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Autore: Carmenkodocha400    09/04/2016    1 recensioni
Rin Yoshizumi, una detective di soli 18 anni, si ritrova a risolvere un caso ancora più grande di lei. Invitata ad un hotel, conosce un gruppo di persone molto socievoli e simpatiche. Eppure succederà qualcosa, qualcosa che la porta a mettersi nei panni di detective e scoprire un grande segreto, una vita di una ragazza spezzata da un AITOR Jungle King 1, un'anima, una persona insospettabile, un'amicizia andata in frantumi come delle onde che si abbattono su uno scoglio, la voglia di denaro capace di distruggere qualsiasi sentimento.
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi chiamo Rin Yoshizumi, ho 22 anni e sono una detective. Ho risolto molti casi nella mia vita, ma quello del 29 dicembre, all’hotel, è stato sicuramente il più agghiacciante e inaspettato.
Tutto è iniziato in una palestra di judo. Mi trovavo lì per esercitarmi meglio sulla tecnica dello jujitsu, quando all’improvviso mi resi conto che una ragazza mi stava osservando.
Alla fine, sempre la stessa ragazza, applaudì.
<< Brava! >> mi disse sorridendo << Sei davvero molto brava con lo jujitsu! >>
<< Beh, grazie >> risposi io lusingata. 
<< Oh, di niente >> disse lei, sorridendo ancora << Si vede che sei appassionata di judo >>
<< Beh, non sono proprio appassionata >> risposi io << Lo faccio soltanto per difendermi. E’ molto importante per il mio lavoro, faccio la detective >>
<< Ah, la detective, bello! >> disse lei << Anche a me piace molto lo judo, però i miei genitori mi fanno praticare kung-fu poiché loro sono di origini cinesi >>
<< Capisco >> dissi io, e per un po’ calò il silenzio, poi lei disse: <>
<< Piacere, io sono Rin Yoshizumi >>
<< Rin, che bel nome! >> esclamò, poi le venne un’idea:<< Ehi, che ne dici se vieni all’hotel “Ishikawa”? Lì ci lavora mio cugino e poi ho già invitato parecchi amici, perché siamo lì a festeggiare una gita >>
<< No, forse è meglio di no >>
<< Dai, perché? >> disse lei, e alla fine mi lasciai convincere
Nell’atrio c’erano molti ragazzi, più o meno miei coetanei.
<< Rin, questi sono i miei amici >> disse Sachiko e me li presentò tutti:<< Akane Inoue, Chiyo Sasaki, Ume e Umeko Nakamura, Fumiko Kobayashi, Hana Saito e per finire l’unico ragazzo, Kaito Yamazaki >>
<< Piacere, io sono Rin Yoshizumi >> dissi timidamente io.
I ragazzi si rivelarono subito molto simpatici e ben presto ci trovammo a tavolino a parlare.
<< Cosa fai nella vita? >> chiese Chiyo, che era veramente curiosa.
<< Beh, studio e lavoro >> risposi io.
<> chiese Hana, che era sicuramente la persona più dolce di questo mondo.
<< La detective >> risposi io.
<< Wow! E cosa studi? >> chiese Fumiko.
<< Beh, molte cose: inglese, latino, stenografia inglese, stenografia olandese, stenografia latina, stenografia giapponese, meccanica, trigonometria, fisica, scienze naturali, chimica, algebra, geometria, letteratura giapponese, letteratura cinese, contabilità, storia moderna, geografia, economia. >> 
<< Cosa?! Tutto questo? >> esclamarono insieme Sachiko e Kaito >>
<< Beh, sì, lo faccio per passione >> risposi io.
<< Sono felice che tu faccia stenografia >> disse Akane << Perché mi piacerebbe impararla. Potresti? >>
Io accettai volentieri, e stabilimmo presto i giorni:
Lunedì: stenografia olandese
Mercoledì: stenografia latina
Giovedì: stenografia giapponese
Sabato: stenografia inglese
 

Continuammo a parlare, e venni a sapere anche che Ume e Umeko erano cugine, e per questo avevano lo stesso cognome.

