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Autore: elelot2    10/04/2016    1 recensioni
Il nostro pianeta è stato abbandonato da ormai settecento anni, i sopravvissuti alle catastrofi nucleari hanno trovato rifugio sul pianeta Rothos, si sono ambientati, sono fisicamente mutati per adattarsi alle nuove condizioni di vita, e si sono imposti un governo rigido e crudele, in modo da non dover ripetere gli stessi errori che hanno distrutto l'umanità su quella che era chiamata Madre Terra.
Un tenero amore sboccia tra due ragazzi diversi in tutto, uno destinato agli allori, l'altro ultimo tra gli ultimi...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento lieve soffia sulla piazza principale della capitale, il rosso cielo di Rothos è limpido, oggi andrà in scena il macabro rituale delle esecuzioni, le condanne a morte sono una consuetudine per chi non rispetta la legge, ed io da membro di una importante famiglia devo presenziarvi, fortuna che durano poco, e riesco a tornare a casa presto, così potrò uscire con l’amore della mia vita.

" Leo, tesoro, vedi di non fare tardi, domani abbiamo un incontro importante"

"Certo madre, state tranquilla, " le rispondo automaticamente ormai, prendo le chiavi dell'auto ed esco, le quattro lune sono ormai alte nel cielo, e la mia pelle azzurro chiaro risplende come metallo alla loro pallida luce, i miei lunghi capelli argentei svolazzano sospesi dal vento.

Lui mi sta già aspettando.

Guido sicuro fino al sobborgo degli Esposti, e lo vedo, pazientemente tamburella sulla recinzione della Casa delle Opportunità, l'orfanatrofio in cui vive insieme ad altri decine di orfani, che qui hanno trovato rifugio, possono studiare e crearsi una sorta di lavoro.

E' bellissimo.

Diciassette anni, alto, muscoloso, lunghi riccioli neri, pelle olivastra, perennemente abbronzato occhi neri come la notte, Filippo, è il mio segreto più prezioso.

"E anche stasera sei riuscito a scappare dalla villa, cosa ti sei inventato?"

"Ho usato la solita scusa della prostituta di alto rango, genitori felici, nessuna domanda, nessun controllo".

Velocemente raggiungiamo la radura, è un club segretissimo, sotterraneo, dove quelli come noi possono incontrarsi lontani dalle leggi, io Leonardo della casta suprema e lui Filippo della casta dei miseri, diversi in tutto, ceto sociale, caratteristiche fisiche, opportunità di vita, qui siamo solo due innamorati infelici, alla ricerca di un po' di privacy, che qui, alla radura, è garantita dai soldi della mia famiglia.

"Filo, i miei stanno organizzando la festa per il mio ingresso nell'età adulta, abbiamo solo quattro settimane e poi dovrò partire per l'accademia militare, e lo sai che succede quando si arriva laggiù, non voglio andarci".

"Non vedo come potremo evitare che tu parta, sei destinato ai corpi speciali dal giorno della tua nascita, tuo padre è un membro del Consiglio del Reggente, che crede di avere un figlio destinato alle più alte cariche militari, se scopre che da due anni stai con me, uno dei miseri, non so come potrebbe reagire, saresti espulso dal programma militare, allontanato dalla tua casta, diverresti un reietto.

Non potremmo stare insieme comunque, in quanto la legge ce lo impedisce, quindi partirai, e farai la tua carriera, brillerai sotto i due soli, starai benissimo, io ti guarderò sfilare nelle parate, ricordando questi giorni."

"La legge fa schifo, queste tradizioni fanno schifo, io non partirò, non voglio farlo, non voglio perdere te! Non può finire così...
Quando l'umanità era ancora sulla Madre Terra tutto era più semplice, si viveva, si amava, si moriva forti di una vita piena e libera, qui siamo soffocati, tenuti in catene dalle tradizioni, soggiogati per il bene di pochi!"

Le lacrime rigano le mie guancie, su Rothos, l'amore non esiste, comanda il potere.

Filo mi guarda rassegnato

Ci amiamo, contro la legge che non vuole che le caste si mescolino, contro la legge che non accetta che si ami qualcuno dello stesso sesso, contro la legge che mi impone un terribile futuro la come macchina da guerra, contro la mia famiglia, contro le tradizioni di Rothos.

Entriamo nel sotterraneo e ci rinchiudiamo in una delle cellette, per alcune ore saremo solo io e lui, al di sopra della legge, al di sopra delle tradizioni, al di sopra di tutto.

Riposare fra le braccia di Filo mi da pace, il profumo della sua pelle, i suoi baci, le sue mani su di me, mi regalano il conforto che non trovo altrove, non è solo sesso, è amore, ci scambiamo il corpo, la lingua, la pelle, la vita, tutto, e presto dovremo dividerci.

