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Autore: Stardust87    07/04/2016    7 recensioni
Il fidanzamento tra Ranma e Akane viene sciolto a causa di gravi problemi economici in cui si trova la famiglia Tendo.
La soluzione? Matrimonio combinato!
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome, Tatewaki Kuno, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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IL COMPLEANNO DI AKANE- parte 1




 
 
Ranma camminava a passi felpati lungo il corridoio che conduceva alle camere da letto, tenendo saldamente, con entrambe le mani, l’ingombrate scatola regalo. Non voleva che qualcuno lo vedesse, né lo sentisse. Doveva essere una sorpresa, una sorpresa che preferiva tenere gelosamente segreta. Si era alzato molto presto quella mattina, era uscito di casa senza far rumore e senza farsi notare e si era recato in centro, dove aveva atteso per più di mezz’ora, l’apertura della lussuosa boutique, dove lui e Akane erano stati il giorno precedente. Una delle cose che più odiava al mondo era alzarsi presto, ma quello era un giorno speciale, era il compleanno di colei che aveva la facoltà di infiammargli il cuore e i sensi. Il sacrificio della levataccia e dei tanti soldi spesi, sarebbero stati ampiamente ripagati dall’osservare il bellissimo viso di Akane, illuminarsi di gioia. Poggiò prudentemente un orecchio sulla porta per accertarsi che lei dormisse, poi pigiò adagio la maniglia e fece capolino prima di entrare. Avanzò in punta di piedi e socchiuse la porta per evitare di far rumore. Si diresse verso il tavolo posizionato vicino alla finestra e vi poggiò sopra la scatola bianca, sistemando accuratamente il voluminoso e soffice nastro rosso che impreziosiva il tutto. Una volta appurato che fosse tutto perfetto, si avvicinò di soppiatto al letto, dove la giovane dormiva beata. Il codinato si soffermò a guardarla e si lasciò sfuggire un lungo sospiro. Ogni volta che la guardava, la trovava sempre più bella: i capelli neri erano arruffati e sistemati disordinatamente sul guanciale, la testa era leggermente inclinata da un lato e una mano era poggiata distrattamente sul cuscino. Osservò la linea dritta del naso e quella sinuosa della bocca, che sembrava essere stata disegnata dalle sapienti mani di un pittore, per quanto erano piene, carnose e perfette. Ranma sorrise ricordando il sapore dolce di quelle labbra e il modo in cui lei arrossiva dopo i suoi baci: lentamente si piegò su di lei, poggiandole le mani ai lati della testa, per depositarle un leggero bacio sulla fronte, delicato come ali di farfalla. Akane si mosse leggermente e un sorriso le si disegnò sul viso.

“Sta sognando il mio dolce maschiaccio..” pensò Ranma commosso, sentendo una stretta al cuore.

L’aveva sempre considerata una ragazza forte, volitiva, ma solo ora si rendeva conto della sua grande fragilità e del suo bisogno d’amore e protezione.

Attese ancora qualche secondo, per essere sicuro che la giovane non si svegliasse, poi sempre con molta calma, uscì, richiudendo bene la porta dietro di sé.

Akane si svegliò circa un’ora dopo. Aprì lentamente gli occhi e stirò le braccia sopra la testa per sgranchirsi.

<<  Mamma mia quanto ho dormito!  >> esclamò ad alta voce, sbadigliando e strofinandosi gli occhi.

Si mise seduta sul letto e infilò le pantofole di peluche rosa, adornate da un enorme fiocco (le erano state regalate da Kasumi a natale e lei le adorava) e si alzò, dirigendosi direttamente verso lo specchio posto sopra il comò.

<< Oddio, che occhi! Sembro un panda!  >> esclamò sconcertata, facendo vari tipi di smorfie e sfregandosi di nuovo gli occhi con entrambe le mani.

Improvvisamente vide qualcosa riflesso nello specchio che catturò la sua attenzione.

<< Ma cosa.. >> sussurrò stupita, girandosi a guardare il tavolo.

