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Autore: nigatsu no yuki    09/04/2016    2 recensioni
Stingue weekend - Day 2 - Scars
One shot ( 2.8K parole) | Angst | Missing Moment
La ferita, la stanchezza e ora anche l'aver litigato con Frosch, perché continuava a camminare?
Risolveresti molti problemi abbandonandoti qui, abbandonandoti a me.
Rogue strinse a forza i denti, facendosi quasi male, ignorando quella voce nella sua testa, la voce dell'ombra che lo perseguitava, che aveva sempre covato nel profondo del suo animo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rogue Cheney, Sting Eucliffe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Fairy Tail
Raiting: Verde
Pairing: Stingue
Avvertimenti/Genere: One shot ( 2.8K parole) | Angst | Missing Moment
NdA: non ho di nuovo scuse ;_; piccola os ambientata nel futuro che nessuno conosce, ovvero i protagonisti principali sono quelli della storia alternativa di cui fanno parte Lucy del futuro e Rogue del futuro che vediamo nella saga di Eclipse. Potrebbe esserci un microspoiler per chi non segue l’uscita delle scan, ma è al fondo ed è facilmente evitabile (?)
Grazie per aver aperto questa storia, ti lascio alla lettura /_(^w^)_/

 
 
 
 
Cicatrici
 
 
Mesi dalla chiusura di Eclipse da parte di Lucy:
dieci.
 
 
Non riusciva a capire bene quale fosse il motivo per cui andava avanti.
Testardaggine? Probabile, diceva spesso a Sting quanto fosse testardo, ma alla fine potevano giocarsela alla pari su quel difetto.
Orgoglio? Ovviamente, non poteva permettere che iniziassero a girare voci su come Sabertooth non riuscisse a tener testa a qualche gilda oscura.
Rabbia? Era quella forse l'unica forza maggiore che gli era rimasta, che gli intimava categorica di continuare a mettere un piede davanti all'altro, di non chiudere gli occhi, di premere con forza la manica strappata dalla giacca sul fianco, dove un incantesimo era riuscito a raggiungerlo e a ferirlo.
Rogue alzò gli occhi al cielo, ma questo era coperto, non aveva piovuto e riusciva a sentire ancora l'odore acre del fumo.
La missione era stata dura, come altre spesso ne aveva affrontate, ma si era trovato in difficoltà. Sconfiggere da solo un'intera gilda oscura, in quei tempi, non era cosa da nulla.
Intorno a sé tutto taceva, ironico come, invece, nel suo animo ci fosse una confusione tale da rimbombargli nelle orecchie dandogli tremendamente fastidio.
Rivedeva Frosch, a cui aveva detto alcune ore prima, di volare veloce alla città più vicina e di cercare un mago guaritore.
L'exceed lo aveva guardato spaventato assicurandogli che non l'avrebbe lasciato indietro e che se proprio doveva andare da qualche parte sarebbe tornato alla gilda a chiedere aiuto.
Rogue si era arrabbiato a quel punto, dicendogli che o andava in città o stava lì con lui, ma alla gilda non doveva tornare.
Aveva visto le lacrime agli occhi del gatto e si era sentito uno schifo, ma poi Frosch, tirando fuori un coraggio nuovo, aveva assicurato che avrebbe chiesto aiuto in città ed era volato via.
La ferita, la stanchezza e ora anche l'aver litigato con Frosch, perché continuava a camminare?
Risolveresti molti problemi abbandonandoti qui, abbandonandoti a me.
Rogue strinse a forza i denti, facendosi quasi male, ignorando quella voce nella sua testa, la voce dell'ombra che lo perseguitava, che aveva sempre covato nel profondo del suo animo.
Ti piacerebbe vero? 
Gli rispose arrogante, ma quella non si fece più sentire, amava trascinarlo verso il baratro, ma non replicava mai. Pungeva nei suoi momenti di debolezza, poi si ritirava, codarda.
Era la prima volta che la risentiva dall'incidente.
Era successo circa una settimana prima, aveva sentito di una nuova gilda oscura in circolazione, poco lontana da Sabertooth, e aveva deciso di agire. In tutti i modi aveva provato ad impedire a Frosch di seguirlo, e proprio mentre discuteva con l'exceed era successo. Aveva sentito la porta della sua camera spalancarsi e vederne Sting superarne la soglia.
-Dov'è che vorresti andare senza dirmi mezza parola?- avrebbe iniziato infuriato il giovane Master.
-Non devo render conto a te di quel che faccio, se non ha a che fare con la gilda- aveva risposto lui allo stesso modo.
Avevano litigato ferocemente, da quando erano finiti i Dai Matou Enbu succedeva spesso.
Lui non ti serve, non mi serve, è una zavorra come tutti gli altri.
L'ombra parlava, Rogue si infuriava ancora di più, riversando la sua rabbia su Sting.
-Dannazione Rogue non voglio che tu ti faccia male, non puoi farlo da solo- Sting era anche quello che cedeva prima, abituato ad essere schietto, non riusciva a nascondergli le sue vere preoccupazioni.
-Hai sempre così poca fiducia in me- gli aveva risposto Rogue in un sussurro per poi lasciare la sua stanza.
Avrebbe sentito rimbombare i passi di Sting per le scale, seguirlo fino alla porta della gilda per urlare alla fine -Razza di idiota, prova a farti sconfiggere e ti darò io il resto, non lo capisci proprio che dico queste cose perché ci tengo a te?-
Digrignò i denti perché aveva stretto con troppa forza la benda improvvisata sul fianco leso. Quelle dannate parole gli facevano più male di tutte le ferite del mondo, erano impresse nel suo cuore come un marchio che mai sarebbe andato via.
Sei patetico, sempre a farsi bello davanti agli occhi del Master, e per cosa? Credi che mai lui potrebbe...
-Sta zitta!!- riuscì ad urlare Rogue, a fermarla prima che continuasse.
Poggiò un ginocchio a terra riprendendo fiato, nonostante l'ossigeno non arrivasse ai suoi polmoni. 
Perché? Perché si comportava in quel modo? La sua mente era tormentata, lui era tormentato. C'era l'ombra e la sua voce che lo attiravano inesorabilmente, che lo facevano comportare in quel modo orribile con tutti, con Frosch, con Sting.
-Ti prego...- non sapeva neanche a chi appellarsi -per favore, falla smettere-
Non riusciva più ad alzarsi, le forze stavano svanendo, così cadde in avanti.
Prima di chiudere gli occhi sentì una voce urlare il suo nome, forse era salvo.
 
