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Autore: Little_GirlMoon005    11/04/2016    3 recensioni
[ Il Ritorno del Re ]
{ Glorfindel | Eowyn }
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Colui che ha profetizzato la morte del Re stregone,
incontrerà colei che ha avverato la profezia.
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Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eowyn, Glorfindel
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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I am no man



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''Mellon-nin, rischi veramente di cadere da cavallo se continui ad agitarti così!'' commentò Erestor spronando il proprio destriero ad aumentare il passo per affiancarsi a Glorfindel, che tra a momenti sarebbe saltato via dalla sella. ''Sei fin troppo ansioso di raggiungere Minas Tirith! Dimmi, perché tanta agitazione?'' chiese, voltandosi verso l'amico che teneva lo sguardo fisso dinnazi a sè, come nel voler scorgere la cittadella Bianca.

I due elfi erano partiti per raggiungere Gondor insieme a Elrond, i suoi figli e un'altro piccolo gruppo di elfi. Il Signore di Gran Burrone cavalcava in testa. Lo seguivano i suoi figli, fianco a fianco come sempre, dietro di loro Glorfindel e Erestor, e alcuni consiglieri chiudevano la fila. Il gruppo erano subito partito dopo aver ricevuto la notizia che Frodo era riuscito a distruggere l'Anello, e ora si trovavano a meno di un giorno di distanza dalla città.

Glorfindel sorrise. Puntò gli occhi azzurri, brillanti di gioia, verso il suo amico. ''Perché non dovrei, Mellon?'' disse, poi tornò a guardare verso il sentiero che si stendeva davanti a loro. ''Questi sono i giorni più luminosi che la Terra di Mezzo abbia mai conosciuto; Sauron è stato sconfitto, così anche il Re Stregone di Angmar, l'Anello è stato distrutto, ed Estel si unirà in matrimonio con Arwen.'' esclamò. ''Ringraziando i Valar,'' disse Erestor scherzoso, ''dopo tutti quegli anni che ha passato a guardarla dalla finestra di camera sua!''
''E non prestando alcuna attenzione alle nostre lezioni.'' concluse Glorfindel, e i due risero al riaffiorare dei ricordi di quando Aragorn era rimasto completamente stregato dalla bella figlia di Elrond. ''Eppure ho come la sensazione che ci sia dell'altro, Glorfindel.'' disse Erestor. L'altro rimase in silenzio, ma con un sorriso dipinto sulle labbra.

''Ah...!'' esclamò l'elfo bruno. ''Ora capisco. E' per la morte del Re Stregone che sei particolarmente allegro.'' si fermò un attimo e, schiarendosi la voce, tentò di imitare il tono sicuro e chiaro dell'elfo biondo; ''« ... Lontano ancora è il suo destino, ed egli non cadrà per mano di un uomo »'' gesticolò con le mani in modo teatrale, e Glorfindel rise.
''Posso incontrarlo, Erestor!'' disse poi, deciso. ''Ho la possibilità di incontrare colui che ha avverato la profezia. Da tempo aspettavo questo momento!''
''1044 anni, per l'esattezza.'' precisò Erestor. ''Sei davvero sicuro che il tuo 'non uomo' partecipi all'incoronazione?'' chiese alzando un sopracciglio. Glorfindel fissò l'elfo bruno per un breve istante. ''Deve essere lì.'' disse poi.







Dopo l'incoronazione la cerimonia continuò a lungo, nei grandi saloni della città di Minas Tirith. Eowyn vagava tra la folla che riempiva le strade di Gondor. E diede di gomito più volte per farsi spazio tra la gente. Con un po' di fatica riuscì ad allontanarsi, e in un attimo la musica, le grida, e le voci delle persone divennero indistinte. Camminando tra i giardini, la dama di Rohan si immerse nei propri pensieri. Aragorn sarebbe stato un Re saggio e buono, ne era certa. Aveva ancora impressa l'espressione sul volto dell'uomo nel vedere la Stella del Vespro, sua promessa sposa. Nei suoi occhi poteva percepire quell'amore che sperava fosse per lei. Una sensazione di malinconia si fece strada nel suo cuore, ma era flebile, e riuscì a respingerla. Un tempo non sarebbe riuscita a farlo, ma ora si rendeva conto che quello che provava per Aragorn era stata solo una infatuazione. Raddrizzò le spalle e avanzò verso il balcone di marmo, sorridendo e chinando il capo in segno di saluto a una coppia di elfi che le era passata accanto.

Non aveva mancato di notare che vi erano molti più elfi di quanto se ne era immaginata. Poggiò le mani sulla ringhiera, il freddo del marmo le diede leggeri brividi, e si lasciò accarezzare il viso dalla fresca brezza notturna. Udì il rumore di passi che calpestavano l'erba dietro alle proprie spalle e poco dopo vide una figura avvicinarsi al balcone, di fianco a lei, a poca distanza. Eowyn voltò il capo verso l'interlocutore, solo un poco, giusto per poter scorgere il suo viso.

