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Autore: Vale_q    11/04/2016    3 recensioni
Brevissimo spin-off di un racconto molto più complesso e lungo.
Lyon, spia al servizio dei consiglieri reali di Ardelia, viene incaricato di portare a termine un compito di estrema importanza per conto del re; re che ha infranto la legge, senza valutare attentamente le conseguenze delle sue azioni.
Toccherà a lui, quindi, porre rimedio, scegliendo se schierarsi dalla parte della legge o della sua coscienza.
Genere: Fantasy, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il corridoio era scarsamente illuminato; solo qualche torcia posta sulle pareti di pietra dava l’impressione di non percorrere gli antri di una prigione piuttosto che l’ala di un castello.
Lyon si chiese chi mai avesse posto gli appartamenti dei consiglieri in quel posto così lugubre. A lui non importava: da anni viveva nelle caserme reali ed era abituato a condividere il suo letto striminzito con altrettante spie, soldati, che fossero ricoperti di sudore e fango o che si fossero lavati con l’ultimo unguento comprato al mercato di Villores, che fossero piccoli di statura o così pesanti da deformare la paglia sotto il velo di seta. Ma non credeva che i consiglieri, abituati a condurre una vita agiata sin da quando era stata istituita la loro carica, trovassero confortevoli stanze dalle quali il solo sbirciare attraverso le serrature di notte provocava un senso di angoscia.
Percorse il corridoio quasi interamente e si fermò solo sulla soglia della penultima porta; un legno scuro, di ciliegio, come di quelli pregiati che aveva visto solo a Meridia, su cui batté il pugno per due volte. Due colpi molto brevi.
Una voce rauca lo invitò ad entrare. Ne dedusse che la porta non era stata sbarrata.
La aprì e fu subito investito da un forte odore di incenso: arricciò la punta del naso come riflesso, e nell’inspirare fu colto da un pizzicore alla gola che lo costrinse a tossire più volte.
Era terribilmente infastidito dalla quantità di fumo sprigionata dalla resina e non capiva perché il consigliere Nestor ne facesse così largo uso.
Sperò, per questo, che gli riferisse velocemente ciò per cui lo aveva fatto svegliare e poi chiamare nel cuore della notte e che gli permettesse di lasciare quegli appartamenti il prima possibile.
Avanzò e subito lo sguardo cadde sul braciere in cui ardeva l’incenso, custodito, quasi gelosamente, su un tavolino basso, situato proprio di fronte ad una cassapanca.
Il letto a baldacchino non ancora disfatto, ma adornato di stoffe dalle fantasie più disparate, eccentriche come quelle intessute a Garay; le ombre prodotte dall’oscillare delle fiamme delle candele giocavano a rincorrersi sulle pareti di pietra e intanto il consigliere sedeva al suo scrittoio, stringendo fra le mani un calice d’argento. 
“Consigliere Nestor,” chinò il capo.
“Lyon, non credevo vi sareste sbrigato così velocemente…”
“Le caserme non sono poi così lontane dal palazzo,” accennò ironico, increspando leggermente le labbra.
E il più anziano gli rispose allo stesso modo, con un sorrisetto appena visibile.
“Spero che l’aroma dell’incenso non vi provochi troppo fastidio,” aggiunse poi, un po’ insicuro, mentre gli faceva cenno di accomodarsi.
“Nessun fastidio, Consigliere,” si affrettò a negare Lyon.
Sul volto dell’uomo comparve un altro sorriso, evidentemente di cortesia.
Lyon si accostò allo scrittoio e fece spazio sulla sua superfice accumulando una serie di pergamene da un solo lato; piantò i palmi sul legno e si ritrovò ad incrociare dall’alto lo sguardo dell’uomo più anziano. Tirò un sospiro e introdusse il discorso.
“Suppongo che data l’urgenza con cui avete ordinato di farmi svegliare io debba lasciare al più presto le vostre stanze,” disse Lyon senza troppi preamboli.
Le labbra del consigliere si dischiusero appena e poi il capo si piegò in cenno d’assenso.
“E’ così, avete supposto bene,” le mani si dispersero sullo scrittoio a riordinare le pergamene che Lyon aveva disordinatamente sparso sul legno, “vedete, ciò che per sto per dirvi dovrà rimanere un segreto fra me, voi e re Sindel,” aggiunse puntando i suoi occhi azzurri nuovamente sul giovane.
Re Sindel… Lyon non aveva mai lavorato per conto del re. Per Nestor, o per gli altri consiglieri più anziani, molteplici volte; ma per il re mai.
“E’ quindi Sua Maestà che vi manda a dirmi questo… segreto?” chiese in tono leggermente spavaldo.
“In persona. Ma lasciate che vi spieghi,” l’uomo fece forza sulle sue braccia, risistemandosi sulla sedia e schiarendo la voce, “pochi giorni fa una delle dame della regina ha dato alla luce un bambino, un maschio.”
“Ebbene?” incalzò Lyon, accigliandosi.
“Ebbene,” rimarcò il consigliere, accompagnando la parola con un gesto deciso del capo, “tale dama  non ha un marito, quindi il bambino è un bastardo. Ora, sapete che le nostre leggi ci impongono di condannare a morte sia la donna che suo figlio e non avremmo problemi a farlo se solo… se solo egli non fosse figlio del re” concluse.
Le labbra di Lyon si schiusero in un’espressione che lasciava trasparire tutto il suo stupore.
“Il re  ha un bastardo?” chiese dubbioso.