Un’enorme scatola regalo faceva bella mostra di sé sul tavolo vicino alla finestra. Si diresse immediatamente verso di esso, eccitata come una bambina. Notò subito la bustina deposta in evidenza , sopra il fiocco rosso. Con mani tremanti dall’impazienza, tirò fuori il cartoncino e lesse avida, godendosi ogni parola:

Buongiorno mia dolce fanciulla,
Volevo essere io il primo ad augurarti Buon Compleanno,
Il primo che passiamo da innamorati e proprio per questo così speciale.
Nella scatola troverai il mio regalo per te, spero che non ne rimarrai delusa.”
Con Amore il tuo Ranma

Lesse e rilesse quel biglietto un centinaio di volte, mentre calde lacrime di gioia le offuscavano la vista. Quel biglietto, così innocente a prima vista, era per lei il regalo più bello che avesse mai potuto desiderare.

“ Il primo che passiamo da innamorati..” pensò portandosi le mani al volto in fiamme. Era vero, Ranma le aveva confessato di amarla.

Si asciugò gli occhi e ripose gelosamente il bigliettino nella busta, nascondendolo nel cassetto. Poi eccitata, sciolse il nastro rosso e aprì la scatola.

<< NOOOO! NON CI POSSO CREDERE! >> urlò saltando di gioia, mentre tirava fuori il bellissimo e costoso abito di seta, di cui si era innamorata il giorno precedente.

Lo appese delicatamente ad una gruccia, per osservarne scrupolosamente tutti i minimi particolari.

 << È veramente bellissimo! >> affermò felicissima, non riuscendo a distogliere o sguardo.

Con occhi sognanti, pregustando il momento in cui quella sera l’avrebbe indossato, si recò in bagno. Fece una doccia veloce e indossò un paio di shorts bianchi e una t-shirt gialla. Calzò un paio di sneacker basse e scese al piano di sotto per fare colazione.

<< Amore mio, tantissimi auguri! >> affermò Kuno gioioso, saltandole addosso e coprendole il volto di baci.

<< Smettila, così mi soffochi! >> urlò Akane irritata, cercando di respingerlo come meglio poteva.

<<  Lascia che io suggelli questo giorno meraviglioso con un lungo e profondo bacio d’amore! >> le disse Tatewaki melenso, attirandola di colpo a sé.

Ma l’intervento fulmineo di Ranma, lo lasciò con l’amaro in bocca.

<< Smettila di insidiarla! Non vuole i tuoi baci! >> gli urlò furente il codinato, colpendolo violentemente con un pugno sulla testa.

<< Saotome ,si può sapere di cosa diamine ti impicci? >> lo rimbeccò Kuno adirato, massaggiandosi la parte dolorante.

<< Effettivamente Ranma, sembri geloso..o sbaglio? >> concordò Kodachi maliziosa e allo stesso tempo irritata.

Ranma divenne rosso come un peperone  << Veramente..ecco..io.. no che dici! >>

<<  Allora non vedo quale sia il problema.. Avanti Tatewaki, bacia pure la tua fidanzata ! >> disse ridendo la rosa nera, mentre si pregustava la scena.

Ranma e Akane si guardarono, fra l’imbarazzo e il terrore, poi la ragazza decise di prendere coraggio e disse tutto d’un fiato:

<< Sono io che non voglio! Non potete costringermi! >>

Si voltò e offesa, si recò in cucina per prendere il latte.

Kuno se né andò demoralizzato, farfugliando parole incomprensibili, mentre Kodachi si strinse sensualmente a Ranma, sussurrando al suo orecchio perfidamente:

<< Prima o poi dovrà baciarla.. forse addirittura stasera nel momento della torta, ci saranno tutti i nostri parenti.. e tu non potrai farci niente! >>

Detto questo, lo baciò lungamente sulla guancia, poi gli lanciò uno sguardo di fuoco e uscì lasciandolo solo.

<< Questo non accadrà mai! >> giurò Ranma a se stesso a voce alta.


Seguì Akane in cucina, con le parole di Kodachi che gli rimbombavano nella testa, e la vide piegata davanti al frigorifero, intenta a rovistare nei cassetti posti in basso.

<< Mmmm, che bella visione! >> affermò divertito, indicando il suo perfetto fondoschiena.