Lo lascio fuori il suo orfanatrofio e mi dirigo a casa, il due soli stanno già sorgendo.

Mi sveglio tardi, i miei mi lasciano in pace in vista della partenza, i due soli sono già alti, la loro luce è fortissima ed il loro calore anche, non posso fare a meno di pensare a quanto caldo farà all’orfanatrofio, quell’edificio non è schermato come questo, gli abitanti del sobborgo degli Esposti non hanno protezione contro l’irraggiamento solare, i loro palazzi sono costruiti malamente, con materiali scadenti, come vorrei che Filippo potesse vivere in un palazzo come questo, protetto dal calore e dai raggi dannosi delle nostre beneamate due stelle, invece che laggiù…

 scendo di sotto e trovo la mia adorata sorella gemella Lisa,
"Buongiorno dormiglione"

"Buongiorno a te trabiccola"

"Racconta dai..."

"Al solito io, lui, alla radura, e la consapevolezza che lo amo e che  non voglio partire"

"Lo so, ma ti costringeranno, sei un eletto, uno dei figli prediletti del pianeta Rothos, le tradizioni devono essere rispettate, sempre, da tutti, e tu sei un privilegiato in fondo".

"Lo perderò, mi dimenticherò di lui, sarà come se non lo avessi mai conosciuto, come se non avessi mai conosciuto l'amore, non voglio! Non voglio essere cancellato e riprogrammato, voglio solo stare con lui!”

"Neanche io voglio che tu vada, ma che possiamo fare?"

Abbraccio forte la mia sorella amatissima, lei sa tutto di me e Filo, lei sa tutto e ci sostiene , è la mia ancora, non so che farei senza Lisa.
Mi vesto ed esco, insieme a tutta la famiglia pranzeremo con gli altri Eletti e le loro famiglie, alla presenza del Reggente e delle più alte cariche politiche e militari, da ogni angolo della Capitale la gente accorre per assistere alla parata della Presentazione.

Ogni anno gli Eletti, quelli che si apprestano a intraprendere la carriera militare, quelli come me, sono omaggiati con una festa tutta per loro, un’odiosa e spocchiosa dimostrazione di ricchezza e potere che ho sempre odiato, si comincia col lungo corteo di auto scoperte, che si dirige al Ministero della Guerra,si prosegue col pranzo di gala nel salone del Gran Consiglio e poi… improvvisamente lo vedo, Filo è di servizio ai tavoli, quale gentilezza consentire ai miseri di servire al pranzo degli Eletti!

vorrei correre da lui e baciarlo, ma il mio Filo neanche mi degna di uno sguardo, non vuole compromettermi, io lo amo e lui ama me.
Le settimane passano veloci, tra una fuga alla radura ed una cena ufficiale, la festa dei miei diciannove anni è stata un evento di portata planetaria, ho deciso devo agire e lo farò oggi stesso.

"Padre, posso chiedervi udienza?"

"Dimmi Leonardo, ma prima sappi che noi Atreiu siamo tutto molto orgogliosi di te!"

"Padre, ho l'animo piagato e auspico il vostro perdono, ma se vi chiedessi di esentarmi dalla carriera militare, voi ne sareste tanto offeso?"
"In che senso esentarti?"

"Sono a chiedervi di permettermi di continuare a vivere qui con voi, di non costringermi a partire..."

"Non aggiungere altro, tu partirai, il disonore non macchierà la casa degli Atreiu, la vergogna non solcherà l'ingresso della mia dimora, partirai o pagherai con la vita!"

“padre non voglio!”

“credi che non sappia della tua squallida tresca con quel misero? Lo so da sempre e l’unico motivo per il quale non ti ho denunciato è la riprogrammazione, l’onta di avere un figlio come te verrà cancellata, anche se dentro di me lo schifo che provo nei tuoi confronti è immenso.
Hai due scelte: o parti spontaneamente  e ti sottoponi a tutto,  o denuncerò te e tua sorella, visto che  ti sostenuto in questi anni, e denuncerò lui, per voi che siete i miei figli la punizione per aver violato la legge è l’esilio, per lui la morte, scegli!”

Non se ne esce.

Corro via, raggiungo Filo alla radura, è la nostra ultima notte insieme,lo amo come non mai, ci stringiamo l'uno all'altro sapendo che è l'ultima volta,facciamo l’amore col cuore spezzato, per l’ultima volta lo sento dentro di me, lo stringo forte e gli chiedo perdono per doverlo abbandonare,  gli consegno del denaro,molto denaro, gli servirà per continuare gli studi e magari comprarsi una casa in una zona migliore del sobborgo degli Esposti, ci addormentiamo disperati e stanchi.

 Quando mi sveglio lui non c'è, è scappato senza dirmi addio, trovo solo un bracciale di fili di juta intrecciati con sopra ricamata una F.