 

Quando riaprì gli occhi riconobbe un soffitto di legno scuro che conosceva bene. L'infermeria della gilda.
Cercò subito di alzarsi a sedere, ma dovette desistere per il dolore che si irradiò dal fianco a tutto l'addome, si lasciò scappare un verso strozzato tornando con il capo sul cuscino.
-Rogue!- il ragazzo vide un lampo verde e rosa lanciarglisi addosso; aveva così stretto al collo Frosch che piangeva disperato.
-Frosch, stai bene vero?- chiese piano il Dragon Slayer stringendo a sé l'exceed.
-Frosch sta bene- assicurò il gatto continuando a piangere -ma Rogue non si svegliava e Frosch ha avuto tanta paura-
Si sentì anche peggio dopo quelle parole.
Lo aveva fatto preoccupare, e se c'era una cosa che Rogue non poteva sopportare era far star male in quel modo l'exceed a causa sua.
-Stai tranquillo Frosch sto bene, ci vuole ben altro per sconfiggermi-
Il gatto continuò a piangere e a ripetere il suo nome per alcuni minuti, poi fu interrotto dall'arrivo di un'altra persona in infermeria.
Sting vide che era sveglio e gli andò incontro con rabbia, fino a colpirlo con forza in testa -Che cretino! Allora sei sveglio alla fine? Quanta voglia ho di prenderti a calci- iniziò il Master -hai una vaga idea dello spavento che mi hai fatto prendere?-
Rogue era prontissimo a rispondergli così male da costringerlo a lasciarlo solo, ma quell'ultima frase lo fermò.
Quindi Frosch gli aveva mentito ed era corso a Saber a chiedere aiuto, probabilmente quello gli aveva salvato la vita. Ma sentire addosso quello sguardo da parte di Sting lo uccideva. 
-Ehi Frosch vieni con me, avanti- si intromise Lector a quel punto nel discorso, che convinse in qualche modo l'amico a staccarsi dal collo di Rogue lasciando da soli i due Draghi Gemelli.
Sting aspettò che i due avessero girato l'angolo del corridoio e imboccato le scale, prese allora una sedia piazzandola al fianco del letto di Rogue senza smettere di guardarlo male.
Rogue invece non riusciva a guardarlo, era tutto improvvisamente sbagliato. Primo tra tutti il suo comportamento sconclusionato degli ultimi mesi, la sua rabbia perenne, che alla fine rivolgeva sempre contro se stesso.
-Avanti scusati, è il minimo che mi devi- sbottò alla fine Sting, che in silenzio proprio non riusciva a starci.
-E per cosa dovrei scusarmi?- ribatté Rogue.
-Per cosa? Ma sei proprio stupido allora- 
-Qui vedo solo uno stupido e di sicuro non sono io-
-Bastardo!-
Non finì a botte solo perché Rogue era già conciato abbastanza male di suo; si trovò a sospirare e a trattenere un gemito tra i denti, ogni volta che inspirava gli faceva male il petto.
-Avevi due coste rotte- spiegò a quel punto Sting, che sembrava essersi calmato.
Rogue annuì meccanicamente. Si chiese come fosse possibile, come riuscisse ogni volta a riversare parole velenose sul compagno.
C'è qualcosa di sbagliato in me pensò perché mi comporto così? Cosa mi sta succedendo?
-Mentre ti rimarrà una bella cicatrice sul fianco, anche se ti hanno ricucito per bene- continuò il Master.
Sospirò -Mi importa poco dell'estetica- disse.
Sting sorrise, felice di esser riuscito ad alleggerire la tensione -In ogni caso è abbastanza nascosta-
Rogue pensò istintivamente alla cicatrice che aveva sul volto, che si era procurato agli ultimi giochi di magia -Sono sopravvissuto con quella sulla faccia, quindi non ci sono problemi-
Sting si sporse verso di lui ghignando e indicandosi la tempia destra -Quelle sul volto sono quasi fighe- esclamò -Rufus dice che aiutano a fare colpo sulle ragazze... credo- ridacchiò imbarazzato.
Rogue gli sarebbe stato davvero grato per il cambio di discorso, per averlo fatto in qualche modo calmare, come lui ci riusciva sempre in fondo.
-Ti ho mai raccontato di come mi sono fatto questo- stava continuando indicando il sopracciglio destro -è una storia un sacco divertente e di sicuro mi prenderai in giro, magari ti tira su il morale. Allora prima di incontrare Weisslogia giravo per questa grande città...-
