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Autore: Curleyswife3    09/04/2016    1 recensioni
[M.A.S.K.]
[M.A.S.K.][M.A.S.K.]Il 30 settembre 1985 veniva trasmesso negli USA il primo episodio di M.A.S.K.
Oggi, trent'anni dopo, fioriscono le iniziative per festeggiare un compleanno tanto impegnativo e io voglio dare il mio piccolo contributo con questo racconto.
Che è soprattutto una storia d'amore, ma non solo. È anche una storia sull'amore, il monello con le ali che tutto vince e tutto sconvolge. Sulle sue sorelle maggiori - colpa, redenzione, speranza - e sul suo fratello più ingombrante, il dovere.
Su ciò che siamo o non siamo disposti a mettere in discussione per amore.
Un racconto che ha l'ambizione di dare alla serie ciò che gli autori non hanno ritenuto necessario, vale a dire un finale. Un finale vero, corale, in cui ciascuno trova il suo posto come le tessere di un puzzle riuscito.
Al racconto è agganciata una playlist di canzoni (a ogni capitolo corrisponde un titolo) che potete già ascoltare su youtube nel mio account, che ha lo stesso nickname: è una specie di "sommario emozionale" della storia, fatemi sapere se l'idea di piace! Vi lascio di seguito il link.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLTL5afe9YpdjzGwDOuNpkZymR_g9EL4qp
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attenzione, appassionati di M.A.S.K.: qui ci sono tutti, o quasi, e c’è una sorpresa inaspettata. Slash alert nel finale.
 
 
THE POWER OF LOVE
 
Vanessa sedeva pensierosa sul letto guardandosi le unghie, mentre i minuti scivolavano inesorabilmente verso il disastro.
A un tratto la porta che si spalancò all’improvviso la fece scattare istintivamente in piedi, ma il migliore addestramento del mondo non l’avrebbe preparata a ciò che stava per vedere.
Di fronte a lei, sulla soglia, c’era Gloria Baker con addosso il vestito che lei e Gwen avevano scelto per la damigella d’onore.
Sgranò gli occhi, sbalordita, senza riuscire a dire niente.
“Beh, allora?” fece l’altra, brusca “Ti sbrighi? Abbiamo un matrimonio da portare a termine…tra un po’ gli invitati cominceranno a pensare che te la sei svignata col testimone dello sposo!”.
Vanessa tossicchiò imbarazzata “Con il dovuto rispetto, ma Duane Kennedy non è esattamente il mio tipo”.
“Ecco, appunto” ribatté la bruna “andiamo!”.
“Ma tu…”
“Già, io…” replicò.
 “…e sbrigati, prima che cambi idea”.
“Ma io non voglio che tu…”
“La pianti? Non sono entrata in questo ridicolo vestito da meringa… né sopporto questi strumenti di tortura “ sollevò la gonna mostrando un paio di decolletè color crema tacco 12 “per niente!”.
“No, davvero” esitò la sposa “lo so che tra noi non è mai corso buon sangue. Che né tu né gli altri avete mai accettato davvero questo rapporto. E sinceramente non posso darvi torto, certo io non sono il tipo di donna che avreste visto accanto a Matt”.
Gloria sospirò sonoramente e poi sorrise, per la prima volta.
“In effetti nessuno di noi avrebbe scommesso un dollaro su voi due insieme…”
“Lo so” la anticipò Vanessa “ma io non posso vivere senza di lui”.  
“Fammi finire” riprese Gloria “Non avremmo scommesso che sarebbe durata nemmeno un mese,  e invece…” le si avvicinò e la guardò con inaspettata dolcezza.
E invece io non l’ho mai visto così in pace con se stesso come in quest’ultimo anno”.
Scosse la testa.
“Per qualche oscura ragione, tu riesci a renderlo felice come nessun altra”.
Vanessa sorrise a sua volta.
“Andiamo” disse l’altra “pare che sposarsi non sia poi una cosa così difficile: devi solo rispondere di sì a tutte le domande che ti fanno”.
“Allora, pace?”.
Tese la mano all’ex nemica.
Gloria per tutta risposta le si avvicinò, le diede un bacetto sulla guancia e confermò “Pace!”.
Poi, le sussurrò in un orecchio “Se gli fai del male, giuro che ti uccido”.
 