La ragazza si girò, alzandosi scandalizzata << Ranma, ma che dici?! >>

Il codinato sorrise divertito e le si avvicinò di soppiatto.

<< Ti è piaciuto il mio regalo? >> le chiese dolcemente, fissandola intensamente negli occhi.

<< Da morire.. >> sussurrò lei, imbarazzata da quel profondo sguardo.

<< Ah, comunque.. Tanti auguri.. >> le disse chinandosi a baciarla.

Poggiò delicatamente le labbra sulle sue. La sua intenzione era quella di darle un bacio veloce e innocente, ma non aveva fatto i conti con il grande potere che quella piccola dea aveva su di lui. Non appena si staccò da lei, la sentì schiudere le labbra con un gemito roco e incapace di resistere oltre, affondò le mani fra i suoi soffici capelli attirandola a sé. Approfondì il bacio, inserendo la lingua in quella calda e umida  cavità che lo reclamava urgentemente. Akane gli gettò le braccia al collo, stringendosi a lui, godendo delle carezze suadenti della lingua sulla sua e del contatto delle mani di Ranma sul suo corpo, che piano, piano scendevano sempre più giù, ad accarezzarle tutta la schiena. Timoroso, il codinato osò qualcosa di inaspettato anche per lui e fece scendere ancora di più le sue mani, fino ad afferrarle entrambe le natiche. Quando vide il tacito consenso di lei, la sollevò da terra e la fece appoggiare con la schiena contro il frigorifero. La giovane sconvolta, allacciò le gambe alla vita di lui continuando a baciarlo e a stringerlo saldamente con le gambe contro i suoi fianchi. Poteva sentire chiaramente l’eccitazione di Ranma contro la sua acerba femminilità e la cosa la turbava e la gratificava, come non avrebbe mai creduto possibile.

<< Akanuccia, dove sei? >> la chiamò improvvisamente Soun dalla stanza accanto.

Ranma la fece scendere di getto e si scansò immediatamente da lei, recandosi vicino al lavandino, facendo finta di prendere un bicchiere d’acqua. Akane, con il viso in fiamme, si girò nuovamente verso il frigorifero, per cercare qualcosa, qualsiasi cosa.

<< Ah, eccoti finalmente! Ti ho cercata dappertutto! Volevo augurarti buon compleanno, cara figliola! >> le disse Soun entrando nella stanza, abbracciandola e baciandola sulla guancia.

<< Grazie papà! >> rispose lei in un sussurro, ancora sconvolta per le audaci effusioni di pochi istanti prima.

<< Come scotti! E sei tutta rossa! Hai la febbre per caso? >> le chiese preoccupato l’uomo, poggiandole una mano sulla fronte per tastarle la temperatura.

<< Ma no, che dici! Sto benissimo! >> rispose lei imbarazzata, distogliendo lo sguardo da lui e allontanando la sua mano.

<< Ranma, centri tu per caso? >> domandò Soun con sospetto, girandosi verso di lui.

L’acqua che il ragazzo stava bevendo gli andò di traverso << Che c’entro io? >> rispose indignato, uscendo dalla stanza e lasciandoli soli.

“ Per fortuna che è arrivato Soun! Non so fino a che punto sarei riuscito a fermarmi.. Non mi riconosco più.. ma che mi prende? L’avrei presa lì, in cucina, con il pericolo che sarebbe potuto entrare chiunque e vederci..” constatò il codinato preoccupato, uscendo in giardino e tirando un calcio ad un sasso.

<< Come sei pensieroso! Ti è morto il gatto per caso? >> gli chiese Nabiki sarcastica, arrivata in quel momento insieme a Kasumi. Portavano una grossa quantità di buste e pacchetti.

<< Non dire sciocchezze! Neanche ce l’ho il gatto! >> rispose seccato Ranma.

<< Akane è in casa? >> domandò Kasumi con uno splendido sorriso.

<< Si è in cucin.. >> rispose il codinato, ma venne interrotto da Akane, ferma sulla soglia di casa.