Si sentì uno stupido perché la rabbia era montata di nuovo, feroce e incontrollabile.
Geloso vero?
Chiuse gli occhi ignorando la voce dell'ombra.
Sarebbe stato tutto molto più facile, aveva pensato una volta, se fosse andato via. Non per sempre certo, ma qualche anno, per allenarsi, per diventare forte.
Per uscire dall'orbita magnetica di Sting che lo attirava costantemente a sé e lui, più gli si avvicinava, più c'era il rischio di bruciarsi, di farsi male.
Erano segni che non andavano via, cicatrici che tappezzavano il suo animo e il suo cuore.
Come era successo? Come gli aveva permesso di attirarlo a sé in quel modo?
Sting che gli stava accanto, che combatteva insieme a lui, che si allenava insieme a lui, che parlava con lui confidandogli i segreti più profondi o gli aneddoti più divertenti. Che gli sorrideva in quel modo che faceva solo male.
E Rogue si trovava a ricercarlo spesso con lo sguardo, non lo faceva apposta, era puro istinto. 
Ma loro erano i Draghi Gemelli, uniti da un legame forte, fraterno, vero?
Era quello che credeva.
Ma poi erano cresciuti e Sting era diventato Master, era diventato popolare. Non che prima non lo fosse certo, era lui quello ad essere notato tra i due. 
Ma ad un certo punto gli sguardi delle ragazze che seguivano Sting avevano cominciato a fargli rivoltare lo stomaco.
Non gliene aveva mai parlato, aveva covato quella gelosia terribile solo per sé.
Alla fine questa si era sommata al resto, e tutti insieme, quei sentimenti bui, erano andati a nutrire l'ombra, che pian piano cresceva dentro lui.
L'altro non si era mai accorto di nulla, su questo ne era del tutto sicuro, ma Rogue era arrivato troppo spesso al punto di esplodere. Per dirgli cosa poi? Che non voleva sentir parlare di ragazze, che era stufo marcio di come queste lo seguissero ovunque?
Lo avrebbe solo fatto infuriare, e l'avrebbe portato a fargli domande a cui non poteva rispondere.
Geloso, ma codardo? Questo è davvero patetico.
Strinse i pugni, lo sapeva bene, era patetico. Si chiudeva in se stesso, covando un sentimento che lo terrorizzava nei confronti del suo migliore amico, nutrendo inconsapevolmente la sua parte oscura che lo avrebbe distrutto.
Forse doveva davvero andarsene.
-... e questo dannato gatto continuava a scappare, poi è saltato giù dal tetto e io ho fatto un balzo per acchiapparlo...- stava continuando imperterrito Sting.
-Ma dato che eri già stupido da bambino, hai calcolato male le distanze e sei finito con la faccia contro il muro. Sul muro c'era un chiodo che per poco non ti ha cavato un occhio, e alla fine niente gatto- concluse per lui Rogue, che quella storia la sapeva a memoria.
Sting mise il broncio, forse perché gli aveva dato dello stupido o perché gli aveva rovinato il finale, completandolo lui.
-Allora ascoltavi- disse però alla fine.
Rogue distolse lo sguardo annuendo piano.
-Senti Rogue, lo so che ti arrabbierai con me, ma tanto ormai- iniziò -mi vuoi dire cosa c'è che non va?-
Tu avrebbe risposto volentieri anzi io e tutto quello che provo ogni dannata volta che ti guardo, ma anche tu e tutto il male che inconsciamente mi fai.
-Nulla- rispose invece -ho ancora la testa che mi fa male, sarà quello-
-Non mi riferivo ad adesso- corresse Sting -ma in generale, stiamo litigando fin troppo spesso, anche per i nostri standard-
Si ritrovò a sospirare -Non lo so- mentì ancora e ancora.
Il Master capì che forse era meglio non insistere, ma lo guardò comunque con tristezza, era davvero deciso a fare qualcosa per lui, ma Rogue non voleva mai farsi aiutare -Torno dopo allora, vedi di rimetterti- a quel punto andò via.
Rogue chiuse gli occhi, voleva solo sprofondare nel sonno e smetterla di pensare, gli poteva fare solo bene.
 
