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Autore: nalu lover    07/04/2016    3 recensioni
- Gray!!!!!!!! Levati di lì! –
- Non farà in tempo!! –
- Gray-samaaaaaaaa!!!!!!!!!!!-
Accadde tutto in una frazione di secondo.
Gray stava combattendo all’ultimo sangue contro E.N.D.
Sembrava andare tutto per il verso giusto. Sembrava che Gray stesse avendo la meglio. Sembrava che E.N.D. stesse ormai per diventare un ricordo. Sembrava ormai fatta.
Sembravano tante cose.
Eppure nessuno si era accorto di come E.N.D. si stesse solamente prendendo gioco di loro, di come in realtà si stesse divertendo a vedere la speranza accendersi negli occhi di tutti, per poi spegnerla in una frazione di secondo.
In un attimo le sorti della battaglia si erano capovolte. E.N.D. aveva preso il sopravvento e Gray non poteva fare altro che subire passivamente.
P.S. occhio agli spoiler per chi non segue le scan.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: E.n.d., Gray Fullbuster, Lluvia, Natsu
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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I can't escape this now . . . usless you show me how.

 

Vi consigliamo di ascoltare Kiss the rain di Yiruma mentre leggete la prima parte della storia, e Demons degli Imagine Dragons ( il cui titolo è una citazione) per la seconda parte.
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Pioveva.
Ormai non faceva altro che piovere.
Da ben 4 anni, 3 mesi e 22 giorni.
Esattamente da quando “lui” aveva chiuso gli occhi.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
- Gray!!!!!!!!  Levati di lì! –
- Non farà in tempo!! –
- Gray-samaaaaaaaa!!!!!!!!!!!-
Accadde tutto in una frazione di secondo.
Gray stava combattendo all’ultimo sangue contro E.N.D.
Sembrava andare tutto per il verso giusto. Sembrava che Gray stesse avendo la meglio. Sembrava che E.N.D. stesse ormai per diventare un ricordo. Sembrava ormai fatta.
Sembravano tante cose.
Eppure nessuno si era accorto di come E.N.D. si stesse solamente prendendo gioco di loro, di come in realtà si stesse divertendo a vedere la speranza accendersi negli occhi di tutti, per poi spegnerla in una frazione di secondo.
In un attimo le sorti della battaglia si erano capovolte. E.N.D. aveva preso il sopravvento e Gray non poteva fare altro che subire passivamente.
- Che c’è? Tutto qua . . . ghiacciolo? –


- Che hai Gray? Tutto qui quello che sai fare ghiacciolo? –
- Non cantare vittoria brutto fiammifero idiota! Non ho ancora finito con te! –


- Morire? Non ti azzardare Gray! Morire è un modo come un altro per scappare! Così non risolverai niente! Adesso io mi occupo di quel piccoletto, e tu vedi di sistemare Lyon . Per mantenere alto l’onore di Fairy Tail!-

- Ficcatevelo bene in testa! È così che facciamo . . . noi di Fairy Tail! –

 

 