***
 
“Allora, ricapitoliamo” mormorò Gloria con aria compunta.
Qualcosa di nuovo…”
Vanessa annuì e tirandosi indietro i capelli mostrò lo splendido paio di orecchini di perle che le scintillavano alle orecchie. Il suo sorriso pareva dire: è chiaro che sposare un milionario presenta qualche vantaggio.
Qualcosa di vecchio” proseguì Gloria.
Allora l’altra accarezzò la seta che le fasciava i fianchi. Sorrise con dolcezza e rispose: “Questo era l’abito da sposa di mia madre”.
L’agente di M.A.S.K. fece una smorfia, stupefatta.
Incredibile, considerò, come quella donna fosse sempre un’autentica miniera di sorprese! Chi avrebbe mai immaginato che potesse essere tanto sentimentale?
“Perfetto” commentò.
“Riguardo a qualcosa di blu” l’anticipò a quel punto la rossa “adesso ti svelo un segreto…”.
Sollevò il bordo della gonna rivelando che nella parte interna dell’orlo era stato cucito un pezzo di nastro di quel colore e sorrise.
Gloria si strinse nelle spalle.
“Mah, sinceramente non credo proprio che ti ruberò l’idea…” disse, fissando il pavimento.
Spostò per un istante lo sguardo fuori dalla finestra vicina, come assorta nei suoi pensieri.
La voce angosciata di Vanessa la richiamò alla realtà.
“Oh, merda!” si agitò la sposa “Lo sapevo che qualcosa sarebbe andato storto”.
L’altra le rivolse un’occhiata interrogativa.
“Gwen, la mia amica…” replicò la sposa, avvilita “eravamo d‘accordo che mi avrebbe prestato lei una spilla di famiglia”.
“Già” fece Gloria, pensierosa “dimenticavo qualcosa di prestato”.
Vanessa scosse la testa.
“E adesso?”.
“Certo” disse l’altra “non puoi farne a meno: un matrimonio come questo non ha bisogno di infrangere altre tradizioni secolari”.
La sposa aggrottò le ciglia, indecisa se glissare o gratificare la damigella appena ritrovata di una sonora rispostaccia.
Ma Gloria, dopo aver riflettuto un momento, schioccò le dita.
“Aspetta!” esclamò “credo proprio di aver appena avuto un’idea”.
 
