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Autore: Your favourite name    07/04/2016    1 recensioni
Un giovane mago impertinente di nome James, e il suo coraggioso migliore amico Sirius, scoprono un piccolo segreto di Remus Lupin, il loro compagno di stanza insopportabilmente, per ora, secchione.
Ma è solo "un" segreto, non "il" segreto.
Grazie all'aiuto del furbo Peter, all'intelligente Lily e si, anche del moccioso Severus, riusciranno a scoprire cosa il vero ragazzo nasconde, oltre alla sua anima pura e gentile.
Ma non esiste solo questo enorme segreto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ma anche coppie che si lasciano, amori che nascono e amicizie che si distruggono, oltre a lezioni noiose, incantesimi pericolosi e presidi bislacchi.
In sette anni, quante cose possono cambiare?
Per James, il quale è al primo anno, crede che sarà sempre uguale.
Non ha idea di quanto si sbagli.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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E perchè no?

Capitolo 1: L'inizio di tutto.

Il ragazzino dai capelli scuri stava balzando da uno scalino all'altro, incurante delle regole di Hogwarts a proposito delle passeggiate notturne e le punizioni conseguenti.
Dopo solo qualche mese in quella scuola, aveva già scoperto due passaggi segreti per arrivare in fretta alle lezioni e un sentiero nascosto per la Foresta Proibita.
James Potter era un ragazzo abituato a non fermarsi a leggere i regolamenti ma a ridere di chi lo faceva. La sua frangia di capelli scuri e indomabili era fin troppo lunga per i professori e la sua risata forte, cristallina e onnipresente gli aveva già dato molte punizioni.
Per sua fortuna, la sua capacità di stregare, con gli occhi e non, era di gran lunga migliore di molti suoi compagni e questo lo salvava sempre.
James decisamente preferiva il castello di notte, con solo le torce a fargli compagnia e il silenzio interrotto  da null'altro che i suoi passi, nonostante a volte avesse pensato di chiedere al suo nuovo amico Sirius di fargli compagnia.
Sentendo un fruscio di vesti e una camminata veloce, si attaccò con la schiena al muro, dietro un'armatura di ferro finemente lavorato. 
"Stai tranquillo, ti porterò ogni mese nella Stamberga Strillante finchè ne avrai bisogno. Non ti lascerò solo."
Era la voce di Silente, profonda e gentile, che udirono le orecchie di James, incredulo.
Il ragazzo aveva sempre pensato che lo stregone non dormisse mai, pieno di lavoro com'era. James adorava Silente, nel vero senso della parola. 
Aveva più di cento sue figurine sotto il letto e quando apriva una cioccorana e scopriva che non c'era il suo saggio sorriso, la dava a Peter, il quale faceva la collezione completa.
Pur di scoprire con chi stava a quell'ora della notte, in maniera così pacata, il ragazzo appena undicenne si sporse dall'ombra che lo proteggeva, facendo quasi cadere il braccio ferroso.
E quello che vide lo sconvolse.
Un debole e pallido (più del solito!) Remus Lupin, stava camminando malamente dietro il preside, il quale stava cercando di aiutarlo con una mano rugosa dietro la schiena.
Mille e più domande si sovrapposerò nella mente di James, che riuscì, nonostante lo stupore, a rimanere in silenzio e miracolosamente fermo, anche se potè giurare di aver visto l'angolo della bocca dell'uomo alzarsi un pochino, quasi divertito.
Piano piano la figura alta e barbuta del vecchio e quella scheletrica e tremante del bambino lo sorpassarono.
Ma appena lo scricchiolio emesso dal professore e l'alunno finì, il ragazzo cominciò a correre all'impazzata, incurante dei vari pericoli che avrebbe potuto trovare.
Si nascose appena in tempo dietro una porta per non farsi scoprire da Pix, il poltergeist che infestava il castello e che avrebbe potuto urlare a tutti ciò che faceva ogni notte da mesi a questa parte invece di dormire.
La fortuna fu dalla sua parte e arrivò al quadro-porta, dove sussurrò la parola d'ordine.
La Signora Grassa, che stava dormendo pacificamente nel quadro, borbottò qualcosa e aprì il passaggio per farlo entrare, troppo assonnata per far domande.
Appena entrato vide il fuoco acceso nel camino e la figura familiare del suo compagno di stanza, insieme al collezionista e al malato, alzare la testa come un cane.
Un ragazzo, alto per i suoi undici anni e di una bellezza disarmante, era seduto per terra, con la schiena appoggiata alla poltrona. I suoi capelli erano lunghi fino alle spalle e gli occhi grigi erano pieni delle stesse fiamme del fuoco davanti a lui. 
"E tu che ci fai qua?"
James lo guardò storto.
"Pensavo stessi aspettando me. Ecco, non mi pensi mai!"