Improvvisamente l’aria cominciò a ghiacciarsi, formando piccole palline congelate che fluttuavano in aria. In un secondo Magnolia  era diventata una landa ghiacciata.
- Non osare pronunciare quel nome!  . . . Solo Natsu ha il diritto di chiamarmi così! –
- Beh, allora non c’è problema no? A quanto mi risulta Natsu sono proprio io. –
- No. . . . . . . . . tu non sei Natsu. Lui non avrebbe MAI fatto del male ai suoi compagni! MAI! –
Una risata isterica si diffuse nell’aria un attimo prima che lo scontro riprendesse, più violento di prima. Tutto sembrò tornare esattamente come all’inizio della battaglia, con Gray che in qualche modo teneva testa al demone. Era come vivere in un incubo.
Se qualcuno quella mattina gli avesse detto che Magnolia sarebbe stata attaccata da Zeref e che lui si sarebbe ritrovato a dover combattere contro E.N.D. , rimasto sopito per secoli dentro Natsu, probabilmente gli avrebbe riso in faccia o chiamato il manicomio.
E invece eccolo lì. Intento a combattere contro il suo migliore amico, che di umano ormai aveva ben poco. Natsu aveva combattuto fino all’ultimo per non farsi dominare da E.N.D. ma alla fine aveva ceduto, e aveva cominciato a distruggere qualsiasi cosa entrasse nel suo raggio visivo.                       Anche Lucy aveva tentato di farlo ritornare in se, ma fu tutto inutile. Il demone l’aveva attaccata e ferita gravemente. Per la prima volta Gray aveva visto gli occhi di un membro di Fairy Tail perdere la speranza. E aveva finito per perderla pure lui.
Ormai tutti pensavano che fosse inutile anche solo tentare di combattere contro Zeref se E.N.D. li aveva resi inermi come neonati. Ma alla fine, come sempre, La luce che tutti aspettavano si fece vedere. Juvia era l’unica che non aveva smesso di credere in una loro vittoria. In qualche modo aveva motivato tutti a tornare a lottare per un futuro che ormai sembrava essere stato buttato dentro un gabinetto avendo tirato poi lo sciacquone. E nonostante tutto lei tentava ancora di recuperarlo.
Purtroppo si erano arresi all’evidenza che ormai Natsu non sarebbe più tornato, e quindi l’unica soluzione era mettere al tappeto E.N.D.
Nonostante fosse un dolore enorme per lei, anche Lucy riprese a combattere, tentando in ogni modo  di        mettere fine a quella guerra, ma anche lei, come tutta Fairy Tail, aveva fallito. In piedi erano rimasti solo Gray, Juvia, Erza e Laxus. Non voleva nemmeno pensare alla quantità enorme di feriti e tanto meno a tutti i suoi compagni che oggi avevano perso la vita.
Probabilmente, se dentro quel demone la coscienza di Natsu fosse ancora presente, si ucciderebbe lui stesso pur di non fare più del male a nessuno. Fu allora che Gray decise di prendere in mano la situazione. Se l’ultimo desiderio di Natsu era di far fuori E.N.D. , allora l’avrebbe fatto lui al suo posto.
Con questa convinzione ,Gray  decise di mettere fine allo scontro. Avrebbe dato tutto.
A bassa voce, mentre combatteva, cominciò a recitare un mantra in una lingua sconosciuta, e dopo poco il tatuaggio sul suo braccio cominciò a ricoprire tutto il corpo.  Una volta finito di recitare il mantra si fermò.
Guardò un’ultima volta negli occhi la persona che era stata come un fratello per lui e lanciò l’attacco più potente che avesse. Una miriade di lance di ghiaccio nero cominciarono ad uscire da tutto il suo corpo scagliandosi contro E.N.D. riducendolo a un colabrodo.
Cadde a terra, quello che un tempo era Natsu. Cadde a Terra, e smise di muoversi.
Ma proprio quando Gray credeva che fosse tutto finito e si stava avvicinando al corpo del amico, questo lanciò un ultimo attacco, colpendo in pieno Gray, che non riuscì a schivarlo in tempo.
Così morì E.N.D., e così morì pure Natsu. Con un sorriso sadico in volto e una lacrima a rigargli il viso.
………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