Il mattino seguente Akane venne a fare stenografia olandese, perché era lunedì. Passarono i giorni tra risate e chiacchiere con i miei nuovi amici. Era tutto così tranquillo che mi dimenticai anche di essere una detective. 
Un lunedì però Akane non si presentò a lezione di stenografia.
Pensai di chiederle spiegazioni il giorno seguente, ma non era proprio il caso perché...
<< L’orologio della vittima segna le 4,03 della mattina, probabilmente a quest’ora la vittima è morta, a meno che l’orologio non si sia rotto durante l’aggressione. 
Secondo la ferita sembra sia stata colpita da un AITOR Jungle King 1, proprio sotto il cuore, ma riporta una ferita anche sulla gamba. L’arma del delitto non è stata ancora trovata, ma cercheremo di approfondire le ricerche >> dissi io, esaminando il cadavere. Quel cadavere apparteneva ad Umeko Nakamura. Quella notte avevo sentito dei litigi, e il mattino seguente Hana era andata in camera di Umeko e l’aveva trovata distesa per terra ormai morta. 
Io, l’ispettore e i miei colleghi avevano bisogno di testimonianze, così andammo nell’atrio dove c’erano tutti gli amici di Umeko, con aria triste e afflitta.
<< Alle 14,30 io e Hana eravamo a pranzare al Goto, e abbiamo visto Umeko prendere qualcosa da mangiare e andare via. L’abbiamo solo salutata, ma non abbiamo scambiato nessuna chiacchiera >> fu la testimonianza di Fumiko.
<< Alle 15,00 l’ho vista molto concentrata sull’acquisto di frutta e verdura >> disse Sachiko con un’aria molto preoccupata <>
<< Alle 16,00 l’ho incontrata vicino al bar, l’ho aiutata a recuperare i soldi che la macchinetta le aveva rubato senza darle la bibita >> disse Kaito 
<< Io l’ho incontrata soltanto nell’hotel >> disse Chiyo, e lo stesso valeva per Akane e Ume. 
<< Avete notato qualche suo comportamento strano? >> chiesi io.
<< Era solo molto preoccupata >> rispose Ume singhiozzando.
Io e i miei colleghi ce ne andammo.
<< Probabilmente aveva qualche problema che la preoccupava >> disse l’ispettore.
<< Sì >> concordai io << Ma Sachiko Nanami mi è sembrata piuttosto spaventata quando ci ha detto il suo alibi >>
<< Sì, l’ho notato anche io >> disse l’ispettore << Ci faremo dare l’indirizzo del fruttivendolo >>
Andai in camera di Sachiko e le chiesi l’indirizzo, lei me lo diede e io, l’ispettore e gli agenti di polizia andammo dal fruttivendolo.
A lavorarci c’erano due ragazzi, noi facemmo vedere loro la fotografia di Umeko e dicemmo l’orario dove secondo Sachiko aveva visto la vittima, ma i fruttivendoli scossero la testa perplessi:<< Non abbiamo mai visto una cliente del genere, e poi noi a quell’ora siamo chiusi, perché ci fermiamo a pranzare. Sa, noi per motivi di lavoro mangiamo più tardi. >>
Era ovvio che Sachiko doveva essersi sbagliata, così andammo nella sua cameretta e l’ispettore le disse:<< Al momento lei è la maggior sospettata >>
<< Cosa?! Come potete sospettare di me?! >> esclamò incredula Sachiko
<< Calma, calma >> dissi io << Sei la maggior sospettata perché il tuo alibi è falso, dato che i fruttivendoli non hanno mai visto una cliente del genere e poi a quell’ora sono chiusi dato che vanno a pranzare. Inoltre quando ci hai fornito il tuo alibi eri piuttosto preoccupata e spaventata >>
<< E’ vero, probabilmente devo essermi sbagliata con il posto e con l’orario, ma questi giorni ho un forte mal di testa e non riesco a ricordare molto bene le cose. E poi ero molto scossa perché sono rimasta molto colpita dalla morte della mia amica >> si giustificò lei.
<< Bene, noi dobbiamo approfondire le ricerche >> disse l’ispettore e ce ne andammo.
Intanto cominciammo ad esaminare il luogo del delitto:<< Ci sono delle macchie di sangue sul muro e per terra, inoltre il vetro che copre quel quadro è rotto. Probabilmente l’aggressore ha cercato di uccidere la vittima, ma è riuscita solo a ferirla ad una gamba. Allora ci ha provato di nuovo, ma la vittima ha lanciato il coltello contro il muro provocando la macchia. Recuperata l’arma, l’aggressore ha cercato di ucciderla di nuovo, ma la vittima ha lanciato il coltello contro il quadro, rompendone la superficie di vetro. Alla fine l’aggressore è riuscito a colpirla proprio sotto il cuore e lì la vittima è morta >> dissi io.
Durante la nostra pausa, bussai alla porta di Akane.
<< Avanti >> disse lei
<< Ciao, Akane, sono Rin >> dissi io
<> mi salutò lei, con voce triste e sottile << Entra >>
<>
<> mormorò lei.
<< Capisco >> dissi io, e poi notai una ferita sulla sua nuca:<< Che hai lì? >> dissi io indicando il collo
<< Dove? Ah, qui…oh, no, niente, un taglietto da niente >>
<< Mi sembra piuttosto grave >> dissi io
<< No, non preoccuparti >> mi rassicurò lei, facendo un debole sorriso.
Poi me ne andai e cercai di approfondire ricerche.
La sera, prima di recarmi a mangiare, notai Hana in camera di Akane e seguii la conversazione:
<< Ciao, Akane >>
<< Ciao, Hana, dimmi >>
<< Volevo chiederti se potevi prestarmi quel libro >> disse Hana, indicando lo scaffale di Akane
<> domandò Akane, prendendo un libro
<< Sì >> rispose Hana, e lo prese.
Ero ormai vicinissima alla porta, e riuscii a vedere una macchiolina di sangue sulle pagine del libro che Hana stava sfogliando.
Quando Hana uscì dalla camera di Akane, mi vide e mi salutò.
Io le dissi:<< Ciao, Hana, mi fai vedere quel libro? >>
<< Ok >> disse e me lo diede.
Io lo sfogliai e staccai il pezzo di carta con la macchiolina di sangue sopra.
Poi, quella notte, mi procurai un’ampolla, andai in camera di Akane e la punsi con un ago. Lei si mosse un po’ e la ferita cominciò a sanguinare un po’. Io raccolsi il sangue nell’ampollina e tornai nella mia cameretta. Misi l’ampolla nella mia giacca, insieme al pezzo di carta con il sangue, e poi tornai a dormire.
Il mattino seguente andai dall’ispettore.
<< Hai trovato delle prove? >> mi chiese l’ispettore
<< Sì >> risposi io << Su una pagina di un libro di Akane ho trovato questa macchiolina di sangue, e stanotte ho prelevato del sangue di Akane e l’ho messo in questa ampollina. Se il sangue della macchiolina e quello di Akane coincidono, allora non ci sono problemi, ma se il sangue è di Umeko, allora Akane potrà essere sospettata >> dissi io.
<< Va bene, esamineremo entrambi gli indizi, grazie, signorina Yoshizumi >>
Per vedere com’era provocata la ferita di Akane, decisi di portarla dal medico.
<< Ciao, Akane >> dissi
<< Oh, ciao Rin, come va? >>
<< Bene, grazie. Invece a te non deve andare molto bene, con quella ferita che hai sul collo… >> dissi io, facendo finta di scrutare la ferita coperta dai capelli.
<< Oh, non è molto grave, come già ti ho detto >> mi rassicurò lei << Ma questa notte ho sentito un dolore più forte >>
<< Appunto >> convenni io << dovresti farti visitare >>
No, guarda, non c’è bisogno… >> mormorò lei, ma alla fine la convinsi.
Andammo dal medico e io aspettai in sala d’attesa.
Il risultato fu terribile: la ferita era provocata da un AITOR Jungle King 1.

