Scritta per AngelRoses1987
Piaceri profondi
Severus abbassò il libro
che teneva tra le mani e osservò
Harry davanti a lui. Il ragazzino teneva la schiena dritta, le mani in
tasca e
lo fissava.
“Cosa
c’è?” domandò Piton. Harry si
passò la mano tra la
zazzera nera e sorrise, mostrando i denti bianchi.
“Io non vorrei disturbarla,
ma ho bisogno di parlarle”
disse. Piton roteò gli occhi, mise il segnalibro e chiuse il
libro, appoggiandoselo
sulle gambe.
“Dev’essere
qualcosa d’importante. Di solito stai sempre
fuori a correre in giro quando torniamo a casa per
l’estate” disse gelido.
Harry si sedette sul pavimento di legno, sporcandosi i pantaloni di
polvere.
“Io non l’ho mai
ringraziata per avermi preso in casa quando
ero un neonato. Visto che assomiglio sempre di più a mio
padre e lei lo odiava …”.
Iniziò. Severus si alzò in piedi dalla
poltroncina rossa su cui era accomodato.
“Hai anche gli occhi di tua
madre. Il problema non è il tuo
aspetto, ma la tua indole ribelle” ribatté.
Raggiunse la scrivania ed Harry lo
seguì con lo sguardo.
“Eppure non mi ha mai
buttato in strada” rispose il giovane.
Severus girò il capo, facendo ondeggiare i lunghi capelli
neri unti.
“Anche io ho fatto
moltissimi errori. Non voglio scacciarti
in strada, ma desidero che tu e i tuoi amichetti cominciate a essere
meno
impulsivi. Però non credo tu volessi parlarmi della tua
avventatezza” ribatté.
Harry arrossì ed incassò il capo tra le spalle,
deglutendo a vuoto.
“Le devo dire qualcosa per
cui sicuramente mi caccerà via…”.
Iniziò Harry. Piton inarcò le sopracciglia.
“Sono innamorato”
esalò Harry. Le sue iridi verde smeraldo
divennero liquide.
“Provo un piacere profondo
quando sto con questa persona”.
Aggiunse Harry, chiudendo gli occhi. Piton si diresse nuovamente verso
la
poltrona.
“Non sono un puritano. Se
vuoi vivere questi piaceri
profondi, fai pure. So cosa vuol dire amare, almeno tu saprai cosa vuol
dire
goderne i frutti” disse, addolcendo il tono, sedendosi
nuovamente in poltrona.
Harry si alzò in piedi di scatto e una lacrima gli
rigò il viso.
“Ho scoperto
perché zio Vernon diceva che ero sbagliato.
Aveva ragione a picchiarmi. E non per via della magia. Io sono diverso
anche
perché …”. Harry alzò la
voce e spalancò gli occhi di scatto.
“A me piace
Draco” spiegò. Severus si tolse un fazzoletto
dalla tasca e glielo porse.
“Ottima scelta. E il mio
figlioccio contraccambia?” domandò.
Harry sbatté le palpebre e spalancò la bocca.
“Lei non è
arrabbiato?” domandò e la voce gli
tremò. Severus
si alzò nuovamente e gli mise il fazzoletto in mano.
“Non sei sbagliato e
pulisciti il viso. Sei anche meglio di
quel maiale di tuo padre, almeno dici quello che senti”
ribatté. Harry arrossì
e si pulì la guancia umida, i suoi occhi erano arrossati.
“Draco mi ama, ma pensavo
che i gay…”. Iniziò. Severus gli
passò la mano tra i capelli neri, scompigliandoli.
“Non ti butterò
fuori perché sei omosessuale. In fondo
potevi innamorarti di Weasley, hai gusti migliori”
ribatté. Harry sorrise e lo
abbracciò. Severus roteò gli occhi e
batté la lingua sul palato.
“Bah, ragazzino”
brontolò.