L’ospedale di Croux era un edificio a tre piani ,con grandi porte e finestre ed un magnifico giardino interno, ricco di ciliegi che almeno d’estate donavano a quel luogo, che di felice dopo quello che era successo aveva ben poco, un po’ di sollievo.
Coloro che quel giorno avevano visto con i proprio occhi e potevano andare in giro a raccontarlo erano ben pochi, e tra quelli che potevano farlo, sicuramente erano ancora meno quelli che ne parlavano. Tra questi c’era una ragazza che trascorreva gran parte delle sue giornate in ospedale. Si poteva dire che praticamente ci vivesse lì dentro.
- Ma come cara? Anche oggi qui? –
- Certo. Come potrei non passare proprio oggi che è il suo compleanno? –
- Lo so, ma ti stai prendendo cura di te? Mangi correttamente? Ogni volta che ti vedo sembri sempre più magra . . .-
- Sto bene, non si preoccupi. –
La ragazza riprese a camminare verso un punto preciso, salutando di tanto in tanto medici e pazienti che incontrava lungo il suo tragitto.
Dopo qualche minuto di camminata giunse davanti una porta bianca con il numero 413.
Era una delle camere “speciali”.
Non solo perché era singola e molto grande, ma anche perché si trovava in quella zona dell’ospedale che tutti evitavano come la peste:
il reparto GCA, ossia il reparto Gravi Cerebrolesioni Acquisite.
La giovane entrò nella stanza, vedendo, come al solito, la stessa scena che si ripeteva da anni. Eccolo lì, come sempre sdraiato sul letto, collegato a decine di macchinari.
Si avvicinò lentamente al paziente e una volta arrivatagli accanto gli sussurrò all’orecchio.
- Tanjobi omedeto*. –
Una folata di vento entrò dalla finestra lasciata socchiusa, scompigliando i lunghi capelli azzurri della ragazza, portando con sé il profumo dei fiori di ciliegio, che nonostante l’incessante pioggia erano sbocciati lo stesso.
- È passato un altro anno Gray, quando ti deciderai a svegliarti? –


Quando E.N.D. aveva lanciato il colpo prendendo in pieno Gray, Juvia era stata la prima ad arrivare al suo fianco, ma non successe niente di quello che si vede nei film drammatici. Nessun addio strappalacrime.  Nessuna carezza. Semplicemente Juvia arrivò lì, e lo trovò esattamente come lo vedeva ora: Vivo, ma chissà per quanto.
Alla fine erano riusciti a sconfiggere E.N.D. ,ma a quale prezzo?
Erano decine i feriti gravi, e ancora di più i morti.
Natsu, Gajeel, la piccola Wendy, Levy, Droy, Mirajane, Evergreen, il master Makarov, Macao, Gerard.
Tutti morti.
Lucy era stata portata subito in sala operatoria appena giunti a Croux, e con ben 14 ore di operazione si era salvata, perdendo però il braccio destro e l’uso delle gambe.
Non parlava più da quando Natsu era morto.
Erza aveva perso tutto il suo potere magico, ed era diventata una persona normale.
Elfman aveva perso la capacità di far tornare il suo braccio normale, ed ora viveva con un arto da Beast Soul.
Juvia era cosparsa di cicatrici, che teneva ben nascoste, e non vedeva più dall’occhio sinistro.
Laxus era quello che fisicamente se l’era cavata meglio. Zoppicava ogni tanto. Ma emotivamente era stato colpito molto duramente: aveva perso la sua ragazza, un’amica importante e suo nonno.
 

Per Gray invece era tutta un’altra storia. Quel giorno non era riuscito a schivare il colpo, ma si era creato fulmineamente uno scudo di ghiaccio, che gli  aveva salvato la vita, facendolo però sbalzare indietro di qualche metro. Aveva battuto la testa in un punto molto delicato. Era finito in coma, e da più di 4 anni non c’erano tracce che suggerivano anche solo minimamente che si sarebbe mai svegliato.
Juvia andava a trovarlo ogni giorno e gli parlava. Gli raccontava tante cose, qualsiasi che le passasse per la testa, sperando sempre che si svegliasse mentre lei parlava. Ma ovviamente non accadeva mai.
In molti erano venuti a trovarlo. Lucy passava almeno una volta a settimana, anche se si limitava a stargli seduta accanto, Erza veniva quando aveva del tempo libero, visto che il lavoro la teneva impegnata. Addirittura Laxus era passato qualche volta, accompagnato da Lisanna e Bixlow.
Cana gli portava ogni volta una bottiglia del suo vino migliore.
Il Re in persona, accompagnato dalla Principessa e Arcadios, era venuto una volta. Aveva consegnato a Gray una medaglia all’onore e lo aveva reso il più importante generale dell’esercito, al di sopra di Arcadios.
Se Fiore e il mondo erano ancora integri, era solo per merito suo, che era riuscito a fermare la furia di E.N.D.

