08/04/2016
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The First Time
Stiles era chiuso lì dentro da più di dieci minuti. Non parlava, non faceva nessun rumore. Semplicemente era lì, dentro al bagno, a fissarsi allo specchio. Non sapeva cosa fare, non sapeva cosa dire, si vergognava tremendamente anche solo a farsi vedere da Derek.
Derek, dal canto suo, non voleva forzarlo, voleva lasciargli il tempo di reagire. Ma questo non significava che voleva lasciarlo solo in quel momento, anzi, voleva aiutarlo a capire che non c'era alcun problema, che non c'era nulla che non andava.
Gli aveva lasciato i suoi spazi.
L'ultima cosa che voleva era sembrare invadente. Era solo in quel bagno, però il maggiore percepiva ogni suo cambiamento di umore, ogni battito del suo cuore. Sapeva esattamente cosa stava succedendo nella testa di quel ragazzino.
Così prese la decisione e bussò alla porta, con delicatezza. L'umore del ragazzo cambiò, in un attimo si trasformò in agitazione; anche se prima sentiva solo tristezza e delusione.
- Stiles, esci, parliamone -
- No - aveva risposto il ragazzo da dietro la porta, trattenendo il respiro.
Quella risposta fece stare peggio il moro. Non era colpa di Stiles se la loro prima volta non era andata come volevano. Era semplicemente agitato e non poteva incolparlo per quello, anzi, era più che normale dato che era ancora vergine.
- Stiles esci o giuro che sfondo la porta - si pentì subito dopo per quello che aveva detto. Non voleva essere brusco, non in quel momento, ma voleva solo che gli parlasse.
Potevano affrontare la cosa insieme, senza lasciare che Stiles annegasse da solo nelle sue paranoie.
Il modo in cui l'aveva detto non era il migliore ma aveva comunque fatto uscire Stiles da quel bagno.
- Stupido Sourwolf, devo insegnarti le buone maniere -
- Non mi ami anche per questo? -
Stiles fece un sorriso a testa bassa. Non voleva farsi vedere, si vergognava troppo. Ma il lupo aveva già capito tutto, ancora prima di sentire l'odore delle lacrime che non erano state versate.
- Stiles, guardami -
Il più piccolo alzò gli occhi
- Sai che non è colpa tua vero? -
- Si, che lo è! Guardati, come si fa a non amarti? Non sono riuscito a lasciarmi andare, dovresti essere arrabbiato con me. Abbiamo aspettato perché non mi sentivo pronto e cosa abbiamo risolto?! Nulla, perché non è andata come pensavamo, non è andata come speravo. Volevo davvero che andasse bene, lo volevo per te, lo volevo per noi. Io ti desideravo con tutto me stesso e invece sono riuscito a fare casini anche in una cosa così naturale. Mi sono tirato indietro subito e non volevo. -
Derek fu travolto da quelle parole come se fossero un fiume in piena. Lo amava anche per quello, per la valanga di parole che riusciva a dire in qualsiasi situazione, per quelle parole che colmavano i suoi silenzi.
- Ascolta bene Stiles, perché non lo ripeterò due volte, sai che non sono di molte parole -
A quelle parole Stiles sorrise
- Non importa se non è andata come volevamo. Non è colpa tua, io aspetterò. Non sono arrabbiato con te e sai perché? -
Stiles fece di no con la testa.
- Perché ti amo e non importa se abbiamo aspettato, aspetteremo finché non sarai pronto. -
Stiles dopo quelle parole non fiatò, per una volta era contento che il suo compagno avesse deciso di parlare, di andare oltre alle loro intese attraverso le sopracciglia, oltre ai loro sguardi complici.
Sapeva quanto costava al maggiore fare discorsi così lunghi. Era anche per quello che non aveva ribattuto. Lo aveva lasciato senza parole e non era una cosa che succedeva facilmente.
In quel momento fece l'unica cosa che gli venne naturale. Lo abbracciò, per poi dargli un lungo bacio in segno di ringraziamento e il maggiore con quel bacio capì.
***
Stiles aveva passato i giorni seguenti a pensare alle parole di Derek, non si era fatto sentire molto e a Derek mancava terribilmente il suo riempirgli le giornate con qualsiasi cosa ma aveva comunque deciso di non forzarlo.
Quando una sera arrivò da lui, rimase sorpreso.
- Derek, ascolta, non so cosa mi sia preso l’altra sera, non volevo. Ho aspettato così tanto e non c’è l’ho fatta. Grazie per non avermelo fatto pesare, per avermi dato tempo, per...- non riuscì a finire perché il maggiore aveva preso a baciarlo.
- Non devi ringraziarmi di nulla, ne tantomeno scusarti –
In quella sera avvenne la loro prima volta. In modo naturale, senza pensarci troppo. Era proprio quello che aveva bloccato Stiles, il suo continuo pensare. Pensare di non essere abbastanza. Pensare di sbagliare qualcosa, di deluderlo. Non sapeva che per Derek lui non era abbastanza, era di più, era la persona che amava, quello che aveva trovato il vero Derek dietro alla corazza dura che si era creato, quello che lo aveva fatto aprire di nuovo al mondo esterno. E ora stavano lì, sdraiati sul letto, abbracciati l’uno all’altro.
- Questo è il ricordo che avrò – disse il minore
- Di tu che mi stai appiccicato? – alzò le sopracciglia il moro
- Il mio sarcasmo ti sta facendo male. No Sourwolf, la nostra prima volta, ho già dimenticato tutto il resto –
Derek gli sorrise prima che Stiles aggiungesse un’altra cosa
- Ti amo –
- Lo so – Rispose il moro baciandolo.
E quel bacio valeva di più di mille parole.
Note; Non so perchè l'abbia scritta, ma l'altro giorno ho visto il film con Dylan "The First Time" e la mia mente per un attimo l'ha pensata Sterek. Spero sia almeno leggibile.
Buonanotte :)