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Autore: SmashBanana    12/04/2016    2 recensioni
Il racconto di una donna, sadica, masochista ed anche pervertita.
Passeremo la serata insieme a lei ed al suo divertimento...
Fem!Hidan [Accenno a Fem!Hidan x Kakuzu]
Genere: Azione, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hidan, Kakuzu
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Josei Shinigami

 
Era notte fonda e due sagome nell'ombra del bosco ne inseguivano una terza che arrancava, ormai erano ore che provava a nascondersi dai due inseguitori con scarsi risultati.
Chi era lui? Un semplice rifiuto della società, con una bella taglia sulla testa.
Chi erano gli inseguitori? Il suo peggior incubo, la morte fatta persona.
 
«Per Jashin! Basta scappare! Mi sono stufata!» il povero mal capitato, non fece in tempo a girarsi, dopo l'imprecazione di un suo inseguitore, che senti una forte fitta al polpaccio destro. Cadde rovinosamente per terra, e quando si guardò la gamba dolorante, vide che era stato trapassata da lato a lato da un paletto lungo e sottile di colore nero.
 
Dopo neanche qualche secondo i suoi aguzzini gli furono affianco.
«V-vi prego, h-ho una moglie! Lasciatemi in vita, vi prego, non ho molti soldi ma a casa ho molte tecniche sottratte ai vari villaggi! Ve le darò tutte! Ma vi prego! Risparmiatemi! » l'uomo era disperato, non voleva morire, era un ninja ricercato in tutte le grandi nazioni per furto di tecniche segrete, ma ora sembrava più innocente di un agnellino.
 
«Kakuzu, odio i tuoi metodi! Scappano sempre e dobbiamo inseguirli! Lo capisci che una bella gnocca come me non può farsi vedere trasandata? Eh che cazzo! »
«Sta zitta, befana, o ti ammazzo! Pensiamo alla taglia»
 
Mentre i due discutevano, "la preda" ovvero il malcapitato nukenin che era ancora a terra, fece leva con le braccia per girarsi, e fu cosi che, illuminati dalla luce della luna, vide i "predatori" ovvero i suoi aguzzini.
Vestivano in modo simile, il primo un uomo con voce molto profonda, indossava una cappa nera a nuvole rosse chiusa fino al'altezza della faccia, ma anch’essa coperta, da un passamontagna bianco e due bandane nere triangolari, una andava a coprigli la bocca, mentre l'altra la fronte, dove era anche collocato il coprifronte, sfregiato, del villaggio delle cascate. L'unica parte superiore del corpo che si intravedeva erano gli occhi, completamente rossi tranne per le due iridi color verde acqua.
 
Poi vi era il secondo inseguitore, che in questo caso era una "lei", anch’essa vestiva con una cappa nera a nuvole rossa, ma a differenza del compagno era chiusa fino al petto, infatti lasciava intravedere una collana, recante il simbolo di un triangolo equilatero circoscritto, che si andava a fermare proprio al centro del prorompente seno, il quale fuoriusciva per meta dalla cappa. Poco più su il coprifronte sfregiato del villaggio delle calde primavere, indossato come una sciarpa. Continuando la salita vi era il viso angelico della bellissima donna, contornato da dei capelli a caschetto tirati all'indietro color argento  e con due bellissime iridi color lilla con sfumature violacee.
 
Era un vero e proprio angelo!
«Come cazzo mi hai chiamata, Vecchio di Merda? »  come non detto...
«Ti sacrifico, al sommo Jashin! »  la donna stava sbraitando di brutto, verso il compagno che aveva offeso la sua immensa bellezza
«Hidan, dacci un taglio! Sono stanco pure io, voglio solo i soldi della taglia di questo rifiuto. »
 
Anche per Kakuzu era stata una lunga giornata, per via dei tanti Ninja cacciati senza sosta, solo una cosa lo faceva andare avanti, i soldi. Ooooh i bei cari vecchi soldi… l'unica cosa che non ti tradisce mai, ed anche l'unica cosa per cui andava matto, li amava alla follia e riscuotendo le taglie di quelle nullità se ne facevano molti ed in modo facile.
 
I sogni perversi di Kakuzu con le sue amate banconote furono interrotti dall'albina
«Oh cazzo! Che ore sono? Devo fare la mia preghiera serale al Sommo Jashin! »
«Ancora? Quand'è che la smetterai? »  al contrario della donna lui, non credeva nelle cose spirituali, si atteneva soltanto al "vedere per credere" ed "i soldi fanno la felicità"
«Eretico del cazzo! Qualche giorno di questi ti sacrifico, e farò di te un seguace del Sommo Jashin! Comunque, visto che a te interessano solo i soldi, e devi farti perdonare, di lui mi occupo io»  finì la frase pestando il polpaccio ferito nel Nukenin che ancora si trovava a terra e cercava di sgattaiolare via durante il battibecco tra i due, il quale inizio a lamentarti del dolore lancinante provocatogli dalla donna
 
«Hidan, però vedi di lasc-»
«Sisi, lo so, sarà riconoscibile, tranquillo, tu vatti a fare pure un riposino»  poi si rivolse al mal capitato con voce suadente
«Allora, ti va di divertirti un po' con una gnocca come me? »  mentre pronunciava quelle parole, si era chinata verso l'uomo facendo intravedere ancora di più il suo prorompente seno.
Altro che angelo... quella era il diavolo in persona! Ormai il dolore al polpaccio non gli importava più, era completamente ammaliato dalla bellissima donna che ora gli stava sussurrando nell'orecchio
 