Zeref era sparito. Non si sapeva più niente di lui.
Da quando il demone era stato sconfitto, nessuno aveva idea di dove fosse.
C’era chi ipotizzava che fosse morto perché E.N.D. era stato sconfitto, chi diceva che si nascondeva perché impaurito, chi ancora diceva che si stava riorganizzando per attaccare nuovamente chissà quando.
Ora tutti i maghi erano parte dell’esercito. Venivano addestrati duramente quando non compivano incarichi. Nessuno voleva chi ripetesse lo stermino di 4 anni prima. Se mai Zeref fosse tornato, allora sarebbero stati pronti.

Solo Fairy Tail, o per lo meno quel poco che ne restava, era stata esonerata da tale compito.
1- Perché erano rimasti in 4 gatti e avevano perso quasi tutti i poteri.
2- Perché avevano già dato abbastanza salvandoli la prima volta.
I sopravvissuti erano stati premiati con enormi somme di denaro, così da permettere loro di vivere senza dover fare più nulla.
Juvia si era concessa pochi lussi con quei soldi: una casa enorme con piscina e un guardaroba invidiabile. Il resto lo aveva aggiunto alla somma di Gray per continuare a pagare il suo soggiorno in ospedale. Si era trovata un lavoro e faceva del suo meglio per svolgerlo bene.
Aveva ancora tutta la sua magia Juvia, ma non aveva voluto unirsi a nessuna gilda e si era limitata a diventare insegnate di educazione fisica e istruttrice di nuoto.
Da quando Gray era entrato in coma, a Croux non faceva altro che piovere. Non splendeva più il sole. Era tornato tutto come prima di Fairy Tail  nella vita di Juvia.
Non sorrideva più, mangiava il minimo indispensabile e non vedeva più il sole. Non piangeva, era questa la differenza. Per lei piangeva il cielo.
Però, forse era il fatto che oggi fosse il compleanno di Gray, forse perché era stufa, forse perché non ne poteva più di vederlo lì, inerme nel suo letto, quel giorno, al capezzale del mago, pianse.


Juvia uscì dall’ospedale che erano ormai le 17.00. Quella sera sarebbe dovuta andare al locale di Erza. Dopo tanta fatica, Titania era finalmente riuscita ad aprire la pasticceria che desiderava. In memoria di Gerard e la sua gilda, aveva deciso di chiamarla Crime Sorcier.
Dopo 15 minuti di camminata Juvia arrivò finalmente al locale di Erza, intenta a spazzare i pavimenti prima di chiudere.
- Erza? Sono Juvia. Posso entrare? –
La rossa si girò e appena si accorse della maga dell’acqua fuori dalla porta si precipitò ad aprire. Sapeva bene che quel giorno era doloroso per tutti quelli che avevano conosciuto Gray, ma ovviamente, anche se come al solito non lo dava a vedere, era Juvia quella che stava soffrendo più di tutti.
Da quando era successo quel gran casino, i membri rimasti di Fairy Tail avevano preso l’abitudine di ritrovarsi al locale di Erza dopo l’orario di chiusura a ogni ricorrenza che riguardasse uno dei loro vecchi compagni.
- Allora Juvia, come stai? Vuoi una fetta di torta? –
- Bene Erza, tutto a posto. Accetto volentieri. Che mi porti oggi?-
- La casa offre una deliziosa cheescake al mandarino. –
- Grazie mille Erza. –
Le due rimasero a chiacchierare per un po’, parlando di tutto. Perlomeno fin che non sentirono qualcuno bussare alla porta.
Laxus, Lisanna, Elfman e Bixlow erano fuori dalla porta, in attesa del consenso di Erza per entrare.
- Ragazzi! Quanto tempo. Venite dentro, vi offro qualcosa. –
- Grazie mille Erza. –
Dopo un po’ di tempo dallo scontro, Laxus si era avvicinato ancora di più ai fratelli Strauss, tanto, che dopo un paio di anni lui e Lisanna avevano deciso di provarci, così si erano fidanzati.
Elfman non aveva mai fatto storie al riguardo, così come Bixlow, e i quattro avevano finito per diventare una famiglia.
Laxus e Lisanna vivevano in un cottage appena fuori da Croux, mentre Elfam e Bixlow, abitavano rispettivamente nelle due case accanto quella della coppia.
- Mancano solo Lucy ed Happy. –
Come se l’avesse fatto apposta, dalla finestra videro una ragazza in sedia rotelle avvicinarsi, con un piccolo gatto blu in grembo.
Happy fu il primo ad entrare e salutare tutti, mentre Lucy, con la sua solita calma, stava chiudendo la porta.
Come da copione non disse una parola, semplicemente rivolse un dolce sorriso con un cenno della testa a tutti i presenti.
Con fatica, alla fine, grazie ad Erza e Lisanna, il gruppo instaurò una conversazione che una volta introdotta continuò per tutta la sera.