Quindici giorni dopo arrivarono i risultati del sangue: quello della macchiolina coincideva con il sangue di Umeko, che avevamo prelevato dal suo cadavere.
Non c’erano dubbi sull’assassino, così convocai tutti nell’atrio dell’hotel e cominciai il mio discorso:<< Secondo i miei risultati e i miei indizi sono venuta a sapere che l’aggressore era a stretti contatti con la vittima ma che comunque non andavano d’accordo, perché la vittima in passato aveva promesso all’aggressore che gli avrebbe dato dei soldi dal suo conto in banca, ma non l’ha fatto, allora l’aggressore per vendetta ha falsificato la sua firma e ha prelevato i soldi dal conto in banca della vittima. Umeko allora si è arrabbiata e hanno litigato, ma la discussione è finita lì, fino a che un giorno Sachiko e Umeko dovevano uscire insieme, ma l’aggressore voleva minacciare Umeko e non poteva farlo se essa stava in compagnia, allora ha messo un farmaco all’interno del bicchiere d’acqua di Sachiko facendole venire il mal di testa e una forte sonnolenza, così Umeko è uscita da sola, l’aggressore l’ha seguita e le ha detto che se avesse confessato che lei le aveva prelevato una grossa cifra dal suo conto in banca e se non l’avesse aiutata, l’avrebbe uccisa. Ma Umeko non l’ha ascoltata e stava per comunicare alla polizia ciò che le era stato fatto, allora per evitare ciò l’aggressore l’ha uccisa di notte, precisamente alle 4,03. Ovviamente sto parlando di…Akane Inoue >>

<< Che cosa?! Come potete sospettare di me?! Era una mia carissima amica! >>
<< E invece possiamo sospettare benissimo, perché la ferita che hai sul collo è provocata da un AITOR Jungle King 1, lo stesso coltello con cui hai ucciso Umeko, e poi sul tuo libro c’è una macchiolina del sangue di Umeko, forse doveva stare aperto da qualche parte quando l’hai uccisa. E poi tu mi hai chiesto di fare stenografia non per imparare, ma perché volevi imparare a scrivere meglio e a falsificare la firma di Umeko, prelevandole così il suo conto in banca >>
Akane abbassò lo sguardo:<< E’ vero. Mio fratello aveva una malattia gravissima, ma i miei genitori non erano in condizioni di pagare, allora ho chiesto ad Umeko se poteva darmi i suoi soldi, ma lei non l’ha fatto, allora l’ho fatto da sola. >> 
Akane venne arrestata, e io andai nell’atrio dove c’era Ume che piangeva disperata:<< Ma perché l’ha fatto? >> 
Perché le persone hanno un cuore duro e noi dobbiamo aspettare e sperare in un mondo corretto.



 

Ciao a tutti! Sono felice di aver pubblicato questo piccoo raccontino. Forse dalla trama vi aspettavate di più, ma non sono molto esperta, per mi sono divertita lo stesso a scrivere! Conosco bene i difetti della mia storia, ma dopo averla scritta tre volte, ho pensato di pubblicarla comunque qui. Se vi è piaciuta o no, mi piacerebbe sapere il vostro parere, grazie! ^-^

 
   
 
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