I BAMBINI? LI PORTA UN POSTINO NAMECCIANO!
 

“Maestro Whis?”
Come di consueto quando voleva chiedere qualcosa all’alieno azzuro, Beerus si era avvicinato a lui con gli indici uniti in una posa imbarazzata, lo sguardo basso. “Come nascono i bambini?”
Whis si sentì avvampare, mentre pensava a cosa rispondere per non turbare l’innocenza del cucciolo di cinque anni. “Ah... Bella domanda!” 
Fece un respiro profondo e incominciò a rispondere usando le parole più dolci che conosceva. “Vedi... Quando due persone si vogliono tanto bene... Ecco... Loro... Vedi, si abbracciano forte forte...”
Il piccolo lo interruppe, preoccupatissimo. “Ma anche io e te ci abbracciamo forte, Maestro! Avremo un bambino?”
“No!” Esclamò Whis, il volto sempre più paonazzo. “Vedi, non basta abbracciarsi! Non so come spiegartelo...”
Beerus gli sorrise incoraggiante. “Tu sai tante cose, Maestro, e me le spieghi sempre benissimo. So che puoi farcela!”
Whis sospirò intenerito, guardando il piccolo negli occhi curiosi e luccicanti. “Loro si abbracciano... Nudi, ecco... E poi...”
”Nudi?” Chiese il piccolo disgustato. 
Whis non riuscì più a proseguire su quel tono. “Nudi? No, ho sbagliato! Intendevo a piedi nudi! Senza indossare scarpe né calzini si abbracciano forte e chiudono gli occhi, desiderano ardentemente un bambino e poi, dopo qualche mese, arriva un postino namecciano che consegna loro il cucciolo che volevano!”
“Che bello!” Esclamò Beerus. “Anche io sono stato portato da un postino namecciano?”
Sentendosi vagamente in colpa, Whis annuì. “Sì piccolo, certo... Un postino namecciano...”


Diversi milioni di anni dopo, Whis e Beerus si trovavano sulla Terra intenti a sorseggiare un paio di cocktail di fronte ad una tavola imbandita di cibarie deliziose. La conversazione con i loro amici si stava facendo sempre più fitta e tutti sembravano a proprio agio gli uni con gli altri, compreso il dio della distruzione, sempre più affezionato agli abitanti di quello splendido pianeta.
Ad un certo punto Vegeta picchiettò una posata su un bicchiere di cristallo per richiamare l’attenzione di tutti i presenti. Complice la propria risaputa indelicatezza ruppe il bicchiere in mille pezzi, ma nessuno vi fece caso, poiché tutti erano concentrati sul suo viso, stranamente sereno e sorridente. “Vorremmo fare un annuncio”, iniziò guardando sua moglie negli occhi. “Ecco... Trunks avrà presto una sorellina!”
Mentre Bulma aggiungeva “O un fratellino!”, contrariando fortemente Vegeta che sperava in una femminuccia, tutti si levarono in un coro di complimenti, compresi Whis e Beerus. “Che emozione!” Esclamò quest’ultimo. “Voglio esserci quando arriverà il postino namecciano!”
A questa affermazione seguì un profondo silenzio, che precedette di pochi istanti un fragoroso scroscio di risate.
Goku, con le lacrime agli occhi, gli diede una pacca sulle spalle. “Vuoi dire... Che tu non sai che i bambini si fanno...” Non riuscì a continuare, bloccato dalle risa.
Whis tentò di giustificare il proprio dio. “Ecco... Non ha mai avuto una ragazza e non ho mai trovato l’occasione di spiegarglielo!”
Con gli occhi iniettati di sangue, quando ebbe compreso il motivo di tutte quelle risa, Beerus scrutò il proprio assistente; bastò questo perché Whis capisse che presto l’avrebbe pagata cara.



NDA

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