Erano ormai le 21.00, e Juvia si stava preparando per andare a casa, come avevano appena fatto Elfman e Bixlow.
- Ragazzi, è stato un piacere vedervi. Dovremmo farlo più spesso.-
- Già, non è stato male. –
E proprio quando Juvia stava per uscire dal locale, una voce che nessuno sentiva da più di 4 anni si fece viva.
- Non è stupefacente come la vita vada in un certo modo e poi, in un istante, cambi tutto? All’improvviso. –
Erano tutti a bocca aperta, addirittura Laxus aveva uno sguardo stupito in volto. Fino a che non decise di rispondere.
- La vita è un grosso, grasso, fetido casino . . . ma il bello è anche questo. –
- Che vuoi dire Laxus? –
Chiese Lisanna.
- Semplicemente che per quanto tristi possano essere le cose che succedono, non ha senso starsene lì, a rimuginarci sopra in continuazione. Di per sé la vita non è brutta, semplicemente accadono cose brutte che poi ti mettono in testa l’idea che lo sia anche la vita.-
Mentre Laxus parlava, Juvia aveva continuato a fissare Lucy negli occhi, convinta che la frase che avesse detto fosse diretta proprio a lei.
E di nuovo, Lucy parlò, prima di lasciare il locale, con Happy addormentato sulle gambe.
- La gente pensa che la cosa peggiore sia perdere una persona a cui si vuole bene. Si sbaglia.
La cosa peggiore è perdere se stessi mentre si vuole troppo bene a qualcuno, dimenticarsi che anche noi siamo importanti.-
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Erano giorni che Juvia non faceva altro che pensare a quello che aveva detto Lucy.
“ Anche noi siamo importanti”.
Questa frase non faceva altro che ronzarle in testa, dalla mattina alla sera.
Quindi quello che Lucy voleva dirle era che doveva ritrovare se stessa?Forse era vero,doveva trovare la vera Juvia quella che un tempo non si  faceva problemi a  parlare con le persone delle cose più insensate e inutili,quella che aveva sempre portato un po’ di speranza ,quella che non si sarebbe  mai arresa al destino. Allora perché ora lo stava facendo?
Da allora non faceva altro che subire la vita, quando l’unica cosa che avrebbe dovuto fare era viverla ancora più intensamente, per lei e tutti quelli che l’avevano persa.
D’ora in poi avrebbe pensato un po’ più a se stessa. Avrebbe smesso di continuare a vivere passivamente, aspettando il momento in cui Gray si sarebbe svegliato.
Aveva deciso.
 Da adesso in poi avrebbe vissuto nel vero senso della parola. Avrebbe smesso di passare ogni giorno in ospedale, anzi, si sarebbe unita ad una gilda per aiutare tutti quelli che ne avevano bisogno.
Era da egoisti pensare che solo perché lei aveva combattuto una volta la sua battaglia fosse finita.
Si. Anche lei si sarebbe addestrata, in modo da non rimpiangere niente quando sarebbe arrivato il suo momento.
E fu allora, che finalmente smise di piovere.