I raggi della luna mettevano in risalto la sua pelle diafana e le labbra rosee, che sembravano andare in netto contrasto tra loro. I suoi occhi erano di un azzurro intenso, i lunghi capelli biondi erano intrecciati in una maniera tipicamente elfica. Alcuni piccoli ciuffi fuoriuscivano dall'acconciatura, forse perché erano mossi, e non perfettamente lisci. Indossava una veste dai toni azzurri, con dei ricami in argento ed una cintura blu. Teneva il gomito poggiato sulla ringhiera di marmo, la mano destra che sorreggieva il capo. Nell'altra teneva un calice mezzo pieno di vino. Eowyn dovette ammettere che era bello. No, bellissimo.
Lo vide voltarsi verso di lei. La Dama distolse subito lo sguardo, un po' imbarazzata. Forse l'aveva guardato fin troppo.

Dall'altra parte Glorfindel si era voltato, sentendosi osservato -non che fosse la prima volta- e ora stava fissando la fanciulla con una certa curiosità. E la trovò bella, bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna.

"Non siete un elfo." sussurrò Glorfindel. Lei lo guardò, questa volta sorpresa. "Eppure avete la bellezza di una dama elfica." continuò accennando a un sorriso, prima di tornare a guardare il cielo. Eowyn sospiro profondamente, e fece lo stesso. "Non vi godete la festa?" chiese, intrecciando le dita delle mani. "Volevo solo allontanarmi un po', prendere una boccata d'aria." rispose lui. "Al dire il vero, non sono abituato alle feste degli uomini. Preferisco stare con la mia gente." aggiunse. "Oh," fece lei. "Perchè?"

"Abbiamo un modo di festeggiare più... tranquillo." rispose l'elfo. Poi improvvisamente radrizzò le spalle, assumendo una posa composta e fiera. "Perdonate, non mi sono presentato." delicatamente, come se fosse stato un fiore, afferrò la mano della Dama posandole un leggero bacio sul dorso pallido. "Glorfindel di Gran Burrone, al vostro servizio. " soffiò sulla sua pelle. Nonostante le loro mani si fossero toccate solo per qualche secondo, Eowyn potè sentire che quelle dell'elfo erano grandi, e ruvide. Le mani di un guerriero. "Dama Eowyn," si presento lei chinando il capo. "Ma chiamatemi solamente Eowyn."

"Come desiderate." Lei gli sorrise, e lui fece lo stesso. "E così fate parte del piccolo gruppo di elfi che è venuto la sera prima?" chiese Eowyn, cercando di rompere il ghiaccio.
Glorfindel annuì. "Voi dovete essere la Principessa di Rohan, se ciò che diceva il Sovrintendente di Gondor era vero."

"Non ha torno." rispose lei. "È il mio compagnio." aggiunse, e lui sembrò sorpreso. "Allora avete scelto la persona giusta." puntò lo sguardo verso la festa, come per scorgere la figura di Faramir. "È un uomo buono, dal cuore saggio, forse un po' impulsivo, ma è un piccolo difetto che possiamo avere tutti." disse con voce melodica. Poi si voltò verso di lei. "L'ho capito dai suoi pensieri."

La Principessa lo guardò, meravigliata. "Sapete leggere nei pensieri altrui?"
"Be', in un certo senso... si, è così." rispose lui divertito. "Ma solo se l'altra persona me lo permette." Eowyn, incuriosità com'era, gli chiese in un tono quasi da sfida; "Allora provate ad indovinare a cosa sto pensando." Il Vanya si sorprese, la guardò interrogativo, ma alla fine stette al gioco. "E va bene!" esclamò. Con delicatezza alzò il mento della Principessa per poterla guardare meglio negli occhi. Eowyn trattenne il fiato; quello sguardo di ghiaccio sembrava stregarla.

Lo vide inclinare leggermente il capo, e sussurrare con tono ironico e sorpreso; "Mi reputate più bello del vostro Compagno e Re Elessar stesso."
Eowyn arrossì. "Oh cielo..." Glorfindel rise. "Non temete, sarà il nostro piccolo segreto." disse, e la Principessa sospirò sollevata. "Sono colpita, davvero. Non sapevo di questa abilità degli elfi."ammise sincera. "Mi fa piacere." disse lui, reggendo con entrambe le mani il calice. Rimasero in silenzio per alcuni istanti fino a quando Glorfindel si volse nuovamente alla Principessa.