 

Quando riaprì gli occhi era notte inoltrata. Rimase a fissare il cielo coperto oltre la finestra, sperando di addormentarsi di nuovo quando sentì la porta dell'infermeria aprirsi piano.
D'istinto rimase voltato verso la finestra e richiuse gli occhi, non aveva voglia di essere disturbato.
-Roooogue, sei sveglio?- 
Era Sting, era tornato come aveva detto.
-Ma tu guarda, gli avevo detto che ripassavo e questo si rimette a dormire- sbottò infastidito, riprendendo posto sulla sedia che aveva lasciato vuota qualche ora prima.
Rogue sperò con tutto se stesso che lo lasciasse in pace, non era pronto ad affrontarlo di nuovo.
-Mmmh ma quindi se dorme potrei disegnargli i baffi sulla faccia- ridacchiò divertito, poi sentì che frugava in tasca, quell'idiota osava davvero fargli una cosa simile? Lo avrebbe ammazzato, voleva vedere se resisteva al suo Ruggito del Drago d’Ombra, non prima di andare in camera sua e svaligiare il suo cassetto segreto dei dolci.
Rogue aveva il volto girato quindi si concesse un sorriso, a volte era davvero facile.
-Cavolo ho lasciato il pennarello in camera-
Sentì uno sbuffo e la sedia che veniva mossa.
Poi la mano di Sting si posò sulle bende che gli ricoprivano l'addome.
Fu uno sforzo incredibile per Rogue non trasalire al contatto improvviso.
-Ma guarda come ti sei conciato- incominciò in un sussurro -lo sapevo anche io che c'era quella gilda oscura qui vicino, ormai sembra una cosa normale diventare un mago oscuro, il mondo sta andando a rotoli-
Passò più in alto fermandosi al confine tra le bende e la pelle scoperta.
-Quanto sei cretino, dovevamo andare insieme, avremmo fatto un lavoro impeccabile con quei bastardi e di sicuro non ti avrei trovato riverso a terra mezzo morto solo grazie a Frosch-
La mano riprese il suo cammino e Rogue tremò, ma forse Sting non se ne accorse, fermò la mano sul suo petto, a sinistra. Lo avrebbe scoperto, ora il suo cuore batteva fin troppo forte e Sting lo avrebbe sentito.
-Non hai idea di quanto vorrei insultarti e picchiarti, stavo per morire io di spavento. Quando ti ho trovato lì in mezzo al nulla, io...- si bloccò e Rogue sentì che scosse la testa.
-Non fare mai più un'idiozia simile, perché non capisci che non posso perderti Rogue? Non posso proprio-
A quel punto smise anche un attimo di respirare.
Altre ferite profonde. Non doveva parlargli in quel modo? Perché non stavano dando gli stessi significati a quelle parole?
Lo illudeva senza neanche accorgersene e l'animo di Rogue continuava a venir ferito, a venir riempito di cicatrici.
Ti prego non dire più niente pregò.
-Parlo troppo come al solito- riprese Sting -e dovevo dirtele prima queste cose, quando eri sveglio-
Lo sono anche adesso idiota e ora sta zitto e vattene.
Si stava muovendo di nuovo, appoggiò la testa sul materasso, sentì i suoi capelli vicino al braccio. La mano lasciò il suo posto solo per chiudersi nella sua.
-Dannazione- ora sembrava quasi imbarazzato, il suo tono di voce lasciava capire quello -e tu cerca di capirmi, di capire quello che provo, o hai davvero bisogno che te lo dica urlandolo nel salone della gilda?-
No, questo è un sogno si disse. Non poteva essere altrimenti, non era vero.
Sapeva che Sting era davvero troppo ingenuo per capire le cose, ma lui? Lui riusciva a vedere bene tutto, conosceva l'amico, sapeva anche quando mentiva per la ragione più stupida. Non poteva non essersi accorto di ciò che Sting stava alludendo con le sue parole.
E cosa starebbe alludendo? Sei così patetico che vedi quello che vuoi in qualsiasi sua frase.
-Sting- era stato Frosch a parlare, era arrivato anche lui in infermeria.
-Ssssh sta dormendo- disse piando Sting all'exceed -Lector è tornato in camera?-
-Sì- rispose prontamente Frosch, poi sbadigliò.
-Forza dormi anche tu, ma attento a non svegliarlo eh-
-Lo pensa anche Frosch- replicò prima di arrampicarsi sul letto. 
Sting rimase ancora qualche istante a guardare la scena, poi sospirando andò via.
Rogue rimase con gli occhi chiusi per ancora molto tempo, il cuore era tornato a battere normalmente, la mente galoppava veloce.
Aveva dato un senso sbagliato a quelle parole, Sting non avrebbe mai...
Chiuse gli occhi ancora di più, ispirando piano: non aveva scampo, avrebbe dovuto allontanarsi da lui, smetterla di soffrire per un po', sperare che tutto quello gli passasse.
Ma Sting era una stella luminosa che lo attirava inesorabilmente a sé, non importava quante volte Rogue si ferisse perché si avvicinava troppo a lui, quelle cicatrici indissolubili alla fine erano tutto ciò che aveva, il simbolo di quanto Sting tenesse a lui, anche se per lui non era abbastanza.
 