 


- Juvia-chan? Sei qui anche oggi? –
- Si, ma questa è l’ultima volta. Da adesso in avanti Juvia ha intenzione di fare qualcosa di concreto mentre aspetta che Gray-sama si svegli! –
L’infermiera le rivolse un sorriso dolcissimo, contenta di rivedere quella maga che durante i Dai Matou Embou aveva ammirato moltissimo per la sua spontaneità e la gioia di vivere.
- Okaerinasai**, Juvia.-
- Tadaima***.-

E alla fine eccola lì, davanti a quella porta, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe vista.
Si avvicinò silenziosa al letto di Gray, e vi si sedette accanto.
E fu allora che se ne rese conto.
Gray aveva perso tutto quello che gli restava quel giorno. Prima suo padre contro Tartaros, poi Natsu, ed infine Fairy Tail.
Inevitabilmente una lacrima rigò il suo viso.
- Sai, Gray-sama, se non vuoi più restare, ti capisco. Tu non hai più un posto dove andare, e non hai più la famiglia che ti ha accolto da quando sei arrivato a Fairy Tail.
Ultimamente mi sono resa conto di una cosa importante, della quale non mi ero mai accorta.
Certe volte, se ami qualcuno, devi accettare l’idea di lasciarlo andare.
Non ho bisogno che Gray-sama continui a sforzarsi solo perché glielo chiedo io.
E allora Juvia ha deciso che lascerà andare Gray-sama. Anche senza ricevere la risposta che aspetta da tanto. Perché sono sicura che Gray-sama starebbe mille volte meglio con chi lo sta aspettando che qui, collegato a delle macchine che non fanno altro che riprodurre il battito del suo cuore.
Perché il cuore di Gray-sama non è così, non è una macchina, non è freddo. Anzi. È il cuore più umano e caldo che Juvia abbia mai visto. Quindi Gray-sama, Juvia ti lascia andare. Juvia non ti trattiene più. –
E fu allora che la macchina saltò un battito, poi due, poi tre. Per poi farne uno gigantesco, portando Gray ad alzarsi di scatto, sgranando gli occhi.
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Da quando Gray aveva sconfitto E.N.D. ed era andato in coma, non aveva mai smesso di sentire ciò che gli accadeva intorno. Aveva sentito il pianto disperato di Juvia quando l’aveva trovato a terra riverso nel sangue, aveva ascoltato tutti i referti dei medici che dicevano che non avrebbe più aperto gli occhi, aveva ascoltato il Re consegnargli grandi onorificenze, addirittura Laxus era riuscito a sentire.
Ma questo non cambiava le cose, perché quando non aveva niente da ascoltare non faceva altro che rivivere i momenti peggiori della sua vita.
La morte dei genitori per mano di Deliora, la morte di Ur, il risveglio dello stesso demone che aveva ucciso la sua famiglia e la sua maestra per mano di Lyon, la quasi morte di Erza alla torre del Paradiso, rincontrare suo padre per poi vederlo morire una seconda volta, lo scioglimento di Fairy Tail, la morte dei suoi compagni durante la battaglia contro Zeref, ed infine lui che Lo uccideva.
Quella era l’immagine più frequente.
Continuamente, senza sosta. Lui che uccideva Natsu, perché non riusciva a visualizzare il demone, no, al suo posto non faceva che vedere Natsu, il suo migliore amico. Suo fratello.
E allora Gray aveva smesso anche di ascoltare.
Era talmente svuotato che non voleva più avere niente a che fare col mondo.
Voleva morire.
L’unico sollievo erano le visite di Juvia. Lei ancora la ascoltava, e sentendo tutto quello che le raccontava ogni volta, cercava di tirare avanti, solo per vederla un’ultima volta, per dirle “ Grazie di tutto”, e poi finalmente andarsene.
Fu un giorno di quelli in cui regnava il silenzio intorno a lui, che lo sentì.
Chiaro e forte come non era mai stato. E altrettanto irritante.
- Ma come ti sei conciato ghiacciolo? Fai veramente schifo sai? –
All’improvviso una luce intensa cominciò ad accendersi intorno a lui, e dopo qualche secondo, si ritrovò in piedi, in una camera d’ospedale, ad osservare il suo stesso corpo steso su un letto e collegato a mille macchinari.
Ma non fu quello ad attirare principalmente la sua attenzione.
Lo fece una familiare figura dai capelli rosa seduta ai piedi del letto dove stava il suo corpo.
- Che hai? Vuoi litigare fiammifero? –
Non riuscì a dire altro. Nemmeno il suo classico tono irritato fu in grado di utilizzare. Un sorriso che non riusciva a contenere si fece largo sul suo viso, e ancora prima di rendersene conto si era ritrovato ad abbracciare quell’idiota che aveva sempre “acceso” le sue giornate.
Il rosato ricambiò l’abbraccio ridendo.
Quando si staccarono il corvino guardò l’amico negli occhi e andando contro ogni suo principio gli chiese:
- Nessun rancore per averti ucciso?-
Natsu sembrò sorpreso della sua domanda. Riflettè un attimo e poi sul suo viso tornò il grande solito sorriso che aveva sempre.