Non poteva credere che re Sindel fosse stato così incosciente. Da secoli, ogni nobile o contadino che fosse, sapeva che il generare bastardi era proibito dalla legge e la punizione per tale atto era la morte del bambino. E il contrariare tale legge da parte del sovrano non costituiva di certo un buon esempio per il popolo o per il paese intero. Inoltre, era facile sbarazzarsi del bastardo di una mendicante, di un mercante o di una lady; non era così scandaloso come quello di un reale. Ma essere nei panni di chi governava la terra di Ardelia ed avere un bastardo nelle quali vene scorreva sangue reale, poteva costituire un problema molto più grosso.
“Per l’esattezza, Lyon,” annuì calmo l’anziano.
“Posso solo immaginare quale sia il problema.”
“E io credo che stiate immaginando correttamente: il re non vuole consegnarlo alla morte. E’ un maschio, e capite che nemmeno la legittimità della principessa Zara può nulla nella mente di un uomo che ha una sola erede, e per di più donna,” riprese a spiegare, gesticolando, “tuttavia, sono riuscito a convincerlo che per il bene suo e del bambino è meglio che della dama non si sappia più nulla. È uno scandalo che il bastardo resti vivo, che cresca a corte come ha deciso il re, che… venga educato come la principessa Zara. La morte della donna sarà un giusto contrappeso a tutto questo. La giustizia e la legalità devono essere rispettate e sia io che il consiglio non abbiamo intenzione di venire meno alle leggi… Il re ha accettato, sebbene mi sia sembrato alquanto restio alla decisione,” si rilassò sulla sedia.
“E voi volete che me ne occupi io,” puntualizzò Lyon.
“Per l’esattezza. Voglio che vi sbarazziate della dama, che il suo corpo scompaia, ma soprattutto che nessuno vi veda. Trovate un modo, una scusa per portarla fuori dalle mura e fatene ciò che volete. Lei non sa cosa la aspetta.”
“Dove si trova in questo momento?”
“In uno degli appartamenti reali. Il parto non è stato dei più semplici e la tengono a riposo.”
Lyon sollevo i palmi dallo scrittoio e si accomodò su una sedia, proprio di fronte al consigliere.
“Come posso essere sicuro che, se accetto, la mia testa rimarrà saldata al collo?” chiese.
Non avrebbe avuto problemi a svolgere ciò che il vecchio gli aveva chiesto, ma temeva che un pentimento del re o qualsiasi altro capriccio decisionale da parte del consiglio, avrebbe messo in pericolo la sua vita; e non voleva fare compagnia alla dama della regina, non lui che si limitava ad eseguire gli ordini che provenivano dall’alto; per quanto fossero obiettivamente poco nobili. Perché, anche se la legge condannava l’aver dato alla luce un figlio illegittimo, lui non aveva mai trovato questa decisione come giusta. Un figlio bastardo, se controllato, non poteva nuocere a nessuno. E se maschio, anzi, non portava che beneficio in una famiglia; di contadini o nobili che fosse.
“E’ il re in persona a chiedermi di occuparmene. E in ogni caso avete la mia protezione e quella di tutto il consiglio, semmai re Sindel cominciasse a disperarsi come una donnina,” la voce dell’uomo era pacata, rassicurante a tratti, pensò Lyon.
Decise di fidarsi, ma solo ad una condizione.
“Il compenso, voglio il doppio dei korin,” ribatté Lyon.
Sul volto dell’anziano comparve una smorfia, come qualcuno che stia per perdere le staffe; smorfia che si sciolse in un sospiro.
Guardò Lyon prendendo a tamburellare con le dita sullo scrittoio. “Va bene, il doppio. Ve ne consegnerò trenta in questo momento, e il resto quando mi avrete portato una prova che la donna non potrà più camminare per le vie di Lieres” concluse il consigliere.
 “In tal caso, posso assicurarvi che non saprete più nulla di lei” sorrise beffardo Lyon.
Osservò la mano dell’uomo frugare in un cassetto dello scrittoio e poi porgergli davanti un sacchetto di iuta. In quell’attimo si udì solo il tintinnare delle monete.
“Vi raccomando discrezione, come vi ho anticipato,” scattò in piedi l’anziano.
“Ho sempre portato a termine tutto ciò che mi avete chiesto; non fallirò per qualcosa di così semplice,” disse il ragazzo, passando una mano fra i suoi capelli biondi.
La risposta di Nestor fu un ennesimo sorrisetto poco convinto.
Gli occhi di Lyon lo seguirono mentre lasciava la sua postazione e si avviava verso la porta per spalancarla e sostarvi accanto.
“Sarà una notte molto lunga per entrambi, e immagino che non abbiate nessuna intenzione di fermarvi nei miei appartamenti a perdere tempo…” un cenno della mano e un tono più puntiglioso accompagnarono quella frase. Lyon ne colse il senso e a passo dondolante e derisorio si avviò alla porta.
“Ma certo, avete ragione, come sempre. Solo un ultimo favore, Consigliere. Il nome della donna?” chiese prima di sparire oltre la soglia.
“Estella.”



 
Salve a tutti! È la prima volta che pubblico su EFP, e spero di aver incuriosito qualcuno ^-^
Ringrazio chiunque voglia soffermarsi ad esprimere un giudizio, positivo o negativo che sia; accetto qualsiasi tipo di critica, soprattutto se costruttiva :)
Se qualcuno volesse sapere di più della storia, non esitasse a contattarmi per ulteriori informazioni :)
   
 
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