"Eowyn,"
"Si?"
"Vi devo confessare che non sono venuto solamente per l'incoronazione di Aragorn, ma anche per una piccola questione che oserei definire... personale." disse, e Eowyn lo ascoltò attentamente percependo il tono serio nella sua voce. "Sono venuto qui anche per incontrare la persona che ha ucciso il Re Stregone." disse Glorfindel.

In quel momento Eowyn si paralizzò del tutto, mentre i ricordi di quella battaglia si fecero nitidi nella sua mente. Riprovò la paura nel momento in cui stava per essere uccisa, e la forza che aveva sentito scorrere nelle vene nel momento in cui ha affondato la spada nell'elmo di quel mostro. Esitò nel volergli rivelare che era lei la persona che cercava. Non se ne vantava assolutamente, era un'esperienza che non avrebbe voluto rivivere. Eppure era combattuta, una parte di lei era curiosa di sapere perchè quell'elfo la stesse cercando.
Glorfindel, non sentendo una parola uscire dalle labbra della dama, abbassò lo sguardo. "Oh, forse non sapete nemmeno di che cosa sto parlando. Mi perdoni." farfugliò, un po' imbarazzato, e bevve nervosamente un sorso di vino. E poi udì le sue parole;

"Sono io."

Sentì il vino andargli di traverso nella gola, e lo sputò letteralmente fuori dalla bocca facendo prendere un leggero spavento alla dama. Lasciò cadere il calice sull'erba che si macchiò di rosso, e immediatamente si pulì la bocca con le mani. Fortuna volle che fossero soli in quel giardino.

"Tutto bene?" chiese Eowyn dando dei leggeri colpiti alla schiena dell'elfo che aveva iniziato a tossire. Quando si fu calmato l'elfo alzò il capo verso la dama, con gli occhi spalancati, e la bocca dischiusa in una O. "Siete voi?" domandò con la voce ancora incrinata per via della tosse. Eowyn deglutì, annuendo piano. Il giovane Vanya la guardò a lungo. Non poteva credere che quella fanciulla dal corpo minuto e le mani delicate avesse ucciso il Re Stregone.

"Colui che ha contribuito alla salvezza di Gondor siete voi?" domandò ancora. Ella annuì di nuovo. "Siete... una donna." sussurrò aggrottando le sopracciglia. La Dama sentì qualcosa scattare dentro di lei. "Si. Non sono un uomo, sono una donna. Sono scesa in battaglia per la mia gente, e non ho temuto la morte. Dite quello che volete, ora non cambierà nulla."

Si aspettava una risposta brusca da parte dell'elfo. Invece lo vide distendere le labbra in un sorriso a 32 denti, e lasciarsi scappare una risatina. "Sei... una donna!" esclamò quasi gioioso, e una strana luce brillava negli occhi azzurri. "Ma certo! Come ho fatto a non pensarci!" Le si avvicinò, e la prese per i fianchi sollevandola da terra. Eowyn si lasciò scappare un gridolino di sorpresa. Si sorprese di quanto fossero forti le sue braccia e con quale facilità la stesse sollevando, come se fosse una piuma.

"Oh cielo," fece lui rimettendola giù immediatamente. "Mi dispiace io... credo di aver esagerato." balbettò. Si guardarono negli occhi, entrambi con le gote rosse per l'imbarazzo, incrociando le dita delle mani in segno di disagio. E poi, tutt'un tratto, scoppiarono a ridere. Risero, risero di gusto. Ella però non riuscì a frenare la propria curiosità, e gli chiese;

"Ma perchè? Perchè mi cercavate?"
"Perchè sono stato io profetizzare che il Re stregone non sarebbe morto per mano di un uomo." rispose. "È successo molto tempo fa, durante in una delle guerre contro di lui. E ora ho davanti a me la persona che ha avverato la profezia. Devo ritenermi fortunato."

Solo in quel momento Eowyn realizzò il significato delle parole pronunciate dal Re Stregone. E per un attimo sentì di aver fatto veramente qualcosa di importante. Di aver davvero contribuito alla salvezza non solo di Gondor, ma del mondo degli Uomini.

"Non so che dire. Non me l'aspettavo." sussurrò. "Mi sento quasi onorata." Glorfindel sorrise e chinò il capo. "Sono io a dover essere onorato. E ringrazio i Valar per aver permesso che le nostre strade si incontrassero." Lei alzò un sopracciglio. "Questo non l'avevi previsto però." esclamò ironica.
"No. Credo sia stato per puro caso." Ribattè l'elfo facendole l'occhiolino. Le tese la mano e con un cenno del capo indicò la festa alle loro spalle. La Dama annuì e, sotto braccio al giovane Vanya, tornarono dentro per godersela al meglio.





La mattina successiva, al momento in cui Glorfindel e Eowyn si salutarono -lei sarebbe tornata a Rohan, lui a Gran Burrone- entrambi si promisero che un giorno si sarebbero incontrati di nuovo.















           
  
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