi al cielo, continuando a usare la sua spalla come appoggio.
-Hai mai pensato alla tua morte?- chiese a bruciapelo e Sting si immobilizzò per un attimo, colpito da quella domanda.
Riprese a sfregare le mani sul suo corpo, in una rude carezza di calore e conforto.
-Certo che sì- mentì, piegando le labbra in un ghigno -Morirò come si addice a un grande master. Circondato di gloria e di luce- dichiarò solenne e la maga non riuscì a trattenere una lieve risatina.
-Beh di luce è piuttosto probabile-
-Ehi che vorresti insinuare?!- s’indignò subito il ragazzo.
Yukino smosse le spalle, accomodandosi meglio contro di lui. Era così meravigliosamente caldo e comodo.
-Io mi sono sempre immaginata di andarmene circondata da quelli che amo. Il che è un po’ paradossale visto che quando combatto il pensiero di avere intorno quelli che amo è proprio ciò che mi fa andare avanti-
Le braccia di Sting scivolarono a serrare di più la stretta intorno alla sua donna, le sue labbra sgusciarono rapide a baciarla sullo spigolo della mandibola per poi spostarsi vicino al suo orecchio.
-Qualunque cosa succeda, io sono qui e ci sarò sempre-
La maga si lasciò cullare dal suo respiro, dalla sua voce e dal suo corpo caldo, socchiudendo gli occhi e posando le mani sulle braccia di Sting per serrare l’abbraccio.
-Allora avrò un buon motivo per sopravvivere- mormorò, strusciando il naso sul suo collo.
Non aveva più freddo. Né fuori, né dentro.
Non aveva più freddo perché Sting era riuscito, di nuovo, a ridarle ciò di cui aveva disperatamente bisogno. Sting le aveva ridato speranza.
 
-Son… o qui… Sting-sama…-
Un colpo di tosse per liberare i polmoni in sofferenza.
Un buon motivo per sopravvivere.
Aveva un buon motivo per sopravvivere, più di uno a dire il vero, ma la cosa più importante era che lui aveva promesso di essere il buon motivo per sopravvivere della persona che più contava nella sua vita.
Una vita a cui non era più così intenzionato a rinunciare senza nemmeno provare a combattere.
Il pensiero di avere intorno quelli che amo è proprio ciò che mi fa andare avanti”
Indurì la mascella.
Anche io sono qui Yukino. Sono qui. Sono ancora qui.
No, non era finita.
Non ancora.
Sabertooth era ancora tutta lì e quei soldati che li avevano torturati non sapevano a cosa stavano andando incontro. 




 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: ___Page