Non lo rivedrò più,  dimenticherò di aver amato, di aver condiviso anima e corpo con un'altra persona, dimenticherò la gioia di baciarlo, ed il piacere di averlo tutto per me, dimenticherò il suo odore, il suo sapore, il calore della sua pelle, mi dimenticherò di Filo.

Torno a casa, la mia anima è come un arido deserto senza vita, ad attendermi solo Lisa, e i pochi bagagli che porterò con me.

Quando giungo alla caserma, vedo tutti i miei coetanei felici e onorati, io spero di morire durante il processo di ibridazione a cui ci sottoporranno, spero che il mio organismo, non regga il potenziamento bio-tecnolgico che affronteremo, che ci trasformerà in cyborg senz'anima, perfette macchine da guerra, insensibili, dalla memoria cancellata, privi di scrupoli e rimorsi, ridotti ad armi al servizio del Reggente.

Mentre entro nella stanza guardo il mio braccialetto, ci hanno detto di tenere un solo oggetto legato al nostro passato, ed io ho tenuto questo, spero mi rammenti qualcosa di lui domani.

I tecnici stanno collegando gli elettrodi al mio corpo ed io so solo pensare a lui, le lacrime scendono copiose sul mio viso, chiudo gli occhi  immagino il suo volto, che lentamente svanisce …

TRE MESI DOPO
"Capitano Atreiu questi sono i tuoi compiti di oggi"

"Agli ordini Signore, sappia che è un grande onore per me svolgere questo incarico"

Insieme alla mia unità, oggi sono destinato ad aprire la parata per il settecentesimo anniversario della prima rivolta sulla Madre Terra, ciò porta onore alla mia famiglia di origine, e a me stesso, il più giovane Atreiu ad aver guidato la parata.

Sfiliamo ordinati tra le strade della Capitale, la folla si accalca alle transenne, il brusio delle loro voci non mi distrae, ci lanciano petali di fiori, e i palazzi sono addobbati a festa, l'aviazione sfreccia sopra le nostre teste con i suoi migliori aerei.

Non che ami queste manifestazioni, ma il dovere mi impone di parteciparvi.

Durante il discorso del Reggente l'occhio mi cade sulla folla, in particolare su un ragazzo, moro, abbronzato,è molto vicino al palco infatti posso notare che al braccio ha un bracciale uguale al mio, mi chiedo come possa un misero averne uno, il modo in cui mi fissa è eccessivo, se non fossi in servizio lo avrei già fatto arrestare.

Le celebrazioni scorrono nei tempi prestabiliti, e alla sera ci ritroviamo al Ministero della Guerra per un gran ricevimento, mentre parlo con i miei superiori, noto che tra i camerieri c'è lui, il misero della parata, lo seguo nelle stanze riservate alla manovalanza,

"Fermati, devo parlarti!"

"Come posso aiutarvi Signore"

il modo in cui mi guarda è assai strano, mi sorride, i suoi occhi sono lucidi, a stento trattiene le lacrime,

"come ti chiami ragazzo?

"Filippo Signore, ma tutti mi chiamano Filo"

"Bene Filippo, ho notato che indossi un bracciale di juta uguale al mio, posso sapere come lo hai avuto?"

"L' ho fatto tessere mesi fa in una filanda al sobborgo degli Esposti"

Prendo il suo polso, il bracciale è identico al mio, tranne che per la lettera ricamata sopra, sul suo c'è una L.

"Come puoi non riconoscermi" dice, non riuscendo più a trattenere il pianto

"Eravamo molto uniti, prima che tu entrassi nell'esercito"

mi domando quanto della mia vita precedente ho perso, ma alla fine poi non è così importante, le tradizioni vengono prima di tutto, è strano come io ascolti questo ragazzo, è strano come io cerchi i suoi occhi scuri, è strano come io sia curioso di conoscere di più su di lui e come fossimo uniti, è strano che io un ibrido umanoide possa essere mosso da sentimenti umani,lascio che mi racconti.

Quello che mi dice è senza senso, noi innamorati per due anni, contro la legge lo seguo nel sotterraneo, mi mostra delle lettere e delle foto, deve essere tutto vero...

“so che non riesci a credermi Leo, ma è vero, ci amavamo e d io ti amo anche adesso, sapevo che avresti tenuto il braccialetto, ne ero certo, ci sarà un modo per risvegliare la tua memoria, deve esserci”

Perché continua a parlare? È fastidioso…

Questa storia può compromettermi, con un gesto veloce, appreso in accademia, spezzo il collo del misero, apro l'enorme caldaia a legna e vi getto il corpo, le foto, le lettere, il mio bracciale.

Problema risolto, torno nella sala.

Le tradizioni di Rothos vanno perpetrate a qualsiasi costo.
  
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