«Allora? Vuoi far eccitare pure me oppure vuoi continuare a guardarmi le tette?»  l'uomo fece un leggero cenno di assenso con il capo, lei non aspettava altro.
Estrasse con un colpo secco il paletto dal polpaccio dell'uomo, lo portò vicino alle labbra ed andò ad assaporare con la lingua, il sangue ancora fresco che gocciolava
 
«Uhm, ci voleva proprio qualcosa di dolce»  la donna aveva un espressione di una sadica pervertita che si accingeva a divertirsi con il suo schiavetto, dopodiché con lo stesso paletto si infilzò il piede destro, e con il sangue iniziò a tracciare un cerchio per terra e dentro di esso un triangolo, era lo stesso simbolo del ciondolo che portava al collo. Quando ebbe finito si rivolse di nuovo al suo "schiavetto" il quale era più dolorante di prima e cercava di tamponare la gamba come meglio poteva
«Allora, diamo inizio al divertimento? »  dopodiché iniziò ad abbassare lentamente la zip della sua cappa nera, e l'uomo fu di nuovo ammaliato dalla donna, essa fermò il movimento poco più giù dell'ombelico, l'uomo era così eccitato alla vista della donna semi-nuda, che si dimenticò in due secondi della "moglie" che aveva sposato solo per convenienza, e si fiondò addosso all'albina. Ma, non arrivò mai a destinazione.
Infatti Hidan era stata più veloce di lui si era conficcata nella coscia sinistra il paletto nero, e come per magia anche l'uomo aveva sentito lo stesso dolore e si era accasciato in ginocchio davanti alla donna. Provava un dolore lancinante, ma la donna al contrario sembrava stesse godendo
«Aaah, si, non la trovi anche tu una cosa sublime? »  disse mentre si leccava le labbra e godeva del dolore, che sei era auto inflitta, ovvero la sua fonte di piacere.
 
Lei era fatta così, godeva del dolore, sia altrui che suo, in più ne aveva una fonte illimitata grazie alla sua immortalità. Di questo ringraziava ogni giorno il Sommo Jashin, donandogli quei sacrifici carnali, di cui anche lei andava matta.
 
L'uomo alzò leggermente lo sguardo, per rivedere la sua dea, che lo sovrastava.
Ma qualcosa era cambiato, la pelle di lei non era più candida come la neve, ma bensì era nera pece, con strisce bianche che sembravano rappresentare le ossa. Ora ne era certo, era la morte che era giunta per lui, ma anche così era tremendamente SEXY.
 
Ma la morte era l'ultimo dei suoi problemi, infatti la donna, si sfilò il paletto dalla coscia e se lo conficco nel ventre. Fece molta attenzione a non intaccare nessun organo vitale, ma non per lei, d'altro canto era immortale. Voleva che la sua vittima "godesse" il più possibile insieme a lei. Voleva arrivare all'apice del piacere, cosa che ancora con nessuno era riuscita a fare, chissà perché, ma morivano sempre prima...
 
Infatti mentre lei gemeva di piacere, la sua vittima si contorceva dal dolore, e dopo neanche un terzo colpo al ventre era stramazzato al suolo, morto. Hidan si dovette rassegnare, nemmeno questa volta non era riuscita nel suo intento.... fece le sue preghiere in onore del Sommo Jashin, e con il cadavere il spalla si diresse verso il suo collega.
 
Kakuzu stava riposando su un albero poco più in la, quando la sentì buttare per terra il cadavere dell'uomo
«Eccoti, il tuo inutile cadavere. Tsk. Sono disgustata è la mia 4999esima vittima ed ancora nessuno è riuscito a farmi arrivare all'apice. Uomini inutili, non potete resistere un po' di più? Una donna ha i suoi tempi! Porco cazzo! »  l'uomo la guardava con fare annoiato
 
«Dai cazzo, prendilo ed andiamo che voglio farmi una fottutissima doccia... »  disse ancora più irritata di prima, per via del compagno che non si sbrigava
«E sentiamo, perché dovrei prenderlo io? Lo hai fatto secco tu no? »  Kakuzu era sceso e si era avvicinato alla donna
«Punto primo io sono la donna ed io comando. Punto secondo a me non interessa la sua taglia ed a te si. Punto terzo sono stanca. »  il ninja della cascata sospirò, non volendo sorbirsi altre lamentele dalla compagna di squadra, quindi si caricò sulle spalle l'uomo, e partirono in direzione del centro di riscossione taglie.
 
Una volta consegnato e riscossa la taglia, si avviarono verso il covo del Akatsuki, ormai divenuta casa loro. Durante il tragitto però, un pensiero si insinuò nella mente di Hidan, riguardava Kakuzu, ed il suo essere semi-immortale... Perché no? Il 5000esimo uomo poteva essere lui... E forse sarebbe riuscito dove tutti gli altri avevano fallito.
 
Hidan si leccò le labbra, stava già pregustando Kakuzu, non vedeva l'ora di arrivare a casa...



*~L'angolo Della Banana~*
Saaaalve! Per scrivere questa FF mi sono ispirato a questa bellissima immagine che ho trovato il giro sul web.
Spero vi sia piaciuta questa breve OneShot, e spero di tornare a scrivere anche le altre mie storie che sto revisionando :D
Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, anche piccola! (Che alza sempre l'autostima!)
Grazie ed a presto, il vostro

                                       SmashBanana *-*/

Fem!Hidan
   
 
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