<<  Eccomi! Come sono contenta che siate arrivate così presto! >> disse la giovane felice. Si girò a guardare Ranma e arrossì ricordando quanto accaduto in cucina, solo pochi istanti prima. Distolse rapidamente lo sguardo e rientrò, seguita dalle due ragazze.

<< Buon compleanno Akane! >> dissero le sorelle, baciandola teneramente sulle guancie.

<< Grazie mille! >> rispose lei sorridendo.

Entrarono in casa e Akane ne approfittò per prendere Ranma da parte.

<< Dobbiamo evitare di stare insieme, qui in casa. Non possono scoprirci, ne va del futuro della palestra >> gli sussurrò piano all’orecchio per evitare di farsi sentire dalle sorelle. Ranma non le rispose, ma alzò le spalle indifferente e se ne andò.

Nabiki l’afferrò per un braccio portandola al piano di sopra, mentre Kasumi si diresse direttamente  in cucina per mettersi ai fornelli.

<< Avanti, raccontami tutto! Muoio dalla curiosità! Come si sono evolute le cose tra te e Ranma? >> chiese Nabiki con un sorriso malizioso.

Akane arrossì fino alla radice dei capelli e rispose stizzita:

<< Ma che dici? Non capisco a cosa ti riferisci! >>

<< E dai! Sono tua sorella, a me puoi dire tutto! Lo so che hai un debole per Ranma e che lui ti contraccambia! Se ne accorgerebbe anche un cieco! Non fare la pudica, non sei più una bambina! >> rispose la sorella divertita.

<< Uffa, smettila con questa storia! >> affermò Akane acida, aprendo la porta della sua camera.

<< Wow! E quello? Come hai potuto permetterti una simile meraviglia? >> esclamò Nabiki incantata, poggiando le buste sul letto e dirigendosi direttamente verso l’indossatore, dove l’abito blu faceva bella mostra di sé.

<< Quello..è il regalo di compleanno che mi ha fatto Ranma.. >> rispose la ragazza con le guancie imporporate.

Nabiki si girò a guardarla con gli occhi sbarrati:

<< Te l’ha regalato Ranma? Deve amarti davvero tantissimo..avrei detto che un simile regalo fosse da parte di Kuno.. >>

<< Beh.. veramente.. >> farfugliò Akane indecisa su cosa fosse più giusto rispondere.

In fondo che male c’era ad ammettere con sua sorella, l’amore verso Ranma? La risposta purtroppo la sapeva: un’infinità di denaro! Quello che Nabiki avrebbe preteso per tenere a freno la lingua. No, meglio negare, sempre, anche davanti l’evidenza.

<< Lo so a cosa stai pensando, ma non preoccuparti. Per il momento non voglio soldi. Mi piacerebbe davvero vedervi felici. Questa cosa del matrimonio combinato è veramente una scemenza! >> le ripose Nabiki leggendole nel pensiero.

<< Quindi..acqua in bocca? >> chiese Akane timorosa, torturandosi le mani.

<< Acqua in bocca  >> confermò la sorella con un sorriso, annuendo anche con la testa  << Forza adesso! Prepariamoci come si deve! >>


Impiegarono tutto il pomeriggio nei preparativi. Kasumi si occupò del cibo, insieme ai domestici di casa Kuno, Soun e Genma delle decorazioni. Nabiki aiutò Akane con capelli e trucco. Nonostante le numerose proteste della ragazza, alla fine Nabiki fu soddisfatta del risultato finale.

<<  Mi hai fatto faticare, ma ne valeva veramente la pena! Avanti specchiati! >> le disse la sorella compiaciuta, aprendo una delle ante dell’armadio contenente lo specchio.

