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Autore: DonnieTZ    08/04/2016    4 recensioni
[RaphaelxSimon - post 1x13]
Una minilong che vorrebbe riparare al finale di stagione e che spero possa piacere...
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Non significhi niente.
Raphael ricordava quelle parole. Le aveva dette e le aveva pensate, con l’estrema convinzione che un semplice mondano fosse poco più di una sacca di sangue.
Poi tutto era cambiato. Simon era diventato un vampiro, e Raphael aveva promesso di prendersene cura.
E, nel farlo, giorno dopo giorno, aveva finito per cadere nella trappola più antica del mondo. [...]Era bastato qualche piccolo gesto, uno sguardo di troppo, e Simon aveva iniziato a significare qualcosa.
Per poi significare tutto.
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Sognava e si tormentava.
Gli avrebbe detto di aver pensato a lui ogni istante, gli avrebbe chiesto scusa, e…
Sì, avrebbe ammesso perfino
quello.
La strana emozione che lo mangiava vivo quando era in sua presenza, come il vuoto quando si crede ci sia un altro gradino, come la vertigine durante la caduta, come la sensazione di schiantarsi al suolo nel dormiveglia.
Se lo sentiva dentro, nel sangue, nella carne, nell’anima.
Faceva male, ma lo faceva sentire stranamente vivo.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Raphael Santiago, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Ausencia
Amor mio,
nos hemos encontrado
sedientos y nos hemos
bebido toda el agua y la sangre,
nos encontramos
con hambre
y nos mordimos
como el fuego muerde,
dejandonos heridos.
 
Raphael osservava la strada, molti piani più sotto, contraendo la mascella ogni volta che un ricordo si affacciava alla mente.
Faceva male.
Uno strano, antico, male che non sentiva da troppo tempo.
In qualche punto oscuro della sua anima spezzata, voleva davvero Simon morto. Morto per quel dolore, morto per la fedeltà riposta nei luoghi sbagliati, morto per non aver capito.
Se Raphael non voleva Camille in libertà, non era solo per i figli della notte e per le sue azioni sconsiderate. No. Era anche per Simon, per quello che Camille gli aveva fatto. Aveva travestito la sua preoccupazione personale in doveri e regole, ma restava preoccupazione.
E Simon non aveva capito.
Dios, Simon…
Ripensò alla prima volta in cui il suo nervosismo irritante l’aveva travolto in un vortice di parole, ripensò a quel pugnale lanciato inutilmente, ma con così tanto coraggio, ripensò a quegli occhiali e a quei capelli e a quell’espressione terrorizzata.
Non significhi niente.
Raphael ricordava quelle parole. Le aveva dette e le aveva pensate, con l’estrema convinzione che un semplice mondano fosse poco più di una sacca di sangue.
Poi tutto era cambiato. Simon era diventato un vampiro, e Raphael aveva promesso di prendersene cura.
E, nel farlo, giorno dopo giorno, aveva finito per cadere nella trappola più antica del mondo. Decenni passati da solo, in un letto troppo grande o in una bara troppo stretta, per poi crollare davanti ad un ragazzino spaventato e nevrotico.
Era bastato qualche piccolo gesto, uno sguardo di troppo, e Simon aveva iniziato a significare qualcosa.
Per poi significare tutto.
Il baricentro del mondo si era spostato attorno ai suoi occhi scuri e ogni cosa era passata in secondo piano. Non che Raphael lo mostrasse, non che potesse in qualche modo compromettersi, ma lo sentiva.
Dentro, nel suo cuore morto che non batteva e nel respiro affrettato che non esalava. Lo sentiva nella carne, nelle vene, nel sangue.
La mascella si serrò di nuovo, trattenendo la rabbia fra i denti.
Forse non lo avrebbe ucciso, alla fine, non davvero. Forse l’intervento della shadowhunter era arrivato al momento giusto, per permettergli di placare la rabbia e quello strano dolore che non voleva saperne di tacere.
Ma Simon, ora, con Camille libera, era in salvo?
Quella domanda lo stava tormentando.
Al tradimento erano seguite solo contraddizioni: punire Simon e salvare Simon, vederlo tornare e tenerlo lontano, parlargli e dimenticare che fosse mai esistito.
Più Raphael si addentrava in quei pensieri, più l’acuta sensazione dietro lo sterno si faceva viva e intollerabile. Avesse avuto un cuore, avrebbe certamente indicato quel punto preciso come l’origine del suo dolore. Ma Raphael non era mai stato un sentimentale, non si era mai affezionato troppo ai nuovi arrivati, né aveva mai abbandonato quella corazza di cinismo che indossava meglio dei suoi vestiti su misura.
Allora perché faceva male?
Stan spuntò sul tetto e si mise al suo fianco, a guardare la strada, gli aloni gialli dei lampioni sul cemento.
“Non tornerà.”
“Non mi aspetto lo faccia.” ribatté Raphael, in tono acido, senza muoversi.
“Dovesse farlo, cosa farai?”
“Ci ha traditi. Deve pagare.”
Raphael sputò fuori quelle parole e il male sembrò invaderlo tutto, scorrendo nelle vene, fino a soffocarlo. Si voltò per rientrare velocemente, con l’aria che fischiava nelle orecchie, sfilando rapido fino alla sua stanza. Si chiuse dentro, ancora più solo di quanto non fosse sul tetto.
Quello stupido tetto su cui si erano parlati e parlati e parlati, fino a conoscersi per davvero, a fondo.
Pendejo.” sibilò, guardandosi allo specchio.
E non sapeva bene se fosse rivolto a Simon o a se stesso.

My love,
we have found each other
thirsty and we have
drunk up all the water and the blood,
we found each other
hungry
and we bit each other
as fire bites,
leaving wounds in us.







 
Ciao!!!
Come state?
Male, lo so. Quel finale di stagione non smetterà mai di fare male...
Comunque eccomi qui, con il progettto di una minilong che parli della riappacificazione fra Simon e Raphael. Spero possa piacervi, e spero vorrete lasciarmi un parere. I titoli e i versi sono poesie (o estratti di poesie) di Neruda, in questo caso Ausencia (Assenza). 
Consiglio vivamente, se siete in vena di Saphael, di andare sul profilo di Little Redbird, perché le sue sono bellissime (fra l'altro l'idea del tetto è tratta da una sua ff)! Inoltre ho una raccolta di flash su questa coppia su Ao3, nel caso siate interessati. 
Preciso: io non ho letto i libri, ho solo guardato la serie (di fatti la storia è in questa categoria). Potrebbero esserci imprecisioni per chi ha letto la saga, di conseguenza, e me ne scuso in anticipo. 
A presto con il secondo capitolo!
DonnieTZ




 
   
 
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