- No ovviamente,ma potevi andarci un po’ più leggero eh!- disse Natsu sorridendo. -E.N.D. si era già impossessato di me, non sarei riuscito a tornare, quindi dovrei ringraziarti,ma il mio orgoglio ne soffrirebbe troppo.-
- Guarda che mi hai ringraziato!-
esclamò Gray
- Non è vero! –
- E invece sì ! -
- No! -
- Sì! -
In un attimo entrambi scoppiarono a ridere. E lo fecero fino alle lacrime.
Da quanto tempo Gray nonrideva così? Chi lo sa, . . . nemmeno lui se lo ricordava.
Quello che però non avrebbe mai dimenticato, sarebbero stati i momenti come quello.
Lui, Natsu e l’ idiozia a farla da padrone.
Tutt’a un tratto però Natsu diventò stranamente serio.
- Senti amico, io non ci sono più ,ma ciò non vuol dire che tu non devi tornare. I sensi di colpa rimarranno per sempre,ma devi tornare per chi è rimasto e ti aspetta se è quello che vuole il tuo cuore, e io sono quasi sicuro che lo sia. O devo andare. Teoricamente non dovrei essere qui, ma visto che ormai di casini ai piani alti già ne ho fatti e ho tempo limitato, penso che farò un salto anche da Lucy. Non mi piace come si è ridotta in questi anni! –
Gray sorrise dolcemente vedendo il sorriso dell’amico mentre pensava a Lucy.
- La ami veramente tanto, eh? –
Natsu arrossì leggermente, per poi grattarsi il mento con un dito mentre guardava nella direzione opposta.
- Già, e non ho mai fatto in tempo a dirglielo. Non fare il mio stesso errore Gray, tu che hai ancora una possibilità. Mi raccomando! E prima che me ne dimentichi, sappi che quando arriverai anche tu a farmi compagnia, voglio la rivincita ok? –
E ridendo, mentre alzava il pollice e indice della mano destra, sparì.
Questa volta per sempre.
Fu impossibile per Gray non rattristarsi al pensiero che non lo avrebbe più visto, ma sapendo che ora se la sarebbe passata più che bene, e che, pure da morto, continuava a fare danni, non potè reprimere un sorriso. Non avrebbe mai dimenticato l’istante in cui lo aveva ucciso, ma si sa. La mente tende a ricordare maggiormente le cose negative, ragione in più per cui fare di tutto per continuare a serbare quei bei ricordi, senza lasciarli mai scappare.
In quel momento Gray sentì dei passi avvicinarsi e vide Juvia entrare nella stanza.
Ancora non l’aveva vista da quando era in coma, e sul momento, le parve di avere davanti l’ottava meraviglia del mondo.
Era diversa da come la ricordava. Capelli più lunghi, viso più maturo. Per non parlare del suo fisico. Certo, Gray non era un pervertito, ma si sa. Gli occhi sono fatti per guardare. Se non fosse stato per quell’ombra di tristezza celata nei suoi occhi . . .
Da quello che aveva sentito fin’ora, Juvia era diventata più seria, parlava in prima persona, non usava più la magia e si addossa tutte le colpe per ciò che gli era successo. E questo non gli andava per niente bene. Dov’era andata quella Juvia allegra, che parlava in terza persona e rideva sempre? Se lo era sempre chiesto in questi anni.
Quando Juvia veniva a trovarlo, erano gli unici momenti in cui Gray aveva voglia di svegliarsi per levarle il peso dei sensi di colpa, e infondo, anche per darle quella famosa risposta che aspettava da tempo e che non aveva mai sentito.
Juvia si sedette al suo capezzale, e con un sorriso dolce e una lacrima a rigarle il viso cominciò a parlare.
Improvvisamente, sembrò tornare com’era prima della battaglia, ma quegli occhi continuavano a tradirla.
Non aveva più una casa in cui tornare.
Vero.
Non aveva più una famiglia.
Vero.
Non c’era più Fairy Tail.
Vero anche questo.
Juvia lo stava addirittura lasciando andare, e allora perché non riusciva ad impedire alle lacrime di scorrere sul suo viso?
Perché non aveva la minima intenzione di levare il culo da lì?
La risposta si rivelò molto più semplice di quanto si sarebbe aspettato.
Fino a che ci sarebbe stata Juvia, lui non se ne sarebbe andato.
Non aveva più una casa, nemmeno una famiglia, e anche Fairy Tail era stata distrutta.
Ma, ironicamente, in quel momento non gliene fregava una mazza di tutto quello che aveva perso.
Non aveva una casa, ma aveva Juvia.
Non aveva una famiglia, ma aveva Juvia. Non c’era Fairy Tail, ma c’era Juvia.
E in quel momento, vide tutto quello che aveva perso ritornargli. Tutto in un'unica persona, che sarebbe stata la sua casa, la sua famiglia e la sua luce.
Gray sgrano gli occhi e si ritrovò seduto sul letto bianco dell’ospedale, collegato  a un infinità di macchinari e con Juvia seduta a bocca aperta davanti a lui.
-Gray … sei tornato?-
- Non potevo certo andar via senza salutare. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