Akane si avvicinò lentamente, cercando di stare più in equilibrio possibile, nonostante i tacchi vertiginosi che Nabiki l’aveva costretta a indossare. Sei molto più sexy, le aveva detto. Si guardò riflessa e dovette ammettere che la sorella aveva perfettamente ragione. Il vestito le calzava a pennello: il corpetto le aderiva come una seconda pelle, il profondo scollo a cuore le evidenziava l’attaccatura dei seni e metteva in risalto la delicata pelle di porcellana; la gonna scendeva morbida, il taglio asimmetrico metteva in risalto le sue splendide gambe. La schiena era lasciata quasi completamente scoperta e i bottoncini che lo chiudevano, erano un vero e proprio tocco di classe. Inoltre adorava la sensazione di leggerezza della seta sulla pelle. Si guardò più volte, girandosi in varie posizioni, constatando come i sandali color argento, anche se altissimi, le conferivano un tocco bon ton. Anche con i capelli Nabiki aveva fatto uno splendido lavoro, raccogliendoli in un leggero chignon. Il trucco era molto delicato, sui toni del nude.

Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta, e Nabiki aprendo, esclamò con voce spazientita:

<< Ciao Kuno, cosa ti serve? >>

<< Volevo dare il mio regalo alla mia dolce fidanzata, posso entrare? >>  chiese il ragazzo senza aspettare il permesso e la giovane riluttante, si spostò per farlo passare.

<< Oddio, ma sei uno spettacolo! Sei veramente splendida mia cara! >>  esclamò Tatewaki con gli occhi che gli brillavano dalla felicità.

<< Grazie Kuno >> rispose Akane educatamente, mentre lui si chinava per baciarle la mano.

Anche lui era molto elegante, dovette ammettere Akane. Indossava uno smoking bianco e un gilet nero con papillon abbinato.

<< Questo è per te amore mio >> le disse Kuno visibilmente emozionato, porgendole un cofanetto di velluto rosso.

La ragazza imbarazzata, con mani tremanti aprì il piccolo scrigno e tirò fuori uno splendido girocollo di perle.

<< Grazie, è veramente bellissimo! >> rispose la giovane,  in seria difficoltà.  Kuno gliela prese dalle mani e l’aiutò ad indossarlo, facendola arrossire.

<< Ti sta veramente bene, mia adorata! >> affermò con un sorriso compiaciuto.

Akane si sentiva a disagio. Come l’avrebbe presa Ranma vedendola con indosso un regalo fattole da Kuno? Lui avrebbe sicuramente sottolineato con tutti, che quella collana era un regalo da parte sua e che lei era la sua fidanzata. Quel ruolo, ogni giorno che passava, continuava a starle sempre più stretto.

Tatewaki la prese sottobraccio, mentre Nabiki li guardava con occhi inespressivi.

<<  Forza, è ora di andare. Gli invitati ci aspettano! >> le sussurrò all’orecchio, procurandole brividi di disgusto.

Riluttante, Akane scese la scala insieme a lui, si diresse verso il salone e notò immediatamente Ranma, fermo vicino alla finestra, con lo sguardo fisso su di lei: di apprezzamento prima, vedendole indosso il vestito da lui regalatole, e di tristezza poi, osservando il modo in cui Kuno la stringeva possessivamente a sé, davanti a tutti, e notando infine, il costoso girocollo di perle.
Akane sentiva le gambe paralizzate e il cuore martellante nel petto, non sapendo bene come comportarsi. Davanti agli occhi di tutti, lei era la fidanzata di Tatewaki Kuno e doveva essere insieme a lui in quel momento, doveva ridere alle sue stupide battute e annuire come un ebete. Ma il suo cuore apparteneva a Ranma Saotome e l’unica cosa che lei avrebbe veramente voluto, in quel momento, era buttargli le braccia al collo e ricevere i suoi focosi baci che avevano la capacità di lasciarla senza respiro.
Mentre Kuno parlava con i suoi amici e si vantava di cose di cui non era veramente capace, Akane si soffermò a guardare il suo Ranma: indossava anche lui lo smoking, ma era di un nero intenso, la camicia bianca rifinita con un papillon nero. Il completo lo fasciava perfettamente e faceva risaltare l’intenso blu degli occhi. Akane gli lanciò un sorriso d’intesa. Ma la sconvolse notare il freddo sguardo che Ranma le rivolse come risposta, prima di voltarsi per andare da Kodachi a chiederle di ballare. Lo vide afferrare la mano di lei e accompagnarla al centro della sala, poggiarle la mani sulla schiena e sorriderle teneramente. Lei si strinse a lui avida, il vestito rosso, corto e attillato, lasciava molto poco all’immaginazione e la profonda scollatura riusciva a malapena a contenere i suoi floridi seni. Una fitta di gelosia le attraversò lo stomaco, mentre li osservava ondeggiare candidamente da una parte all’altra della stanza. Sentiva le lacrime pungerle gli occhi. Non era quello il modo in cui aveva pensato di festeggiare il suo compleanno. Voleva essere lei quella tra le braccia di Ranma, era lei che doveva ballare con lui, non Kodachi!

