10/04/2016
6 recensioniA Promise.
- Devi promettermi una cosa.Oliver si sedette di fianco a Laurel, ponendosi in attento ascolto e guardandola fisso in viso. Una delle donne più importanti della sua vita gli era quasi stata strappata via, non si sarebbe perso nemmeno una virgola di ciò che stava per dire.
- Stasera ho capito una cosa, Oliver. Per quanto io tenti di aiutare, lì fuori come Black Canary e dietro una scrivania come assistente del Procuratore, io sarò sempre una minaccia per mio padre. Oggi Darkh ha tentato di uccidermi solo per vendetta.
- Laurel, forse possiamo rimandare questo discorso. Sei stanca, hai bisogno di riposare - la interruppe Oliver, preoccupato. La ragazza era pallida e la sua voce flebile. Era provata dall'intervento.
- No, Oliver - rispose Laurel decisa, stringendo la foto come per farsi forza - per un po' non potremo più parlare. Devo sparire.
Il ragazzo la guardava senza capire, e aprì leggermente la bocca, con un'espressione dubbiosa in viso.
- Ogni sera esco lì fuori con voi, pesto i criminali con voi, ma per Darkh sono solo la figlia del capitano Lance. Ex-capitano, ormai. Non capisci? Lui ha perso il suo ruolo nella polizia, e io stavo per morire, perché io e mio padre siamo come armi, puntate l'una contro l'altra, nelle mani di Darkh. Non l'abbiamo battuto perchè lui aveva sempre l'altro con cui minacciarci.
- Non vuoi più essere Black Canary? -
- Oliver, non si tratta di questo - gli rispose la ragazza, prendendo le mani del ragazzo fra le sue - Io sarò sempre Black Canary, anche quando non indosserò più la maschera e la tuta. Anche quando per le strade vedranno solo Green arrow, Speedy e Spartan, e si chiederanno che fine ha fatto la bionda che urla. Ma ora devo sparire o tu e mio padre non sconfiggerete mai quel maiale di Darkh. Controlla l'altra mia tasca del cappotto.
Oliver obbedì, perplesso. Tuffò la mano nella tasca, e sentì un piccolo oggetto freddo. Lo guardò alla luce fioca della stanza: era un portapillole, con la parte inferiore in oro e quella superiore in ceramica, con su il disegno di una violetta.
- Aprilo - sussurrò Laurel. Oliver lo fece. Dentro c'era una pillola, completamente bianca e di forma allungata.
- Cos'è? - chiese il ragazzo con qualche sospetto.
- Me l'ha data Nyssa. Serve a fingere la morte -
Oliver la guardò sorpreso e scioccato.
- Oliver, devi promettermi che non dirai niente a mio padre, a Sara e agli altri di tutto ciò. ok? Laurel Lance muore stanotte, e Black Canary con lei -
- Non puoi chiedermi una cosa del genere - le rispose Oliver, col capo chino e la voce rotta.
- Sai benissimo che è la cosa giusta - insistè Laurel - se non morirò, mio padre non potrà fare ciò che è giusto: uccidere Damien Darkh senza alcuna pietà.
Laurel tese la mano verso Oliver, e lui vi posò la pillola, ma senza lasciarla andare.
- Devi promettermi una cosa anche tu. Promettimi che quando tornerai non te ne andrai più -
Laurel gli indirizzò il sorriso più dolce di sempre, e annuì. Oliver lasciò andare la pillola, e la ragazza la ingoiò senza bisogno di acqua.
- Chiama i medici, sto per morire - furono le sue ultime parole.
Il tentativo fallito di rianimazione, le lacrime di Thea e Felicity.
Quentin accasciato a terra quando si rese conto che non aveva potuto dire addio a sua figlia.
La promessa che non poteva essere rotta.
Solo di una cosa Oliver poteva essere certo: avrebbe ucciso Darkh. Non con una freccia, con le sue mani nude. Avrebbe visto la vita uscire fuori dalla sua bocca con un ultimo respito, e abbandonare i suoi occhi e il suo corpo.
Note dell'autrice
La fanfiction nasce del rifiuto di credere che Black Canary sia stata fatta fuori così. No, non sono una fan dei fumetti, una di quelle che vuole a tutti costi l'happy ending Lauliver, visto che non li shippo neanche, semplicemente trovo assurdo che un personaggio così importante come lei sia fatto fuori [IN UNA MANIERA PER NULLA DIGNITOSA, E CON LA FRECCIA SCOCCATA DALL'AMORE DELLA SUA VITA!!!] in un telefilm dove pure i passanti risorgono. Non lo accetto.