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Autore: Darkshines    23/03/2005    2 recensioni
Una one-shot molto breve dedicata ad un nuovo personaggio che purtroppo non sono potuta esimermi dal creare...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi?

Ma cosa sono i ricordi?

Che cosa sono?

“...sono frammenti di me.” Ti risponderebbe con tono conciliante Remus.

E tu sorrideresti, e lo baceresti piano, e poi la stanza si colorerebbe di tinte sbiadite e diventerebbe ancora un altro, un altro di quegli infiniti Ricordi della tua mente che aspettano solo di essere lasciati liberi, vaganti nell’oblio della dimenticanza.

Ricordi...

Io ricordo, Tu ricordi, Egli ricorda...che si tratti banalmente di un predicato verbale?

“...no, non può essere...ci dev’essere qualcosa di più. Che so, qualcosa di magico...” ti direbbe pensosa Selene.

Selene...un altro Ricordo andato a male.

Selene...la tua migliore amica...quella a cui per anni hai confidato tutto, tutto di te, anche tutti i tuoi Ricordi...la tua migliore amica, che in realtà era una Mangiamorte e se ne andava a dire tutto di te alle persone sbagliate...tutto di te e degli altri, alla persona sbagliata...l’Oscuro Signore...

Ricordi...ricordi delle lacrime versate per questo, mentre stringevi forte Remus e lui non sapeva proprio che fare, e ti accarezzava lentamente, lentamente...lentamente...

E lui, se lo Ricorda?

Si ricorderà di tutto quello che avete passato insieme...tutto quello per cui avete discusso, lottato...per poi finire innamorati?

Se lo ricorderà?!

“Si, si...lui si ricorda tutto, lui non è come me...” ti dici.

Ricordi...ricordi dei giorni passati ad aspettarlo, mentre era chiuso nella sua ‘cripta’ personale, chiuso nella sua cantina a drogarsi della rabbia del lupo che aveva dentro, lasciandolo...lasciandolo uscire, lasciandolo sfuggire e liberarsi da un corpo che non era il suo, un corpo che non sarebbe stato suo se solo Remus avesse evitato un  morso...

Tu non ti inquietavi...era comunque il tuo Remus...l’avresti amato sempre, comunque...

Lo ami, ancora.

Ricordi...frammenti di dolore, infiniti pezzetti che si vanno ad incastrare nell’incompiuto mosaico della vita alle spalle...

Il dolore che tu e lui, e Sirius, e tutti, non avreste dovuto subire: la morte di Lily e Jamie...

I ricordi della sofferenza, di settimane passate abbracciati a piangere, a piangere, a piangere, a soffrire, a sussurrare piano...a piangere.

Ricordi?

“Ma va...sono cose importanti e cose meno importanti.” Ecco, forse Sirius ti direbbe così...

O perlomeno, ti avrebbe detto così prima di...di...essere incarcerato per l’uccisione dei Potter.

“Dio...ma sei stato tu, Sirie?

Lo sai, lo sai, vero, che io e Rem non vogliamo crederci...” sussurri piano nella ragnatela fragile dei tuoi pensieri...

Ricordi...

Si, ti ricordi dei tuoi primi giorni a Hogwarts.

“Bellamy Andrea, Grifondoro!”

Ti ricordi del cuore che batteva, batteva fortissimo...

Ti ricordi che eri talmente emozionata che avevi seguito i Serpeverde fin nei loro dormitori, tanto eri confusa!

E che un tipo biondo, dalla faccia incazzata, ti aveva sbattuta via in malo modo...

Il Prefetto, Lucius Malfoy!

E pensare che se fosse stato un po’ più gentile, sarebbe persino potuto piacerti un ragazzo così...

Ricordi?

Eh si, te lo ricordi bene che tu e Remus vi stuzzicavate perennemente!

E come litigavate...

Ricordi...si, te lo ricordi ancora, ma una patina sfocata di polvere ricopre questi anni passati a Hogwarts...

Ricordi...

I ricordi del primo bacio con Remus.

Notte.

Notte.

Scura, il vento che ululava fuori.

E tu, china sui compiti in Sala Comune, mentre la luce del fuoco si spegneva a poco a poco...