_______________ANGOLINO DI NALU-CHAN___________________
 
Prima di qualsiasi altra cosa, chiedo scusa a tutti quelli che stanno seguendo la long mia e di Dark_Angel_Love.
Purtroppo ultimamente le nostre idee hanno deciso di fare un viaggio dalla durata non determinata per Onolulu. ( almeno ci avessero invitato XD )
E poi il tempo questo mese è stato molto poco.
Ok, ora potete tirare i pomodori -.-.”
Torniamo alla storia.
♥♥BUONA GRUVIA WEEK A TUTTI♥♥♥
Questa storia è principalmente un’idea di Warrior and Dust, mia sorella.
E visto che lei è una brava persona ma una scrittrice di mer*a, e io sono una persona di mer*a ma una brava scrittrice ( ok, scusate ma ci stava proprio bene la citazione di è colpa delle stelle XD )
Abbiamo deciso che io la scrivevo e lei mi dava i vari imput.
Quindi se avete qualcosa da dire al cervello principale scrivetele pure ;)
Ovviamente anche io ci ho messo farina del mio sacco, se no che collaborazione sarebbe ?
Spero che vi piaccia, essendo la prima Gruvia seria che scrivo e pubblico.
Spero abbiate voglia di lasciare una recensioncina piccola piccola X3
Allora con questo vi saluto :* :* :*
Bacioni.
Nalu-chan♥
P.S. Se avremo tempo e idee, nell’account di Warrior and Dust, prima o poi, pubblicheremo un seguito se la storia vi piace.
 

   
 
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