 
Mesi mancanti all'attacco di Gray, divenuto mago oscuro, a Sabertooth:
 uno e mezzo.
 
 
 
 
 
 


Angolino
Ehm ciao a tutti ^///^ sono tornata sul fandom di Fairy Tail prima del previsto o.o
Ma andiamo, c’era il weekend Stingue e ovviamente DOVEVO partecipare (nonostante sia impelagata tra studio per gli esami e un contest… ma di questo importa solo a me e non a voi)
Come amo ripetermi, e come spesso amano ripetermi, non ce la faccio a fare qualcosa che non sia un minimo angst, davvero, non credo sia nella mia natura ;_; e io mi impegno sempre, ho sempre grandi propositi per tirar fuori un po’ di fluff dalle mie otp, ma la sofferenza vince sempre, perdonatemi!
In Fairy Tail ci sono davvero un sacco di coppie che mi piacciono, speravo prima o poi di scrivere qualcosa Jerza, ma escono fuori queste ideuzze carine su Sting e Rogue e non posso far finta di nulla é.é
Ma comunque, è stata perlomeno accettabile questa… cosa?
L’ho scritta di getto, rileggendola mi è sembrata un po’ sconclusionata e spero di non aver fatto casini come al mio solito çç ho avvisato di spoiler giusto per l’ultima frase riguardante Gray.
Comunque, se ve lo state chiedendo, Sting ha parlato in quel modo e sapeva che Rogue era sveglio e che ha ascoltato la sua mezza confessione, e Rogue ha continuato a pensare di aver interpretato male le sue parole, e sì dato che sappiamo come va a finire, viva la sofferenza °w°
Smetto di blaterare, grazie a tutti voi che avete letto e ad Hide and Seek che ha rotto perché scrivessi questa cosa (quindi se è brutta è colpa sua :3), e visto che ci siete andate a vedere le sue fanart che ha disegnato per l’evento Stingue week :D
Alla prossima!
   
 
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