Kuno si accorse dello sguardo triste di Akane e dolcemente le sussurrò:

<< Tutto bene, mia cara? >>

La ragazza annuì con un nodo in gola. Non ce la faceva a parlare, aveva paura che sarebbe scoppiata a piangere come una bambina.

<< Vieni, andiamo a ballare.. >> le disse dolcemente Kuno, afferrandole una mano e stringendosela contro.

Akane gettò un’altra occhiata ferita alla coppia che danzava vicino alla finestra e rassegnata, poggiò la testa sul petto del fidanzato, chiudendo gli occhi e  abbandonandosi alla musica.

Kuno, estasiato, poggiò la testa su quella di Akane, sussurrandole parole dolcissime.

Finito il ballo, a malincuore Kuno si allontanò per andare a salutare alcuni parenti e Akane si avvicinò a Ranma, approfittando del temporaneo allontanamento di Kodachi, con l’intenzione di chiedergli spiegazioni.

<< Ciao Ranma >> gli disse semplicemente, con voce incolore.

<< Ciao Akane >> le rispose lui freddo come il marmo.

 Era bellissima e dannatamente sexy con quel vestito e lo irritava notare come anche la sua parte più intima, se ne fosse accorta.

<< Bella festa è.. >> mormorò la ragazza a disagio.

Bella festa? Ma che diavolo stava dicendo?

<<  Splendida  >>  rispose lui, con lo stesso tono di poco prima.

Kodachi tornò subito, offrendo un bicchiere di champagne a Akane.

<< Akane, questo è per te! Come una sciocca ancora non ti ho fatto gli auguri.. Bevilo tutto, mi raccomando e.. buon compleanno! >> affermò la ragazza con una risatina stridula.

<< Grazie >> rispose Akane prendendo il bicchiere dalle mani sapientemente laccate della rosa nera.

“Ma si, perché no?! Mi ci vuole un po’ di alcool per reggere questa serata d’inferno!” pensò decisa, bevendo tutto d’un fiato il liquido contenuto nel calice.

<< Bravissima..  >> le disse Kodachi battendo le mani  << Amore mi fai ballare ancora? >> chiese poi con voce civettuola, rivolta a Ranma.

<< Certo, andiamo >> le rispose lui dolcemente, ignorando Akane e tornando a ballare con la fidanzata.

 “Cosa gli ho fatto?” pensò rammaricata Akane, con gli occhi velati dalle lacrime, poggiando il bicchiere su un tavolo e guardandoli danzare avvinghiati.

Improvvisamente la testa cominciò a girarle vorticosamente, sentiva le gambe tremolanti e deboli, e il cuore prese a martellarle furioso nel petto. Si portò le mani alla gola sentendo qualcosa stringerle il collo come una morsa, impedendole di parlare e la vista le si annebbiò.

Kodachi la guardava tremare con un sorrisetto perfido e senza farsi notare, fece al fratello un gesto d’intesa.

Kuno annuì, prese una bottiglia di champagne bevendo un lungo sorso e immediatamente raggiunse Akane, l’afferrò per un braccio e la trascinò fuori in giardino, con la scusa di farle prendere un po’ d’aria.

<< Penso io a te mia cara, non preoccuparti.. >> le sussurrò all’orecchio, con voce che ad Akane sembrò diabolica.
 
 









 
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, vi ringrazio di aver letto anche questo capitolo e ringrazio di cuore le persone che mi recensiscono e mi danno consigli e suggerimenti. Siete veramente gentili e io adoro leggere i vostri commenti, quindi..recensite!!! Rispondo a tutti!  Un bacio.. ;)))))
 
 
 
  
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