Key to my heart
 
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Il mio più grande sogno? Incontrare Jensen Ackles, aka Dean Winchester in Supernatural.
Non sono mai andata da nessuna parte e dopo anni, ho messo i soldi da parte e sono partita per la prima convention assoluta della mia vita. Appena arrivata, mi guardai intorno: tutto era nuovo per me, ero spaesata, in fibrillazione, agitata e felice.
Una marea di gente, piccoli e grandi, di tutte le età.
Cercai invano il posto della Convention, ma a mio sfavore, quando arrivai era troppo tardi.

“Maledizione” dissi frustrata, vedendo che tutti se ne stavano andando.

Delusa e sconfortata sentii delle voci nel corridoio e mi nascosi dietro ad un muro per vedere chi fosse: era Jensen che autografava qualche sua foto a un paio di fan. Appena le ragazze se ne andarono, lui si accorse di me.
Subito camminai via da lì, a passo veloce.

“Aspetta! Non ti ho visto alla convention!” mi sentii gridare.
Non posso non fermarmi e mi voltai a guardarlo: è bellissimo con quella sua giacca marrone e quei pantaloni beige, corrermi dietro e raggiungermi.

“S-sì…ho avuto qualche problema a trovare il posto” dissi con la voce tremante, guardandomi intorno.
Era difficile guardarlo negli occhi, visto che continuava a sorridermi sia con gli occhi che con le labbra.

“E’ la tua prima convention?” il suo tono era gentile e cortese, mentre infilava le mani nelle tasche del pantalone, continuando a sorridermi….era bello, dio se era bello. Annuii timidamente, mentre nervosamente giocavo con le mani delle mie dita.

“Scusa, devo andare” dissi velocemente, voltandomi e iniziando a camminare.

“Aspetta, per caso ti ho messo in imbarazzo?” si fiondò davanti a me, fermando la mia corsa. Scossi la testa.

“E’ che non sono abituata ad incontrare la persona a cui più sono legata, intendo Dean, non tu” dico scuotendo la testa, sentendo le guance andare in fiamme.

Ma cosa sto facendo? È una confessione per caso?
Risponde ridendo, facendomi perdere un battito.
Si passa velocemente la mano tra i capelli scuri ambrati, mostrando la sua dentatura perfetta, che fa mettere in risalto alcune rughe vicino agli occhi, che lo fanno sembrare ancora più sexy di quanto non lo sia già.

“Posso solo immaginare come ci si senta, sono molte le fan a cui faccio questo effetto” mi disse continuando a mostrare il suo sorriso smagliante. Non so ma mi sento proprio una cretina! Avrà minimo mille altre fan che gli dicono la stessa cosa.

“Visto che non sei riuscita a seguire la tua prima Convention, metterò a disposizione il mio tempo come regalo” siamo seri? No perché sto quasi per morire.

“Non credo sia il caso. Verrò l’hanno prossimo, non mi perderò, promesso” dissi cercando di svignarmela, prima che il mio cuore non decida
di esplodere prima.

“Insisto” mi disse sporgendosi, sorridendomi.

Dio, vuole farmi proprio morire.
Annuii, imbarazzata mentre vidi dietro di lui qualcuno che conoscevo: Ryan, il mio ragazzo, che stava camminando insieme ad un’altra ragazza con il braccio intorno alla sua spalla e la baciava.

“Scusami un attimo” dissi alzando un dito sorridente verso Jensen, che annuì e mi seguì con lo sguardo. Mi alzai le maniche della maglia e andai dritta da lui.

“Ryan!” urlai rabbiosa, vedendolo fermarsi e girarsi, mentre impallidiva. L’avevo raggiunto e lo osservavo difronte a me.

“Cazzo” disse. Gli arrivò un bel dritto in faccia.

“Non osare più contattarmi, piccolo pezzo di merda” okay, avevo problemi nella gestione della rabbia, ma è una reazione più che normale, no?

“Oh, ragazza vacci piano!” disse divertito dietro di me, Jensen, prendendo le mie spalle e allontanandomi da Ryan che era ormai a terra con il naso che perdeva sangue.

“Se l’è meritata!” dissi cercando di divincolarmi da quella presa.

“Ci credo. Non sei poi così innocente” disse ancora divertito, trattenendo una risata, diventando poi serio appena lo guardai male.

“Andiamo dai” mi disse allontanandomi da lui, dirigendoci in una grande sala.
Dalla porta vidi spuntare l’omone-Padalecki corrermi incontro e stritolarmi nel suo abbraccio.

“Ciao! Credo tu non fossi alla convention” mi disse lasciandomi respirare.

“Purtroppo l’ho persa, colpa del posto enorme” ironizzai, sorridendogli. Di rimando continuò a sorridermi, mentre mi voltai a guardare Jensen intento a esaminare il suo telefono, mentre era appoggiato al tavolo con la schiena.

“Hai una cotta, vero?” sobbalzai per lo spavento di avere Jared così vicino a me.

“Cosa?” chiesi incredula.

“Non preoccuparti, zio Jared mantiene i segreti” disse facendomi l’occhiolino, per poi andare via, lasciandomi sola con Jensen.
Zio Jared? Ma stiamo scherzando, vero? Soffocai una risata, vedendo poi Jensen osservarmi sorridente.

“Allora, bambola, qual è il tuo nome?” mi chiese avvicinandosi, uscendo dalla tasca un paio di occhiali e un paio di chiavi, mentre mi faceva segno di seguirlo fuori.

“Mindy” dissi per poi fermarmi e ammirare la macchina rossa davanti a me.

“Ford Mustang Cabriolet rossa…wow” dissi voltandomi verso Jensen, che era di fianco a me.

“E già: la mia bambina” disse sorridendo, mentre apriva lo sportello per sedersi: cerchi in lega, lucida, rossa, bellissima, mozzafiato.
Mi sedetti sui sedili e quasi dovetti trattenere il fiato per quanto stava andando a mille il mio cuore.
Perfino il rombo mi mise la pelle d’oca.

“Allora, Mindy” disse sottolineando il mio nome, partendo.

“Da quanto segui Supernatural?” mi chiese, sorridendomi, con i suoi occhiali da sole a pararlo da esso, rendendolo un selvaggio… smettila, Mindy.

“Da un pò” dissi vaga, spostando il mio sguardo sul panorama.

Vidi con la coda dell’occhio, che si voltò a guardarmi, con un sorriso bellissimo sul volto.
Sfrecciavamo sulla strada, che dava su un bellissimo panorama raffigurante le spiagge e il mare, più bello che mai.
Alzai le mani, chiusi gli occhi e sentii il vento solleticarmi le mani, il volto e i capelli danzare liberi al vento.
Un grido liberatorio, mi fece rilassare e sorridere come una scema, ritornando con le mani sulle gambe.

“Ti senti più libera adesso?” mi chiese, sorridente, mentre guardava la strada.

“Molto” dissi sorridente, mettendomi comoda sui sedili rossi, in tinta con l’auto, mettendomi su un fianco osservando Jensen, che era un puro sogno ad occhi aperti.



Ford Mustang Cabriolet Rossa


Mindy