"Mi sono svegliato e non c'eravate né tu né Remus, ho preso un colpo. Ho pensato che lo stessi costringendo a fare tutti i tuoi compiti di pozioni per farti notare da quella rossa, come si chiama."
Una risata prorompe dalle labbra di James mentre un sorriso sbarazzino esce da quelle di Sirius.
"Ma che immaginazione hai? E comunque immagino che mi avresti aiutato e gli avresti fatto fare pure i tuoi compiti -uno sguardo complice partì da entrambi- No, seriamente, devo parlarti di Remus!"
Il ragazzo si sedette davanti a Sirius, che irrigidì la schiena per avvicinarsi e ascoltarlo meglio.
"L'ho visto con Silente prima! Stavano percorrendo il corridoio del secondo piano, credo lo stesse portando da qualche parte! Remus sembrava così malato, tremava! Non l'ho mai visto così!"
Gli occhi attenti di Sirius erano il riflesso della sua mente, infatti si poteva vedere come stava ragionando velocemente.
"Potrebbe essere malato ma allora perché Silente era lì?" Cominciò Sirius.
"Un serpeverde potrebbe avergli fatto il malocchio, o un incantesimo di confusione, o qualcos'altro..." Continuò James.
"E secondo te, Silente non avrebbe potuto far scomparire un incantesimo di uno studente di questa scuola in un scocchio di dita?"
Se c'era qualcuno che amava Silente più di James, era Sirius. Forse.
"Hai ragione. Allora deve essere qualcosa di più potente, magari ha una malattia dalla nascita e non ce l'ha detto."
"Magari una maledizione..."
I due ragazzi si guardarano con una sfida visibile negli occhi.
"Direi che dobbiamo scoprirlo." Ghignò James.
"Direi che hai ragione." 
Si alzarono in piedi per uscire dalla sala comune quando la porta che portava fuori, si aprì.
Silente in persona, con il suo vestito celeste e gli occhiali a mezzaluna, fece il suo ingresso nella sala comune dei Griffondoro.
I due ragazzini spalancarono gli occhi, per la prima volta da soli davanti al loro eroe.
"Salve, ragazzi. Come va?"
James e Sirius non riuscivano nemmeno a spiccicare parola con quell'uomo davanti a loro.
"Avevo notato una figura dietro un'armatura prima e mi stavo giusto chiedendo chi potesse essere se non un grifondoro ignorante delle regole. -Le orecchie di James divennero dello stesso rosso del fuoco davanti a loro.- Non posso non ammettere che sono orgoglioso della scelta fatta dal Cappello Parlante, sicuramente più che giusta, ma se posso chiedervi, si, mi rivolgo anche a lei signor Black che sicuramente ormai saprà dell'incontro accaduto poco fa, vi pregherei di non dirlo a nessuno, men che meno al signor Lupin, che ne farebbe una tragedia. Posso quindi contare su di voi?"
I due ragazzi annuirono, senza fiatare.
"Bene, ora che abbiamo un accordo, vado a finire il mio sorbetto al limone. Buonanotte!"
Appena lo stregone uscì dalla sala comune, James si girò sconvolto verso l'amico, il quale stava ghignando.
"Perchè sorridi, idiota? Hai sentito quello che ha detto? Non possiamo dirlo a nessuno e io non riesco mai a tenermi niente per me stesso. Anche quando si tratta di segreti miei -ormai James stava andando nel panico.- E tu sorridi? Ma cosa sorridi? Spieg..."
"Stai buono, un attimo, e pensa a quello che ci ha detto. Anzi, a quello che ci ha chiesto."
James guardò per terra, concentrandosi a ricordare le esatte parole.
"Ok, sei definitivamente stupido. Ci ha solo chiesto di non dir... Oh."
James ricambiò il ghigno di Sirius.
"Esatto, non ci ha chiesto di non indagare. E noi faremo esattamente quello che ci ha chiesto, non dire niente di quello che sappiamo ora a nessuno."
"Andiamo?"
"E perchè no?"
I due ragazzi sorrisero e andarono verso la porta.






Salve a chiunque stia leggendo questa storia, sono Giulia, o Your favourite name.
Il racconto che avete appena letto è tutto un flash della mia testa che non riesce a stare tranquilla quando legge un libro. 
Stavo leggendo Harry Potter 3, per la prima volta dopo la prima edizione, si, sono pessima, lo so, e mi è venuto in mente quanto adoro questo quartetto di persone (James, Sirius, Peter e Remus) e quanto poco ci viene descritto su di loro.
Ho quindi pensato di mettere per iscritto ciò che stavo immaginando, ma vi avverto subito che non ho un piano e l'unica vera che so è che mi piacerebbe andare avanti per tutti i sette anni scolastici. 
In più, ho anche un'altra storia in testa (sempre dei malandrini) ma per quella dovrete aspettare moooolto tempo.
Non so quanto ci metterò a pubblicare il prossimo capitolo, che sarà molto più lungo di questa piccola introduzione, ma spero presto e vi ringrazio per avere letto fino a qui.
Buonanotte, nox.
   
 
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