***

Il buffet, destinato a passare alla storia come la battaglia di Fort Warfield, evocò scenari da carestia. Scott fu strenuamente impegnato in combattimenti corpo a corpo con invitati di tutte le età, posseduti da terribili demoni predatori, ai quali riuscì a sgraffignare tartine, stuzzichini e dolcetti.
Nel tentativo di conquistare un’oliva infilzò con uno stuzzicadenti il dito di un’anziana parente della sposa. Il latrato che ne seguì ruppe per un istante l’armonia del luogo e della circostanza.
A un tratto, Matt sollevò al cielo il calice di cristallo.
“Se il mio amatissimo padre fosse qui adesso” disse con voce ferma nel silenzio generale.
Vanessa capì subito che stava tentando di non scoppiare a ridere.
“Forse farebbe lui questo discorso al posto mio. So già cosa mi direbbe: figliolo, la sposa è un incanto, ma chi diavolo sono quei cretini con la gonna?”.
Fissò tutti gli invitati intorno a loro, uno per uno.
“Sono sicuro che molti di voi si saranno chiesti perché abbiamo scelto di assumerci un impegno così serio e di farlo alla presenza delle persone che ci sono più care… beh, oltre che per vedere Alex Sector senza pantaloni, ovviamente…”.
Nel dir questo sollevò il calice verso il rosso agente di M.A.S.K. che ricambiò il pensiero vuotando un ennesimo bicchiere, tra le risate generali.
“Come disse John Lennon, che è venuto a mancare nello stesso anno in cui è morto mio padre…” proseguì.  
“L’amore è la risposta, e voi lo sapete bene!”.
Vanessa si alzò in piedi e prese a sua volta in mano un bicchiere pieno a metà di champagne.
“So che sto contravvenendo a un’altra consolidata tradizione, ma sento la necessità di dire qualcosa anche io”.
Volse lo sguardo intorno, soffermandosi su Gloria e sui suoi amici.
“Per prima cosa, ringrazio infinitamente gli invitati americani per essere venuti così numerosi…”
Dusty applaudì vigorosamente, Buddie e Julio sorrisero.
 “…quanto agli ospiti inglesi” sorrise, ammiccante “temevo che aver invitato tanti americani vi avrebbe scoraggiati!”.
Dai presenti si levarono risate e applausi soffocati.
“Quella ragazza è una forza…” mormorò Alex nell’orecchio di Bruce, che annuì divertito.
Poi Vanessa si fece più seria, guardò suo marito e gli prese la mano.
“Ho conosciuto la tua debolezza e la tua forza e le ho amate entrambe fin dal primo momento”.
Sorrise.
“Tu hai conosciuto la parte peggiore di me prima di ogni altra e mi hai scelta lo stesso”.
“Sei il grande amore della mia vita e questo non cambierà mai, qualunque cosa possa accadere in futuro”.
Tra gli applausi, lo baciò teneramente sulle labbra.
Molti di voi hanno già fatto quest’esperienza…per me invece è la prima volta, ma devo ammettere che…”.
Si strinse a lui.
“…fa sentire bene”.
“Il matrimonio mi è sempre sembrato qualcosa da cui scappare a tutti i costi. Mi è sempre sembrato così… soffocante. È come dover ammettere di non potercela fare senza un’altra persona.
Ma non è così, adesso lo so”.
“So che voglio stare con te per sempre”.
Ah, un’altra cosa…” riprese dopo un istante “Qualcuno degli invitati mi ha rivelato confidenzialmente che se con Matt non dovesse funzionare vorrebbe prendere il suo posto…”
Dalla folla di invitati si levarono risatine sommesse, Matt finse di accigliarsi.
“Voglio dire” concluse Vanessa cercando di non ridere a sua volta “grazie, lo terrò presente!”.
 
***
 
In giardino, Rose Warfield chiacchierava da un po’ con Duane Kennedy e signora.
“Potrei trasferirmi in America” disse a un tratto con voce flautata.
“Non credo che le piacerebbe l’America” replicò missis Kennedy con un certo sussiego “noi non abbiamo né rovine, né curiosità artistiche…”.
“Né rovine, né curiosità artistiche?” rispose la lady con il suo più smagliante sorriso.
“Però avete la vostra Marina e le vostre maniere!”.
 
***
 
“Oh, Cal, che bello vederti!” esclamò Ace Riker “E come sta la tua meravigliosa fidanzata?”
“Non è più la mia fidanzata…”
“Ah, peccato…comunque fossi in te non la rimpiangerei, so che mentre stavate insieme si scopava Brad Turner nel caso che tra voi fosse finita!”.
“…è diventata mia moglie”.
“Eccellente, davvero eccellente, congratulazioni!” balbettò l’altro, per poi eclissarsi il più velocemente possibile.
 
***
 
Il clima era decisamente allegro, anche grazie alla ricchezza e alla varietà del buffet delle bevande, e tutti si divertivano o almeno parevano divertirsi un mondo.
Quando Vanessa si tolse la giarrettiera e la lanciò con un gesto elegante, l’inverecondo indumento - dopo una lunga parabola - andò a impigliarsi sul testone metallico di T-Bob.
“Yuppiiii, yahooo!” nitrì Dusty, assestandogli una vigorosa pacca sulla schiena.
“Farai una carriera sexy!”.
 