I passi pesanti di Remus, stanco, che tornava nella notte dall’Infermeria...i passi che tu non avevi sentito...

“Andrea?!”

“Mmmh...?” avevi mormorato stancamente; non avevi riconosciuto la voce di Remus...

“Morbosamente affascinante...Aritmanzia.” aveva detto lui poggiando una mano sulla tua spalla, chinandosi ad osservare il tuo lavoro.

“Lupin?” avevi detto stupita.

Ti eri girata di scatto, e le vostre labbra erano così vicine...

Avevi immediatamente abbassato gli occhi.

Un ciuffo di capelli castani ti era scivolato davanti.

Remus lo aveva spostato piano.

“Andrea...” aveva sussurrato fioco, mentre un debole sorriso si faceva strada sul suo viso pallido.

“P-però... sei brava...” aveva detto guardando i tuoi calcoli.

“S-si...”

“M-molto brava...” aveva detto, prima di baciarvi dolcemente...

Si, te lo ricordi questo, e sorridi...

Ma ti ricordi l’orrore?

L’orrore...

L’orrore nel vedere i Paciock impazzire davanti ai tuoi occhi...

L’orrore nel vedere il Signore Oscuro uccidere i tuoi compagni, in lotta contro di lui...

L’orrore nel vedere...

L’orrore...

Ed il piacere muto, provato nel cuore della notte, nel sapere che finalmente avresti avuto Remus solo per te?

Te lo ricordi?

Te lo ricordi.

Ti ricordi che ti sei svegliata, e non avresti voluto sognare quello che avevi sognato, e non avresti dovuto essere per nulla sadicamente ‘felice’ di non avere più Sirius, e Peter, e i Potter attorno a voi due...

Ecco cos’era l’orrore vero.

L’aver pensato, anche solo per una frazione di secondo, al fatto di non averli tra i piedi...

Lo avevi detto a Remus, quella notte...

Glielo avevi detto, lui era rimasto sconvolto...

“Andrea, ma come puoi anche solo per un attimo aver pensato ad una cosa del genere?” aveva detto sgranando gli occhi.

Gli avevi risposto che lo sapevi, lo sapevi, Dio, e avresti voluto morire...

Avresti voluto morire...

Ricordi di sonni agitati pensando alla tua morte...

Ricordi di sonni ben più agitati pensando alla SUA morte...

Ricordi…ma se questi sono ricordi, allora tu non vuoi ricordare più, non è vero?

Già...forse sarebbe molto meglio dimenticare nell’oblio...il sonno...forse il sonno può lenire il dolore?

Oppure il pianto?

Non sei affatto sicura, ma non ti impedisci di piangere lacrime salate e anche un po’ fredde. Lacrime timide che mutano le forme che osservi in giocattoli di luce colorati, che si fondono in un’irrealtà che forse è meglio che Ricordare.

La casa è grande, la luce delle candele la rende ancor più vuota.

Tempo. Ticchettio di un orologio di legno a Ricordarti il suo scorrere perenne.

“Andrea, Andrea...” ancora la voce di Remus. Dove poteva mai essere?

Ricordi che forse poteva essere tornato ad Hogwarts. Sì, doveva essere così, doveva esserci andato per il bene del piccolo Potter.

Ti aveva avvertito, per caso te ne sei scordata?

No, no...forse...

Ora vorresti soltanto sentirlo.

Vorresti solo...vorresti  solo Lui. Qui. Adesso. Un momento, sempre, sempre...

Ricordi?

“No, non voglio ricordare. Vattene.” Dici rivolta ad uno strano spirito che rappresenta tutti quei pensieri tuoi, che irrimediabilmente si legano ai Suoi.

“Me ne vado io.” Raccogli i vestiti. Una valigia di pelle...regalo di Remus. Viaggi, ricordi di viaggi con lui.

Preghi di finirla, finirla, a quello spirito che ti sta devastando.

Valigia fatta, un po’ di soldi.

Chissà quand’è il prossimo treno per Hogwarts...

(“Arrivo. Arrivo, mio unico desiderato Ricordo” è il tuo sussurro)

   
 
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