***
Bruce ridacchiò.
“Ricordo la prima volta che ho visto Alex sulla pista da ballo: ho temuto che lo incriminassero per atti osceni!” esclamò.
Quel che nessuno si aspettava fu che d’improvviso il rosso zoologo attraversasse la sala e, afferrato l’orientale per un braccio, lo trascinasse con sé al centro della stanza; lì, in mezzo agli ultimi invitati che ancora resistevano al sonno e all’alcool, lo attirò a sé, lo strinse forte e lo baciò.
Lo baciò con foga, tenendogli il viso fermo con le mani come se la sua bocca fosse una coppa dalla quale bere grandi sorsate di nettare lieve per dissetarsi.  
Due o tre calici di cristallo s’infransero rumorosamente sul pavimento, Gloria rischiò di soffocarsi con l’ultimo sorso del suo ennesimo drink, Buddie sgranò gli occhi, Dusty non trattenne un’imprecazione e i baffi scuri di Julio Lopez fremettero appena quando sollevò gli occhi al cielo come a dire lo sapevo!
Vanessa ridacchiò, considerando che da quel momento in poi non sarebbero più stati lei e Matt la coppia peggio assortita.
  
***
La serata volgeva ormai al termine.
Come spesso era accaduto in passato, il wiskey aveva appianato le dispute diplomatiche tra Irlanda e Inghilterra: Alex Sector e Patrick O’ Brien, abbracciati, cantavano a squarciagola davanti a una bottiglia semivuota.
 
Twas Murphy Delany, so funny and frisky
Stept into a shebeen shop to get his skin full
He reeled out again pretty well lined with wiskey,
As fresh as a shamrock, as blind as a bull  
 
Con un sorrisetto, Matt passò loro accanto considerando che le condizioni dei due amici somigliavano un bel po’ a quelle dell’eroe della divertente canzonaccia da osteria.
 
***
 
“E questo?” esclamò Matt fissando sbalordito l’orologio-comunicatore azzurro al polso di sua moglie.
“Conosci la filastrocca…” replicò lei “Qualcosa di prestato: mi serviva e Gloria ha risolto a modo suo”.
L’uomo sorrise e scosse la testa.
“Assurdo… solo lei poteva essere tradizionalista come te su queste cose”.
“Sai che in fondo sono un’inguaribile romantica”.
“Credimi” continuò Matt, senza smettere di sorridere “in te non c’è proprio niente di guaribile”.
“Però non è fantastico? Chi l’avrebbe mai detto che mi avresti vista con uno di questi addosso?” lo provocò lei.
“So che stona un tantino col mio vestito, ma non ho resistito alla tentazione.
Ho sempre desiderato possederne uno!” lo prese in giro.
“Guarda che all’epoca in cui ci servivano chi li portava doveva obbedirmi ciecamente” ribatté lui, socchiudendo le palpebre.
“Uhm…” fece lei.
“Mai un ammutinamento contro questo padrone così intransigente?”
“Mai, ero un sovrano assai illuminato”.
Gli si avvicinò, maliziosa.
“Praticavi anche lo jus primae noctis? No perché questa informazione potrebbe  interessarmi”.
Lui ignorò la domanda.
“A proposito di questo genere di cose” continuò lei “prima ho visto Gloria e Buddie sulla pista che ballavano un lento stretti stretti”.
“Oh” fece lui, divertito.
“E pensare che io ho sempre creduto che lei avesse un debole per te”.
“E anche se fosse?”.
Vanessa lo guardò storto, mimando con la mano il gesto di tagliargli la gola da parte a parte.
“Zac!” ridacchiò.
Lui sorrise a sua volta.
“Lo sai che una donna per interessarmi deve avere una fedina penale con sopra almeno una rapina a mano armata”.
“Ottima risposta, Trakker”  lo baciò sulle labbra  “davvero  un’ottima risposta”.
 
 
Note&credits: vabbè, in questo capitolo c’è un po’ di tutto. Citazioni da “Quattro matrimoni e un funerale” (il discorso di Matt e l’intervento di Vanessa, ma anche la battuta tra Ace Riker e Calhoun Burns) e Oscar Wilde (la battuta perfida di Rose Warfield ai Kennedy è rubata a “Il fantasma di Canterville”), nonché la celebre canzoncina “Murphy Delany” citata anche nei racconti irlandesi di fantasmi di J.S. Le Fanu.  
Il titolo, infine, rende omaggio all’indimenticabile canzone di Céline Dion.
Non ho resistito - so che pare assurdo - all'idea di Vanessa con al polso il celebre orologio-comunicatore dei M.A.S.K.... :)
Coraggio, ragazzi, ce l’abbiamo quasi fatta: il prossimo capitolo è l’ultimo! 
   
 
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